Milleregioni, le voci del territorio

Il Prix Italia anticipa: si svolgerà a Milano in giugno

La sorpresa (che, messa in rapporto con l’imminente scadenza dei vertici Rai, ha pure destato qualche ‘sospetto’), è che il Prix Italia quest’anno, nonostante il Covid, anticipa addirittura di qualche mese la sua consueta scadenza di settembre e si svolgerà a Milano in giugno. “Rebuilding Culture and Entertainment. Media’s Role for a New Start” è il titolo della 73esima edizione del Prix Italia, che si terrà nel capoluogo lombardo dal 14 al 18 giugno e affronterà il tema del “ruolo dei media per un nuovo inizio”. L’obiettivo dichiarato è riportare al centro del dibattito pubblico il mondo dell’arte in tutte le sue espressioni. La manifestazione radiotelevisiva internazionale della Rai conferma la capacità di attrazione e l’originalità espansiva del concorso, con 241 opere presentate da 56 broadcaster di tutto il mondo. Cifre ancor più significative se si considera che per più di un anno le produzioni si sono in buona misura fermate. Oltre 60 i giurati, che decideranno i 10 prestigiosi riconoscimenti. Non basta: l’edizione di Milano del Prix è segnata da importanti ritorni, come quello nientemeno che di Mediaset, che torna dopo sei anni di assenza con tre programmi televisivi e la presenza in giuria. E, dopo una pausa di due anni, concorre anche Radio24 – Il Sole24 Ore, che al Prix aveva aderito nel 2010. Quanto ai partner internazionali, Russia Television and Radio (RTR), la principale emittente pubblica della Russia, membro del Prix Italia dal 1974 ma assente dal 2003, partecipa a sua volta quest’anno al concorso con tre programmi televisivi. Ma la sfida decisiva di questa 73esima edizione del Prix Italia è quella di presentarsi come occasione di scambio e riflessione per superare la battuta d’arresto che ha colpito tutto il mondo della cultura, indicando le possibili strategie per una rinascita autentica degli spettacoli teatrali, degli eventi dal vivo, del cinema e dei festival culturali nel contesto post-pandemico. Un ruolo di primo piano sarà di nuovo riservato ai giovani e agli universitari, grazie a un accordo firmato tra Rai e CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

In vista promettenti sviluppi per Radio Immagina del PD

Secondo quanto è trapelato sui quotidiani, il PD lancerà una campagna di azionariato popolare per Radio Immagina, la sua emittente radiofonica on line inaugurata solo pochi mesi fa (ancora in ‘epoca Zingaretti’) ma sempre più presente nell’ambito politico; i suoi studi e le sue trasmissioni, per dirne una, sono spesso visibili nelle immagini dei vari Tg nazionali. “Credo molto nella Radio come strumento di dialogo e di partecipazione – ha del resto dichiarato il segretario PD Enrico Letta – ma per potenziare l’infrastruttura servono risorse”. Il progetto – si dice – è piuttosto ambizioso: si tratterebbe di reclutare firme del giornalismo e voci della cultura, dello spettacolo e dell’arte per arricchire l’emittente e cercare di farle svolgere un ruolo più diretto nell’informazione e nel dibattito politico.

Grave furto ai danni di Radio Alfa

Brutta vicenda per la nota e seguita Radio Alfa di Teggiano, nel Salernitano. Qualche giorno fa, come riporta il sito dell’emittente, c’è stato un grave furto in alcune postazioni tecniche: “Radio Alfa ed altre emittenti locali e nazionali hanno subito nella notte il furto degli apparati di trasmissione allocati nell’area tecnica dei ripetitori a San Giovanni a Piro. I malviventi con la fiamma ossidrica portatile hanno letteralmente divelto le porte dei box ripetitori. Da un po’ di tempo simili furti si stanno verificando sull’intero territorio salernitano. Probabilmente, come da supposizioni del nostro servizio tecnico, i malviventi stanno facendo incetta di impianti di trasmissione da spedire all’estero con qualche anonimo container e pertanto è da presumersi che difficilmente potranno essere mai ritrovati dalle forze dell’ordine, seppur allertate”. In conseguenza del furto Radio Alfa (e non solo lei) per qualche giorno non è stata ricevibile: sulla frequenza dei 103 per l’area del Golfo di Policastro e la Costa Maratea; sulla frequenza dei 102.8 per la valle del Bussento; sui 101.3 di Sapri; sui 102.8 di Scalea per la riviera dei cedri; sui 103 di Marina di Camerota e sui 93 di Palinuro. In sostanza le conseguenze sono state pesanti per l’intera costa tirrenica che va da Diamante in Calabria a Palinuro in Campania, passando per Maratea. Radio Alfa in queste zone poteva tuttavia essere ancora ascoltata attraverso il digitale terrestre sul canale 687, in streaming o sulla sua app.

Salerno: Radio libere ieri, oggi e domani…

Restiamo a Salerno e nella sua provincia per una notizia di segno decisamente diverso. Qui l’amore per le Radio locali è forte – udite, udite! – anche a livello politico. Sentite infatti cosa racconta giornaledelcilento.it rispetto al vicepresidente della Provincia di Salerno Carmelo Stanziola. Quest’ultimo ha voluto ricordare con una apposita mozione in Consiglio Provinciale il felice periodo delle ‘Radio libere 1976’, in occasione dei 45 anni della storica sentenza della Corte Costituzionale che diede il ‘via libera’. La mozione “è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Provinciale di Salerno”. Stanziola ha ricordato il siciliano Peppino Impastato di Radio Aut, ucciso dalla mafia nel 1978. E ancora, Radio Alice di Bologna, protagonista delle lotte studentesche di quel periodo, chiusa in diretta da un’irruzione della polizia. Infine, ha “messo in evidenza l’intervista a Papa Karol Wojtyla che il giovane direttore di Radio Sapri, Tonino Luppino, il 17 gennaio del 1979 realizzò in modo rocambolesco, perché travestito da missionario sudamericano. «La mitica emittente della nostra provincia – ha evidenziato Stanziola – è stata la prima al mondo ad intervistare, dopo tre mesi di Pontificato, il futuro Santo polacco»”. Stanziola è molto deciso ma sembra non essere l’unico su questa linea. Infatti, “il vicepresidente e sindaco di Centola Palinuro, dopo aver parlato dell’iniziativa (di) Tonino Luppino di intitolare alle ‘Radio Libere 1976’ piazze, piazzette ed aree verdi​​ (oggi, sono 20 i Comuni che lo hanno fatto), ha concluso il suo intervento osservando che, in un’altra occasione, sarà posizionata una targa-ricordo in onore delle Radio in Fm, che «caratterizzarono, dal punto di vista sociale, culturale e politico i decenni a venire, oltre a risolvere problemi territoriali, con un forte impegno nel sociale»… «È stata una giornata storica – ha commentato Luppino – il vicepresidente Stanziola ha ricordato un periodo indimenticabile. Sono orgoglioso e fiero, perché è la mia provincia ad onorare le Radio libere e la grande stagione di libertà di espressione. Sono felice io ed è felice l’associazione Rea che le Radio rappresenta»”.

Radio e Covid: la testimonianza di due Radio sarde

Come avevamo già fatto in passato, abbiamo sentito due editori radiofonici sardi per farci illustrare le problematiche di oggi e del recente passato dovute al difficile periodo della pandemia. Per la precisione, abbiamo sentito prima la voce di Roberto Salvatore Melis, editore di Radio Macomer Centrale, e poi quella di Luciano La Mantia di Radio Luna Carbonia. Ecco la prima delle due ‘chiacchierate’.

Roberto Melis, è cambiato qualcosa in questi ultimi tempi? Qual è l’attuale situazione?

Qual è la situazione? Un casino, passatemi il termine, perché purtroppo ultimamente non abbiamo ricevuto nessun contributo, visto che avevamo utilizzato l’anno scorso due mesi di cassa integrazione per il nostro giornalista e questo non ci permette di essere inseriti nella graduatoria dei finanziamenti per quest’anno ed anche per il prossimo.

Le uscite invece restano, vero?

Ma certo! Per esempio, quelle relative ai diritti d’autore, sempre più pressanti. Per non parlare della corrente elettrica e dell’acqua. Dobbiamo pagare e pagare, anche se non incassiamo nulla.

La famosa pubblicità istituzionale che doveva ‘alleviare’, diciamo così, i conti delle emittenti, voi l’avete ricevuta?

Sì, la campagna pubblicitaria sui vaccini ce l’abbiamo, ma sono 6 passaggi al giorno per 15 giorni, poco meno di 200 Euro. Hai voglia a pagare le bollette con questi soldi…

Nonostante tutte queste problematiche, però, conti di resistere ancora, vero?

Resistiamo, come tutti. Resisteremo sino alla morte.

  • Adesso voce a Luciano La Mantia di Radio Luna.

Luciano, a più di un anno dall’arrivo del Covid è cambiato qualcosa? E in meglio o in peggio?

Se i negozi e i locali sono chiusi, possiamo cercare di sopravvivere pagando solo le bollette della corrente. Di lavoro ce n’è ben poco. Quindi non lo so! Dobbiamo sperare che questa cosa finisca al più presto…

Avete ricevuto qualcosa da Stato, Regione, Provincia, Comune?

No! Niente. Non abbiamo ricevuto nulla…

Dunque, ci pare di capire che stai andando avanti con le tue sole forze?

E certo! Solo l’amore per questo lavoro mi fa proseguire, altrimenti ci sarebbe davvero da mollare tutto. Quindi resistiamo, andiamo avanti e vediamo che cosa succede.

Conoscendoti, ci viene da chiederti: non avrai mica intenzione di gettare la spugna?

No, assolutamente no! La spugna non la getto proprio. Però è davvero difficile…

(a cura di Pierpaolo e Giuseppe Podda)

Bari: il successo del progetto radiofonico Rko

Ce ne eravamo occupati in questa rubrica al momento dei suoi esordi, lo scorso anno, e poi quando, qualche mese dopo, era arrivata la sorprendente notizia che proprio su quel palcoscenico e su quella Radio tornava il programma di Concita De Gregorio ‘Cactus’, uscito dal palinsesto della ‘nuova’ Radio Capital. E ‘Cactus’ è tuttora in onda sull’emittente cui facciamo riferimento, ovvero Rko, nata per sviluppare in modo nuovo l’attività e l’esperienza del Teatro Kismet di Bari. E la Radio (Web) in questione è diventata nel frattempo piuttosto rilevante. Ne ha riferito di recente il sito della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, il noto quotidiano pugliese: “Centomila seguaci da ogni parte del mondo. «Rko – rkonair.com» celebra centomila utenti unici. Un grande traguardo per l’associazione Microsolco e il teatro Kismet, il primo ad ospitarla. La Web Radio ha aperto la sua prima sede nel foyer del teatro Kismet di Bari e oggi conta un ricco palinsesto con oltre 40 rubriche radiofoniche e circa 50 collaboratori, autori e curatori. Il progetto della Radio è nel cassetto dei desideri del Kismet sin dagli anni Novanta. Risale a gennaio ’96 il numero zero della prima edizione cartacea della rivista culturale RKO – Radio Kismet Opera, che porta le firme di Fabrizio Versienti, Lello Tedeschi, Carlo Bruni, Mariangela Gualtieri, Vittorino Curci, per citarne alcuni. Allora l’investimento per la creazione di una redazione radiofonica non fu possibile e si scelse di fondare una rivista. Carlo Chicco, giornalista, storico speaker radiofonico e presidente dell’associazione Microsolco, ha accolto questo progetto”. Secondo le dichiarazioni di Augusto Masiello, presidente del Tric-Teatri di Bari, non era possibile “prevedere che una ‘piccola’ Radio all’interno del teatro potesse raggiungere in così poco tempo un risultato così importante. La Radio è diventata la nostra unica voce quando le platee e i palcoscenici dei nostri teatri sono rimasti vuoti. Ci ha permesso di mantenere un contatto con i nostri spettatori, ma anche di raggiungere nuovi pubblici e costruire nuove relazioni”. Il direttore dell’emittente, il già citato Carlo Chicco, dà un’idea della (molto incoraggiante) situazione: “In un anno e mezzo di programmazione il progetto radiofonico RKO è decollato, forse grazie anche ai lockdown causati dalla pandemia. Abbiamo creato una rete nazionale di collaboratori, mentre in Puglia oltre alla sede principale di Bari all’interno del Teatro Kismet, abbiamo aperto innumerevoli home-station, postazioni a Taranto e Lecce e stiamo per avviarne anche a Foggia e Brindisi”. Inoltre, «durante le dirette ci arrivano messaggi anche dall’Australia e dall’America. Il figlio di Bono Vox ci ha ringraziato per aver passato un brano della sua band, gli Inhaler. Sui nostri social abbiamo guadagnato like di grandi personalità come Franco Battiato, Johnny Marr il chitarrista degli Smiths, il manager di Boy George, solo per citarne alcuni». E in futuro chissà che non si raggiungano altri traguardi…

La scomparsa di Nino Corleo, ‘anima’ di Radio Liberty Castelvetrano

La recente scomparsa a 78 anni di Nino Corleo ha fatto tornare d’attualità nella zona di Castelvetrano (in Sicilia) la memoria di Radio Liberty, che è stata a lungo una voce importante di questa parte della provincia di Trapani. Scrive infatti, appunto in memoria di Corleo, il sito locale castelvetranoselinunte.it: “Un malore improvviso se l’è portato via. La sua carriera l’ha costruita con la Radio, la sua più grande passione, della quale (aveva) fatto un lavoro. Radio Liberty sin dal 1976 ha dato voce alla Valle del Belìce: Nino considerava la Radio, oltre la musica, come cassa di risonanza per le problematiche della città, nell’ottica della risoluzione. Aveva sempre l’idea della Radio come luogo per tutti, palestra di formazione per aspiranti giornalisti, speaker e dj. In mezzo ai vinili e alle cassette a nastro sono cresciuti ragazzi felici di far sentire la loro voce dai quei microfoni all’intera provincia. Per Nino Corleo la Radio è stato luogo di confronto, voce di democrazia. Ecco perché volle che ogni domenica mattina in studio venissero sindaci e politici per confrontarsi su temi caldi e problematiche della città. Discutevano, governanti e oppositori, in un dibattito mai scivolato nel cortile. Fu lui che pensò, per la prima volta, alle dirette radio del consiglio comunale. Quello fu un ulteriore tassello in quel percorso che Nino Corleo voleva per far acquisire a Radio Liberty un ruolo nella vita cittadina di Castelvetrano. La Radio era per Nino Corleo la sua seconda casa. Lui c’era sempre, anche quando il figlio Kiko iniziò a prendere il timone dell’emittente. Due i programmi storici che ha condotto per decenni: ‘Buongiorno, un altro giorno in musica’ (che apriva il palinsesto quotidiano) e poi ‘Pronto chi canta’, alle ore 14. Nonostante la crisi del settore, gli adeguamenti burocratici e l’innovazione galoppante per le attrezzature, Corleo è riuscito sempre a resistere e a tenere acceso il segnale della sua Radio Liberty, facendo vivere anche quella piccola redazione giornalistica, guidata, nei tempi, da Salvatore Giacalone, Peppe Martino, Attilio Vinci e poi dalla figlia Giusy Corleo”. Alla fine però anche il ‘nostro eroe’ dovette cedere alle circostanze avverse: Corleo, così, “ha resistito sino al 2015, poi, insieme al figlio Kiko, a malincuore, ha deciso di mollare”. Di Radio Liberty e della sua storica frequenza dei 95 MHz rimangono solo i bei ricordi.

