Con gli italiani in casa, aumenta l’interazione in radio

La radio è da sempre il mezzo di comunicazione più diretto e vicino alla gente.

Molte emittenti hanno basato il proprio successo sul contatto diretto con gli ascoltatori, che siano impostati commentatori di una rassegna stampa o irriverenti “habituè” di programmi quali “Lo Zoo di 105” o “La Zanzara”.

Con gli italiani costretti in casa, tuttavia, questo stretto rapporto si è ulteriormente irrobustito.

A confermarlo sono tutte le emittenti, alcune delle quali interpellate dal Corriere della Sera in un pezzo firmato da Renato Franco e Andrea Laffranchi.

Alla base c’è un potenziamento dell’informazione. Le incognite del coronavirus hanno fatto lievitare i contatti di tutto ciò che sia news: notiziari, telegiornali, reti all news, siti web.

Non si vive tuttavia di sole notizie (e di sola paura).

La radio lo sa bene e per venire incontro ai propri ascoltatori ne ha amplificato la loro presenza.

Se RTL 102.5 in questi giorni manda in onda anche 6-7 telefonate all’ora del proprio pubblico, il gruppo RadioMediaset ha “spinto su conduzioni improntate alla familiarità e alla normalità proprio perché viviamo un periodo tutt’altro che normale”.

A Radio Deejay i messaggi che arrivano in diretta sono raddoppiati, mentre Radio Italia – che già gode abitualmente di un alto seguito casalingo – ha avvertito una crescita sostanziale di presenza in questi giorni.

Ma le iniziative da citare sono molte altre. Nel palinsesto di Radio Kiss Kiss, per esempio, in questi giorni c’è ogni giorno un “Corrispondente del buonumore”, ovvero un ascoltatore che, pur con i limiti vigenti, diffonde un messaggio positivo della propria quotidianità.

Le stesse radio locali, in alcuni frangenti, hanno riscoperto una nuova vitalità, quasi dimenticata.

E poi ci sono le webradio: decine di realtà dalla rete sono nate in questi giorni, con l’obiettivo di tenere compagnia ad un pubblico forse circoscritto, ma sicuramente presente ed interattivo.

La radio, quindi, per l’ennesima volta conferma la propria vicinanza con il pubblico e la capacità di entrare in sinergia con la gente, specialmente quando il bisogno di comunicare è forte.

La radio secondo Linus: al centro la parola, poco interessante la musica di oggi

“Al centro della mia vita c’è la parola, il comunicare, che si tratti di radio, scrittura, parlare in pubblico. Mi piace molto”.

A dichiararlo è Linus che, in un’intervista rilasciata a Repubblica, affronta varie tematiche, tra cui (invebitabilmente) quella della radio.

Una radio che per Linus si basa sempre più sulla parola e sempre meno sulla musica.

“La musica mi interessa in modo abbastanza laterale – aggiunge – più come ingrediente per colorire il mio programma. Anche perchè trovo quella di oggi meno interessante, più frammentata. E comunque quella che passo in radio non c’entra nulla con quella che ascolto in macchina”.

Per il direttore artistico di Radio Deejay, tuttavia, la radio (in generale) ha davanti a sé un ottimo futuro.

“Se la passa splendidamente – dichiara – perchè può sfruttare la sua agilità nell’essere ovunque con poco”.

L’intervista, che affronta anche il tema delle maratone e dell’attività sportiva, si conclude parlando del futuro che Linus vede davanti a sé: non esclude un ritorno in tv, se vi fosse l’occasione di farlo, ma rimarca l’intenzione di proseguire con la radio “finchè sarò il più bravo, come adesso”.