“The Radio Dreamers” a Milano: i protagonisti dell’etere in un dibattito alla Sala Cenacolo

Si chiama “The Radio Dreamers” ed è un evento che si terrà presso la Sala Cenacolo di Milano sabato 18 novembre alle 19.00.

L’iniziativa nasce dall’omonimo libro dell’autore Paolo Lunghi, esperto ed appassionato di radio, che è riuscito a mettere insieme tanti nomi prestigiosi dell’emittenza di oggi e di ieri, in un confronto aperto al pubblico.

Lo abbiamo contattato per avere dettagli sull’atteso evento.

* Che cos’è “The radio dreamers” e come nasce l’idea di un libro che racconti la storia del mezzo con numerose e prestigiose testimonianze?

L’idea nasce semplicemente dalla voglia di raccontare una storia ‘straordinaria’, che nella seconda metà degli anni ’70 ha coinvolto migliaia e migliaia di giovani e che ha modificato per sempre la comunicazione in questo Paese. È stata una vera rivoluzione nata dalle periferie, dal popolo, dal basso, e che si è allargata a macchia d’olio in pochi mesi. ‘The radio dreamers’ – ma anche gli altri libri del progetto come ‘Transistor’ – vogliono raccontare e celebrare quei giovani che hanno creduto in un’idea e che sono riusciti a trasformare il loro sogno in realtà.

* Non è la prima volta che ti presenti in pubblico per rendere reali queste testimonianze, ma quello di sabato forse è uno dei più grandi eventi con nomi di rilevo. Come nasce l’iniziativa?

Si in effetti, questo non è il primo libro e neppure il primo incontro, e non sarà neppure l’ultimo. Siamo reduci dalla presentazione fatta il mese passato a Roma alla Camera dei Deputati. Incontro molto importante che rende merito, nel luogo deputato alla democrazia, a ciò che è successo in quegli anni e all’importanza che hanno avuto le radio libere, e quei giovani, per il mondo artistico, per la cultura, per la comunicazione, per la musica, per il commercio e ovviamente per la politica.

* Come sei arrivato a contattare tutti i protagonisti che ti accompagneranno in questa avventura?

Considera che anch’io nasco professionalmente dalle radio libere degli anni ’70 quando dopo la scuola iniziai a fare la Radio nella soffitta di mia nonna. Parlo ovviamente di quelle radio con i cartocci delle uova sulle pareti, dei giradischi e dei dischi portati da casa, di quelle radio completamente improvvisate fatte da giovani talentuosi ma senza una minima esperienza. Da lì sono nati in tanti, quasi tutti, quindi di fatto in molti ci conosciamo personalmente, per gli altri fortunatamente esistono i social che, inutile negarlo, agevolano per prendere contatti. È chiaro che per contattare tutti, far raccontare ad ognuno di loro la sua esperienza vissuta nel mondo della radio, è stato un lavoro molto lungo e impegnativo. Sono serviti anni e anni di lavoro, e ancora non abbiamo finito, ma ho sempre trovato la massima disponibilità da parte di tutti. Nel pacchetto di libri ci sono oltre 350 personaggi nel mondo della radio.

* Segui la radio da tanto tempo: in che cosa è migliorato e in che cosa è peggiorato il mezzo?

Ho sempre seguito la radio anche prima delle radio libere e la seguo tutt’oggi, possiamo dire che è migliorata la tecnologia il modo di fare radio, sono migliorati gli studi, gli ambienti, gli impianti, ma per quanto riguarda i contenuti credo che oggi ci troviamo di fronte ad un media troppo omologato. Sempre la stessa musica, le stesse voci, gli stessi format: se quando ascolti una radio non ‘becchi’ il jingle non ti rendi conto di quale radio stai ascoltando, e questo non è un bene per la radio. La Radio è voce, è suono, è fantasia, è immaginazione, questa è la sua vera forza, è ciò che la rende viva, che la caratterizza. Oggi stanno pensando un po’ tutti alla ‘radiovisione’, che oltretutto non è una grande novità, molte radio già la utilizzavano negli anni ’70, ma questo snatura il media, toglie la fantasia, l’immaginazione, e questo non è un bene per la radio. Quindi è più importate la macchina, o la ‘macchina’ umana?

