“Un cammello che beve Pepsi-Cola come logo”: la storia di Radio Sabbia, raccontata da Claudio Dondi

C’è una radio che in “riviera” ci è nata e lì ha sempre mantenuto le proprie radici. Non a caso, il suo nome è il rovente simbolo delle spiagge romagnole, la “sabbia”. L’annuncio dell’accordo tra la storica Radio Sabbia e la concessionaria di Radio Bruno (Multiradio) ci ha dato lo stimolo di raccontare la storia di un’altra emittente che sta per compiere 50 anni: abbiamo dunque contattato l’attuale editore e storico socio della radio Claudio Dondi.

Cammelli e Pepsi-Cola

FM-world (Marco Hugo Barsotti): Cominciamo dal nome, Radio Sabbia. Geniale, nella sua semplicità, chi lo ha concepito?

Claudio Dondi: Sabbia è un’idea di tale Bonvi che era il vignettista di Sturmtruppen, un famoso disegnatore dell’epoca.

Una sera al ristorante “Il Pescatore” (che era di uno dei soci fondatori), su un tavolo Bonvi si è inventato sia il marchio che è un cammello: identifica chi sa fare tanta strada con poco. E poi la sabbia. La sabbia entra dappertutto, entra in tutte le case.

FM-world: Quindi lui disegnò così, senza un briefing iniziale…

C.D.: Sì, sì, non è tutto, questo cammello beveva una Pepsi-Cola, neanche una Coca Cola, una Pepsi: uno dei soci era l’imbottigliatore della Pepsi-Cola, quindi quasi una ruffianata da parte sua (N.d.R: la parola “ruffianata” non sembri offensiva. Chi legge deve immaginarsi di sentirla pronunciata alla romagnola: “ruff-fia-naaàààta”, tono che tutto chiarisce).

Tutti gaudenti

FM-world: Lei, come ho letto sul sito di uno dei tanti libri copycat che raccontano la storia delle radio, è entrato in un secondo momento o era uno dei fondatori? 

C.D.: All’inizio era una compagine societaria ampia, tutti gaudenti, riccionesi dell’epoca, che si erano lanciati in questa avventura, mettendo il cuore oltre l’ostacolo, ma più, per così dire, per divertirsi, non…

FM-world:stiamo parlando di quando?

C.D.: Del 1976.

FM-world: Quindi proprio all’inizio, dall’emittenza privata.

C.D.: Sì, sì, sì, sì, agli inizi… Quindi, diciamo, la fortuna di Radio Sabbia è stata quella che, avendo come base Riccione, l’estate era un po’ il ritrovo di tutto il mondo DJ. I radiofonici d’estate venivano in Riviera, perché lavoravano nei locali, quindi si fermavano da noi come punto di ritrovo e trasmettevano anche da noi in estate.

105, la “radio di riferimento”

Perché ai tempi non c’erano i network, quindi, tutti quelli che erano a 105 – che all’epoca che era la radio di riferimento –  l’estate erano da noi. Gianni Riso, Cecchetto, Venegoni, Leopardo: trasmettevano da noi di giorno e lavoravano nei locali la notte.

Claudio Cecchetto a Radio Sabbia, 1976/77

Impostazione professionale

FM-world: Una domanda riguardo alla musica: come la selezionavate, in un’epoca in cui non si usava la “automation”?

C.D.: Abbiamo avuto la fortuna che, a livello di direzione artistica, siamo sempre stati in grado di formare elementi di valore, diciamo, e già dalla prima impostazione, il primo direttore artistico veniva da Radio Parma, un’impostazione di lavoro professionale e anche una scaletta musicale, che veniva messa in piedi dalla direzione artistica.

Fin da subito avevamo lavorato bene con le case discografiche e quindi ricevevamo praticamente tutto quello che veniva pubblicato, avevamo un’ampia discoteca, potevamo trasmettere quello che… Insomma… tutto quello che veniva sfornato al momento.

