MilleRegioni: le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

Appuntamento numero 17 con “MilleRegioni”.

Mauro Roffi ci accompagna in giro per l’Italia, come ogni settimana, a conoscere le novità relative alle “voci del territorio”.

  • I provvedimenti per le emittenti nella versione definitiva del ‘decreto Rilancio’

È stato approvato definitivamente in questi giorni in Parlamento (il lavoro di modifica è stato svolto pressoché completamente dalla Camera, con semplice ratifica del Senato) il famoso provvedimento ‘Rilancio’, con conversione del decreto legge del Governo che doveva essere ‘aprile’ e poi (si ricorderà) era diventato (all’inizio) ‘maggio’, prima di cambiare di nuovo nome e diventare ‘Rilancio’. Il decreto scadeva in queste ore e per approvarlo in tempo è occorsa la fiducia.

Il testo, approvato a Montecitorio e ora definitivo, prevede all’articolo 195 che “al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio di interesse generale informativo sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale a beneficio dei cittadini, è stanziato nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico l’importo di 50 milioni di euro per l’anno 2020, che costituisce tetto di spesa, per l’erogazione di un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da COVID-19.

Le emittenti radiotelevisive locali beneficiarie si impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionale relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi.

Il contributo è erogato secondo i criteri previsti con decreti del Ministro dello sviluppo economico, contenenti le modalità di verifica dell’effettivo adempimento degli oneri informativi, in base alle graduatorie per l’anno 2019 approvate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n.146”.

Una boccata d’ossigeno, dunque, per le Radio e le Tv locali (anche se qualcuno contesta i criteri di distribuzione dei fondi, imperniati sulle graduatorie 2019 di cui sopra), alle prese con una situazione economica molto difficile e con mesi di drastico calo della pubblicità.

  • Finalmente eletti i membri dell’Agcom

Dopo più di un anno di incredibile lunghissima attesa, sono stati eletti dal Parlamento (con votazioni separate fra Camera e Senato) i componenti dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. La questione è di importanza fondamentale per il mondo delle Radio, delle Tv e dei media e delle tlc in generale, ma incredibilmente non ha avuto grande risalto, come non aveva colpito più di tanto il fatto che i precedenti componenti dell’Agcom (con in testa il presidente Cardani) fossero stati prima prorogati per qualche mese, costringendoli all’ordinaria amministrazione, poi addirittura per un anno intero.

La situazione era talmente surreale, con membri dell’Authority che volevano dimettersi per l’assurda situazione in cui si erano venuti a trovare, che era occorso un provvedimento legislativo per reintegrarli nei loro poteri, sia pure ‘iperprorogati’.

Ma cosa era dovuta la lunghissima proroga? Coronavirus a parte, solo al fatto che mancava l’accordo politico sui nomi e l’intesa non c’era stata per tanti mesi, fino ai giorni scorsi, quando qualcuno pensava nientemeno che a ulteriori proroghe. I partiti e il Parlamento hanno però avuto un (molto tardivo) soprassalto di dignità e in luglio si è arrivati finalmente alla meta.

Chi sono dunque i quattro nuovi eletti all’Agcom?

Il Senato ha nominato Laura Aria, attuale dirigente Mise e ben nota nell’ambiente Agcom, dove ha lavorato a lungo, e anche fra le Radio e Tv, ‘in quota opposizione’ (Forza Italia per essere precisi), e la docente universitaria romana Elisa Giomi ‘in quota maggioranza’ (Cinquestelle). La Camera ha invece eletto Antonello Giacomelli, deputato Pd (‘per la maggioranza’), nome notissimo nel mondo radio-tv per i trascorsi di sottosegretario alle comunicazioni (all’epoca era considerato renziano, adesso sembra vicino a Franceschini) e, invece ‘in quota opposizione’ (Lega), Enrico Mandelli, anch’esso noto nel mondo televisivo quale dirigente del gruppo 7 Gold.

