Bologna: chiude Radio Città del Capo

A 34 anni dalla sua nascita, chiude l’emittente bolognese Radio Città del Capo.

La storica affiliata emiliana di Popolare Network aveva esordito in seguito alla scissione di Radio Città.

Open Group, la cooperativa che possiede il 100% dell’editore Netlit, ha annunciato la cessione della frequenza felsinea (96.3), oltre ad un canale che fa servizio a Sanremo (97.5).

Entrambe le emissioni saranno collegate a Radio Subasio, la superstation del gruppo RadioMediaset che va così ulteriormente a potenziare la propria copertura FM, che nel ultimi giorni l’ha vista arrivare anche a Ferrara, nell’imolese ed in parte della Romagna.

“Radio Subasio fa parte di una realtà economicamente solida che ha accettato pienamente le nostre condizioni” – dichiara il presidente di Open Group, Giovanni Dognini – “La vendita delle frequenze su Bologna e Sanremo ci permette di investire su ciò su cui vogliamo puntare di più: consolidare Melting Pod (i cui podcast sono ospitati su Spreaker) il nostro progetto per la produzione di contenuti audio e podcast”.

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Bologna: Radio Città del Capo cambia nome e diventa Melting Pod Radio

La storica emittente bolognese Radio Città del Capo cambia nome.

In seguito all’acquisizione di NetLit (società editrice dell’emittente) da parte di Open Group (impresa che opera in ambito sociale ed educativo), l’antenna felsinea diventerà Melting Pod Radio.

Il nome si lega al progetto Melting Pod, una struttura nuova, rivolta al digitale e alla produzione di podcast e contenuti multimediali su cui sta investendo Open Group.

Il presidente Giovanni Dognini, in una dichiarazione ripresa dalla ‘Gazzetta di Bologna’, spiega la scelta sostenendo che il gruppo non reputa più strategica la radiofonia tradizionale in analogico, ma crede nel mercato dei contenuti digitali.

Gli stessi contenuti, tuttavia, verranno veicolati come sempre dalla frequenza 96.3 su cui opera Radio Città del Capo, la cui redazione rimarrà a Bologna nelle stesse condizioni contrattuali.

Intanto, l’assessore alla cultura del capoluogo emiliano Matteo Lepore chiede che la società Open Group faccia una donazione al Comune di Bologna dello storico marchio Radio Città del Capo e del suo ricco archivio.

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Radio Città del Capo: nuove tensioni tra redattori e gruppo editoriale

Non sembrano placarsi le tensioni all’interno dell’emittente bolognese Radio Città del Capo.

I redattori tornano all’attacco, questa volta per il cambio di direzione della rete, che sarebbe avvenuto, secondo quanto riporta un comunicato sindacale che riportiamo, per volere unilaterale del gruppo editoriale (Netlit), a cui RCDC fa capo da tre anni.

Apprendiamo via raccomandata del cambio di direzione a Radio Città del Capo. Come redazione non possiamo che esprimere la nostra più profonda preoccupazione di fronte a un atto unilaterale dell’editore in un delicato momento di trattativa, peraltro ancora formalmente aperta visto l’incontro previsto per il 28 gennaio e poi rinviato al 5 febbraio su richiesta dello stesso presidente di Netlit.

Invece con una raccomandata spedita proprio in data 28 gennaio il presidente del cda Renato Truce ha comunicato il cambio di direzione. Un fatto grave che indica la mancata volontà dell’editore di avviare un vero confronto con l’obiettivo, che pensavamo condiviso, di preservare Radio Città del Capo come emittente locale punto di riferimento per la città Bologna.

Ci attendiamo ora che dall’incontro previsto il 5 febbraio arrivino risposte, trasparenza e un piano editoriale e industriale. Elementi fino ad ora nemmeno presenti nella trattativa, e tanto più necessari in un momento di forte crisi societaria come quello che sta attraversando la società editrice di Radio Città del Capo, e cioè Netlit srl.

Ci riserviamo ogni iniziativa per tutelare il valore e il radicamento di Radio Città del Capo, la professionalità dei suoi giornalisti e il servizio che ogni giorno la radio rende ai suoi ascoltatori e ascoltatrici.