Grossa novità a Pordenone: nasce Pn Tv – La voce del Nordest

Chiudiamo con una novità televisiva locale, sicuramente interessante anche per i lettori di Fm-world. Si tratta di una nuova ambiziosa emittente che sta per partire a Pordenone, provincia friulana che si conferma come la più ‘prolifica’ della sua regione nel campo televisivo, se si considerano le esperienze, tuttora in atto, di Telepordenone e quella (partita più di recente) di Il13 di Gigi Di Meo. L’ulteriore novità è adesso Pn Tv – La voce del Nordest, che dovrebbe partire fra poche settimane sul canale 113 (su cui finora ha operato BH Tv, altra Tv friulana di recente nascita) ed essere visibile in tutta la regione e nel Veneto orientale. Dovrebbe trattarsi di una Tv (secondo la presentazione di alcuni giorni fa) “altamente tecnologica e con basi solide, grazie al sostegno finanziario che imprenditori e professionisti hanno assicurato sposando il progetto”. La società che l’ha costituta è la Pordenone Tv srl, una start-up presieduta da Beppino Nosella. E quest’ultimo vuol partire con decisione: “Dell’informazione e dello sviluppo tecnologico abbiamo voluto fare i nostri capisaldi. Saremo la Televisione del territorio e assicureremo una programmazione costante sulle 24 ore”. I contenuti, in fase di definizione, spazieranno dalla cultura allo sport, dall’economia alla sanità. Avranno una parte rilevante, inoltre, gli approfondimenti politici e quelli improntati sulla promozione dei luoghi più suggestivi del Triveneto. La sede di PN Tv sarà il Centro direzionale dell’Interporto di Pordenone. Ancora Nosella: “Abbiamo già assunto dei tecnici dalla comprovata esperienza. Saremo in grado, in ogni momento e in qualsiasi luogo, di arrivare nelle case dei nostri telespettatori. Saremo la voce del territorio, di un territorio, il Friuli Occidentale, troppo spesso bistrattato e marginalizzato. Fagocitato, mi spiace dirlo, da Udine e Trieste. Pordenone, che non è da meno rispetto alle altre due città, tornerà a contare: ne sono sicuro”. Quanto all’informazione, “le idee sono chiare ma prima di annunciare nomi e volti vogliamo essere sicuri che ogni singolo contratto, con dipendenti e collaboratori, sia stato definito e chiuso”. Così per adesso non si sa ancora chi sarà il direttore. Neanche per l’avvio dei programmi c’è una data certa ma Nosella assicura che la nuova emittente sarà assolutamente in onda entro metà giugno.

Mauro Roffi
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Milleregioni, le voci del territorio

Ed è finalmente pace fra Mediaset e Vivendi

Incredibile ma vero: nella serata di lunedì scorso, 3 maggio, Fininvest, Mediaset e Vivendi hanno annunciato di aver raggiunto un accordo globale per mettere fine a una infinita serie di controversie, “rinunciando reciprocamente a tutte le cause e denunce pendenti” (o almeno, più di certo, a quelle civili). Vivendi favorirà lo sviluppo internazionale di Mediaset votando anche a favore del trasferimento della sede legale di Mediaset in Olanda. Mediaset e Vivendi hanno inoltre stipulato accordi di buon vicinato nella televisione free-to-air e di ‘standstill’ della durata di cinque anni. Vivendi ha preso l’impegno di vendere sul mercato l’intera quota del 19,19% di Mediaset detenuta finora da Simon Fiduciaria in un periodo di cinque anni. Fininvest avrà il diritto di acquistare le azioni eventualmente invendute in ciascun periodo di 12 mesi, al prezzo annuale stabilito. Fininvest acquisterà il 5% del capitale sociale di Mediaset, detenuto direttamente da Vivendi, al prezzo di 2,70 euro per azione, dopo lo stacco del dividendo. Vivendi rimarrà azionista di Mediaset con la quota residua del 4,61% ma sarà libera di mantenere o vendere tale partecipazione in qualsiasi momento e a qualsiasi prezzo. L’intesa mette fine a un contenzioso, dai complicatissimi aspetti legali, iniziato nientemeno che nel 2016.

Rai: il bilancio 2020 è in pareggio

In un periodo così pieno di polemiche (come ben noto) e ormai in vista del rinnovo di Cda e cariche dirigenziali, la Rai ha approvato un bilancio 2020 in pareggio, vendendo altresì il ‘grattacielo’ di via Cernaia 33 a Torino per circa 7,5 milioni alla società Ipi. Il Cda Rai, riunito sotto la presidenza di Marcello Foa, ha infatti esaminato e approvato nei giorni scorsi il progetto di bilancio al 31 dicembre 2020, illustrato dall’Amministratore Delegato Fabrizio Salini. In specifico, l’esercizio 2020 registra un risultato netto consolidato in pareggio e una posizione finanziaria netta negativa di 523,4 milioni, in peggioramento rispetto all’esercizio precedente ma comunque attestata su livelli di sostenibilità. L’esercizio 2020 è stato infatti, come noto, pesantemente segnato dagli impatti della pandemia. Più in particolare, sul fronte dei ricavi, si registra una flessione di quasi 147 milioni di euro, pari al 5,5%, determinata da una contrazione dei canoni di oltre 70 milioni. I ricavi pubblicitari sono diminuiti di circa 45 milioni di euro. Sul fronte dei costi, invece, sono state adottate iniziative di contenimento che hanno coinvolto trasversalmente l’intera struttura del Gruppo, per un ammontare di 140 milioni di euro. Dal punto di vista editoriale, nel 2020 il Gruppo Rai si è confermato al vertice degli ascolti televisivi con il 35,2% nell’intera giornata e il 36% nel prime time. In lieve flessione invece la share dell’intera giornata dell’offerta specializzata e in leggero aumento la media dei minuti visti. Positive anche le performance delle piattaforme digitali del Gruppo Rai, che hanno confermato il trend di crescita degli ultimi anni. Nella Radiofonia, nel 2020 Rai Radio si è attestata al terzo posto negli ascolti, con l’11,3% di market share.

Inpgi: allarme rosso

Si fa sempre più difficile la situazione dell’Inpgi, l’ente di previdenza dei giornalisti italiani, da tempo alle prese con conti allarmanti, al punto che si teme che, dopo molti rinvii con provvedimenti legislativi ‘ad hoc’, la prospettiva di un commissariamento si concretizzi a fine giugno, quando scadrà l’ultimo rinvio in merito (un’altra possibilità potrebbe essere la confluenza nell’Inps). Meno probabile sembra che si possa trovare una strada per il risanamento economico senza decisioni drastiche e lasciando in carica gli attuali vertici, ma nulla è ovviamente escluso, dato che anche stavolta sarà il mondo politico a decidere. Nel frattempo il Consiglio generale dell’Inpgi ha approvato con 40 voti favorevoli e 20 contrari il bilancio consuntivo 2020 della Gestione principale (Inpgi 1), che si è chiuso con un nuovo forte disavanzo di gestione, per qualcosa come 242,2 milioni, e un risultato della sola gestione previdenziale negativo per 188,4 milioni. Alla base dei problemi della Cassa presieduta da Marina Macelloni c’è la situazione del settore dell’informazione, che lo scorso anno ha visto la perdita di altri 855 rapporti di lavoro attivi, che si aggiungono agli 865 ‘in fumo’ nel 2019, per cui “la contribuzione corrente, pari a 328,075 milioni, registra una diminuzione del 2,76% rispetto al 2019”. Attualmente gli iscritti all’Istituto sono 14.719, dieci anni fa erano 20mila. In crescita comunque la spesa per le pensioni ai giornalisti, “pari nel 2020 a 545,6 milioni” (+ 1,81% in un anno)”. Inoltre, la spesa complessiva per gli ammortizzatori sociali nel 2020 è stata pari a 9,7 milioni di euro e continua “a rappresentare una voce rilevante del bilancio dell’Istituto”. Unica nota più confortante l’andamento della Gestione separata (Inpgi 2), con indicatori che si presentano positivi anche per il 2020, anche se “il bilancio evidenzia, anche nel settore giornalistico, i segnali dell’impatto che la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato sull’intero mondo del lavoro e delle professioni”. Non a caso il Consiglio Generale “rivolge un forte e pressante appello al Governo per porre in essere in tempi brevi tutti i provvedimenti necessari a garantire la sostenibilità dell’Inpgi, unico Ente sostitutivo dell’Inps nel panorama delle Casse privatizzate”. L’ormai ‘mitico’ (e tuttora eventuale) arrivo nell’Inpgi dei ‘comunicatori’ sembra però proprio non poter risolvere la situazione. Secondo i sindaci, infatti, l’Istituto ha risorse per un solo anno, poi non sarà più in grado di far fronte ai propri impegni istituzionali.

Nuovi sostegni in vista per le emittenti locali

Dovrebbero arrivare altri 20 milioni di euro alle Radio e Tv locali. Un importante emendamento in tal senso è stato infatti approvato in Parlamento da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze in seduta congiunta nel corso dell’iter di conversione del DL Sostegni. Il provvedimento nell’attuale testo stanzia appunto ulteriori 20 milioni di euro per il ‘Fondo per emergenze alle emittenti locali’.

Pesaro: Michele Panzieri guida la nuova fase di Radio Veronica

È di qualche settimana fa la notizia della ‘nuova fase’ della vita di Radio Veronica (o Veronica My Radio, se si preferisce questa denominazione), la notissima, storica e seguita emittente di Pesaro che, dopo il periodo dei fasti, ha vissuto per qualche anno una serie di disavventure ma ora prova di nuovo a ‘farsi valere’. Il tutto è avvenuto, come abbiamo a suo tempo informato su Fm-world, con la ripresa delle trasmissioni in diretta, circa due mesi fa, chiamate a disegnare la nuova ‘identità’ di un’emittente dal passato così illustre. Ma cosa è successo di preciso a Pesaro sulle frequenze dei 92.900 per la città e la provincia e dei 92.700 per Urbino? Se ne è occupata l’edizione pesarese del ‘Resto del Carlino’ in un interessante articolo di Claudio Salvi dal titolo ‘Veronica è tornata e ha molto da dire’, che è già tutto un programma. Per Radio Veronica – spiega il quotidiano – “si riaccende finalmente un segnale di speranza… Infatti Veronica… torna a proporre programmi con conduzioni in diretta. E questo grazie al gruppo editoriale anconetano Orange Fm Network, che ha deciso di rilanciare una delle prime rock station del Centro Italia. A guidare l’operazione sarà Michele Panzieri, classe ’76, dj, producer, musicista pesarese che per l’occasione ha chiamato una serie di nomi storici che più hanno caratterizzato l’era commerciale dell’emittente”. Fondata molti anni fa da Raniero Cecchini, Roberto Sabatini e altri soci, l’emittente marchigiana aveva vissuto in realtà negli anni una rapida trasformazione, con un cambio di pelle che l’aveva portata da rock station a importante Radio commerciale, forte di un buon successo in una vasta area interregionale del Centro Italia. Poi, più di recente, c’era stata, come detto, la triste decadenza. Ora il nuovo tentativo di rilancio, ad opera appunto di Orange Fm, gruppo guidato da Luigi e Andrea Brecciaroli e che prende nome da un’altra emittente marchigiana (gestita da anni dai due) che più storica non si può, ovvero Radio Arancia (oggi ben presente anche in Tv nella regione). Ma Orange Fm, oltre a Radio Veronica, Radio Arancia e Arancia Tv, comprende anche ‘l’edizione regionale’ di Radio Sportiva e, tanto per non farsi mancare niente, anche altre emittenti di tutto rispetto nelle Marche, anch’esse con un passato di rilievo, ovvero Radio Velluto e Radio Conero. Quanto alla ‘nuova Veronica’, Luigi Brecciaroli ci crede molto: “Vogliamo ridare storicità e giusta dignità a una prestigiosa emittente e nel contempo valorizzare e alzare le antenne sul territorio. Per questo ci saranno spazi giornalistici e informativi durante le 12 ore di trasmissione in diretta”. La parte musicale è curata appunto da Panzieri, che punta sulle collaborazioni artistiche. “Intrattenimento sì – dice – ma anche buona musica, conduzioni di qualità e soprattutto dirette, con uno sguardo aperto alle novità così come a quel sapore ‘d’antan’ che avevano le Radio analogiche”. Tra gli storici programmatori, Panzieri ha chiamato Lucia Spadaccino, Corrado Cori, Chiara Cherubini, Lorenzo Visi. E inoltre ci sono Alessandro Manoni, Andrea Medri e Martina Berloni, mentre un ‘blob radiofonico’ è stato affidato a Vittorio Ondedei, alias Topazio Perlini, cofondatore dei Camillas. Gli studi sono quelli dello spazio Webo alla Torraccia, ma Panzieri e Cherubini trasmettono in realtà da Milano. Terminate le dirette, alle 20 di sera, è infine la volta di ‘Highway classic’, finestra notturna senza conduzione di Radio Veronica.