I rapporti di forza sono dunque in questo momento paritari fra maggioranza e opposizione in Agcom e l’elezione dei quattro membri ha appunto comportato una lunga mediazione politica, anche se nei Cinquestelle non c’è stata unanimità (alla Camera ha ricevuto qualche decina di voti l’ex giornalista Mediaset e attuale parlamentare grillino Emilio Carelli) e Italia Viva si è chiamata fuori.

Lontani invece i tempi della (più teorica che sostanziale, peraltro) scelta basata sui curricula inviati al Parlamento da chi intendeva candidarsi all’Agcom, procedura sostenuta in passato proprio dai Cinquestelle e in realtà almeno parzialmente applicata stavolta per la contemporanea elezione dei componenti del Garante della Privacy; il tutto ha portato infatti, per esempio, all’elezione di un esperto molto noto nell’ambiente come Guido Scorza.

Tutti gli equilibri all’Agcom sono dunque affidati alla scelta del presidente, che non è eletto fra i membri ma con un’ulteriore complessa procedura che vede l’indicazione da parte del Presidente del Consiglio Conte, d’intesa con il Ministro dello Sviluppo Economico, dopo il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti, e alla fine la nomina con decreto del Presidente della Repubblica Mattarella. Al momento in cui scriviamo le maggiori chances sembra averle Giacomo Lasorella, vicesegretario generale della Camera e fratello della nota giornalista televisiva Carmen. Ma non sono esclusi altri nomi.

  • Partono i drive-in ma con il sostegno delle Radio

Ha fatto molto parlare l’attesa apertura, il 9 luglio scorso, dalle parti di Ostia, di quello che è considerato il primo effettivo drive-in italiano post-Covid. Questo tipo di iniziativa, alternativa singolare (dato che si tratta di tornare indietro nel tempo, per noi italiani che abbiamo più che altro visto questo ‘tipo di cinema’ nei telefilm americani di qualche decennio fa) e prettamente estiva alla sala, è stato adottato, in realtà, in diverse parti d’Italia (non a Bologna dove piazza Maggiore è rimasta anche quest’anno ‘la più bella sala’ disponibile in Italia, e non solo) ma la struttura romana è considerata particolarmente significativa.

L’iniziativa, fortemente voluta dal ‘patron’ Giuseppe Ciotoli, non ha però riscosso uguale apprezzamento dalle case di distribuzione (un po’ in confusione con l’uscita dei film, fra la stasi stagionale, la tentazione del Web e un’apertura delle sale che è rimasta più che altro sulla carta), sicché i film già realizzati e con uscita prevista originariamente nel periodo tra marzo a maggio non sono stati ceduti per la proiezione al drive-in.

Le proiezioni a Ostia iniziano alle 21,30, ma quel che ci interessa di più è che l’audio del film viene trasmesso per gli spettatori in auto su una frequenza radiofonica capitolina, quella di Radio Mambo 106.900. Una situazione inedita, che va assolutamente segnalata, e che fa venire in mente, un po’ alla lontana, l’iniziativa di Radio Rai (OM) con l’audio dei programmi di Rai1 in Tv.

Venti film sono stati selezionati, tra i titoli più recenti, da gustare dall’abitacolo della propria auto, anche nel caso del drive-in di Bergamo (città particolarmente colpita dalla pandemia, come noto), in piazzale Celadina, che andrà avanti fino all’8 agosto.

Anche qui proiezioni dalle 21.30. L’evento bergamasco è stato creato dalla società Sbam, con il supporto di Seat Italia e la collaborazione tecnica del locale cinema Capitol, ma anche – e ci risiamo – di Radio Number One.

