
CRTV: “Il panorama radiofonico europeo tra innovazione digitale e sostenibilità”
Il panorama radiofonico europeo sta vivendo una profonda trasformazione, trainata dalla transizione al digitale e dall’affermazione di nuovi modelli di fruizione come il DAB+, lo streaming e i contenuti on demand.
Come riportato da Andrea Veronese dell’Ufficio Studi di Confindustria Radio Televisioni, in questo scenario emergono nuove opportunità per rilanciare il ruolo centrale della radio nei media, grazie alla sua capacità di adattamento e innovazione.
Il digitale rappresenta non solo un’evoluzione tecnologica ma anche un cambiamento culturale, che impone una revisione dei modelli di business, della produzione dei contenuti e delle modalità di coinvolgimento del pubblico.
Anche l’Italia si confronta con sfide importanti: frammentazione del mercato, scarsità di frequenze per le emittenti locali e necessità di rafforzare la sostenibilità economica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. Nonostante ciò, la radio italiana dimostra una vitalità e una resilienza che meritano di essere sostenute con politiche e investimenti adeguati. Serve un approccio strategico che valorizzi le peculiarità del modello radiofonico nazionale, incentivando la crescita delle imprese per renderle competitive a livello europeo e globale.
In questo contesto si inserisce l’Osservatorio Radio di CRTV, uno strumento di analisi e approfondimento che, in questa seconda edizione, allarga lo sguardo ai principali mercati europei – Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Italia e il caso particolare della Svizzera – per offrire un confronto su modelli di offerta, regolamentazioni, piattaforme, dispositivi di ricezione, audience e strategie digitali. L’obiettivo è individuare best practice replicabili anche in Italia.
L’Osservatorio vuole essere un punto di riferimento per raccogliere dati, interpretare tendenze e supportare decisioni aziendali e istituzionali. Si propone inoltre come interlocutore autorevole per sensibilizzare il decisore pubblico sull’importanza della radio come mezzo di informazione, cultura e coesione sociale. Include anche iniziative formative e workshop dedicati all’innovazione tecnologica e gestionale, favorendo il dialogo tra tutti gli attori del settore.
Il rapporto si apre con l’editoriale del Presidente di CRTV Antonio Marano e la prefazione del Direttore Generale Rosario A. Donato. La ricerca è stata curata dall’Ufficio Studi di CRTV, con il contributo di Albino Pedroia per l’analisi del mercato francese. Il documento, disponibile anche in inglese e francese sul sito CRTV, è strutturato in sei capitoli Paese ed è navigabile online.
In un’epoca dominata dall’iperconnessione e dalla frammentazione dell’attenzione, la radio mantiene il suo valore distintivo: parlare direttamente alle persone, costruire comunità e promuovere partecipazione democratica. Investire nella radio oggi significa puntare su un mezzo capace di rinnovarsi e di continuare a giocare un ruolo fondamentale nel panorama mediatico contemporaneo.
Il report è disponibile cliccando QUI.
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