* Spesso si parla di giovani che vivono la radio diversamente da come è stata vissuta da chi ha qualche anno in più. Tu come lo vedi il futuro della radio? Come prenderanno le redini del mezzo coloro che oggi hanno 20 o 30 anni?

È sicuramente diverso il modo di concepire la radio per un giovane, soprattutto per quanto riguarda la musica, spesso gli speaker ‘disturbano’, va anche detto che sono passati oltre 40 anni e in 40 anni, quasi 50, le cose ovviamente cambiano. Il futuro della radio a mio modesto parere sarà in rete, le web radio in qualche modo stanno facendo rivivere le stesse emozioni che vivevamo noi nelle soffitte fumose degli anni ’70. Oggi sono gli unici media che fanno sperimentazione, che azzardano, noi agli inizi facevamo la stessa cosa, con molte meno opportunità ed esperienza. Speriamo ci sia ancora chi crede nella radio, che crede nello spirito delle Radio Libere, senza tanti lacci, libera di parlare, di raccontare e di sapersi imporre.

* Torniamo infine all’appuntamento di sabato, ricordando luogo e ora. C’è un limite di posti? Bisogna prenotare?

“The Radio Dreamers – Storie e personaggi straordinari della radio”, apre idealmente le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della nascita delle prime radio libere che in Italia ricorre nel 2025: la serata a cura del Museo della Scienza e della Tecnica dalle ore 19.00 nell’ambito degli appuntamenti di “Book City Milano”, sarà un vero e proprio omaggio corale al mezzo di comunicazione più longevo dell’epoca contemporanea e si terrà presso la prestigiosa Sala Cenacolo, a pochi metri dalla sezione del Museo interamente dedicata alla radiofonia con la ricostruzione originale del primo studio radiofonico di Radio Studio 105.

È il primo atto di un progetto editoriale e didattico che nei prossimi mesi girerà tutta la penisola per raccontare l’epopea delle cosiddette radio “libere”, quella stagione meravigliosa e rocambolesca che, a partire dagli anni ’70, portò in tutto il mondo all’inarrestabile exploit delle emittenti private come fenomeno di costume prima ancora che imprenditoriale.

Marco Mazzoli, Alex Peroni, Ringo, Mauro Coruzzi in arte Platinette, Nick The Nightfly, Fausto Terenzi, Paolo Dini, Guido Monti, Lilli Guacci, Maurizio Bossi: sono solo alcuni dei grandi protagonisti dell’FM che sabato 18 novembre, ore 19.00, saranno presenti alla Sala Cenacolo con ingresso da via San Vittore 21 a Milano. Non serve prenotare l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, ma la sala è molto grande. Vi aspetto!

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

“The Radio Dreamers”: a Casa Sanremo, la presentazione del libro che racconta le storie di ‘personaggi straordinari della radio’

“Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia ha raggiunto standard talmente elevati da far pensare alla gente che il talento sia una questione di pixel, che la qualità della musica si giudichi con i like e che la realtà sia quella che si vive attraverso computer e smartphone. La radio invece è ancora uno strumento che dice sempre la verità. E oggi, nel ripercorrere le sue origini, emerge impietoso il verdetto di quanto sia inutile la tecnologia senza talento, quanto siano più importanti le idee dei mezzi. Questo libro presenta i dispositivi umani che hanno reso grande la radio dall’avvento delle radio private”.

Si presenta così “The Radio Dreamers”, le storie di ‘personaggi straordinari della radio’ raccontate da Paolo Lunghi.

L’autore sarà intervistato mercoledì 8 febbraio alle 15.00 a Casa Sanremo, all’interno del Salotto letterario.

A moderare il confronto sarà Umberto Labozzetta.