Il Consiglio Comunale di Trieste chiede di salvare la frequenza 103.1 di Radio Capodistria

Trieste chiede di salvare la frequenza 103.1 di Radio Capodistria.

Lunedì 17 febbraio si è tenuto un Consiglio Comunale dove i 32 componenti, all’unanimità, hanno appoggiato la mozione a favore dell’emittente slovena e dello specifico canale che fa servizio su buona parte del Friuli Venezia Giulia.

Il testo, depositato solo pochi giorni fa e discusso dall’aula con urgenza, richiama il rischio che Radio Capodistria potrebbe perdere la frequenza in oggetto, in quanto destinata ad un’altra emittente slovena (la motivazione effettiva è spiegata dal periodico Newslinet).

La mozione chiede al sindaco, Roberto Dipiazza, d’indirizzare “al più presto al Governo della Repubblica e alle Camere la forte e decisa raccomandazione d’intervenire per garantire la sopravvivenza di una voce libera, e per tutelare il diritto all’informazione nella propria lingua madre della comunità italiana”.

Radio Capodistria rischia di spegnere la frequenza FM sul confine: si mobilita la politica italiana

Lunedì sera (17 febbraio) e martedì (18 febbraio) la politica si mobilita per tutelare Radio Capodistria.

Al centro delle mozioni, che lunedì sarà oggetto del Consiglio Comunale di Trieste e martedì del Consiglio Regionale, c’è la frequenza 103.1 dal Monte Nanos, in territorio sloveno, che dovrebbe essere spenta per risolvere il contenzioso italo-sloveno sulla regolamentazione delle radiofrequenze lungo il confine.

Quel segnale, infatti, illumina (anche) buona parte del Friuli Venezia Giulia, ma a non volerlo spegnere sono proprio gli italiani (o per lo meno, parte di essi), in quanto ritengono che si metterebbe a rischio la “sopravvivenza di una voce libera”.

L’intento è quello di “tutelare il diritto all’informazione nella propria lingua madre della comunità italiana slovena”.

Coinvolto anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, con la richiesta alla Farnesina “d’intervenire nelle sedi opportune, nazionali e internazionali, affinché trovi pronta soluzione per la situazione d’incertezza in cui si trova Radio Capodistria, che a ogni costo deve poter continuare a coprire con le sue trasmissioni il contesto transfrontaliero”.

Radio Capodistria festeggia 70 anni aprendo le porte agli ascoltatori

Nasceva il 25 maggio 1949, in un mix di lingue che univa italiano, sloveno e croato.

Stiamo parlando di Radio Capodistria che a distanza di 70 anni è ancora operativa, con una moltitudine di canali su cui diffonde il proprio segnale: via etere in FM e AM (gli storici 1170 KHz), via web e via satellite.

Per celebrare un compleanno così importante, l’emittente aprirà le porte ai propri ascoltatori, con visite guidate agli studi nella mattinata di sabato 25 maggio.

La “Giornata delle Porte Aperte” – come riporta il sito dell’emittente – avrà una valenza speciale sottolineata da una diretta in esterna della trasmissione “Calle degli Orti Grandi” e che proseguirà con il concerto dell’Orchestra Big Band della Radiotelevisione slovena diretta da Patrik Greblo e la partecipazione di Anika Horvat.

Inoltre, sabato primo giugno, a suggello del settantesimo compleanno in collaborazione con la Comunità Radiotelevisiva Italofona e la Comunità degli Italiani di Capodistria al teatro cittadino si terrà il concerto del cantautore, polistrumentista e scrittore italiano, Vinicio Capossela.

La voce che ha unito le minoranze: compie 70 anni Radio Capodistria

Radio Koper Capodistria festeggia settant’anni di attività.

A ricordarlo è l’emittente stessa che, attraverso il proprio sito internet, sottolinea che il 2019 “è una data importante, perché è anche scontato dire che settanta anni sono tanti, per una emittente che ha attraversato un arco di tempo molto travagliato, non facile per queste terre”.

Nata esattamente il 25 maggio 1949 col nome di Radio Trieste Zona Jugoslavia, l’emittente ha dato voce a diverse storie.

Il primo intento era quello di essere cassa di risonanza del regime jugoslavo, “contribuendo all’apertura di quest’area verso l’occidente durante la cortina di ferro”.

Negli anni si è sviluppata in due programmi, due emittenti autonome ben distinte all’interno del sistema pubblico della radiotelevisione slovena. Quello che dà voce alla popolazione slovena e la versione che dà voce alla comunità italiana del territorio.

Un lavoro che svolge “anche oggi – riporta il sito – malgrado le difficoltà che ci sono fra la Slovenia e la Croazia, malgrado il confine che divide l’Istria. Malgrado i nuovi nazionalismi o sovranismi, che rendono più difficile il dialogo alla sopravvivenza delle minoranze”.

Negli anni, Radio Capodistria è cambiata molto. Ha attraversato la caduta del muro di Berlino, che ha segnato la disfatta dei regimi comunisti e la nascita di nuovi Stati. Ha attraversato le crisi economiche che hanno provocato, o sono state usate come pretesto per provocare drastici tagli agli organici della radio.

Il sito della radio conclude dicendo che “dopo settanta anni siamo ancora qui, ventiquattro ore al giorno in lingua italiana e con buona musica, con un nostro pubblico, che c’è. E siamo anche cresciuti su nuove piattaforme”.

E tra le tante nuove modalità digitali di diffusione, Radio Capodistria resta ancora viva anche sul canale che l’ha resa celebre al pubblico italiano: i 1170 KHz in onde medie.

Per gli utenti satellitari, l’emittente è presente sul canale 700 di Sky e sul 657 tra le radio di TiVuSat.