I redattori e le redattrici di Radio Città del Capo

I dipendenti di Netlit s.r.l., tuttavia, sostengono tutt’altro e controbattono a loro volta col seguente comunicato.

Vi scriviamo a nome dei giornalisti-dipendenti di Netlit-Media Literacy Network S.r.l. perché, dopo le accuse e le false dichiarazioni mosse dai nostri colleghi di Radio Città del Capo al legale rappresentante Renato Truce, ci sentiamo di dover intervenire per far emergere la verità e per rispondere alle false notizie che stanno circolando sulla nostra azienda.

Non siamo intervenuti finora nella questione perché fiduciosi che il nostro lavoro potesse essere la risposta più adeguata per mettere alla luce il buon funzionamento dell’azienda, ma davanti ad alcune dichiarazioni dei colleghi di Radio Città del Capo, ci sentiamo in dovere di far sentire la nostra voce per far emergere la realtà a difesa di un’azienda amministrata in modo encomiabile e che ora rischia conseguenze che ci coinvolgerebbero tutti.

Non ci sono stati licenziamenti, non ci sono state censure, non ci sono state vessazioni; al contrario ci sono state assunzioni e regolarizzazioni contrattuali, ma i nostri colleghi si rifiutano di seguire la nuova linea editoriale, stabilita al momento della nascita del network nel 2017: non solo informazione locale ma anche alfabetizzazione ai media, coerentemente con i progetti dell’ML Network.

Ricordiamo che Renato Truce, rappresentante legale di Netlit S.r.l. è un collega giornalista competente e regolarmente iscritto al sindacato piemontese, e non già “apertamente ostile al sindacato e alle sue rappresentanze”.

Ribadiamo inoltre, come già segnalato in data 17/01/2020 alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, all’Associazione Stampa Romana e all’Associazione Stampa Piemontese, di non essere mai stati convocati in alcuna elezione di rappresentanza sindacale interna del Network e di ritenere quindi la rappresentanza illegittima del collega Giovanni Stinco.

Segnaliamo che la posizione dei redattori della testata Città del Capo è di palese conflitto di interessi, in quanto essi sono redattori di Netlit ma anche soci della Cooperativa Sociale Open Group, coproprietaria del network Netlit ed oggi in dissidio con i restanti soci.

Nel drammatico panorama giornalistico di oggi, Netlit è un caso più unico che raro di azienda che lavora con entusiasmo e correttezza: nell’ambito giornalistico, realizziamo trasmissioni quotidiane in piena autonomia nella scelta degli argomenti e nella gestione degli spazi. Naturalmente, come in ogni testata giornalistica ed emittente radiofonica, seguiamo la linea editoriale che ci è indicata (quella della media literacy e dell’Agenda Onu 2030) e coinvolgiamo i ragazzi delle scuole con cui collaboriamo all’interno del nostro palinsesto. Siamo quasi tutti lavoratori under 30 assunti a tempo indeterminato con contratti giornalistici adeguati alle nostre mansioni e ci è consentito di lavorare con estrema libertà.

Ma più di tutto, ci teniamo a sottolineare il clima collaborativo e proficuo tra dipendenti e superiori. Nonostante la nostra giovane età, noi tutti abbiamo alle spalle un buon numero di esperienze lavorative e siamo unanimemente d’accordo nel constatare la disponibilità all’ascolto, la flessibilità, l’apertura dei nostri superiori.

I lavoratori di Netlit,

Chiara Di Paola

Irene Falcucci

Riccardo Cotumaccio

Chiara Colasanti

Massimiliano Truce

Alessandro Truce

Francesco Tota

Gaia Ravazzi

Redazione Netlit

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“Nessuno vuole zittire Radio Città del Capo”: l’editore risponde alla redazione

Qualche giorno fa, la redazione di Radio Città del Capo, storica emittente bolognese, denunciava l’intenzione del proprio gruppo editoriale (Netlit s.r.l.) di voler smantellare la struttura giornalistica dell’emittente.

