7 giugno 1976: l’ultimo tentativo (fallito) di fermare le radio libere

Il 7 giugno 1976, iniziava “la guerra del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni alle radio libere italiane”.

Lo riporta il sito Accadde Oggi, in un periodo storico in cui l’etere del nostro Paese abbondava già di antenne da nord a sud.

Si stima che a poco più di un anno dalla nascita di Radio Milano International (emittente simbolo dell’emittenza privata, per quanto non ufficialmente la prima a nascere in ordine cronologico), fossero già 400 le realtà attive in Italia.

Una situazione ancora in bilico e a cui, come pocanzi riportato, si tentò per l’ultima volta di frenarne lo sviluppo.

I tempi tuttavia erano ormai maturi ed in meno di due mesi (il 28 luglio 1976), la Corte Costituzionale sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio RAI, mentre fiorivano in modulazione di frequenza emittenti private in tutta Italia, offrendo contenuti alternativi rispetto a quanto finora proposto delle reti di Stato.

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43 anni fa nascevano ufficialmente le radio “libere”

Se le radio “libere” hanno una data di nascita, questa può essere considerata ufficialmente quella di mercoledì 28 luglio 1976.

Erano già molte le emittenti operative all’epoca, ma soltanto in quella giornata arrivò l’attesa sentenza della Corte Costituzionale che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio RAI, mentre fiorivano in modulazione di frequenza emittenti private in tutta Italia, offrendo contenuti diversi rispetto a quanto finora proposto delle reti di Stato.