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Rai, nuove nomine: Nicola Rao a Radio1, Giovanni Alibrandi a Radio2

In un momento cruciale per il rilancio dell’identità editoriale e comunicativa della radio pubblica, il Consiglio di Amministrazione della Rai ha approvato importanti cambiamenti ai vertici di Radio Rai, nell’ambito di un piano di consolidamento e sviluppo delle sue testate.

Sotto la presidenza del consigliere anziano facente funzioni Antonio Marano e alla presenza dell’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi, il CdA ha dato parere favorevole alla nomina di Nicola Rao alla direzione di Radio1 e della Testata Giornale Radio, incarichi attualmente ricoperti da Francesco Pionati, che lascerà l’azienda il 15 luglio. Al giornalista è stato rivolto il ringraziamento dell’intero Consiglio per l’egregio lavoro svolto nel corso della sua lunga carriera in Rai.

Alla guida di Radio2 arriva invece Giovanni Alibrandi, già vice direttore della Direzione Approfondimento. Subentra a Simona Sala, a cui il CdA ha espresso gratitudine per i risultati conseguiti. L’AD Rossi ha garantito che per Sala sarà individuata una nuova posizione coerente con il suo profilo professionale.

Sempre oggi, l’AD ha comunicato ulteriori nomine nel settore comunicazione: Fabrizio Casinelli sarà il nuovo direttore della Direzione Comunicazione, prendendo il posto lasciato vacante proprio da Nicola Rao. Alla guida dell’Ufficio Stampa Rai andrà Incoronata Boccia, con il ruolo di direttore.

Sul fronte della formazione, il CdA ha nominato Flavio Mucciante presidente del Centro Studi Superiori per la formazione e l’aggiornamento in giornalismo radiotelevisivo, in sostituzione di Antonio Bagnardi, che lascerà l’incarico il 22 giugno. Anche a Bagnardi è stato rivolto il ringraziamento per il contributo dato alla crescita del centro.

In apertura della seduta, il presidente Marano ha richiamato le attestazioni del Responsabile per la prevenzione della corruzione, sottolineando l’assenza di conflitti d’interesse strutturali relativamente alla sua posizione, alla luce di quanto riportato da alcuni organi di stampa. Il Consiglio ha ribadito di operare nel pieno esercizio delle proprie funzioni, in coerenza con lo statuto e le normative vigenti.

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raicavallo 1

Nomine Rai: Marco Caputo è il nuovo direttore di Rai Radio

Sono stati resi noti i nomi dei nuovi digirigenti Rai. I dettagli nel comunicato.

Il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunito a Roma, presieduto da Antonio Marano in qualità di Consigliere anziano, ha dato parere favorevole a maggioranza alle nomine proposte dall’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi.

Al Tg3 viene confermato Pierluca Terzulli (dopo l’interim) così come alla Tgr Roberto Pacchetti.

A RaiSport viene nominato Paolo Petrecca che lascia la guida di RaiNews al neonominato Federico Zurzolo, già vicedirettore della Direzione Approfondimento.

Il Consiglio ha approvato l’aggiornamento del macroassetto organizzativo in relazione all’istituzione della Direzione Coordinamento Generi che andrà a Stefano Coletta, sostituito in quella Distribuzione da Maurizio Imbriale già Direttore di Contenuti Digitali e Transmediali.

Per le direzioni di genere Marcello Ciannamea lascia la direzione Intrattenimento Prime Time a Williams Di Liberatore che ne assume la Direzione, e diventa Direttore di Contenuti Digitali e Transmediali; Fabrizio Zappi lascia la Direzione Rai Documentari per assumere quella Cultura ed Educational.

A Rai Documentari è stato nominato Luigi Del Plavignano, già vicedirettore.

Roberto Genovesi, già direttore di Rai Libri, assume la direzione Rai Kids al posto di Luca Milano prossimo alla pensione e Maria Rita Grieco, che lascia la vicedirezione del Tg1, va alla direzione Offerta Estero Rai al posto di Fabrizio Ferragni andato in pensione.