RTR 99: dati davvero soddisfacenti

Il sito astorri.it di Claudio Astorri è spesso prodigo di notizie interessanti per ciò che riguarda le emittenti radiofoniche italiane. Fra le altre, abbiamo notato questo eccellente approfondimento sulla nota emittente romana RTR 99, una fra le stazioni di maggior successo nella Capitale (e non solo). Vediamo come Astorri spiega il recente incremento di audience dell’emittente: “Carlo Bonarrigo è titolare di RTR 99, una delle storiche emittenti della Capitale. È uno dei miei clienti del servizio di Audience Analysis. Ogni semestre ci troviamo di persona oppure online e ‘trituriamo i dati’. La cucina dei volumi delle indagini radiofoniche è realizzata alla presenza fondamentale di altri 2 protagonisti dell’emittente: Luca Casciani, storico conduttore, e Marco Lolli, grande professionista del mezzo Radio (noto a tanti nell’ambiente; N.d.R.). E poi c’è il software di elaborazione. Oltre a me. Carlo è persona amabile e così i suoi stretti collaboratori; il contesto del nostro scambio è sempre ricco e articolato. Un piacere. Il primo anno ha offerto un’analisi difficile e con dati non positivi. Semestre dopo semestre l’editore e la squadra hanno poi appreso tanto dalle successive analisi e soprattutto hanno applicato con rigore quanto avvertivano fosse importante da quelle osservazioni… E così di anno in anno si è cresciuti”. Ma il 2021, in particolare, sta dando molte soddisfazioni a RTR 99 e può persino essere considerato “il momento della consacrazione”. Tuttavia potremmo non essere ancora al ‘top’: infatti nel quarto d’ora medio sulle 24 ore del 2° semestre di TER 2020 (il parametro AQH) “nella regione Lazio e tra le prime 30 emittenti in assoluto ve ne sono solo 4 a carattere locale che crescono nell’ultimo anno. E tra queste RTR 99 ha la percentuale di crescita più alta… È un dato molto importante, direi unico, per un’emittente al di sotto dei 100.0000 ascoltatori giornalieri”. La crescita d’ascolto per l’emittente di Bonarrigo, in questo caso, è del 30,57% in un solo anno, peraltro quello della pandemia. Nel Giorno Medio RTR 99 passa invece nello stesso intervallo di tempo da 56.210 a 65.690 ascoltatori giornalieri, con una crescita del 16,87%. E va allo stesso modo – anzi, meglio ancora – nei 7 giorni, con “la miglior crescita percentuale fra le Radio locali: RTR 99 in un solo anno sale da 195.430 a 267.940 ascoltatori settimanali. È un + 37,10%. Ed è una premessa importantissima per ulteriori crescite negli altri 2 parametri”.

Sergio Conti a capo delle news di Reggio Tv

La nota emittente televisiva calabrese Reggio Tv ha un nuovo direttore delle news: si tratta di Sergio Conti, giornalista e imprenditore reggino, che succede a Francesco Chindemi. Esperto di produzioni televisive, Conti è anche il proprietario dell’azienda di comunicazione Iamu. In vent’anni di carriera, ha collaborato per giornali quali ‘Avvenire’, ‘Calabria Ora’ e ‘Corriere della Calabria’, ma soprattutto, per quel che ci riguarda di più, ha ideato e condotto diversi programmi radiofonici di intrattenimento e informazione in onda su un’altra nota emittente reggina, ovvero Radio Touring. Ha inoltre prodotto docufilm per la Tv, quali ‘Gli spazi della pena’ (sul carcere), ‘Bambini in bilico’ (sui minori a rischio in Calabria) e ‘Fantasmi’ (sul fenomeno dell’immigrazione). Personaggio poliedrico, come si vede, che spazia tra la Tv, la Radio e il Web, Conti nel 2012 ha poi curato la comunicazione del concerto diretto dal maestro Riccardo Muti a Reggio Calabria. Nel 2019 è stato premiato dalla Camera di Commercio reggina per il progetto ‘Scuola in diretta’, caratterizzato dall’utilizzo innovativo della banda ultra larga. Infine, nel 2021 ha curato la regia televisiva di diversi eventi, tra cui il concerto di Capodanno tenutosi al Teatro ‘Cilea’ di Reggio Calabria. Dal 1° maggio Conti dirige dunque il telegiornale della storica emittente Reggio Tv, dove peraltro aveva mosso i primi passi da giovanissimo.

Rivarolo del Re (Cremona) alla ribalta radiofonica

Una piccola bella storia radiofonica arriva dalla provincia di Cremona, dove il progetto di realizzazione di Radio del Rey – Una Radio che fa rete, con sede a Rivarolo del Re, è stato tra i 4 premiati – con una somma di 3 mila euro – nell’ambito della partecipazione al bando «Idee in movimento. XV concorso lavoro e pastorale 2021», indetto da Caritas italiana, Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza episcopale italiana, Azione Cattolica Italiana e Progetto Policoro – Giovani, Vangelo, Lavoro. La somma citata servirà all’allestimento dell’emittente. Le candidature presentate a livello nazionale erano state 33. Come ha spiegato il responsabile tecnico della Web Radio in costituzione Luca Maffi, “Radio del Rey è un progetto per mettere in rete un territorio che parte dall’attività della parrocchia, in collaborazione con la Federazione oratori cremonesi, ma vuole allargare i suoi orizzonti”. Il giornale locale oglioponews.it è stato prodigo di dettagli: “Che il progetto della Web Radio Radio del Rey, nato in parrocchia, fosse un progetto solido e ambizioso lo si poteva già intuire da come era stato impostato dall’inizio. Uno strumento, quello della Radio, in grado di tenere forti i legami con tutta la comunità, di esserne il più possibile ‘strumento di servizio’… Il bando si impegnava a sostenere progetti rivolti a creare reti di comunità forti, in grado di sostenere le sfide che la realtà di oggi impone. Il bando dava (altresì) particolare attenzione all’implementazione delle competenze di progettazione sociale… Come dicevamo, Radio del Rey nasce dall’esigenza di fare rete con altre realtà del paese e della zona… La Radio, da cronoprogramma, dovrebbe partire (a breve), con trasmissioni 24 ore su 24. Si partirà aggiungendo di mano in mano contenuti e il tempo residuo sarà ricco di musica. Gli obiettivi saranno quelli di promuovere la costruzione di una rete feconda per il paese di Rivarolo del Re, sostenerne la cultura attraverso una programmi finalizzati, promuovere il protagonismo giovanile e divenire strumento di informazione per tutto il territorio. L’idea della Web Radio era nata da uno scambio di battute informali tra Luca Maffi, giovane padre della realtà di Rivarolo del Re con un passato radiofonico, e gli educatori della Federazione Oratori Cremonesi”.

City e City Musica Italiana vanno in bus

Su molti autobus di linea di Alessandria e provincia compare in questi giorni un pannello con il quale le due emittenti radiofoniche Radio City e Radio City Solo Musica Italiana “ringraziano i 50mila ascoltatori che ogni giorno le seguono” appunto nella provincia piemontese, “collocandole al primo posto assoluto e particolarmente distanziate dalle altre Radio locali”.

Mauro Roffi
[email protected]

Milleregioni, le voci del territorio

  • Il nuovo Piano Lcn dell’Agcom, la Radiovisione, le Radio

C’è una certa soddisfazione, in generale, nel mondo televisivo per il nuovo Piano di numerazione automatica dei canali (il cosiddetto ‘Piano Lcn’) per la televisione digitale terrestre approvato nei giorni scorsi dall’Agcom. Si tratta in realtà di un aggiornamento del Piano precedente, un adempimento cui l’Autorità era tenuta per ‘dovere istituzionale’, come stabilito dalle recenti leggi in materia, in vista del passaggio al sistema televisivo digitale di seconda generazione (Dvbt-2). E non ci sono ‘rivoluzioni’, perché quanto è stato stabilito diversi anni fa viene in buona misura confermato, in termini di ripartizione e struttura degli archi di numerazione, secondo una consuetudine ormai entrata anche nelle abitudini dei telespettatori.
Così nell’importantissimo primo arco di numerazione (i numeri da 0 a 99), sono stati confermati gli attuali spazi per l’emittenza locale (numeri da 10 a 19 e da 71 a 99), da attribuire mediante graduatorie ‘regionali’ predisposte dal Ministero dello Sviluppo Economico (e qui sono prevedibili polemiche maggiori).
In attuazione delle attuali disposizioni normative, sono stati tuttavia riservati ai consorzi e alle intese di Tv locali che intendano diffondere la medesima programmazione per una durata di almeno 8 ore (comunque non superiore a 12 ore) su più Aree tecniche del territorio nazionale i numeri da 71 a 74, così come quelli da 171 a 174 nel secondo arco di numerazione.
Dopo il I arco, anche il II arco (numerazioni da 101 a 199) va infatti ai canali nazionali e locali secondo regole simili, così come il terzo (201-299; le posizioni di avvio di ciascun arco come 0, 100, 200 ecc. sono invece riservate a servizi di sistema, quali la guida ai programmi e i canali mosaico). Il IV arco, a differenza di quanto succede attualmente, va ai canali locali, mentre solo il V arco va ai canali a pagamento. Il VI arco viene assegnato ai canali nazionali ‘nuovi formati’ (HD e altre nuove tecnologie, come attualmente), il VII ai canali locali ed ‘eventuali nuovi formati’ (vedi prima), l’VIII arco ai canali radiofonici nazionali e locali, il IX arco ai canali nazionali e locali e il X ai canali nazionali e locali o a altri servizi e canali test.
Per ciò che riguarda in particolare il quarto arco di numerazione (da 301 a 399), destinato, come detto, alla programmazione dei fornitori di servizi di media operanti in ambito locale, è prevista – e qui veniamo a un argomento di indubbio interesse per Fm-world – una specifica riserva di numerazioni da destinare alla ‘radiovisione’. Il blocco di numerazioni dedicate a tale tipologia di programmazione è quello compreso fra 351 a 399.
Ma che cos’è di preciso, per l’Agcom, la Radiovisione?
Viene definita così: “la diffusione da parte di fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale di contenuti radiofonici in simulcast integrati da una componente video, previo conseguimento di apposita autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi lineari destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze televisive terrestri, ai sensi dell’articolo 3 dell’Allegato A alla delibera n. 353/11/CONS”.
Non sembrerebbe tuttavia, almeno a una prima analisi, che necessariamente emittenti televisive nate da altrettante Radio ma collocate attualmente in numerazioni più ‘prestigiose’, debbano ‘retrocedere’ a queste numerazioni ‘specializzate’. Ma sarà un tema da approfondire bene.
Le Radio diffuse via DTT, invece, come adesso, saranno all’ottavo arco di numerazione (701-799) e le numerazioni relative saranno attribuite “dal Ministero su richiesta dei soggetti interessati”.
Nell’ambito del nono arco di numerazione, i numeri da 801 a 823 “saranno destinati alla programmazione contenente l’informazione regionale del Servizio pubblico”.
Il documento Agcom entra poi nel merito dei criteri e delle regole per l’attribuzione (da parte del Ministero dello Sviluppo Economico) delle singole numerazioni e specifica che, in generale, “in ciascun blocco di numerazione destinato ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale, per ogni decade a partire dal numero 71 è prevista una riserva del 20 per cento delle numerazioni in favore delle emittenti a carattere comunitario.
Tali numerazioni riservate sono assegnate dal Ministero mediante una graduatoria specifica”.
Ancora sul tema della ‘radiovisione’, per concludere:
“Le numerazioni riservate alla radiovisione, nel IV arco di numerazione, sono assegnate a richiesta. A tal fine i soggetti interessati sono tenuti a presentare un’apposita domanda, esprimendo, eventualmente, una preferenza tra le numerazioni individuate dal Ministero per tale genere di programmazione. Il Ministero procede all’attribuzione della numerazione con apposito provvedimento, tenendo conto, ove compatibile con le disposizioni del presente piano, della preferenza espressa dal richiedente. Qualora due o più fornitori di servizi di media abbiano formulato richiesta per la medesima numerazione, la stessa è assegnata al fornitore che ha presentato per primo la domanda di attribuzione al Ministero; in caso di parità di data di presentazione della domanda la numerazione è assegnata al soggetto che per primo ha conseguito l’autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi di cui all’articolo 3 dell’Allegato A alla delibera n. 353/11/CONS; in caso di parità di data di conseguimento dell’autorizzazione è effettuato un sorteggio pubblico ai fini dell’assegnazione del relativo numero”.
E, a riprova di quel che si diceva prima, si stabilisce che “in sede di prima applicazione, resta in ogni caso ferma la facoltà delle emittenti locali con programmazione televisiva a tema musicale di poter scegliere di concorrere nelle graduatorie ordinarie per l’assegnazione di tutte le numerazioni destinate al comparto locale”.

