Diversity Media Awards 2022: assegnato il premio per Radio e podcast

La settima edizione dei Diversity Media Awards, gli ‘Oscar dell’inclusione’ di Milano, ideati dalla Fondazione Diversity, ha avuto una ribalta davvero speciale con la messa in onda della registrazione della serata finale con le premiazioni da parte di Rai1 nella seconda serata di sabato 28 maggio. Il traguardo è molto prestigioso per questa manifestazione, nata appunto non molti anni fa ad opera di Francesca Vecchioni (anche il padre Roberto almeno quest’anno ha dato una bella mano) e salita progressivamente alla ribalta per la qualità dei suoi propositi, che sono poi quelli legati ai temi dell’inclusione, soprattutto nell’ambito dei media e della comunicazione, e alla tutela di ogni ‘diversità’.

La serata finale si era svolta in realtà la sera del 24 maggio al Teatro Franco Parenti di Milano, finalmente senza problemi di Covid, e una sintesi esaustiva è stata appunto per la prima volta diffusa in Tv, addirittura su Rai1.

Come ogni anno, sono stati premiati i personaggi e i contenuti multimediali che nel 2021 hanno rappresentato con maggiore qualità un approccio all’insegna dell’inclusione e valorizzato tematiche riferite alla ‘diversità’, in tutte le sue sfaccettature. La serata, arricchita da vari ospiti, è stata condotta da Michela GiraudMyss Keta e Diego Passoni.

Fra i riconoscimenti, ricordiamo intanto quelli dell’informazione. Per i quotidiani, premio a Chiara Di Cristofaro Simona Rossitto per l’articolo ‘Femminicidi e violenza aumentano, cosa stiamo sbagliando?’, pubblicato sul ‘Sole 24 Ore’. Spazio poi, nei periodici, a Simone Alliva, autore dell’articolo ‘Abilismo Il nome dell’odio’, pubblicato su ‘L’Espresso’. Per la Tv ha vinto Monia Ventura (Tg1) per il servizio ‘La nuova squadra di governo di Biden: diversità e inclusione’. Per il Web, Arianna Galati per ‘Michelle Wu, la prima sindaca di Boston che entrò in politica per salvare sua madre’, pubblicato su marieclaire.it.

Ennesimo premio poi per i Maneskin quali ‘personaggi dell’anno’ e, restando in qualche modo ‘in zona’, a Giorgia Soleri per il suo “impegno costante e decisivo nel portare alla ribalta malattie da sempre poco note nella società”.

C’è stato invece un ex aequo nella categoria ‘Miglior programma televisivo’, dove hanno prevalso sia il noto ‘Geo’ di Rai3 che – scelta magari più prevedibile – ‘Drag Race Italia’ di Discovery.

Quale ‘Miglior serie Tv italiana’ l’ha spuntata l’ormai nota ‘Strappare lungo i bordi’ di Zerocalcare (Netflix), mentre ‘Maschile Singolare’ (Amazon Prime Video) è stato giudicato ‘miglior film italiano’.

Trascuriamo qualche altro riconoscimento (non ce ne vogliano i diretti interessati) e parliamo, come doveroso per questo sito, della categoria ‘Miglior programma radio e podcast’. Qui ha vinto il podcast originale di Spotify ‘New G’.

E ‘New G’ è un podcast molto particolare da vari punti di vista. Spotify nei mesi scorsi l’ha presentato come ‘il primo video podcast originale in Italia’; pertanto gli utenti possono non solo ascoltare ma anche vedere questo show, prodotto da Show Reel Agency.

Protagonisti della tante puntate di ‘New G’ sono alcuni content creator molto popolari su TikTok: Momo, RaissaNimi Abdoulaye (alias Isabo), Tasnim Ali e Dayoung Clementi. I cinque, molto diversi tra loro per storia personale e background culturale, sono uniti da un importante filo conduttore: un nuovo modo di vivere le diversità e approcciare il dibattito intorno ad esse, tipico della famosa ‘Generazione Z’.

La generazione dei protagonisti di questo video podcast è infatti molto diversa dalle precedenti: i ragazzi e le ragazze che ne fanno parte sono cresciuti in tempi di grandi trasformazioni e hanno ridefinito ciò in cui credono, i propri valori,  ambizioni e obiettivi. Sono aperti alla diversità, consapevoli che ognuno ha un proprio bagaglio identitario e sono disposti ad esplorare contenuti di intrattenimento che superano i confini della propria cultura.

“Siamo in cinque a parlare in New G, anche parecchio diversi uno dall’altro – hanno detto i protagonisti di ‘New G’ – : non siamo, infatti, sempre d’accordo sulle cose ma è giusto che sia così perchè è importante dare spazio a tutto e rispettare tutti. Questo per noi è ‘New G’: uno sguardo di più occhi sul mondo per accendere dibattiti”.

A cura di Mauro Roffi
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