L’editore replica così alle accuse, sostenendo di non voler zittire nessuno:

1) Netlit s.r.l. nell’ambito della propria riorganizzazione editoriale basata sulla promozione della media literacy e dei diciassette obbiettivi dell’Onu per salvare il Pianeta, intende incrementare l’autoproduzione quotidiana di notizie relative alla propria linea editoriale passando dalle attuali 6 ore al giorno alle future 15 ore di informazione/intrattenimento sui temi condivisi dalle società cooperative proprietarie della casa editrice:
cittadinanza, scuola, ecologia, diritti, diseguaglianze, legalità, pace e giustizia con il massimo coinvolgimento possibile delle giovani generazioni coadiuvate dai propri giornalisti e tecnici saranno le priorità.

2) Netlit conferma che a partire dal 1 gennaio 2020 sulle proprie emittenti verranno messi in onda unicamente programmi realizzati dai propri dipendenti o sotto la stretta supervisione degli stessi.

3) Gli spazi informativi di agenzie o di network esterni a Netlit e inseriti nei palinsesti saranno chiaramente indicati in modo da favorire la chiara identificazione della fonte da parte dell’ascoltatore.

4) Le associazioni, le società o altri che intendono pubblicare i propri programmi sulle nostre emittenti dovranno essere regolarmente contrattualizzate e i suddetti spazi dovranno essere riconoscibili dagli ascoltatori come produzioni esterne.

5) Lo spazio informativo locale che ogni emittente dedicherà al territorio sarà proporzionato alle esigenze territoriali e verrà aggiunto alle 15 ore di programmazione quotidiana.

Ne consegue che anche Radio Città del Capo con la propria redazione dal 2020 è chiamata a far parte di questo grande progetto e nello specifico, come già peraltro nei fatti avviene da due anni, la redazione di RCDC sarà specializzata sui temi dell’Ambiente e della Sostenibilità.

Per queste ragioni smentiamo completamente il comunicato pubblicato sulle pagine del nostro sito da alcuni redattori del centro di produzione di Bologna e nello specifico sottolineiamo quanto segue:

– Nessuna circolare ha mai parlato di zittire l’emittente o di “eliminare dalla programmazione i programmi locali di cronaca, politica e cultura e di smantellare la redazione di Bologna” ma al contrario, si chiede di incrementare gli spazi informativi autoprodotti contribuendo alla costruzione di una moderna ed efficiente stazione radiofonica utilizzando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie (a questo proposito ricordiamo che da poche settimane Radio Città del Capo è ascoltabile in tecnica digitale su Dab e in Onde media su App, su Alexa e con i propri podcast sulla piattaforma Spotify )

– La data del 10 gennaio erroneamente (?) indicata nel cosiddetto comunicato sindacale non si riferisce alla presunta “eliminazione dei programmi locali” ma unicamente alla richiesta di indicare le proprie preferenze circa le tematiche identificate in precedenza (punto 1) inviata ad ognuno dei redattori del nostro network per poter valorizzare al meglio le proprie professionalità, partecipando direttamente alla costruzione delle nuove redazioni tematiche.

– Non sarà azzerato lo spazio che la radio sta dando alla politica regionale, in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna… Semplicemente perché almeno fino al 31 gennaio andrà regolarmente in onda la trasmissione quotidiana “Oltre le mura” condotta da Giovanni Stinco.

– “l’ordine di sospendere quella che per “lui” è stata una “sperimentazione” – la cronaca locale – e che per noi è invece da sempre il lavoro di tutti i giorni e la storia di 32 anni di radio”… una colossale Fake News!

– Si è chiesto semplicemente di sospendere la sperimentazione dell’agenda quotidiana dedicata agli appuntamenti bolognesi (Real time e Plancton) in onda e di riproporla in altre forme multimediali.

– In riferimento ai 32 anni di storia – che orgogliosamente anche noi rivendichiamo – spiace constatare che l’attuale direttore editoriale dell’emittente non ritenga che, gli spazi informativi locali pubblicati regolarmente nel corso della giornata (gr, traffico, eventi, breaking news, ecc.) siano di pubblico interesse, sostenendo viceversa che un solo programma mattutino di approfondimento dalle 8 alle nove e trenta soddisfi ampiamente la “cronaca locale” di una delle più importanti città italiane come Bologna!

– L’indebito utilizzo degli spazi e del personale di Radio Città del Capo, come ben sanno i redattori del comunicato, è riferito unicamente alla realizzazione e messa in onda di programmi estranei alla nostra emittente, non certo al prezioso lavoro che i colleghi quotidianamente realizzano per Netlit.