  • Radio Azzurra: successi d’ascolto nelle Marche e in provincia di Teramo

I dati delle ricerche d’ascolto hanno dato soddisfazioni, in tempi recenti, a Radio Azzurra, notissima emittente di San Benedetto del Tronto, “a coronamento di una storia pluridecennale”. Dopo aver raggiunto le posizioni di vertice nella classifica delle più ascoltate tra le emittenti marchigiane (con particolare riguardo, naturalmente, alla provincia di Ascoli Piceno), per Radio Azzurra un nuovo importante riconoscimento da parte del pubblico è arrivato dalla vicinissima provincia di Teramo, in Abruzzo, dove è ugualmente risultata seguitissima.
“Anche nel periodo dell’emergenza sanitaria in corso Radio Azzurra non ha mai cessato la sua programmazione in diretta potenziando l’informazione e consolidando la sua vocazione di intrattenimento in un momento in cui ‘l’evasione radiofonica’ riveste un ruolo a dir poco prezioso per la popolazione di ogni età – hanno commentato nell’emittente nelle scorse settimane – . Nell’epoca in cui le piattaforme musicali sembravano prendere il sopravvento sull’emittenza radiofonica, Radio Azzurra non ha mai smesso di credere in modo convinto al valore della Radio non solo come dispensatrice di buona musica ma anche come valvola di sfogo e strumento di interazione. Da sempre vale lo storico slogan… ‘tu l’ascolti e lei ti ascolta’!
Così la grande famiglia di Radio Azzurra non può che ringraziare tutti coloro che con il loro affetto e la loro fedeltà continuano a seguire la sua programmazione, con la promessa ai tantissimi ascoltatori di alimentare la passione e l’entusiasmo con cui ogni singolo componente dello staff svolge quotidianamente il suo lavoro”.

  • Il ‘caso’ di Roma Radio, in onda anche su Sky

A molti è nota per la programmazione nella Modulazione di Frequenza romana, peraltro così ricca di emittenti a carattere calcistico, sui 100.700 MHz ma, come vedremo, si tratta di qualcosa di diverso e di più ampio rispetto ad altre stazioni sportive. Stiamo parlando di Roma Radio, che è la ‘Radio ufficiale’ della compagine giallorossa, o meglio della società che ne è proprietaria.
Secondo la presentazione ufficiale, “Roma Radio è un canale di informazione, intrattenimento e approfondimento, una Radio moderna in grado di accompagnare gli ascoltatori – tifosi giallorossi e non – all’interno del ‘mondo Roma’.
In un panorama come quello romano, dove le Radio locali animano il dibattito sul calcio e in particolare sulla AS Roma, Roma Radio si presenta al pubblico sui 100.700 come un organo finalmente in grado di raccontare senza filtri la società, che per la prima volta si apre direttamente al mondo della radiofonia, con chiarezza e competenza”.
Il palinsesto prevede programmi live sette giorni su sette, ascoltabili anche in streaming e tramite la specifica App Roma Radio, in cui si alternano momenti di puro intrattenimento, focus riguardanti la prima squadra e tutti i suoi protagonisti, analisi tecnico-tattiche, interviste e radiocronache.
C’è poi da ricordare la presenza fissa di Roma Radio su Roma Tv, presente su Sky (ma non in versione ‘option’ come altri canali calcistici e quindi forte di una maggiore visibilità) al canale 213. Roma Tv, a sua volta, “racconta senza filtri e con l’autorevolezza che soltanto un canale istituzionale può garantire, tutto quello che succede nell’ambiente giallorosso, direttamente dal cuore pulsante della società (Trigoria; N.d.R.)”.
Fra i “12 programmi imperdibili di Roma Tv” c’è infatti, appunto, ‘Roma Radio Live’, con le telecamere “accese su Roma Radio, prima nella rassegna stampa a cura di Camilla Spinelli e, poi, durante ‘Good Morning Roma’, nella trasmissione condotta da David Rossi con collegamenti dal campo d’allenamento. Ogni mattina, dal lunedì al sabato, dalle ore 7.00 alle 12.30”.
Poteva mancare qualcosa di analogo per ciò che riguarda la Lazio? Naturalmente no, ed ecco, sempre su Sky ma stavolta in ‘versione option’ (un canale che deve dunque essere scelto singolarmente dagli abbonati), Lazio Style Channel, che rigorosamente trasmette a sua volta due ore al giorno di Lazio Style Radio, presente in Fm sugli 89.300 a Roma e forte anche di altre frequenze nel Lazio.

  • Festa di compleanno per Telebari ma si fa luce anche Radiobari

L’operazione di matematica è di quelle semplici: 50-2=48. Negli ultimi giorni è stato il tormentone che ha accompagnato il palinsesto di Telebari, che si definisce ‘la Tv più antica d’Italia’ e festeggia proprio in questi giorni il suo 48esimo compleanno. Nata dall’intuizione dell’ingegnere Orfeo Mazzitelli, dopo quasi mezzo secolo, Telebari continua ad essere un punto di riferimento per l’informazione della città e di tutta l’area metropolitana: la provincia di Bari, peraltro, è presente con una nuova rubrica dedicata all’interno del telegiornale, lanciata a ottobre del 2020. E con la novità, nell’edizione serale, dell’editoriale firmato Maddalena Tulanti.
Diretta da Maddalena Mazzitelli, che ha raccolto l’incarico dal padre Dante, editore dell’emittente, Telebari si conferma insomma, anno dopo anno, la Televisione dei baresi. E i cittadini possono interfacciarsi con Amiu e Amgas, ad esempio, ma anche con il sindaco Antonio Decaro, ogni lunedì sera.
Informazione e intrattenimento iniziano di prima mattina, con l’Almanacco e il nuovo ‘Buongiorno Bari’ di Serena Russo: questa trasmissione il lunedì mattina vede al timone Alessio Giannone, alias Pinuccio. Nel corso della giornata, si prosegue con il ‘Ciardatano 2.0’ di Renato Ciardo e Silvia De Sandi e con il ‘Tb Sport’ di Enzo Tamborra, Cristian Siciliani e Barbara Cirillo. Per una Tv sempre ‘Verde di Rabbia’, a caccia di ogni ‘Ingiustizia’, il giovedì sera con Alessandra Bucci, e pronta a raccontare storie imprenditoriali di successo made in Puglia con ‘TOP’, nuovo format avviato nel 2021.
Ma i responsabili dell’emittente preferiscono ora parlare di un ‘gruppo Telebari’, che sarebbe complessivamente in fase di espansione, grazie a investimenti mirati, come quello che vede la collegata Radiobari, anche nella stagione in corso, presentarsi come Radio ufficiale della SSC Bari. Novità delle ultime settimane, in questo senso, sono le partite della formazione Primavera biancorossa trasmesse in diretta sul canale 12 del digitale terrestre e sui canali social del gruppo.

  • Antenna Radio Esse copre in DAB anche tutta la provincia di Siena

La senese Antenna Radio Esse aumenta la propria copertura in DAB, arrivando a servire anche tutto il territorio di Siena e provincia
È così adesso possibile ascoltare il format “Una in testa, una nel cuore” (il nuovo slogan con cui si presenta l’emittente) in digitale appunto in tutta la provincia senese, oltre che a Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo. È possibile peraltro collegarsi alla Radio, oltre che in Fm e in streaming, tramite il sito www.antennaradioesse.it o scaricando sul proprio cellulare l’app di Antenna Radio Esse. È altresì possibile ascoltare tramite tutti i canali le radiocronache integrali a carattere sportivo dell’ACN Siena e della Mens Sana Basket.

  • Lutto a Radio Ciroma di Cosenza

Il sito quotidianodelsud.it (legato all’omonimo quotidiano) segnala un lutto a Cosenza che ha anche un aspetto radiofonico di un qualche rilievo: si tratta della scomparsa, a soli 68 anni, di
Carlo Cuccomarino, tra i fondatori della nota Radio Ciroma, legata agli ambienti dell’Università cosentina.
“Carlo Cuccomarino si era formato nella temperie del Sessantotto aderendo giovanissimo a Potere Operaio, la formazione politica di sinistra che molto lo aveva forgiato nella riflessione teorica nel tempo approdata ad un pensiero critico meridionalista, non privo di originali riflessioni filosofiche e sociologiche – scrive ‘Il Quotidiano del Sud’ – . Sempre coerente con le sue idee, ha vissuto tutti i Movimenti del Sud che nel corso del tempo hanno espresso antagonismo legandosi alle componenti giovanili che si ponevano ‘dalla parte del torto’.
Era stato tra i fondatori della Ciroma negli anni Novanta, diventandone un punto di riferimento costante in ogni forma. Nella sua cooperativa vi furono le prime riunioni preparatorie che misero assieme militanti di diverse esperienze per età e provenienza politica, avviando una riflessione municipalista che avrà ascolto anche oltre Cosenza.
Nascerà presto anche la Radio, dove Cuccomarino non portava solo un contributo politico, ma anche di grande competenza musicale. Con lo pseudonimo di Blixa, le sue trasmissioni musicali, in tempi quando ancora Internet non esisteva, riuscivano a trasmettere le uscite discografiche di Seattle mentre il fenomeno Grunge in Italia non era ancora arrivato”.
Radio Ciroma, colpita dal lutto inatteso, ha sospeso per un giorno le sue trasmissioni.

  • Susa Onda Radio: a tutto Web, anche con l’Agenda News

Michele Bonavero di Bussoleno da un paio d’anni cura una rubrica sulla piemontese Susa Onda Radio in cui si parla di poesia (tema non affrontato molto di frequente nell’ambito radiofonico), come segnala il sito locale lagendanews.com. Si tratta in realtà di “poesia piemontese con i poeti e le poetesse della Valle di Susa, sia contemporanei che del tempo passato. La lettura delle poesie, prima in italiano e poi in piemontese, è seguita da un minimo di commento interpretativo. Il quale consente di avvicinarsi alla realtà letteraria della lingua piemontese che anche in Valle di Susa ha trovato, nel corso dei tempi, diversi interpreti che hanno saputo farle onore”.
Questa ‘piccola notizia’ ci serve in realtà a provare a conoscere un po’ di più questa interessante emittente.
Susa Onda Radio è stata fondata nel 1980 da Don Walter Mori e da un gruppo di volontari che, decisi a dar vita a una Radio libera in Valsusa, si costituirono in un’associazione. Susa Onda Radio è molto diffusa in Valle e nella città di Susa, che ne ospita anche la sede, attualmente in piazzetta Rana, in pieno centro storico.
Naturalmente l’emittente ha vissuto molti cambiamenti nel corso del tempo e “altrettanti avverranno nei prossimi anni” (come pronosticano all’interno della stessa Radio piemontese).
Il 2020 per Susa Onda Radio è stato un anno-chiave, perché c’è stata la ricorrenza dei suoi primi 40 anni. Ed è l’anno che l’ha vista ancora protagonista, grazie allo streaming sul sito e alla sua app per tutti i dispositivi mobili.
Oggi, fra l’altro, gli speaker di SOR possono trasmettere dalle proprie case o da qualsiasi posto, evento, fiera o locale, ed essere seguiti dagli ascoltatori persino in tutto il pianeta.
Va poi segnalato l’accordo raggiunto di recente (sempre nel 2020) fra l’emittente e proprio il citato giornale d’informazione on line L’Agenda News. Di cosa si tratta?
Il giornale online e la storica Radio hanno deciso di condividere la piattaforma di contenuti. Un passaggio unico nel panorama delle notizie e della diffusione locale, che ha portato le due realtà a sommare utenti, contenuti e programmazione, diventando la più importante piattaforma interattiva della Valsusa.
Da una parte c’è il giornale online, che ha in archivio più di 25mila articoli, 50mila immagini e centinaia di video-interviste sul canale dedicato YouTube, forte di una redazione composta da giornalisti iscritti all’Albo e con decine di collaboratori su temi specifici. Dall’altra parte c’è la Radio, con quarant’anni di storia musicale al suo attivo e un’équipe composta da appassionati di musica e cultura, che adesso amplifica ulteriormente i suoi contenuti sul web.
“Aprire una partnership tra soggetti dell’informazione e delle diffusione è oggi fondamentale per una crescita sempre più importante sul territorio – hanno spiegato in occasione dell’accordo dalla redazione de L’Agenda – . Per il settore audio Susa Onda Radio rappresenta una certezza consolidata nel tempo e in linea con la qualità dei contenuti del nostro giornale. Ora la diffusione delle informazioni, delle notizie e delle news commerciali avrà una triplice valenza: scritta, audio e video”.
Walter Rivetti di Susa Onda Radio ha invece dichiarato:
“Alla luce della nostra lunga esperienza e del traguardo raggiunto dei quarant’anni di attività, questa intesa ci porterà verso nuovi traguardi. La nostra ambizione è dare un servizio alla comunità, sull’esempio di don Valter Mori. Il nostro impegno è coinvolgere, divertire ed essere ‘di compagnia’. Susa Onda Radio è nata con dei principi precisi che sono il nostro fondamento e la nostra inesauribile linea-guida. Con il giornale online c’è comunione d’intenti e la stessa volontà di fare informazione con qualità e professionalità. Abbiamo in agenda programmi condivisi su Radio, web e giornale e articoli d’informazione musicale”.
Va infine ricordato che Susa Onda Radio da poco ha lasciato le storiche frequenze Fm, per trasformarsi a sua volta in Web Radio.

