Cento anni di Radio: la Modulazione di Ampiezza oggi in Italia e nel mondo

In occasione dei cento anni della Radio in Italia – e in barba al suo nome – FM-world ha deciso di parlare di AM. Modulazione di Ampiezza, sulle onde dette medie e corte (e sui fili SIP), dove ha vissuto in esclusiva la radio italiana per oltre 50 anni.  Da noi oggi operano poche selezionate stazioni, ma in nazioni “meno avanzate” come gli USA sono attive tuttora, nel 2024, emittenti quali Bloomberg Radio e WBZ 1030.

Niente storia

Abbiamo deciso di saltare a pie’ pari la storia delle prime emissioni, dei trasmettitori da 50kW del “ventennio” e tutte le altre vicende di cui si può leggere un po’ ovunque.

Parleremo invece brevemente dello stato dell’arte negli USA, dei tentativi di digitalizzare la “banda” OM e soprattutto di qualche interessante realtà attiva oggi in Italia.

Bloomberg Radio NY

Cominciamo da una radio dedicata all’economia, Bloomberg Radio.
Nata nel 1993 dall’acquisizione per 13,5 milioni di dollari di WBBR, Bloomberg radio ha sempre trasmesso sui 1130 kHZ.

Molto interessante lo studio, una struttura circolare in vetro in una delle aree più trafficate della sede centrale di Bloomberg, a pochi passi da una delle uniche scale mobili curve al mondo. Lo spazio è dotato di tecnologia all’avanguardia che consente la produzione simultanea di contenuti radio e video.

Come dire: nella nazione che ha visto la nascita della Intelligenza Artificiale (dunque non certamente arretrata) il meglio della tecnologia digitale può senza problemi essere fruita tramite un’emissione in modulazione di ampiezza.

Bloomberg Radio è ascoltabile sull’aggregatore FM-world a questo indirizzo: https://player.fm-world.com/radio/U8WF2qp1c7

WBZ 1030

Forse ancora più interessante il caso di WBZ di Boston: nata nel 1921 (dunque tre anni prima della radio italiana) ha oggi un formato “all news”; fa inoltre parte della ristretta cerchia delle clear-channel station ed è dunque autorizzata a emettere con 50 kW.
È ascoltabile dall’aggregatore FM-world a questo indirizzo: https://player.fm-world.com/radio/ycEhyb9iPO

Spagna e dintorni

Anche in Europa esistono ancora emissioni di prestigio in onde medie e in nazioni non certo poco sviluppate. Come nel caso della Spagna il cui programma nazionale su 738 kHZ è ascoltabile la sera in gran parte dell’Europa.

DRM

Ma il digitale avanza e molti pensano che per decisione divina debba essere applicato anche alla nostra amata radio.

E in passato si è tentato effettivamente di digitalizzare le bande in genere riservate all’AM. Se il sistema avesse avuto successo avremmo oggi emissioni digitali in OM (e non più in AM). Il sistema proposto si chiama(va) Digital Radio Mondiale e a suo tempo era stato abbracciato con insolito entusiasmo da importanti broadcaster.

Breve inciso: come si legge sul sito https://www.drm.org/, incuranti dell’esistenza del DAB promotori del sistema ne prevedono un uso anche in “VHF” (cioè in “FM”). Chi lo desidera può leggere la surreale giustificazione a questa pagina.

Tornando alle nostre Onde Medie, il DRM permette(va) differenti modalità di encoding, in modo da poter essere (in teoria) operativo sia durante le ore del giorno (onda diretta) che nella notte (onde riflesse).

Il bit-rate ammesso andava da 6.1 kbit/s (Mode D) a 34.8 kbit/s (Mode A) per un canale standard largo 10 kHz: lasciamo ai lettori il compito di immaginarne la qualità audio.

Chi ci ha creduto

Nel 2005 molti credettero nel sistema.

Ricordiamo ad esempio Radio Luxembourg (Luxy 208), che intenzionata a ripetere i fasti dei 208 metri nel 2005 aveva richiamato ai microfoni addirittura Benny Brown con lo slogan “The Legend is Back”.

La strana scelta di emettere in onde corte (7145 kHz) aveva portato al fallimento del progetto in quanto – come sappiamo tutti – al minimo fading il digitale si blocca. E le onde corte in questo sono ancora più inaffidabili delle medie.

In Italia e dentro l’Italia ci furono due lodevoli sperimentazioni, che abbiamo potuto ascoltare in prima persona. A Milano fu riconvertito il trasmettitore ex Radio2 sui 693 kHZ che dal 7 aprile 2006 trasmise per qualche tempo in digitale OM i programmi di Radio2.

In un documento piuttosto nascosto abbiamo trovato la mappa di copertura del segnale (la cui potenza, riportiamo testualmente era “DRM output power is 34 kW whereas the combined MW output power is 200 kW“, che crediamo voglia dire che partendo da una potenza originale di 200kW il DRM abbia richiesto una diminuzione a 34kW).

Come si vede la città di Como faceva parte della zona di ricezione anche tramite apparecchi non professionali, ma la nostra esperienza diretta (con un ricevitore da circa 250 euro) era invece disastrosa: ascolto impossibile la notte, e afflitto da  blocchi durante il giorno.

Anche Radio Vaticana si diede al DRM, tramite emissioni notturne che iniziavano al termine di quelle analogiche sulla seconda frequenza romana, 1611 kHZ. In merito un forum di appassionati ha per anni registrato la qualità di ascolto da tutta Europa: i report sono consultabili qui.

I contenuti

Ma come si dice, “content is king“. E proprio di contenuti – quelli creati dalle attuali stazioni OM italiane – parleremo nella seconda parte di questo articolo che conterrà anche un’intervista esclusiva al presidente di “OMItaliane – Le nuove onde medie italianeEmanuele Scatarzi.

Per oggi vi lasciamo con una delle iniziative più geniali ed eccentriche della AM italiana: la voce di Guglielmo Marconi, trasmessa in loop sulle onde lunghe alcuni anni fa dall’ing. Anselmo (editore che riguardo alle scelte di dismettere l’AM italiana non pare proprio avere peli sulla lingua).


(M.H.B. per FM-world – segue)