  • Come sarà la Radio del Festivaletteratura di Mantova

Abbiamo già dato notizia su questo periodico della decisione del Festivaletteratura di Mantova, celebre manifestazione culturale che purtroppo ha perso di recente il suo creatore, il libraio Luca Nicolini, di inaugurare quest’anno, in un’edizione che si terrà, nonostante tutto, a settembre, una vera e propria ‘Radio temporanea’, che documenti la ricchissima serie di incontri che caratterizza ogni annata dell’iniziativa.

A completare le notizie su questa pregevole novità, ecco di seguito un articolo sul tema dell’amico e collega Claudio Gatti di Mantova.

Costretta dall’emergenza Covid-19 a fare i conti con l’inevitabile distanziamento sociale, la ventiquattresima edizione del Festivaletteratura di Mantova, in programma dal 9 al 13 settembre prossimi, rivoluzionerà la propria ultraventennale formula rifugiandosi sul web. Accanto ad alcuni (pochi) eventi dal vivo, infatti, quest’anno vi saranno moltissimi appuntamenti in streaming e, novità assoluta, una Web-Radio tematica.

Per risolvere il problema delle trasferte di molti autori, disincentivati a viaggiare causa pandemia, gli organizzatori hanno pensato di creare “Radio Festivaletteratura”, una vera e propria “temporary station” che diffonderà, limitatamente ai 5 giorni della kermesse, un palinsesto originale completo che coprirà l’intero arco delle 24 ore. Complessivamente Radio Festivaletteratura offrirà 55 ore di produzioni originali in diretta (tre edizioni di un giornale-radio quotidiano e dodici diversi programmi, dalle 10 alle 21, replicati a rullo nelle successive ore in differita) a cui parteciperanno, collegati, più di 70 ospiti dall’Italia e dal mondo.

Sintonizzandosi sulla Web Radio del festival mantovano si potranno ascoltare interviste, disfide letterarie, divagazioni ludico-filosofiche, letture di classici, interazioni con l’arte, e molto altro ancora, il tutto moderato dai giovani speaker che lavoreranno in redazione.

Quasi ogni giorno vi sarà, poi, un collegamento con Radio Tunisi (la capitale nordafricana, quest’anno, è stata scelta dal Festival quale “città dei libri”) durante il quale il conduttore Luca Scarlini guiderà gli ascoltatori alla scoperta della metropoli tunisina e della sua cultura.

Spulciando fra i programmi che si preannunciano più intriganti vorremmo, fin d’ora, segnalare “La mezz’ora del delitto”, durante la quale Marco Malvaldi (autore di numerosi racconti gialli da cui è anche stata tratta la fortunata serie di Sky “I delitti del Bar Lume”) e Davide Ruffinengo convocheranno, in qualità di testimoni, alcune tra le più originali gialliste italiane.

Ci sarà poi, fra l’altro “Cabaret Letterario”, in cui alcuni autori italiani dovranno rispondere ad un questionario, e, sempre a proposito di Covid, “Sintomatiche Parole”, trasmissione che metterà sotto la lente di un vocabolario i termini più usurati durante questa pandemia.

Radio Festivaletteratura non sarà, però, soltanto una Radio di parole: ogni giorno la programmazione ospiterà uno spazio interamente dedicato alla musica e intitolato “Bonus Track”. Per sintonizzarsi sulla Radio del Festival basterà semplicemente collegarsi al sito temporaneo 2020.festivaletteratura.it, che verrà attivato dopo Ferragosto e andrà off line al termine della manifestazione, da dove sarà anche possibile scaricare i podcast dei singoli programmi (Claudio Gatti).

  • La storia delle radiocronache dell’Empoli calcio

Questo strano mese di luglio è caratterizzato per la prima volta per le Radio locali da una gran quantità di partite di calcio, che naturalmente implicano per le emittenti un grande impegno in termini di radiocronache (quando si possiedono i diritti) e in ogni caso di trasmissioni ‘dedicate’ di ogni tipo e genere.