Mauro Roffi
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Milleregioni, le voci del territorio

Grandi movimenti nel campo televisivo

In questa rubrica – si sa – cerco di tenere d’occhio anche il settore televisivo, ornai legato a filo doppio a quello radiofonico. E la Tv non ha fatto mancare una serie di colpi di scena anche negli ultimi giorni.

La ‘rivoluzione mancata’ della SuperLega di calcio lascia almeno per ora inalterati gli equilibri a livello televisivo in questo determinante settore, che altrimenti sarebbero clamorosamente saltati di nuovo. Ma la conquista dei diritti Tv del campionato di serie A da parte di Dazn lascia Sky Italia in qualche difficoltà e ora è arrivata anche la conferma di quanto si vociferava da tempo, ovvero le dimissioni da AD di Maximo Ibarra (dopo meno di due anni a Sky), che fra pochi mesi sarà invece alla guida della società di tecnologie digitali Engineering. Non ancora designato il successore.

Intanto ci sono stati sviluppi – dopo mesi di stasi – nella infinita querelle fra Mediaset e Vivendi, che fra l’altro potrebbe ampliarsi su un altro fronte, ovvero quello della seguitissima Tv francese M6, che il gruppo Bertelsmann ha esso in vendita: a M6 ambiscono infatti sia Vivendi che Mediaset.

La notizia italiana è invece la sentenza civile (la prima di una serie che potrebbe proseguire) della causa intentata da Mediaset nei confronti di Vivendi per le vicende del 2016, quando il gruppo francese di Vincent Bolloré si presentò come partner della pay-tv di Mediaset Premium, per poi abbandonarla improvvisante al suo destino e tentare invece la ‘scalata’ all’intero gruppo televisivo di Silvio Berlusconi.

Il Tribunale di Milano ha stabilito, deludendo le aspettative di Mediaset (che ne ha subito conseguenze in Borsa), che Vivendi dovrà risarcire solo 1,7 milioni di euro (contro i 3 miliardi richiesti dalla controparte) a Mediaset e Rti per non aver rispettato gli obblighi “preliminari e prodromici” relativi all’acquisto di Premium; il gruppo francese non avrebbe però violato i patti parasociali, né potrebbe essere accusato di concorrenza sleale. E la ‘scalata’ a Mediaset non viene ritenuta illegittima.

La partita resta però aperta sul piano penale (Mediaset farà anche ricorso per avere in risarcimento maggiore su quello civile) e dunque siamo solo al primo round.

Ma fra i due gruppi il duello prosegue, al di là di M6. Infatti Mediaset sembra intenzionata a rafforzare ancora la sua quota di ‘proprietà diretta’ (la collegata Fininvest detiene la quota maggiore della società televisiva, circa il 44%, mentre Vivendi è al 29% circa) e si propone di acquistare nientemeno che un altro 20%. Se lo acquisisse in Borsa in pratica non ci sarebbe quasi più ‘flottante’, il dubbio è che voglia invece puntare ad acquisire buona parte della quota di Vivendi, se si raggiungesse un accordo su un’operazione di questo genere e sul relativo prezzo.

Anche la Regione Piemonte in soccorso delle emittenti locali: stanziati 300mila euro in tre anni

Nella recente discussione del provvedimento collegato al bilancio, il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato un emendamento che prevede uno stanziamento di 300mila euro per il triennio 2021-2023 a sostegno del settore radiotelevisivo locale piemontese. La proposta in questione è stata accolta anche dalla Giunta Regionale e non dovrebbero quindi esserci problemi per arrivare all’attuazione.

L’approvazione dell’emendamento va ad aggiungersi a quanto già stanziato nel 2020 in Regione per il settore dell’editoria (2 milioni impegnati per il sostegno all’occupazione nelle emittenti e nei giornali locali).

Molto favorevole, fra gli altri, il giudizio sull’operazione dell’associazione CNRT Terzo Polo Digitale:

Ci sono realtà territoriali che sembra abbiano più a cuore le sorti dell’emittenza locale, vista l’inerzia del Governo centrale. Il Consiglio della Regione Piemonte ha di recente approvato a larghissima maggioranza un emendamento (primo firmatario il consigliere Paolo Ruzzola di FI) che prevede uno stanziamento di 300mila euro per il triennio 2021-2023 a sostegno del comparto radiotelevisivo locale piemontese…

Occorre seguire l’esempio del Piemonte per applicarlo nelle altre regioni, soprattutto in quelle economicamente più svantaggiate come nel Meridione d’Italia, per garantire il pluralismo nell’informazione”.

Polonia: che succede nel settore radiofonico?

Un bel ‘rapporto’ sulla Radio in Polonia è stato pubblicato di recente dall’agenzia cattolica agensir, che chiaramente è anche ‘parte in causa’, data la forte presenza di stazioni di stampo cattolico (anche assai contestate dal punto di vista politico) in quel Paese, ma ugualmente ha pubblicato in questo caso dati di grande interesse. L’articolo in questione è firmato da Anna T. Kowalewska.

Il 72% dei polacchi ascolta ogni giorno la Radio – esordisce agensir – . Ottimo lo share per le emittenti diocesane, ma Radio Maria supera tutti. Ampio spazio alle trasmissioni ecclesiali anche sulla Tv di Stato…

Coloro che accendono la radio almeno una volta a settimana superano addirittura il 91%. Il lockdown ha cambiato le modalità di ascolto: eppure complessivamente, come risulta dalle analisi pubbliche riferite al 2020, non ha fatto diminuire il numero di ascoltatori”.

Si entra poi nel dettaglio:

Su un totale di oltre 300 emittenti… nazionali e locali, ben 36 si definiscono cattoliche. La maggior parte sono Radio diocesane. L’unica emittente dei cristiani ortodossi, Radio Orthodoxia, che di recente ha ottenuto il rinnovo della concessione fino al 2031, è presente sul territorio del nord-est della Polonia da oltre 20 anni. Per cinque ore al giorno trasmette programmi a carattere religioso e sociale, destinati a fedeli ortodossi della regione di Podlachia, promuovendo i valori cristiani e puntando a rafforzare la religiosità dei fedeli…

Nel sud della Polonia già da qualche anno quotidianamente va (invece) in onda radio Ccm. La sigla sta per Contemporary Cristian Music, molto popolare negli Usa ma assai meno seguita nel Vecchio Continente. L’emittente, inizialmente lanciata da alcuni ambienti protestanti, non ha tuttavia carattere marcatamente religioso, avendo optato per la diffusione, oltre che della musica, di notizie e programmi locali strettamente legati all’attualità della regione della Bassa Slesia”.

La più rilevante tra le emittenti cattoliche è appunto, come noto, la discussa (almeno nella versione polacca, per i suoi legami con gli ambienti del Governo attuale) Radio Maria, fondata nel 1991 da padre Tadeusz Rydzyk, che tuttora ne è il direttore. Nel 2018 la concessione di Radio Maria è stata prorogata per altri dieci anni. L’emittente è presente su tutto il territorio della Polonia. Radio Maria inoltre arricchisce il suo palinsesto con la ritrasmissione di alcuni programmi della Tv cattolica Trwam (anch’essa creata da Rydzyk). L’emittente infine gode di rilevanti contributi elargiti dallo Stato.

Gli ascolti radiofonici in Polonia mettono tuttavia ai primi posti anche le stazioni commerciali come Rmf e Radio Zet. Sempre più spesso però gli utenti, specialmente i giovani, utilizzano, in alternativa, il mondo web.

Tv toscane: Radio Italia 5 Tv al posto di Teleidea

Una situazione nuova si verifica da qualche settimana nei mux televisivi della Toscana e coinvolge anche la nota Radio Italia 5 della provincia di Arezzo, naturalmente nella sua ‘versione televisiva’.

Nel mux Tv9 Telemaremma (48 UHF), alla numerazione LCN 190, al posto della storica TeleIdea di Chianciano trasmette infatti Radio Italia 5 Tv, ovvero, appunto, la ‘versione televisiva’ di una nota Radio dell’Aretino, ben diffusa in questa parte del Centro Italia e da qualche tempo assai attiva anche sul video (anche se, prima, a numerazioni meno ‘interessanti’).

Naturalmente dispiace molto per TeleIdea, che per tanti anni ha continuato a ‘resistere’ con l’informazione per la sua zona (negli anni è persino nata una sua ‘alternativa’, oggi ben diffusa in Toscana, ovvero NTI, Nuova Tele Idea), ma si sa che le pressanti problematiche legate al Covid e al ‘secondo digitale televisivo’ hanno portato non poche emittenti televisive a dismettere i loro mux, se non a cessare proprio l’attività (si vedano le notizie dalla Sicilia su Tirrenosat, di cui abbiamo già parlato su Fm-world). Per Italia 5, invece, si tratta – parrebbe – di una buona occasione di sviluppo anche in campo televisivo.

Piemonte: il nuovo corso di Radio Alfa

La mattinata della piemontese Radio Alfa (sede a Cuorgnè) da qualche tempo ha preso vita con la verve di Mauro Forcina e Fulvio Favata (forti di una ventennale esperienza di conduzione radiofonica) dalle 9 alle 12: tutti i giorni va infatti in onda ‘MF in FM’, contenitore del mattino con ospiti, notizie e ‘tanta simpatia’, già ‘sperimentato’ in precedenza in edizione settimanale, il sabato, su Radio Nichelino Comunità (107.400 a Torino e 107.300 a Cuneo).

Forcina e Favata sono presenti anche in versione video sul sito mfinfm.it, sulla loro pagina Facebook e sul canale YouTube TriniTube.

Radio Alfa trasmette invece in Piemonte sui 94.200 MHz per Torino e provincia, sui 90.100 per il Canavese, sua zona ‘d’elezione’, e anche in DAB+ Digital Radio, oltre che sul canale radiofonico 871 del Digitale Terrestre. Inoltre su www.radioalfacanavese.it, su app (Radio JukeBox Torino), Apple iOS e Google Play.

Ma, approfondendo il discorso sull’emittente e sulle ultime notizie che la riguardano, si scoprono altre novità di grande interesse. Le ha pubblicate nelle scorse settimane il sito quotidianocanavese.it. Eccole in sintesi:

L’associazione culturale e musicale DiscoVintage, che ha raggruppato sotto un unico brand dj, speaker radiofonici e tecnici, per la nuova stagione, ha sviluppato ulteriormente la collaborazione con la storica Radio Alfa, iniziata in ottobre, grazie all’ottima sinergia con il direttore Wlady Tallini (noto personaggio del mondo radiotelevisivo torinese, e non solo; N.d.R.) ed ora con un rinnovato palinsesto (ha introdotto) nella programmazione alcuni speaker molto noti nel mondo della radiofonia in Piemonte…

Radio Alfa con DiscoVintage riparte ufficialmente da Cuorgnè, dove sono operativi i nuovi studi di trasmissione cablati in fibra ed il teatro di posa, pronto anche per la radiovisione”.

È così tornato ai microfoni di Radio Alfa Luigi Genesio (Gene), ex speaker di Radio Gemini One, Radio Reporter 93, Radio Centro 95 e Torino International tra gli anni ‘70 e ‘80, voce inconfondibile e oggi autore e regista pubblicitario.

Un altro gradito ritorno in Radio è stato quello di Daniele Lucca (già conduttore e autore su Radio2 Rai, sulla svizzera RTSI e su VideoMusic), oggi operatore culturale e organizzatore di eventi, che presenta un nuovo programma dedicato alle eccellenze enogastronomiche e culturali del territorio canavesano e piemontese, ‘Le strade bianche del Gusto’.

Ci sono poi, sempre su Radio Alfa, il redivivo Gio Damiani con ‘Dance Fever’, i mix di Beppe Borgazzi, Sergio Datta e Maurizio De Stefani, il nuovo programma a due voci sui successi rock del passato ‘Melody Maker’, con Giancarlo Conte e Carla Vairetto.

Restano invariati i programmi curati da tre voci storiche di Radio Alfa: Renzo Costa con ‘Dressing Code Total Black’, Mauro Monti con ‘Riflessioni Sonore’, Giorgio Terzano con ‘Other Side’.

Altri programmi realizzati da DiscoVintage per Radio Alfa sono ‘Dietro La Maschera’, dedicato alla storia del Carnevale di Ivrea, con Gianpiero Frigo e Gian Franco Calabrese, e ‘Sanremo, Voci e Varietà’, un viaggio di settant’anni nel costume vocale italiano, con Paola Mei.

Un’altra importante novità è il ritorno dell’informazione in Radio – continua quotidianocanavese.it – , grazie alla collaborazione delle testate giornalistiche locali, che consentiranno di rafforzare, appunto, il legame con il territorio, con appuntamenti previsti dal lunedì al venerdì alle 22:00”.

Complessivamente, si è aperta una stagione impegnativa, coinvolgente e ricca di novità per DiscoVintage “che, guidata dal suo presidente Renzo Costa, nonostante il periodo, non ha realmente interrotto le proprie attività e sta già pensando a nuovi, importanti progetti”.