– Vogliamo impedire anche noi che “Radio Città del Capo si trasformi in una delle tante frequenze radiofoniche fantasma che nessuno ascolta e nessuno ricorda” (purtroppo dal 2017 siamo ai minimi storici di ascolto) e certamente la nostra casa editrice farà “tutto quel che serve per fare in modo che Radio Città del Capo continui a vivere, e resti punto di riferimento per la città di Bologna” e, speriamo di farlo con il contributo di tutti – anche con il contributo fattivo di quella minoranza dei lavoratori e delle lavoratrici di Netlit che, oggi, per motivi a noi sconosciuti, non si sono espressi con l’usuale correttezza.

Il presidente del Cda Renato Truce

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A rischio la redazione della bolognese Radio Città del Capo

La redazione di Radio Città del Capo, storica emittente bolognese, è in rivolta contro il proprio gruppo editoriale.

Secondo quanto riportato da un comunicato, che pubblichiamo, la proprietà vorrebbe smantellare la struttura giornalistica della radio.

Questo è il comunicato sindacale, diffuso dal sito dell’emittente:

Da 32 anni Radio Città del Capo racconta Bologna e il mondo. Lo fa in maniera libera, all’interno del Network di Radio Popolare, senza bandiere o schieramenti ma sempre dalla parte dei diritti e dei più deboli. Politica, cultura, musica. Radio Città del Capo è diventata nel tempo un punto di riferimento per la città di Bologna, e non solo.

Tutto questo potrebbe non esistere più. Entro il 10 gennaio 2020 l’editore di Radio Città del Capo, la NetLit srl, ha deciso di eliminare dalla programmazione i programmi locali di cronaca, politica e cultura e di smantellare la redazione di Bologna. I giornalisti potrebbero anche perdere il lavoro, così ci è stato comunicato. Tutto sarà spazzato via, a partire dalle tante trasmissioni dei conduttori e delle conduttrici che da sempre rendono Città del Capo quel patrimonio che è – e che vogliamo che resti – per la città di Bologna.

Sarà azzerato lo spazio che la radio sta dando alla politica regionale, e questo succederà in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna. A meno di un mese dalla elezioni del 26 gennaio l’editore di Radio Città del Capo, con una circolare firmata dal presidente del Cda Renato Truce, ha dato l’ordine di sospendere quella che per lui è stata una “sperimentazione” – la cronaca locale – e che per noi è invece da sempre il lavoro di tutti i giorni e la storia di 32 anni di radio. Per descrivere il nostro lavoro l’editore sta utilizzando espressioni come “utilizzo indebito” della frequenza. Come se raccontare la scena culturale, musicale e politica di Bologna fosse qualcosa di indebito, e non invece – come è e vogliamo rimanga – il cuore e il senso stesso del progetto di Radio Città del Capo. Il tutto senza parlare delle pressioni al limite della vessazione verso i lavoratori della radio.

Vogliamo impedire che Radio Città del Capo si trasformi in una delle tante frequenze radiofoniche fantasma che nessuno ascolta e nessuno ricorda. Faremo tutto quel che serve per fare in modo che Radio Città del Capo continui a vivere, e resti punto di riferimento per la città di Bologna.

I redattori e le redattrici di Radio Città del Capo

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Radio Città del Capo cede una frequenza a Bologna, ma arriva a Firenze

Novità da oggi nell’FM di Bologna.

Sui 94.7 dalla postazione di San Luca non è più presente la locale Radio Città del Capo, ma RDS “100% Grandi Successi”.

Il network capitolino consolida ulteriormente la propria copertura nel capoluogo emiliano, dove si può già ascoltare (tra città e provincia) sui 95.7, 97.9, 100.4 e 104.2 MHz.

Come riporta il sito di Radio Città del Capo, tuttavia, la cessione di una delle proprie due frequenze, altro non è che uno scambio.

A breve, l’emittente di informazione della città felisinea si ascolterà anche a Firenze.

Da indiscrezioni (non ancora confermate) sembra che il canale in oggetto sarà l’88.3 su cui modula, appunto, RDS.

Ricordiamo che Città del Capo trasmette anche in onde medie a Milano sui 774 KHz, oltre che in streaming su www.radiocittadelcapo.it