In questo clima di grande fervore sportivo abbiamo scelto per evocare con un esempio quello che è a tutti gli effetti un ‘piccolo grande mondo’, con tanta storia ormai alle spalle, di dare conto di una ‘storia delle radiocronache dell’Empoli calcio’ pubblicata dal sito pianetaempoli.it, a cura di Fabrizio Fioravanti. Eccola, quasi integralmente, qui di seguito:

“A metà degli anni ’70 l’informazione inizia a moltiplicare la sua offerta e lo fa con un mezzo che non ti aspetti e che sembrava messo in naftalina dall’avvento della Tv nel 1954: la Radio…

Fu un’esplosione di Radio private in tutto il territorio nazionale. Empoli non fu da meno e, con la nascita delle Radio, cominciò anche il racconto dell’Empoli FC via etere.

Va tuttavia ricordato che la prima voce radiofonica che informava sulle vicende dell’Empoli FC (anche se non solo di quello) con una certa continuità fu quella di Alfredo Vezzi, storico corrispondente del Gazzettino Toscano.

Ma, come detto nella seconda metà degli anni ‘70 inizia l’era delle Radio e delle Tv locali. E, per quanto riguarda Empoli, inizia con Radio Empoli International (poi Radio Play) e con le voci di Gianni Assirelli e di Marco Vezzi. Saranno proprio loro due a mandare in onda la prima radiocronaca nella storia dell’Empoli: Empoli – Salernitana, Campionato Sere C, 1 ottobre 1978. Di Radio Play anche la prima trasmissione radiofonica sull’Empoli, “91° minuto”, in studio Assirelli, Mario Lelli e Andrea Callo. A seguire, negli anni, “Radio Azzurra”, sempre con Assirelli, coadiuvato questa volta da Enrico Piccioni.

Un mese più tardi la radiocronaca cambia radio e voce: si passa a Radio 5, poi Radio Radio, ed alla voce di Roberto Taddeini.

Nel settembre 1979 inizia le trasmissioni ad Empoli Radiofatamorgana. Un gruppo di amici, attivi nella vita politica e culturale empolese, fondano la Radio e si collocano, per le prime trasmissioni, al primo piano della Casa del Popolo di Pozzale. La Radio si occupa di attualità, di cultura e di musica ma inizia anche ad occuparsi di calcio e, dal 1980, inizia a trasmettere le prime cronache delle gare degli azzurri. Le prime voci sono quelle di Riccardo Fattori e di Alessandro Naldi ma sarà soprattutto nel 1982 che inizierà a collaborare con la Radio un giornalista che racconterà per oltre un ventennio le partite dell’Empoli, fino al termine della stagione 2003/2004: Roberto Felici.

Felici avrà un modo personale e definito di fare le radiocronache tanto che riuscirà a creare uno stile ed una identità per sé e per la stessa Radio che è rimasto nella memoria collettiva dei tifosi azzurro. A lui si alternerà talvolta Carlo Paci.

Una delle trasmissioni storiche della radio, condotta dallo stesso Felici, è stata “Tuttazzurro”, in onda il tardo pomeriggio del venerdì. Molti sono stati negli anni coloro che hanno dato la loro voce alle trasmissioni sportive della Radio, oltre ai nomi già citati: da Michele Haimovici a Nico Raffi, a Gabriele Guastella (che si occupava del settore giovanile), a Mario Moscadelli, a Loredano Scardigli (memorabili i suoi dopo gara, le sue interviste) e anche Fabrizio Fioravanti (proprio lui!; N.d.R.). Tra le voci ci piace ricordare quella che si sentiva ad ogni gara dell’Empoli dalla regia e che poi avrebbe prestato la sua appassionata e competente opera di tecnico anche ad altre esperienze: quella di Alvaro Maltinti, prematuramente scomparso. Nell’estate del 2004 la Radio chiude, dopo venticinque anni.