Bergamo: Radio Alta saluta di cuore la sua ‘Regina’ Enrichetta

Una bella, anche se molto triste, ‘storia di Radio’ viene narrata da Eleonora Busi su lavocedellevalli.it, sito di informazione della provincia di Bergamo. Eccola in sintesi:

Si è spenta, all’età di 95 anni, Enrichetta Pirletti. È stata per anni la ‘Regina’ di ‘Colazione con Radio Alta’, la trasmissione radio-televisiva condotta ogni mattina da Teo Mangione sul canale Bergamo Tv e sulle frequenze di Radio Alta, protagonista insieme a Juri Pianetti, Marzia e Pietro della rubrica settimanale ‘Tavernetta News’. A ricordarla con affetto lo stesso Mangione, che le ha dedicato un commosso post sulla propria pagina Facebook”.

Non è mai facile parlare di una persona quando non c’è più – scrive Mangione – . Enrichetta la conosco dal 2017 e fin dal primo collegamento con Juri Pianetti per ‘Tavernetta News’ a ‘Colazione con Radio Alta’, fra me e lei è stato ‘amore a prima vista’, tant’è che chiesi a Juri, Marzia e Pietro di averla sempre ospite, così abbiamo fatto per tutti questi anni… ‘Tavernetta News’ era anche lei”.

Ancora Mangione ci tiene a dire: “Sempre elegante, la Regina ci teneva a farsi bella per la diretta (nonostante l’età; N.d.R.); i suoi cappellini, le sue poesie, i suoi saluti sempre sentiti… Che bello e che fortuna averla incontrata”.

Nell’ultimo periodo, per comprensibili precauzioni legate al Covid, Enrichetta non era stata presente in trasmissione ma veniva sempre ricordata da tutti e sentitamente salutata.

Friuli-Venezia Giulia: tutti in coro su tre Radio

C’è un settimanale radiofonico, in Friuli-Venezia Giulia, che ha scelto di parlare di musica corale, di esplorare i diversi mondi che la compongono, di intervistare i protagonisti e di far conoscere le diverse realtà della regione in questo campo. Si tratta di ‘Choralia on air’.

Radio Fragola di Trieste ha ospitato fin dall’inizio questo progetto dell’Usci (Unione Società Corali Italiane) del Friuli-Venezia Giulia, come specifica ilfriuli.it, che quest’anno “ha inaugurato in versione primaverile la sua terza edizione con un ciclo di otto puntate”. E la vera novità della nuova stagione è “una sinergia realizzata con più emittenti regionali, per poter raggiungere un pubblico ancora più ampio.

Se la base triestina rimane Radio Fragola, che programma le trasmissioni il sabato alle 11 con replica la domenica alle 17.35, il Friuli ospita le puntate su Radio Spazio, calendarizzandole il sabato sera alle 21 e la domenica alle 15. Completa la serie di collaborazioni la Web Radio pordenonese Radio Cosmo (di recente nascita; N.d.R.) che trasmette ‘Choralia on air’ il lunedì alle 19 e il venerdì alle 11”.

Ci sono anche rubriche nuove rispetto alle precedenti edizioni. Uno spazio fisso viene così dedicato al quarantennale dell’Usci Friuli-Venezia Giulia, raccontato nei suoi diversi aspetti. La rubrica ‘Playlist’ compone poi di puntata in puntata una raccolta di brani corali scelti e proposti agli ascoltatori da coristi e direttori che raccontano del proprio incontro con il mondo corale.

Torna infine una rubrica inaugurata nelle stagioni passate, ‘La storia in musica’, una serie di racconti su vite di grandi personaggi della storia, commentati da musiche corali.

Piacenza: torna Radio Melody in Val Tidone

È nata una nuova Radio nel Piacentino. Si chiama Radio Melody Val Tidone ed è – scrive il quotidiano locale ‘La Libertà’ – “la nuova voce con cui quattro appassionati hanno preso a trasmettere, via Web, con il dichiarato intento di promuovere la vallata e tutte le sue realtà”.

I quattro protagonisti di questa emittente (la sede è a Borgonovo Val Tidone) sono Andrea Sgorbati, un noto barista di Castel San Giovanni, Massimo Bavagnoli, tra i dirigenti della Vetreria di Borgonovo, Diego Alberti, disegnatore autocad e dj per passione e infine Fabio Amici, oggi impiegato nel settore della telefonia aziendale ma negli anni Ottanta tra i fondatori di Radio Studio Val Tidone, diventata nel 1985 la ‘prima’ Radio Melody presente nella zona.

Sabato 10 aprile la nuova Web Radio ha iniziato a trasmettere con una prima diretta di due ore. Per seguirla occorre scaricare dallo smartphone la pass Ios Radio Melody Valtidone o quella Android RadioMelodyValtidone, oppure si può fare ricorso a Skill di Alexa. Non mancano il sito www.radiomelody.it, la diretta su Facebook alla pagina www.facebook.com/radiomelodyvaltidone e la diretta Twitch alla pagina www.twitch.tv/radiomelody.

Mauro Roffi
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MilleRegioni, le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

Si rinnova l’appuntamento con Mauro Roffi e le notizie di ‘MilleRegioni’.

Per contatti e segnalazioni: [email protected]

  • Decise le deleghe al MISE: gli interlocutori degli editori radio-tv sono Giorgetti e Anna Ascani

Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha deciso nei giorni scorsi in tema di deleghe ai viceministri e alla sottosegretaria Ascani, come si attendeva da qualche tempo per avere un quadro più chiaro delle competenze di ciascuno e degli interlocutori, anche (nel nostro caso) per tutto il mondo radiotelevisivo, che a questo Dicastero fa riferimento su molte questioni.

In specifico, come scrive lo stesso Ministero, “alla viceministra Alessandra Todde (M5S) sono delegate le azioni sulle crisi aziendali e le cosiddette ‘città intelligenti’, mentre il viceministro Gilberto Pichetto Fratin (Fi) si occuperà delle politiche industriali e delle piccole e medie imprese, Made in Italy, commercio, concorrenza, consumatori, lotta alla contraffazione. Alla sottosegretaria Anna Ascani (PD; N.d.R.) è stata affidata la delega sulla banda ultralarga, le telecomunicazioni, il digitale e il sistema cooperativo”.

Il Ministro Giorgetti (Lega), infine, “si riserva in tutte le materie l’attività normativa, l’individuazione delle priorità, nomine, piani e programma e tutte le decisioni di particolare importanza”.

Quello di cui si occuperà Giorgetti direttamente, come si vede, è un po’ generico, ma diciamo che il ministro leghista sulle ‘grandi questioni’ vorrà assolutamente avere voce in capitolo, come si suol dire, e fra queste dovrebbe rientrare sicuramente la problematica della Rai, dove è fra l’altro iniziato il processo che dovrebbe portare, di qui a pochi mesi, al rinnovo del Cda e dell’attuale dirigenza.

Vedremo invece se l’interlocutrice ‘principale’ per le questioni radiotelevisive sarà, come pare di capire, Anna Ascani, anche se il pressante problema del passaggio al ‘nuovo digitale televisivo’, che sta pesantemente condizionando la vita delle Tv italiane in questo periodo, dovrebbe a sua volta, verosimilmente, vedere Giorgetti ‘essere della partita’.

Fra i commenti, va registrato quello di Confindustria Radio Tv, nella persona del presidente Franco Siddi:

“Con l’assegnazione delle deleghe da parte del Ministro Giorgetti, il mondo radiotelevisivo che è rappresentato da Confindustria Radio Televisioni confida che possa rapidamente riprendere il confronto attivo con il Ministero dello Sviluppo Economico anche nelle sue articolazioni delegate, per affrontare concretamente i nodi della transizione alla nuova fase del digitale terrestre, con particolare riferimento al refarming della cosiddetta banda 700”.
E, a conferma di quanto dicevamo, Siddi ha aggiunto: “E ciò sia che il confronto avvenga direttamente con il Ministro, che ha comunicato di riservare a sé le materie dell’attività normativa e l’individuazione delle priorità, sia per quanto concerne le deleghe per le telecomunicazioni e il digitale attribuite alla sottosegretaria Anna Ascani. Confindustria Radio Tv fa ad entrambi i migliori auguri (e con loro ai viceministri Todde e Pichetto Fratin), confermando l’impegno ad operare con concretezza e realismo per i processi innovativi necessari, che hanno bisogno di una importante messa a punto”.

  • Chiesto l’ampliamento delle trasmissioni Rai in lingua friulana

In Friuli è stata avviata una raccolta di firme per chiedere una maggiore presenza della lingua friulana sulla Rai, che potrebbe passare, secondo i promotori dell’iniziativa, attraverso la creazione di una struttura autonoma del servizio pubblico dedicata alla Radio e alla Televisione in lingua friulana, da realizzarsi a Udine. A promuovere l’idea è, in particolare, il movimento politico Patto per l’Autonomia.

In un comunicato stampa si sostiene che “nonostante le risorse aggiuntive, la programmazione televisiva Rai in lingua friulana negli ultimi mesi è stata particolarmente limitata, comprendendo per lo più la trasmissione di repliche, e solo recentemente si è avuta notizia di una produzione originale nuova in lavorazione. Né sono stati stipulati contratti per l’assunzione di personale dedicato.

Non ci accontentiamo più delle briciole. Il friulano ha la stessa dignità delle altre lingue minoritarie presenti nel servizio pubblico radiotelevisivo, dignità riconosciuta dalla Costituzione italiana, dalle leggi statali ed europee. È tempo che la minoranza linguistica friulana veda riconosciuti i suoi diritti, in particolare all’informazione radiofonica e televisiva nella sua lingua. È una questione di giustizia e una battaglia di civiltà”.

Viene poi sottolineato come “in Alto Adige/Südtirol, a fronte di 40 mila parlanti il ladino, la Rai preveda 366 ore annue di trasmissioni radiofoniche e 123 ore televisive, prodotte da una redazione giornalistica e da una struttura di programmi ladini, mentre la comunità di lingua friulana (parlata da oltre 600 mila persone) fino a oggi si è dovuta accontentare di 90 ore annue di radiofonia, oltre alle quali, con l’atto integrato, sono state previste 17,5 di radiofonia e 16,5 di programmi televisivi”.

L’ideale, secondo il Patto, sarebbe poi appunto la creazione di una struttura autonoma dedicata alla Radio e alla Televisione in lingua friulana a Udine, con l’assegnazione di una redazione specifica e l’assunzione “di personale competente e formato”; infine si dovrebbe provvedere al potenziamento più generale della redazione di Udine della Rai, “negli anni depauperata”, con il ripristino delle sedi di corrispondenza di Pordenone e di Gorizia.

  • La scomparsa di Don Dino Issini, fondatore di Tvrs di Recanati

Non posso non citare in questa rubrica un recente lutto che ha colpito particolarmente Recanati ma anche un po’ tutte le Marche, in particolare nel campo televisivo.

Il riferimento è naturalmente alla morte di don Dino Issini, il parroco che costruì la chiesa di Cristo Redentore a Recanati ma che soprattutto negli anni ’70 diede vita prima a Radio Sound e poi alla Tv locale Tvrs. Si è spento all’inizio di aprile all’ospedale di Camerino, dove era stato ricoverato dopo aver contratto il Covid. Aveva 86 anni.

A Recanati era stato ‘un’istituzione’ per molti anni e molti lo ricordano tuttora per l’impegno che aveva sempre profuso per i giovani: proprio per loro, infatti, aveva dato vita all’emittente radiofonica e poi a quella che era diventata negli anni una vera protagonista fra le Tv locali delle Marche, appunto Tvrs, che ancor oggi primeggia per notorietà, produzioni e ascolto.

Don Dino, nella sua ansia di difendere con vigore Tvrs e il suo impegno di emittente locale di stampo informativo, aveva anche avuto alcuni momenti di notorietà a livello nazionale, più o meno all’epoca in cui erano all’opera associazioni combattive come Terzo Polo.

Ricordo di averlo conosciuto personalmente quando era ancora in pieno vigore ed era ‘uno spettacolo’ per la forza, l’impegno totale, la combattività, la tenacia e l’onestà con cui difendeva la ‘sua’ Tvrs e il suo impegno nel fare una bella emittente televisiva, autonoma da tutti, anche da almeno una parte del mondo cattolico, a quanto sembrava di capire.

Poi l’età e il mutare dei tempi lo avevano progressivamente allontanato dal mondo televisivo, che aveva amato e perseguito da precursore, in una regione che, all’epoca, non brillava certo per la quantità e la qualità delle emittenti presenti. Viene da dire che persone così, e anche preti così, forse non ce ne sono più, purtroppo.

  • La friulana Radio Tausia si fa valere a livello nazionale

Torniamo in Friuli per segnalare che udinetoday.it cita il bel caso di un’emittente web ‘di montagna’ che, oltre a svolgere bene il suo compito ‘di servizio’ per la comunità in cui opera, è riuscita anche nella bella impresa di primeggiare a livello nazionale:

“Era il 2014 quando l’allora quattordicenne Federico Morocutti mandò ‘in onda’ sul web la prima diretta. Da allora Radio Tausia, emittente radiofonica che trasmette… da Tausia, piccola frazione del comune di Treppo Ligosullo (nell’affascinante territorio delle Alpi Carniche; N.d.R.), ne ha fatta di strada. A tal punto che webradioitaliane.it, il primo aggregatore di sole Web Radio in Italia, l’ha eletta ‘Miglior Web Radio Italiana 2020-2021’ su oltre 400 emittenti”.

Oltretutto per Radio Tausia non è neppure la prima volta che accade, visto che già nel 2019 aveva vinto un premio, sempre da parte di webradioitaliane.it, come ‘miglior Web Radio emergente’.

Dopo la prima diretta del 2014, Morocutti, in realtà, si era fermato per un po’: ma nel 2016 aveva deciso di ripartire e assieme a Evan Bortolotti aveva ripreso le trasmissioni. Successivamente si sono aggiunti Jonni Moro, Rosalinda Dituri e Dalila Dorotea. E i cinque ragazzi nell’agosto 2018 hanno anche costituito l’associazione culturale Radio Tausia e nel gennaio 2019 hanno iniziato le trasmissioni 24 ore su 24 sul sito radiotausia.it.