Liscio a Capodistria

FM-world: E il liscio?

C.D.: Noi avevamo uno spazio, un programma legato alle dediche, che abbiamo sempre mandato in onda, che era mutuato da un programma che all’epoca andava per la maggiore su Radio Capodistria. E il liscio nel suo bagaglio.

E noi mutuavamo pari pari anche questo, fortunatamente, fu una delle scelte vincenti, perché, oltre a, mi perdoni il termine, il fighettismo della radio di Riccione, avevamo anche questa offerta.  Magari più apprezzato dell’entroterra, in Romagna il sale di quello che è un po’ la tradizione del romagnolo.

Quindi noi avevamo questa bella immagine di tendenza, ma per un marketing che poi ci era molto utile, anche per la raccolta pubblicitaria, stressavamo (strizzavamo) l’occhio anche questo tipo di offerta.

Alta Frequenza, tanta roba

FM-world: A livello di impianti, come eravate organizzati?

C.D.: Anche lì la fortuna di far subito una scelta di campo, ci buttammo su le apparecchiature di una ditta che come tante altre, si formava proprio in quel periodo: La Tem, che ci propose questo impianto che allora avevano concepito da 5 KW: tanta roba.

Essendo molto più libera l’FM, si arrivava molto, ma molto in là. Quindi partiamo bene sulla nostra frequenza di riferimento sui 101.500 che sono rimasti nel tempo e quello ci apri la strada  perché è un ottimo impianto, un range di frequenza buono.

FM-world: E con le antenne poste dove?

C.D.: Nell’entroterra, Gemmano, dove tuttora abbiamo il sito principale e dove adesso ci sono anche tanti altri.

Max Venegoni e Gianni Riso (che indossa una Sennheiser HD424), fine anni ’70

Network

FM-world: E allora andiamo un po’ avanti, l’arrivo dei network, immagino abbiano cambiato abbastanza gli equilibri, no?

C.D.: Chiaramente sì, abbiamo avuto un turnover di speaker, sempre all’altezza, però…

FM-Word: Non avete voluto provare a diventare un network anche voi?

C.D.: No, noi non abbiamo mai decollato in quella direzione, anche se ci sono stati nel tempo momenti in cui si pensava di dare maggiore illuminazione al nostro segnale, però ci siamo alla fine limitati alla nostra regione.

Enrico “il pazzo”, Mauri Varriale, Enzo Persuader, Stefano Coveri & Company, anni ’80

Più emittenti che clienti?

FM-world: Avete avuto fasi di… non so come dire… di difficoltà?

C.D.: Il Covid ha colpito tutti, ci ha colpito pesantemente. Ma in generale il mercato è diventato molto competitivo, in particolare per il futuro legato alla transizione del DAB: ci sono  60 emittenti in ogni regione, minimo, non si può pensare che ci siano 60 soggetti che vanno a bussare alla porta dei clienti, ognuno con la sua… col suo marchio.

Ci vuole un’entità, un gruppo che abbia una massa critica e che possa mettere sul piatto un numero di ascolti che ti permetta di parlare con clienti importanti. Quando superi il milione di contatti le cose cambiano, insomma.

FM-world: Che poi penso sia l’idea dell’accordo con Gianni Prandi, giusto?

C.D.: Certo, un accordo che ci permette di guardare con maggiore fiducia a quelle che sono le sfide del futuro. Loro hanno delle idee chiare, credo, sul prodotto, marketing ecc…, ma, direi, lavorano anche col cuore…e fanno radicamento nelle aree dove acquisiscono. (M.H.B. per FM-world)

Radio Capodistria sarà premiata al MEI come prima radio ‘indipendente’ che lanciò “Romagna Mia”

Radio Capodistria è stata la prima radio ‘indipendente’ che lanciò “Romagna Mia” di Secondo Casadei. Per questo sarà premiata al prossimo MEI di Faenza. I dettagli nel comunicato.