Nel 1991 aveva acceso le luci un’altra radio ad Empoli, molto simile a Radiofatamorgana anche se con una vocazione più votata all’intrattenimento: Radio Lady. Anche questa radio inizia il suo racconto dell’Empoli e lo fa a partire dal Campionato 1998/99 con le prime radiocronache di Andrea Callo e Gianni Assirelli. Negli anni seguenti ci saranno quelle di Roberto Felici (chiusa l’esperienza con Radiofatamorgana), di Carlo Paci, di Gabriele Guastella, ed oggi con Tommaso Carmignani. Radio Lady è già da qualche anno la Radio ufficiale dell’Empoli FC: ogni gara degli azzurri è preceduta da un pre-gara, seguono la radiocronaca dell’incontro e le interviste post-gara. Il giovedì pomeriggio va in onda sulle frequenze di Radio Lady “Incontro Azzurro”, iniziata nei primissimi anni 2000 da Giacomo Cioni e ora condotta da Tommaso Carmignani che si avvale anche della collaborazione di Alessandro Marmugi.

Nel 1996/97 arrivano anche le radiocronache di Alessandro Marinai su Radio 66. Nel 2003/2004 arriva Radiobruno, con i collegamenti di Guglielmo Funel e le radiocronache di Gabriele Guastella”.

  • Una chiacchierata con Luciano La Mantia di Radio Luna Carbonia

Ho ricevuto dagli amici Pierpaolo e Giuseppe Podda un articolo che documenta una loro breve chiacchierata con l’editore di Radio Luna Carbonia Luciano La Mantia, che ha raccontato in breve quello che la sua stazione radiofonica sta affrontando dopo il lockdown. Ecco qui di seguito l’intervista in questione.

Luciano, come stai affrontando questo periodo post lockdown con la tua emittente?

Abbiamo ripreso a lavorare tutti all’interno della Radio, mentre, se ben ricordate, in precedenza vi dissi che stavo utilizzano lo smart working…

Dunque, tutto sembra essere tornato alla “normalità”?

Noi non abbiamo mai spento e, seppure da solo, ho continuato a mandare avanti l’emittente; ora col rientro di tutti gli speaker, abbiamo ripreso la normale attività.

Hai pensato a qualcosa di nuovo per questa, diciamo così, ripartenza o la programmazione non ha subito grossi cambiamenti?

Sostanzialmente tutto è rimasto invariato rispetto al passato, anche se debbo dirvi che alcune volte facciamo dei programmi dal nostro stabilimento balneare. Ma si tratta più che altro di avvenimenti sporadici, perchè tutta la programmazione, in sostanza, viene fatta in sede.

Hai avuto, o hai, in questo momento qualche aiuto finanziario o di altro genere per affrontare questa crisi?

Al momento non abbiamo ricevuto nulla. Ma la Regione dovrebbe darci una mano sotto forma di pubblicità. Ripeto, per il momento comunque non abbiamo visto nulla e continuiamo a combattere da soli, perché anche la pubblicità, data la grave crisi in atto, è quella che è… (Pierpaolo e Giuseppe Podda)

  • La Regione Sardegna sosterrà ancora la produzione in ‘limba’

Nuovo finanziamento da parte della Regione Sardegna alle emittenti televisive e radiofoniche che trasmettono nelle lingue ‘minoritarie’.

L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali e Informazione Andrea Biancareddu ha previsto così la concessione di contributi finalizzati al sostegno della lingua sarda, del catalano di Alghero, del sassarese, del gallurese e del tabarchino, per la pubblicazione di articoli in quotidiani, periodici e testate giornalistiche on line, la produzione, distribuzione e diffusione di opere editoriali in formato cartaceo o multimediale e soprattutto – per quel che ci riguarda più da vicino – la produzione di programmi televisivi o radiofonici trasmessi con ogni mezzo di diffusione. Sostenuta anche la produzione di strumenti informatici, software o applicazioni utili ad assicurare la fruibilità e la diffusione, anche attraverso il web, delle diverse forme di ‘limba’.