Il tutto con ottimi risultati, come si vede.

  • La Spezia ricorda la bella epoca delle ‘Radio libere’

Mette un po’ tristezza ricordare il bel passato di qualche decennio fa a La Spezia e osservare insieme, in contemporanea, la realtà odierna nel campo dell’emittenza radiofonica locale in questa parte di Liguria, decisamente ‘sottotono’ (per usare un eufemismo). L’edizione spezzina del ‘Secolo XIX’, però, l’ha voluto fare in un interessante articolo a firma di Sondra Coggio. Ne riportiamo alcune parti:

“È (oggi) un affermato psicologo, Edo Tosi. Il 19 marzo del 1976 era ancora uno studente universitario, quando fondò la primissima emittente libera spezzina, Radio Spezia 102.600. Il nome era legato alla frequenza. Trasmetteva da un bilocale alla Lizza, nel clima anni ’70 ricco di idee, fermenti, protagonismo civico, voglia di cambiare il mondo.

Radio Spezia fu la prima di una gloriosa serie di emittenti libere, colonna sonora di una generazione tanto diversa da quella digitale di oggi. E a scrivere quella pagina furono dei ragazzi giovanissimi…

‘È difficile spiegare quel mondo ai ragazzi anni 2000 – ammette Massimo Baldino Caratozzolo – ; attraverso le Radio ci si conosceva, si socializzava, si assumevano impegni, si rispettavano orari. Ricordo il primo programma, dedicato a Lucio Battisti, con ‘Ancora tu’. Di lì a poco aprì la nostra prima rivale, Radio Spezia International, all’ex mulino della Chiappa, in via Monfalcone’…”.

“Quei dj presero poi le strade più disparate – continua l’articolo – . Musicisti come Oliviero Lacagnina, attori come Lucio Caratozzolo e futuri giornalisti, tanti, del ‘Secolo XIX’. Fare dei nomi significherebbe escluderne troppi. Quel 19 marzo 1976 non fu un San Giuseppe come tanti. Fu un inizio”.

Nacque poi Radio Golfo dei Poeti, che trasmetteva da Sarbia e puntava soprattutto sulle dediche, i giochi, la disco. E fra quei ragazzi passò anche Pera dj, l’attuale sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini.

La storia continua con Radio Spezia Sound, Radio Alto Tirreno, mutata poi in Astroradio (l’ultima a ‘cedere’), mentre nel 1977 nacque Radio Centro Spezia, poi nota come Radio Liguria 91. E ancora Radio Onda Spezzina, Radio Liguria, Radio Studio 3. E tante altre.
Nelle zone vicine non erano da meno: “In riviera risuonava già Radio Levanto Val di Vara, in Val di Magra Radio Sarzana e Radio Sarzana Stereo confluirono in Radio Sei e a Castelnuovo debuttò Radio Attiva, poi Contatto Radio”.

Purtroppo quel grande fermento sembra proprio essere un lontano ricordo.

  • Altre due ‘Radio in Tv’ a Roma: Non è la Radio e Radio Colonna

Su litaliaindigitale.it si trovano sempre notizie di indubbio interesse, che, se riguardano in prima istanza le emittenti televisive, spesso coinvolgono anche quelle radiofoniche, anche perché, come si sa, la ‘commistione’ fra i due mezzi è ormai molto avanzata.

Parlando di alcune delle ultime modifiche che ci sono state nel mux Telepontina (A) del Lazio, ecco allora che litaliaindigitale segnala che “per quanto riguarda Tele Lazio Nord, trasmessa sulla LCN 629 (H.264) con la nuova denominazione Gtv Intermotori,… in alcuni orari, oltre alla programmazione di Super Six e Ka-Boom, trasmette anche la visual radio dell’emittente radiofonica web Non è la Radio”.

Di che si tratta? Secondo i promotori, “Non è la Radio (di Roma; N.d.R.) è un nuovo ambizioso progetto editoriale, un progetto giovane che nasce con l’intento di ridare energia, vigore e freschezza al mondo della comunicazione…

Non è la Radio è una rete che unisce Radio, Tv, Internet e tutti i social non solo da un punto di vista tecnico (aspetto curato con la massima professionalità) ma anche dando modo agli utenti di interagire sui social e in Radio, nelle fasce della mattina e del pomeriggio, nei vari contenitori: musicali, ironici, politici, sportivi, del gossip e gastronomici.

Non è la Radio è (poi) una testata giornalistica strutturata, con un sito aggiornato puntualmente con le ultime notizie.

Non è la Radio ha una Radio e una Tv, le cui trasmissioni sono trasmesse in streaming sul sito web e sull’applicazione”.

Di proprietà della Dadaumpa srl, Non è la Radio è diretta da Luca D’Alessandro. Fra i redattori, ci sono Francesco Tomei (già “nella storica emittente Radio Incontro”), Mirko Borghesi (nato giornalisticamente nel ‘Piccolo Gruppo’ di Michele Plastino), Alessio Grifantini (vent’anni di esperienza come speaker radiofonico e attivo anche in Tv) e Francesco di Giovanni (giornalista pubblicista prima, divulgatore scientifico poi).

Ma non è finita qui, perché a distanza di pochi giorni ancora litaliaindigitale segnala che sempre nel mux TelePontina (A) alla numerazione 697 (oppure 656, è da accertare meglio) è stata inserita un’ulteriore emittente radiofonica capitolina in ‘versione video’, denominata Radio Colonna Tv.

Anche qui ho indagato un po’ e ho constatato come si tratti di una Web Radio (di buona fattura) nata qualche anno fa “per vivere e dare voce al Centro di Roma”.

Spieghiamo meglio leggendo l’autopresentazione di Radio Colonna: “Il Centro di Roma con i suoi tantissimi negozi, ristoranti e alberghi che si alternano a monumenti, chiese, musei e palazzi storici, non è solo una City dello shopping e dell’arte unica al mondo, è anche un ricchissimo archivio di ricordi e una inesauribile fonte di notizie e di opportunità.

Alla Galleria Alberto Sordi, storico bene architettonico e moderno centro commerciale immerso in questa City, si ispira Radio Colonna, Web Radio che riprende il nome originario della Galleria, puntando a diventare un comodo mezzo per informarsi e conoscere la Roma di ieri e di oggi”.

Forte di “un taglio dinamico e leggero”, con “spunti di ricercatezza e fantasia”, Radio Colonna alterna le news sulle eccellenze del Centro di Roma a “scelte musicali mirate per un pubblico romano e cosmopolita (cantautori, jazz, classica, operistica)”.

Sperando, naturalmente, che nel Centro di Roma e a Roma in generale i turisti italiani e stranieri possano tornare al più presto.

  • Radio Eco Sud in stretto rapporto con la Cittanovese calcio

Sinergia tra la Asd Cittanovese di calcio e l’emittente calabrese Radio Eco Sud, con sede appunto a Cittanova (Reggio Calabria). La società calcistica del presidente Rocco Guerrisi e l’emittente, infatti, hanno consolidato il precedente rapporto di collaborazione, che vedrà adesso la Radio cittanovese impegnata a coadiuvare l’Asd anche nelle attività di comunicazione.

La partnership darà modo a Radio Eco Sud di confermare il suo ruolo di moderno canale di informazione, intrattenimento e approfondimento, in grado di accompagnare gli ascoltatori – anche non tifosi giallorossi – all’interno del ‘mondo Cittanova Calcio’, rafforzando i rapporti con la comunità cittanovese ed il territorio pianigiano. Si è così realizzata una forma di collaborazione in grado di raccontare senza filtri, con chiarezza e competenza, la vita della squadra e della società, che si apre direttamente al mondo della radiofonia.

La partnership prevede un rapporto costante con focus riguardanti la squadra e tutti i suoi protagonisti, analisi tecnico-tattiche, interviste e radiocronache. Radio Eco Sud garantirà poi la cronaca in diretta delle partite della squadra giallorossa, grazie ai contributi di Guido Contestabile, Pasquale De Pietro e Gianni Giorgiò.

Si rinvigorisce in questo modo anche un rapporto affettivo che legava Rocco Guerrisi proprio a Radio Eco Sud, di cui era stato socio fondatore più di 40 anni fa.

  • Chi ama la Sicilia… ascolta la Radio

Interessante iniziativa di Radio Chiamalasicilia (si noti, fra l’altro, il bisenso), emittente in onda on line su spreaker. Ecco l’invito che è stato rivolto agli ascoltatori:

“Palermo è croce e delizia per i suoi abitanti e per i visitatori. Una città dalle potenzialità straordinarie ma dove i disservizi sono all’ordine del giorno.

Cosa non sopportate di Palermo? Radio Chiamalasicilia intende dare voce a tutti con una trasmissione dedicata dal nome ‘La Voce di Palermo’. Uno spazio libero per le vostre denunce e segnalazioni, ma anche per le proposte virtuose, le idee, i suggerimenti che possono migliorare la nostra città. Tutte le segnalazioni pervenute saranno ‘attenzionate’, per poi trasmetterle con puntate dedicate sulla nostra Radio Chiamalasicilia, su spreaker”.

L’emittente in questione è realizzata ed autogestita dall’Associazione Chi ama la Sicilia dal 12 dicembre 2014, in diretta live ogni settimana. Questi i propositi dichiarati:

“Cosa possiamo fare noi siciliani per la nostra Sicilia? Cerchiamo di fare rete, creare sinergia per raccogliere e promuovere iniziative positive per la nostra città e la nostra regione. Come associazione, raccontiamo le nostre esperienze, come esempio di ciò che si può realizzare, allo scopo di ispirare, lanciare e condividere altre iniziative che gli ascoltatori di Radio Chiamalasicilia vorranno suggerire. Lanceremo proposte di collaborazione fattiva sul nostro territorio per promuovere cultura, rispetto dell’ambiente, valorizzazione degli individui, solidarietà… Sempre e comunque in maniera apartitica, apolitica e gratuita. In diretta tutte le settimane”.

Mauro Roffi

MilleRegioni, le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

Le ultime notizie della settimana, nell’abituale rubrica curata da Mauro Roffi.

Per contatti: [email protected]

  • Il sostegno di Regione Lombardia alle emittenti locali

Entra nel vivo il sostegno finanziario della Regione Lombardia al mondo dell’emittenza radiotelevisiva locale (e dell’editoria), deciso nei mesi scorsi.

Dopo la relativa delibera, ora siano al momento di presentare le domande per chi voglia ottenere questo importante sostegno. Il contributo per le emittenti radio-tv che operino in Lombardia è di 500mila euro (dunque di indubbio rilievo). Ne hanno dato conferma l’assessore regionale alla Comunicazione, Sviluppo città metropolitana e Giovani Stefano Bolognini e il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi. Sarà possibile effettuare le domande on line da fine aprile.

Il Pirellone annuncia poi che un provvedimento analogo sarà disponibile anche per i siti di informazione locale.

“Proponiamo un contributo per Radio e Tv locali – ha detto Bolognini – che rientra nell’ambito del Fondo regionale per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione. Con questi 500.000 euro Regione Lombardia riconosce anche il grande impegno delle emittenti radio-televisive locali nell’informare in maniera puntuale e capillare i cittadini durante il periodo pandemico”.

“Questa importante azione di sostegno alle Televisioni e alle Radio è stata fortemente voluta dal Consiglio Regionale per valorizzare la funzione sociale e l’insostituibile servizio che l’informazione locale compie nei confronti delle rispettive comunità” – ha ricordato a sua volta Fermi.

I fondi disponibili verranno ripartiti tra quattro tipologie di emittenti: televisive commerciali, televisive comunitarie; radiofoniche commerciali, radiofoniche comunitarie. La presentazione delle domande potrà essere effettuata, a partire dalle ore 10 del 27 aprile, sulla piattaforma ‘Bandi Online’.

  • Riaperti a Trento i termini per i contributi SIEG

Rimaniamo in tema parlando adesso della Provincia Autonoma di Trento. Qui sono stati riaperti per l’anno in corso i termini per la presentazione delle proposte relative ai servizi di interesse economico generale (SIEG) da parte delle emittenti radiofoniche o televisive e dei siti di informazione online. Si tratta di contributi, previsti dalla legge 18/2016, per la realizzazione e la diffusione di informazioni su tematiche di pubblico interesse per la popolazione del Trentino.

La riapertura dei termini, fissati adesso al 30 aprile 2021, è motivata dal fatto che sono ancora disponibili, per tale finalità, oltre 117 mila euro, considerando anche il fatto che si tratta di un servizio di interesse generale e che l’emergenza sanitaria in corso può aver determinato situazioni di oggettiva difficoltà nella programmazione delle attività da parte delle imprese che operano nel campo dell’informazione.

  • GO’radio è il nuovo format per ‘emittenti in store’ di The Skill

The Skill, studio specializzato in comunicazione strategica e brand storytelling, ha lanciato da poco il primo format radiofonico pensato e studiato per le ‘Radio in store’, le emittenti diffuse in genere in strutture commerciali o specifici punti vendita.

In particolare The Skill ha ideato un format per uno dei più importanti player della Grande Distribuzione Organizzata (la nota DGO) italiani: il Gruppo Gottardo. Si tratta di GO’radio. E GO’radio va così in onda sette giorni su sette, due volte al giorno, nei quasi 700 punti vendita di Tigotà, a partire dallo scorso 29 marzo.