Erano solo due anni fa quando in occasione di Cara Forli, il MEI lanciò con Giordano Sangiorgi, la campagna per il Liscio Patrimonio Immateriale dell’Unesco, una campagna che trovò subito l’adesione del grandissimo Renzo Arbore e insieme a lui di centinaia di artisti, band e orchestre e di tanti Sindaci, Enti e Istituzioni. Cosi dopo due anni, torna l’Accademia del Folklore Romagnolo per i nostri giovani musicisti.

Dopo la prima MasterClass realizzata in primavera a Forlì, al MEI 2024 di Faenza, la giornata di apertura di venerdì 4 ottobre sarà dedicata alla prima Accademia del Folklore Romagnolo nazionale. È aperta infatti a tutti i cantanti e musicisti da tutta Italia, gratuitamente, che vogliono imparare alcuni segreti e tecniche del liscio, della filuzzi e della tradizione del folklore romagnolo per poi poterlo riproporre dal vivo.

L’apertura è venerdì 4 ottobre alle 15.00 con la nuova edizione dell’Accademia del Folklore Romagnolo, dedicata a tutti i musicisti d’Italia (canto, ritmica, fiati, tastiere, fisa, ecc…) con tanti insegnanti per una masterclass dalle 15.00 alle 19.00 con il coordinatore musicale Luca Medri di Cosascuola di Forlì e la cantante Roberta Cappelletti, il sax di Jastin Visani, il sax e clarinetto di Claudio Carboni, la chitarra di Ezio Tozzi, i fiati di Gabriele Zaccherini, la fisarmonica di Giordano Giannarelli, la batteria di Raffaele Calboli e gli insegnamenti di tanti altri maestri.

L’incontro a titolo gratuito per tutti gli studenti musicisti si terrà nella Galleria della Molinella tra Piazza del Popolo e Piazza Nenni a Faenza in pieno centro storico. L’adesione è gratuita.

Dal termine della Masterclass si andrà all’apertura della serata musicale con la Banda delle Fruste di Cassani di Solarolo che festeggia i 45 anni di attività e poi dal vivo un grande Premio Arte Tamburini dedicato alla prima cantante che ha inciso Romagna Mia su disco nel 1954: saranno premiate Luana Babini, storica voce dell’Orchestra Casadei e ora in tour con la sua orchestra, e le giovani voci femminili dei Santa Balera di Matilde Montanari e Veronica Castellucci, mentre si esibiranno i Santa Balera, La Storia di Romagna, Alluvionati del Liscio, Jastin Visani con Veronica, Luana Babini e il duo formato da Antonella Nuti e Loris Ceroni e tanti altri ospiti per celebrare Arte Tamburini, la prima cantante che incise su disco Romagna Mia del Maestro Secondo Casadei ben 70 anni fa. Tra l’altro è attiva una raccolta firme per dedicare una via a Faenza ad Arte Tamburini.

Tra le altre premiazioni vi saranno quella di Radio Capodistria, la prima radio “indipendente” dell’epoca che lanciò Romagna Mia del Maestro Secondo Casadei al grande successo nazionale e internazionale, Tv 2000 che con il programma di Paola Saluzzi “L’Ora Solare” ha dato ampio spazio al liscio quest’anno e Icaro TV, la tv della Regione Emilia – Romagna che segue tutti gli eventi dal vivo della tradizione del folklore romagnolo.

Ricordiamo che tutti i giovani musicisti dei Santa Balera, approdati al Festival di Sanremo 2024, hanno partecipato all’Accademia del Folklore Romagnolo.

(Comunicato stampa)

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Radio Capodistria sarà premiata al MEI come “prima radio indipendente”

Dal 4 al 6 ottobre, torna a Faenza (Ra) l’abituale appuntamento con il MEI, il Meeting delle etichette indipendenti.

Diverse le iniziative già in programma, che saranno definite man mano che ci si avvicina ai giorni della manifestazione.