Lo stanziamento complessivo è di 2 milioni e 131 mila euro, di cui 1 milione 131 mila euro nel 2020 e 1 milione nel 2021.

Mezzo milione di euro è destinato, in specifico, a quotidiani, periodici e testate giornalistiche on line. Per la produzione di programmi televisivi o radiofonici sono stanziati invece 1 milione 131 mila euro, mentre altri 100 mila euro andranno a sostegno delle emittenti televisive e radiofoniche che trasmettono esclusivamente nelle lingue minoritarie.

La Deliberazione è stata ora inviata al Consiglio Regionale della Sardegna per l’acquisizione del parere della competente Commissione.

  • Focus emittenti: RLB di Cosenza

Fra le emittenti calabresi, ci piace segnalare questa volta la nota RLB di Roges, vicino Cosenza, una stazione storica, tra le prime nate in Italia (addirittura nel 1976). Era sorta ed è vissuta a lungo come Radio Libera Bisignano e si è collocata, praticamente da subito, ai primi posti nella classifica delle Radio più ascoltate in Calabria.

Vediamo, per capire il tipo di emittente di cui parliamo, come si autopresenta RLB sul suo sito, illustrando la sua più recente ‘evoluzione’, quella di ‘RLB Radioattiva’:
“I radiofonici sanno che la Radio è femmina, e come una bella donna ha bisogno di abiti nuovi e di vestirsi di primavera, per piacere, per piacersi. Radio Libera Bisignano diventa così RLB Radioattiva, una Radio con nuove acconciature, nuovi colori, ma un’anima salda.
RLB Radioattiva è una Radio che vive e crede nella musica, per entrare nella vita della gente, per scandirne i momenti più belli e per regalare allegria quando un ascoltatore è in riserva.

La gente ascolta la musica e RLB Radioattiva ascolta la gente. Trasmette on air ed in streaming ma scende anche nelle piazze e con i suoi progetti itineranti, i tour, racconta la terra in cui vive, le sue potenzialità, dà voce ai talenti, puntando il faro su quelle bellezze che meritano di essere raccontate.

Il suo format, capace di attrarre un’ampia utenza, è rivolto essenzialmente al target giovane, mettendo d’accordo genitori e figli.

Punto di forza, l’offerta varia di trasmissioni che, rigorosamente in diretta dalle 7:30 del mattino fino alle 21:00, offrono, oltre ad un’accurata selezione musicale, un’informazione sempre dinamica, attenta al locale ed al nazionale, e anche un ventaglio di trasmissioni interattive, giochi e programmi di servizio”.

Il direttore (e speaker) è Simona Gambaro e a sua volta si autopresenta così:
“Il giornalismo? il mio sogno sin da bambina. Una strada lunga e tortuosa ma con sacrificio e abnegazione, la mia voglia di informare ed essere informata si è trasformata in realtà, grazie alla passione e all’amore che mi lega a questo lavoro. Sono perennemente a caccia di notizie: le inseguo, le fiuto e le racconto. Dalla carta stampata al Web journalism, fino alla Radio. Lo so, non mi faccio mancare nulla, ma sono innamorata del mio lavoro e uso tutti i mezzi per comunicare, dal polveroso block notes ai moderni smartphone.

Un amore che è cresciuto nel tempo così come il desiderio di dar voce alle notizie e raccontarle accompagnando chi ascolta RLB Radioattiva, dal risveglio al caffè, dal traffico della città fino al posto di lavoro. Convinta che la vita sia ogni giorno nuova e variegata e capace di suggerire fatti, storie e vicende, da quelle drammatiche a quelle romantiche e appassionanti, mi piace pensare che ogni giorno posso raccontare cosa cambia, cosa è accaduto e cosa potrebbe succedere: il tutto con determinazione, professionalità e tanto entusiasmo”.

Mauro Roffi