L’Amministratore Delegato ha poi comunicato al Consiglio di aver individuato per la Direzione di Rai Radio Marco Caputo.

Nel corso della seduta l’Amministratore Delegato ha illustrato l’esito della consultazione referendaria tra i lavoratori Rai che ha fatto registrare una affluenza di oltre il 75% con una percentuale di voti favorevoli vicini all’80%.

Il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro sottoscritto tra azienda e sindacati rappresenta una tappa importante di coesione e un passaggio necessario alla realizzazione del piano di trasformazione della Rai in una moderna Digital Media Company, come previsto dal Contratto di Servizio.

L’Amministratore Delegato inoltre sul tema degli organici delle testate giornalistiche, alla luce anche della manovra di incentivo in corso, ha informato il Consiglio che sono in corso valutazioni e approfondimenti di stabilizzazione di personale a contratto di lavoro autonomo.

Iniziative che dovranno essere discusse ed esaminate con i sindacati.

Infine l’Amministratore Delegato ha informato il Consiglio sul contenzioso e sul bando di gara per il Festival di Sanremo.

(Comunicato stampa)

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Rai, insediato il Consiglio di amministrazione: Rossi amministratore delegato, Sergio direttore generale

L’Assemblea degli azionisti, riunita in forma totalitaria alla presenza dell’intero azionariato (MEF e Siae), ha nominato il Cda, composto da Simona Agnes, Alessandro di Majo, Davide Di Pietro, Federica Frangi, Antonio Marano e Roberto Natale: è stato inoltre indicato il consigliere Giampaolo Rossi per la posizione di Amministratore delegato.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi in Viale Mazzini e presieduto da Antonio Marano in qualità di consigliere anziano, ha nominato a maggioranza per la carica di Presidente Simona Agnes, nomina che diventerà efficace solo dopo il parere favorevole da parte dei due terzi dei componenti della Commissione Parlamentare di Vigilanza.

Il nuovo Amministratore delegato è Giampaolo Rossi, eletto a maggioranza.

Nella stessa seduta, espletate le formalità di rito, il nuovo Amministratore delegato ha comunicato di voler affidare a Roberto Sergio il ruolo di Direttore Generale Corporate.

(Comunicato stampa)

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Nomine Rai: arriva la direzione per le Radio digitali specializzate e podcast

È arrivato il via libera del Consiglio di amministrazione Rai al pacchetto di nomine a direzioni di testate e generi proposto dall’amministratore delegato Roberto Sergio (che resta alla direzione di Rai Radio, con Flavio Mucciante come vicedirettore).

Per quanto concerne il settore radiofonico, c’è una novità: arriva la direzione denominata Radio digitali specializzate e podcast, affidata a Marco Lanzarone.

Francesco Pionati è invece il nuovo direttore di Radio1 e del Giornale Radio.

Simona Sala passa alla direzione di Radio2.

Per quanto riguarda Radio3, è confermato Andrea Montanari.

Intanto Andrea Vianello approda alla Tv di San Marino.

Per quanto concerne le nomine relative alle testate televisive, Gian Marco Chiocci arriva al Tg1, Antonio Preziosi al Tg2, Mario Orfeo si conferma al Tg3, così come Paolo Petrecca a RaiNews24, Giuseppe Carboni è a Rai Parlamento, Alessandro Casarin confermato alle testate regionali e Iacopo Volpi allo Sport.

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cavallorai

Rai: nominati i ‘direttori di genere’

Sono state decise alla Rai le nomine previste per ciò che riguarda i 10 direttori di genere, ovvero le nuove figure che avranno un’importanza fondamentale nell’elaborazione dei contenuti dei palinsesti delle varie reti, i cui direttori si limiteranno invece (a quanto pare, dalla prossima stagione Tv) ad ‘assemblare’ (per così dire) programmi ‘costruiti’ da altri.