GO’radio ha preso vita sotto la direzione e con la voce di Gianfranco Valenti, personaggio noto del mondo radiofonico che da gennaio è direttore creativo di The Skill, società fondata da Andrea Camaiora.

Negli intenti con GO’radio la Radio in store diventa un effettivo nuovo media, a metà tra le emittenti ‘tradizionali’ e quelle digitali, capace di trasmettere contenuti di qualità e non più solo musica e messaggi promozionali. Oltre alla diffusione ‘in store’, le puntate di GO’radio sono infatti disponibili in streaming su un canale Spotify dedicato e promosse anche attraverso i social network dell’azienda, oltre che sul sito www.tigota.it.

Il format ha una durata di 45 minuti e propone un infotainment di qualità. Le puntate sono caratterizzate da una combinazione di storie note e di altre meno conosciute, ma sempre ‘speciali’. Valenti interagisce con i dipendenti dell’azienda, così come con i grandi nomi del mondo della cultura, dello spettacolo, della letteratura e dell’enogastronomia.
La sigla del programma è stata realizzata, scritta e interpretata dal ben noto Daniele ‘Bengi’ Benati, leader della band musicale Ridillo.

“Il nostro è un servizio innovativo ed originale che può interessare tutte le società che utilizzano la Radio in store, dai supermercati ai grandi magazzini, dai fast food agli alberghi – dice Camaiora, Ceo di The Skill – . È possibile pensare a soluzioni tailor made anche per le grandi infrastrutture aeroportuali, ferroviarie e portuali con trasmissioni che affrontano temi legati al viaggio, alla vacanza e all’enogastronomia. Con The Skill apriamo una via rimasta inesplorata fino a questo momento ma che – ne siamo sicuri – potrà dare grandi opportunità”.

  • Spenti alcuni mux del ‘gruppo Videolina’

Continua il fenomeno degli ‘spegnimenti volontari’ di mux televisivi locali, in vista delle prossime scadenze legate all’arrivo del ‘secondo digitale televisivo’. In Sicilia, per esempio, ci sono stati non pochi spegnimenti, con conseguente necessità di varie ‘ristrutturazioni’ degli altri mux per garantire ugualmente la diffusione della maggior parte delle emittenti dell’isola (non tutte però si sono salvate o hanno potuto mantenere l’area di diffusione precedente).

Anche in Sardegna ci sono importanti novità.

Il mux TCS Tele Costa Smeralda, del ‘gruppo Videolina’, come puntualmente riferito da litaliaindigitale.it, ha infatti cessato la sua attività di operatore di rete, il multiplex è stato ‘rottamato’ e la frequenza (il ch. 23) è stata restituita allo Stato.

TeleCostaSmeralda, che opera sulla Lcn 13 in Sardegna, era peraltro già ‘migrata’ fin dal giugno 2018 nel mux Videolina (ch. 36) e la sua diffusione nell’isola era già pertanto ‘garantita’. Tcs 2, invece, già dal gennaio 2019 non stava più trasmettendo.

Ma non è finita qui. Anche la stessa Videolina ha deciso di rottamare due suoi multiplex.
Si tratta del mux Videolina 2, che era trasmesso da Cagliari Serpeddì e da Capoterra sull’UHF 25, e ancora del mux Videolina 2 Oristano, che era attivo anch’esso sull’UHF 25 da Punta Badde Urbara. La diffusione di Videolina (Lcn 10) prosegue naturalmente nel proprio multiplex DTT ‘principale’ trasmesso su scala regionale e, come noto, da tempo c’è anche la programmazione via sat, su Sky.

Nessun problema anche per il canale (non il mux, stavolta) Videolina 2, versione Tv di Radiolina (Lcn 110), e per Videolina 4, che trasmette la nuova Sa Radiolina (601), mentre Videolina 3 Sport (210) attualmente non sta trasmettendo. Nel mux di Videolina ci sono poi anche Radiolina e Radio Bonaria.

(hanno collaborato Pierpaolo e Giuseppe Podda)

  • La scomparsa ad Agrigento di Agostino Bellavia

È morto il giorno di Pasqua quello che era considerato ‘il pioniere delle Radio libere e delle emittenti televisive di Agrigento’, ovvero Agostino Bellavia, punto di riferimento nella sua zona per molti tecnici ma anche per i giornalisti locali.

Agostino era dipendente dell’Aci di Agrigento ma aveva anche questa ‘passionaccia’, mai tradita, per il mondo delle Radio e Tv private e in specifico si era dedicato soprattutto, anima e corpo, ad AgrigentoTv, di cui è editore il fratello Maurizio Bellavia. Unanime il cordoglio suscitato nella città siciliana dalla sua ‘uscita di scena’.

  • Radio Cuneo Nord: “Non abbiamo clienti, ma amici”

35° compleanno per Radio Cuneo Nord (98.700 MHz), che nell’occasione, come pubblicato dal sito locale laguida.it, ha voluto ringraziare tutti coloro che dal 1987 ‘camminano con lei’.

“Ci tengo a dire grazie agli ascoltatori, un pubblico adulto, molto fidelizzato – ha spiegato l’editore Sergio Maccario – ma soprattutto voglio ringraziare le aziende che si sono affidate a noi per la promozione della loro attività. Da sempre la pubblicità sulla nostra emittente, gestita direttamente da me e da mia moglie Agnese, è percepita dagli ascoltatori come un consiglio, un suggerimento ‘garantito’ dalla Radio stessa. Si tratta di attività commerciali di provata serietà e competenza, molte con noi fin dal 1987; sono aziende che hanno saputo comprendere e valorizzare il rapporto di fiducia che lega la Radio ai suoi ascoltatori. Clienti che ci hanno scelto anche in un momento difficile come quello che stiamo attraversando; basti pensare che nessuno di loro, nemmeno nelle fasi più rigide dei vari lockdown, ha interrotto la pubblicità in Radio. Ecco perché vorrei ringraziare uno ad uno questi clienti-amici”.

“Radio Cuneo Nord è la Radio preferita da un pubblico di età superiore ai 50 anni – spiega esplicitamente la stessa emittente sul suo sito – . Ogni nostro programma è confezionato su misura proprio per i ‘grandi’. Migliaia di ascoltatori rivivono ogni giorno il loro personale mix di sensazioni e ricordi, dai grandi classici del liscio tradizionale alle fresche sonorità delle nuove orchestre da ballo. Su Radio Cuneo Nord trovano un posto d’eccezione anche i brani più belli della musica italiana: un fantastico viaggio musicale tra i più grandi successi di oggi, di ieri, di sempre”.

  • Il nuovo sito di Radio Luce Abruzzo

Radio Luce Abruzzo, con sede a Chieti, è un’emittente locale cristiana a carattere comunitario, nata nel 1988 e aderente al circuito nazionale cattolico InBlu 2000. È retta dall’omonima associazione, di cui è presidente il generale a riposo Franco Marrama e segretario amministrativo il Commendatore del Santo Sepolcro Giocondo Pietrangeli.
Storicamente vicina alla Curia Arcivescovile di Chieti-Vasto ed all’attuale Arcivescovo di Chieti-Vasto Mons. Bruno Forte, Radio Luce attraverso le sue diverse frequenze raggiunge tutte le Diocesi della CEAM (Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise), sino ad arrivare (secondo quanto dichiarato) all’alta Puglia.

“Mons. Antonio Chinni, professore e giornalista – dice l’attuale direttore responsabile Donato Fioriti – , è stato per lunghi lustri direttore dell’emittente, fino alla sua dipartita in cielo l’11 dicembre del 2019. Una figura storica ed importante dell’emittente, a cui sono subentrato in piena pandemia, a marzo 2020”.

Fioriti, già direttore di Radio Sole e Radio Speranza, ha sempre portato avanti trasmissioni sul sociale e dalla parte dei consumatori sulle emittenti radiofoniche e televisive locali, fra cui Trsp. “Nonostante il periodo particolare – torniamo alle sue dichiarazioni – , abbiamo cercato e cerchiamo di tenere in sicurezza, dal vivo, il Gr giornaliero ed alcune trasmissioni interregionali, portando avanti programmi religiosi, musicali, sociali e culturali ed ovviamente mandando in onda le news nazionali di InBlu 2000”.

“Mancava però qualcosa – prosegue Fioriti – per rendere più interattivo il rapporto con i radioascoltatori e così abbiamo dato vita di recente al sito dell’emittente, a cura del Web Master Mario Di Giacomo, e ad una pagina Facebook, curata dall’art director Ugo Ardini. Il portale in questione è www.radioluceabruzzo.eu”.

  • Il Rotary di Crotone premia Radio Studio 97

È stata consegnata di recente, nella sede del Rotary Club di Crotone, la ‘Targa della professionalità’ (un riconoscimento dedicato alla memoria del compianto avvocato Pasquale Scalise), nell’ambito di una manifestazione arrivata alla sua 32a edizione.
“Quest’importante riconoscimento viene conferito dal Rotary Club a personalità che si sono distinte, in qualsiasi settore, per il contributo fornito allo sviluppo del territorio – scrive wesud.it – . Quest’anno il Rotary Club di Crotone ha inteso assegnarlo a Francesco Latella e con lui a Radio Studio 97, la ‘voce di Crotone e provincia’. Francesco ha raccontato e continua a raccontare attraverso la Radio la quotidianità e al tempo stesso, attraverso la musica porta gioia e spensieratezza nei cuori di ognuno”.

Secondo Fabrizio Zurlo, il Rotary ha ritenuto che “la professionalità di Francesco Latella e di Radio Studio 97 portano ovunque Crotone, facendo sentire a casa anche quanti hanno lasciato questo territorio per studio o per lavoro”.

Dal 2004 al timone di Radio Studio 97, Latella ha saputo costruire nel tempo un gruppo di lavoro compatto. Sua è stata l’idea di portare la Radio all’esterno, con la sua presenza ad ogni evento importante del territorio di Crotone, così come agli appuntamenti nelle notti d’estate (che tutti ci auguriamo di rivivere presto).

“Io – ha detto da parte sua Francesco Latella – faccio le cose in maniera così naturale che non mi aspetto di ricevere riconoscimenti. Quello che faccio alla fine è stare tra la gente, per la gente e con la gente. La grande fortuna che ho avuto è ereditare la passione di mio padre e poi ho continuato il lavoro insieme a lui”.

  • Il laboratorio radiofonico di Finale Emilia

A Finale Emilia è partito da alcune settimane un laboratorio in cui 25 ragazzi organizzano dirette radiofoniche sul web e imparano a stare davanti a un microfono, all’insegna dell’inclusione.

Dell’iniziativa si è occupato il sito altreconomia.it:

“Le parole come strumento per crescere e costruire relazioni. È l’idea che ha dato forma a ‘Stazionerulli-frequenze in transito’, la Web Radio nata a dicembre 2020 nella comunità Rulli Frulli a Finale Emilia (Modena), insieme di pratiche e laboratori creati grazie all’esperienza della Banda Rulli Frulli, dove ragazzi con diverse abilità suonano strumenti musicali costruiti da materiali di recupero”.

Dopo la musica e i laboratori artigianali, ora è dunque la Radio ad avviare nuovi percorsi di inclusione. Venticinque ragazzi, con differenti provenienze e abilità, hanno imparato a parlare di fronte a un microfono e hanno appreso le competenze del mondo radiofonico, dalla scrittura dei testi fino alla registrazione.

“L’effetto che vediamo su di loro è travolgente: incontro dopo incontro, sbocciano – dice Marco Golinelli, responsabile del progetto insieme a Marco Lolli e Rebecca Molinari – . Arrivano timidi, in silenzio, e poi non vanno più via dal microfono”.

Stazionerulli aveva mosso in suoi primi passi, in realtà, nel corso del lockdown della primavera 2020. All’epoca erano stati organizzati quattro laboratori da remoto: accanto alla Radio comparivano la scenografia, la scrittura e la composizione musicale. Dopo la pausa estiva, le attività sono riprese a settembre con un laboratorio settimanale su Zoom che ha dato il via alla vera struttura della Radio.

Le dirette sono partite in dicembre su Twitch e si va in onda ogni sabato dalle 15 alle 16, con il programma ‘Jungla’, una palestra per sperimentare la propria abilità davanti al microfono.

La Radio – sostenuta da Coop Alleanza 3.0 e dalla Fondazione Alta Mane – sta intanto iniziando a creare alleanze sui territori.

Le puntate di ‘Jungla’ sono trasmesse della stazione delle corriere di Finale: qui 700 metri quadrati sono stati messi a disposizione dal Comune di Finale per la comunità Rulli Frulli.

  • ‘Pillole di teatro’ su RadioGold

La voce dell’attore fiorentino Marco Guerrini la domenica mattina, alle 9.40, guida ora gli ascoltatori di RadioGold di Alessandria alla scoperta delle opere teatrali dei più grandi drammaturghi di ogni epoca. Guerrini, ospite la scorsa estate della rassegna Hortus Conclusus a Novi Ligure, ha infatti deciso di rimboccarsi le maniche per provare a far tornare protagonista il teatro, da troppo tempo orfano di pubblico, anche mediante altri media.

“Lo scopo del teatro è ‘comunicare’ – ha ricordato l’attore, che è anche direttore artistico del Teatro del Pozzetto di Savona – . Il virus ci ha costretti a tenere lontani anche gli amanti e gli assidui del teatro. Chi ama e vive di teatro, però, non si arrende”.

L’obiettivo delle ‘pillole di teatro’ di Marco Guerrini è proprio quello di tenere vivo, o accendere, l’interesse per le grandi opere teatrali di ogni epoca. Si è cominciato nel giorno di Pasqua, domenica 4 aprile, alle 9.40, con il teatro greco di Aristofane.

Mauro Roffi