Rinasce RADIO LIDI

DAL 1° GIUGNO RINASCE RADIO LIDI, il primo progetto nazionale di ricezione turistica e intrattenimento sviluppato su web radio.

Probabilmente molti la ricorderanno come la radio dei sette lidi. Nasce ufficialmente l’ 8 marzo 1976, grazie all’ idea di Sauro Fioravanti e la successiva collaborazione di Carlo Veludo.
Le prime trasmissioni cominciarono dal settimo piano di un palazzo situato al Lido di Spina, con un’ antenna direttiva rivolta verso nord, per coprire tutti i sette Lidi e Comacchio.
Ora questa emittente che diventò simbolo delle vacanze in riviera riprende vita grazie all’iniziativa di Radio Sound, storica emittente Ferrarese che grazie al suo primato d’ascolti riesce a diversificare la programmazione accendendo questa patinatissima macchina dei ricordi.
Dal 1° Giugno Radio Lidi riprende vita come web radio sulla pagina www.radiolidi.it e su Facebook/RadioLidi.

Una programmazione che  vi trasporterà indietro  di quattro decadi, sulle  piste da ballo degli anni 70, tra luci stroboscopiche e mirror ball argentate. Quelle in cui dettavano legge i battiti contagiosi degli Chic e le intuizioni geniali di Giorgio Moroder.
Un salto nostalgico e struggente con tanti classici irresistibili di quell’era d’oro della musica anni 70/80. A dirigere la programmazione il Dott. Jankye, Paul Frost & Eloise, con numerosi collaboratori che rinverdiranno i ricordi della più bella stagione della musica. 

Ma Radio Lidi sarà anche informazione locale con tutti gli eventi più belli di Comacchio e i suoi lidi.
Una colonna sonora ideale con i tesori del passato e le valorizzazioni odierne del nostro catalogo turistico. Un mix che non potra che entusiasmarvi perchè ogni canzone sarà un’emozione. 

DAB+: dopo Trento arriva Bolzano

La radio digitale affiancherà la radio analogica.

Non ci sarà uno switch off come nel caso della televisione, ma un passaggio accompagnato dalle frequenze in FM alla nuova tecnologia DAB+ (Digital Audio Broadcasting).
I ricevitori in commercio hanno e avranno così la capacità di cambiare automaticamente dalle frequenze digitali a quelle analogiche.
Se ne è parlato presso il Palacongressi di Riva del Garda in occasione del convegno “The digital radio experience: case studies on going digital” organizzato dal World DMB in collaborazione con la società di sistema Trentino Network e Club DAB Italia.

Il processo di diffusione del digitale è iniziato da qualche mese a livello nazionale con un progetto pilota in Trentino e, a seguito del rilascio dei diritti d’uso da parte dell’AGCOM ai consorzi, si estenderà anche nel resto di Italia.
A partire dal nord di Italia con la presenza di reti digitali diffuse create direttamente dai consorzi come Club DAB Italia, RAI e da consorzi di radio locali.

In Trentino sono al momento attivi su frequenze digitali diversi programmi, sia di radio locali che nazionali, e nei prossimi mesi se ne aggiungeranno altri ancora.
In tutto, infatti, sono disponibili dall’AGCOM 8 frequenze digitali nelle quali è possibile trasmettere molteplici canali radio.

“Il primo passaggio, che si può realizzare dalla prossima settimana, per ampliare il progetto pilota – ha evidenziato Vincenzo Lobianco, Direttore, Spectrum e pianificazione di rete, AGCOM – è quello di estenderlo a Bolzano, provincia limitrofa a Trento e che vanta una certa esperienza in campo radio digitale”.

A Bolzano, infatti, già il 10% della popolazione, quindi circa 20.000 famiglie, ascoltano la radio in digitale.
Dal Trentino Alto Adige, poi, si proseguirà estendendo l’assegnazione delle frequenze anche alle altre province italiane.

 

(Comunicato stampa)

Al via il DAB+ in Trentino

Sono cominciate, negli ultimi giorni, le trasmissioni in DAB+ in Trentino.

Oltre alla Rai – già presente da tempo sul blocco 12B – sono disponibili le emittenti nazionali aderenti al consorzio Club DAB Italia (Radio Deejay, Radio Capital, m2o, RDS, Radio Maria, Radio Radicale, Radio 24, R 101) sul 12C, e quelle locali di DBTAA (Digital Broadcasting Trentino Alto Adige) sul 10A. Ancora in attesa di essere collegate le reti interregionali di Digiloc (12D).

Fanno parte di DBTAA, Radio Anaunia di Cles, Radio Digi-One di Fiavè, Radio Dolomiti di Trento, Radio Gamma di Rovereto, la versione trentina di Radio Italia Anni ’60, Radio NBC di Bolzano, Radio Primiero di Imer, Radio RTT di Trento, Radio Sudtirol 1 di Bolzano, Radio Tirol di Bolzano e Radio Trentino In Blu di Trento.

Inserite nel consorzio di Digiloc, invece, Bella Radio, Radio Bikirina, Radio Delta 2000, Rete 5, Radio Margherita, Radio Number One, Radio Studio Più, Radio 70/80/90, Radio Sound, Viva Fm, Sempre Viva e Radio Company.

Il tema sarà approfondito nel prossimo numero di Millecanali.

Trent’anni di Stereo Rai

Hanno “compiuto” trent’anni, nei giorni scorsi, due progetti radiofonici scomparsi da tempo, ma ancora ricordati dai tanti ascoltatori dell’epoca. L’8 novembre 1982 nascevano Rai Stereo Uno e Rai Stereo Due, i canali “giovani”, diffusi in FM, che dalle 15 alle 24 subentravano all’abituale programmazione di Radio Uno e Radio Due, le quali proseguivano le trasmissioni in onde medie.

Questa la descrizione delle due emittenti su Wikipedia: “Con l’apertura delle reti in FM, la Rai tenta il rilancio della radiofonia, rispondendo alla massiccia proliferazione delle radio private, lanciando l’8 novembre 1982 RaiStereoUno, RaiStereoDue e Rai Stereo Notte, canali più giovani e innovativi rispetto a Radiouno e Radiodue, che invece continuavano a trasmettere i loro programmi di stampo più tradizionale per fasce di età più alte sulle onde medie.

L’idea è stata di Maurizio Riganti, già responsabile di trasmissioni culto come Alto gradimento e Gran varietà, che assumeva la direzione di RaiStereoDue e, successivamente, di RadioVerdeRai.

I nuovi canali suscitarono un tale interesse presso i propri ascoltatori e l’opinione pubblica in generale tantoché le denominazioni RaiStereoUno e RaiStereoDue rimasero talmente impresse negli anni che sostituirono persino quelle di RadioUno e RadioDue.

Dopo la loro chiusura nel 1991 i canali sostitutivi, StereoRai e RadioVerdeRai, continuarono ad essere chiamati e riconosciuti col precedente nome. Anche dopo la chiusura definitiva dei due canali nel 1994, per molti anni, le prime due reti di RadioRai vengono denominate in quel modo.”