Antonio Di Bella avrà la responsabilità delle trasmissioni di Day Time, Francesco Di Pace quella delle serie Tv e del Cinema; Fabrizio Zappi (attualmente vice direttore di Rai Fiction) va poi alla direzione Documentari, al posto di Duilio Giammaria.

Stefano Coletta, direttore di Rai1, avrà anche la responsabilità del Prime Time in generale, Maria Pia Ammirati si conferma ‘regina della Fiction’, Elena Capparelli (che dirige Rai Play) si occuperà dei Contenuti Digitali, Silvia Calandrelli sarà direttore dei programmi di Cultura, Luca Milano, già direttore di Rai Ragazzi, avrà anche la gestione di Rai Kids in generale. Si noterà come – situazione un po’ singolare – alcuni direttori avranno ‘campo libero’ (grazie al doppio incarico) sulle loro materie di competenza, mentre altri dovranno in qualche modo ‘dividere le responsabilità’ con altri.

Le nomine non sono state decise all’unanimità dal Cda Rai, ma quasi, anche se alcune designazioni restano non del tutto spiegabili; il tutto è probabilmente un mix di ‘opportunità politiche’, scelte originali dell’AD Fuortes, volontà dei diretti interessati e naturalmente ‘effettiva competenza’ dei designati.

Ricordiamo che il 18 novembre c’erano già state altre nomine nel settore (a completare le 10 nuove cariche previste): la direzione Approfondimento è andata a Mario Orfeo e la Direzione di tutto lo Sport ad Alessandra De Stefano.

Infine, per non far torto a nessuno, ricordiamo anche che nelle scorse settimane Massimo Lavatore è stato nominato nuovo direttore di Rai2, sia pure ad interim.

Resta tuttavia qualche perplessità: è per esempio opportuno che un giornalista come Di Bella, molto noto per la sua ‘statura a livello internazionale’ (con il ruolo importante giocato con Lucia Annunziata nel pomeriggio domenicale di Rai3), sia chiamato ad occuparsi del day-time delle varie reti?

Ma soprattutto non pare avere plausibile spiegazione (almeno in apparenza) la sostituzione di Duilio Giammaria, che, abbandonata la cura e la conduzione di ‘Petrolio’, si era dedicato in questi mesi con la competenza e la passione che gli sono propri alla costruzione di un’offerta inedita di documentari, un genere in cui la Rai da tempo brillava per disinteresse. Il motivo per cui Giammaria debba abbandonare l’impresa appena abbozzata, fra tante difficoltà, fa parte dei ‘misteri Rai’, un genere (questo sì) sempre in voga.

Ricordiamo infine che il Cda Rai ha anche approvato il piano di trasmissione e produzione della Testata Giornalistica Regionale per il 2022, con la chiusura dell’edizione notturna dei telegiornali regionali su Rai3. La decisione è controversa e l’Usigrai ha anche proclamato uno sciopero di protesta.

Mauro Roffi
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Simona Sala al Tg3, ai Gr Rai va Andrea Vianello

Alla fine l’AD Rai Carlo Fuortes ce l’ha fatta riuscendo a farsi approvare dal Cda dell’azienda, riunito in maniera inusuale a Napoli, le nomine decise per la guida di Tg e strutture che tanto hanno mandato in fibrillazione in queste ore il mondo politico. Accade ogni volta che ci sono nomine importanti per l’azienda di Viale Mazzini, specialmente quando riguardano l’informazione e i Tg, appunto. Non ha fatto dunque affatto eccezione alla regola questa tornata di nomine e se i partiti come sempre hanno voluto prima dare una sorta di ‘via libera’ (se non indicare dei nomi), questa volta sarebbe intervenuto nella questione anche direttamente ‘Palazzo Chigi’, come scrivono i giornali, un modo per dire che Draghi non è stato affatto estraneo all’esito finale della vicenda.