Una di queste riguarderà la radio.

In occasione dei 75 anni dalla sua nascita, sarà premiata Radio Capodistria.

Il merito? Quello di essere stata la “prima radio indipendente”, per lo meno su un territorio – quello del nord-est – che riguardava anche la Romagna, storicamente (e tuttora) servita dai 1170 KHz in onde medie dell’emittente slovena in lingua italiana.

Oggi Radio Capodistria, come qualsiasi realtà, è presente su tutte le piattaforme e la si può ascoltare ovunque in streaming, anche grazie l’app di FM-world.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Radio Capodistria festeggia 75 anni

Il 25 maggio 1949, con il nome di Radio Trieste Zona Jugoslava, nasceva quella che sarebbe diventata sei anni dopo Radio Capodistria.

Era un periodo complesso quello del dopoguerra per l’area istriana.

L’emittente, che oltre in italiano trasmetteva anche in sloveno e croato, divenne un punto di riferimento sia per la comunità del proprio territorio, sia per l’ampia area del nord-est italiano che raggiungeva in onde medie.

E proprio quei 1170 KHz che l’hanno resa celebre nel nostro Paese (e che dal 1979 trasmettono solo in lingua italiana) sono ancora operativi.

Oltre agli AM e FM (97.7, 103.1 e 103.6 le frequenze per l’Istria e parte del Friuli Venezia Giulia), l’emittente si ascolta oggi via DAB+, via web e via satellite.

Lo streaming è presente anche sull’app di FM-world.

Ma come avvengono i festeggiamenti di una così importante ricorrenza?

I 75 anni di Radio Capodistria sono di fatto già iniziati, con uno speciale “Punto e a capo” dal Palazzo Pretorio di Capodistria ed un concerto con artisti italiani e sloveni, tenutisi giovedì 23 maggio.

Sarà sabato 25, tuttavia, il momento clou con una diretta mattutina, dalle 8.00 alle 12.30, nel cortile della radio e con un open day in cui il pubblico potrà visitare la sede dell’emittente.

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Radio Capodistria: “Fummo noi a lanciare ‘Romagna mia’ 70 anni fa”

“Romagna mia”, il celebre valzer scritto da Secondo Casadei, festeggia in questi mesi i settant’anni dalla sua prima uscita.

Radio Capodistria, in un post, ricorda quanto la popolarità del brano sia dovuta anche all’emittente slovena, che da sempre irradia il propria segnale verso il nord-Italia in onde medie, sui 1170 KHz.

“Nel 1954 l’Orchestra Casadei conobbe un successo internazionale con il valzer ‘Romagna mia’, scritto da Secondo Casadei”, esordisce il messaggio.

“Fu Radio Capodistria, che raggiungeva tutto il nord-Italia, a contribuire a diffondere la musica di Casadei. A quel tempo la radio italiana non dava importanza al liscio, considerandolo ‘musica campagnola’”, sottolinea l’emittente.

“Radio Capodistria, che invece diede spazio nel programma ‘Musica per voi’ al repertorio dell’orchestra Casadei ed in particolare a ‘Romagna mia’, iniziò a ricevere lettere da ascoltatori italiani che esprimevano il loro gradimento per il valzer di Casadei, richiedendo di ascoltarlo più volte al giorno”, conclude il post.

La notizia è corredata da un’immagine, dove il nome di Radio Capodistria è accostato a quello del Complesso Casadei.

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Radio Capodistria regolarmente operativa in onde medie

Ha ripreso a trasmettere regolarmente in onde medie Radio Capodistria.

L’emittente slovena in lingua italiana si ascolta, come sempre, sui 1170 KHz.

Operativi anche i 549 KHz di Radio Koper.

Il segnale raggiunge tutto il nord-est del nostro Paese, oltre a buona parte della fascia Adriatica.

Il potente trasmettitore era rimasto spento per un breve periodo, in seguito ad un problema tecnico.

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