Sembra cambiare poco, dunque, nella Rai che pure Fuortes doveva condurre, nelle speranze iniziali, a un minimo di distacco dalla politica e dai partiti, una situazione che invece permane, secondo le migliori (o peggiori) tradizioni. È di poche ore fa la dichiarazione roboante di totale contrarietà a queste nomine di Giuseppe Conte, che parlando a nome dei Cinquestelle, irritati soprattutto per la mancata conferma di Giuseppe Carboni (considerato a loro ‘gradito’) alla guida del Tg1 e per non avere altri ‘direttori’ nella famosa ‘quota’ che spetterebbe di fatto a ciascun partito, si è proclamato tanto scandalizzato da stabilire che ora gli esponenti Cinquestelle non parteciperanno più ai programmi della Tv pubblica. La cosa appare in realtà poco probabile, come attuazione, ma dà un’idea di come ogni tornata di nomine Rai lasci per forza di cose qualcuno molto contrariato.

Ma che succede dunque nelle cariche-chiave di Viale Mazzini? Come nelle previsioni, c’è il ritorno di fiamma di Monica Maggioni, che diventa appunto, direttore (o direttrice) del Tg1, mentre un’altra donna in ascesa, Monica Sala, lascia i Gr dopo poco tempo e passa alla guida del Tg3. Qui Mario Orfeo, anche lui nominato di recente, ha accettato di lasciare ugualmente, perché gli è stato riservata la carica di direttore dell’approfondimento Rai.

Di che si tratta? Di una delle strutture che avranno un ruolo davvero importante nella ‘nuova Rai’ articolata per generi (e non più solo per reti), un’innovazione che aveva già deciso il precedente AD Salini nel suo piano ma che Fuortes ha non solo confermato ma previsto in tempi precisi e abbastanza rapidi.

In questo quadro (che naturalmente non comprende i Tg e i Gr) le stesse nomine nelle reti passano un po’ in second’ordine e si aprono invece diverse nuove importanti ‘caselle’ da riempire. Bisogna peraltro ricordare che alcune nomine in queste strutture erano già state effettuate in precedenza ma la loro operatività finora era abbastanza relativa, visto che le cose erano andate avanti basandosi sulle reti.

La girandola naturalmente non finisce qui, perché alla guida dei Gr Rai e di Radio1 va adesso Andrea Vianello che lascia Rai News e torna alla Radio, mezzo che gli ha dato la prima notorietà, prima delle gravi vicende personali che gli hanno per un certo periodo bloccato la carriera.

E Rai News e rainews.it? La casella si è liberata e la nomina alla direzione di Paolo Petrecca, che pare aver un po’ allarmato almeno una parte della redazione, viene considerata in ‘quota Centro-Destra’ (altre nomine sono invece in ‘quota Centro-Sinistra’, naturalmente, Cinquestelle a parte), in particolare viene considerata un minimo di risarcimento per Giorgia Meloni, che, come noto, nel Cda Rai non ha visto nei mesi scorsi la nomina di ‘personalità di riferimento’ (e si tratta del più importante partito di opposizione), con forti conseguenze (all’epoca) nei rapporti di Fdi con la Lega e Forza Italia.

La Lega ‘incassa’ invece la conferma della direzione di Gennaro Sangiuliano al Tg2 e quella di Alessandro Casarin alla importante Tgr. Antonio Preziosi resta a Rai Parlamento. A Rai Sport invece, come previsto, Auro Bulbarelli lascia la direzione ad Alessandra De Stefano, messasi in luce con alcune indovinate trasmissioni in occasione delle recenti Olimpiadi.

Le nomine in Cda Rai sono passate non certo all’unanimità ma con il costante voto contrario del Consigliere Alessandro Di Majo (per via dell’atteggiamento ostile dei Cinquestelle, come si diceva, anche se il quasi omonimo Luigi Di Maio non sarebbe esattamente sulle posizioni rigide di Conte) e con alcuni ‘distinguo’ non secondari su Petrecca e Sala del Consigliere Riccardo Laganà, che rappresenta in Cda i dipendenti Rai.

Per ora si chiude qui, in attesa delle prossime battaglie.

Mauro Roffi
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