“Deejay Time Celebration” raddoppia: dopo Milano, arriva anche la data di Roma

Il 2024 sarà l’anno della celebrazione del ‘Deejay Time’, lo storico programma – tuttora in onda – condotto e animato da Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso.

Già da alcuni mesi è stata resa nota la data di sabato 3 febbraio, quando lo show andrà in scena ‘dal vivo’ al Mediolanum Forum di Milano.

Ora arriva l’annuncio di un evento analogo anche a Roma, per la prossima estate.

Sabato 20 luglio al Rock In Roma, lo staff del ‘Deejay Time’ ricreerà l’atmosfera vissuta lo scorso 2 settembre al Circo Massimo, nel dj-set di apertura del concerto di Max Pezzali.

In questo caso, i protagonisti del ‘live’ saranno esclusivamente Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso, in uno spettacolo che sarà in grado di emozionare più generazioni.

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“The Radio Dreamers”: i protagonisti della radio si raccontano a Milano

Una serata emozionante, con tanti protagonisti che hanno reso grande la radio in Italia.

Sabato 18 novembre si è svolto a Milano, presso la Sala Cenacolo del Museo della scienza e della tecnologia, l’appuntamento “The Radio Dreamers”, un incontro pubblico nato sulla scia dell’omonimo libro scritto da Paolo Lunghi, dove a raccontare episodi della loro carriera (e soprattutto la nascita della radiofonia privata in Italia) sono stati coloro che hanno vissuto in prima persona questa epoca.

Tanti i nomi che si sono alternati, moderati dal giornalista e conduttore Claudio Micalizio.

Alex Peroni, Guido Monti e Nick The Nightfly hanno aperto la serata, insieme all’avv. Massimo Lualdi che ha spiegato che cosa successe giuridicamente con la rottura del monopolio Rai del 1975.

Particolarmente emozionante il momento in cui Fausto Terenzi ha raccontato aneddoti e “fuori onda” del suo morning show condotto, all’epoca con Paolo Dini (anch’esso presente in sala) e con il compianto Leone Di Lernia.

Da Rino Borra ad Alberto Hazan, non sono mancati gli editori che hanno rivoluzionato la radiofonia in Italia, ma un altro momento che ha riscosso grande successo è stato quello dedicato alla musica con un testimonial d’eccezione: Marco Ferradini, autore di grandi successi che hanno caratterizzato la programmazione di tante radio e che si è esibito dal vivo.

Tante altre le testimonianze che si sono alternate in novanta minuti, letteralmente volati: dal sociologo Renato Mannheimer al sessuologo Maurizio Bossi, entrambi coinvolti in programmi e rubriche radiofoniche che avevano saldato un forte rapporto col pubblico.

Molti ricordi, dunque, ma anche uno sguardo alla radiofonia di oggi, inevitabilmente cambiata, forse meno “spontanea”, ma pronta alle nuove sfide di un’offerta digitale sempre più ricca e diversificata.

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“The Radio Dreamers” a Milano: i protagonisti dell’etere in un dibattito alla Sala Cenacolo

Si chiama “The Radio Dreamers” ed è un evento che si terrà presso la Sala Cenacolo di Milano sabato 18 novembre alle 19.00.

L’iniziativa nasce dall’omonimo libro dell’autore Paolo Lunghi, esperto ed appassionato di radio, che è riuscito a mettere insieme tanti nomi prestigiosi dell’emittenza di oggi e di ieri, in un confronto aperto al pubblico.

Lo abbiamo contattato per avere dettagli sull’atteso evento.

* Che cos’è “The radio dreamers” e come nasce l’idea di un libro che racconti la storia del mezzo con numerose e prestigiose testimonianze?

L’idea nasce semplicemente dalla voglia di raccontare una storia ‘straordinaria’, che nella seconda metà degli anni ’70 ha coinvolto migliaia e migliaia di giovani e che ha modificato per sempre la comunicazione in questo Paese. È stata una vera rivoluzione nata dalle periferie, dal popolo, dal basso, e che si è allargata a macchia d’olio in pochi mesi. ‘The radio dreamers’ – ma anche gli altri libri del progetto come ‘Transistor’ – vogliono raccontare e celebrare quei giovani che hanno creduto in un’idea e che sono riusciti a trasformare il loro sogno in realtà.

* Non è la prima volta che ti presenti in pubblico per rendere reali queste testimonianze, ma quello di sabato forse è uno dei più grandi eventi con nomi di rilevo. Come nasce l’iniziativa?

Si in effetti, questo non è il primo libro e neppure il primo incontro, e non sarà neppure l’ultimo. Siamo reduci dalla presentazione fatta il mese passato a Roma alla Camera dei Deputati. Incontro molto importante che rende merito, nel luogo deputato alla democrazia, a ciò che è successo in quegli anni e all’importanza che hanno avuto le radio libere, e quei giovani, per il mondo artistico, per la cultura, per la comunicazione, per la musica, per il commercio e ovviamente per la politica.

* Come sei arrivato a contattare tutti i protagonisti che ti accompagneranno in questa avventura?

Considera che anch’io nasco professionalmente dalle radio libere degli anni ’70 quando dopo la scuola iniziai a fare la Radio nella soffitta di mia nonna. Parlo ovviamente di quelle radio con i cartocci delle uova sulle pareti, dei giradischi e dei dischi portati da casa, di quelle radio completamente improvvisate fatte da giovani talentuosi ma senza una minima esperienza. Da lì sono nati in tanti, quasi tutti, quindi di fatto in molti ci conosciamo personalmente, per gli altri fortunatamente esistono i social che, inutile negarlo, agevolano per prendere contatti. È chiaro che per contattare tutti, far raccontare ad ognuno di loro la sua esperienza vissuta nel mondo della radio, è stato un lavoro molto lungo e impegnativo. Sono serviti anni e anni di lavoro, e ancora non abbiamo finito, ma ho sempre trovato la massima disponibilità da parte di tutti. Nel pacchetto di libri ci sono oltre 350 personaggi nel mondo della radio.

* Segui la radio da tanto tempo: in che cosa è migliorato e in che cosa è peggiorato il mezzo?

Ho sempre seguito la radio anche prima delle radio libere e la seguo tutt’oggi, possiamo dire che è migliorata la tecnologia il modo di fare radio, sono migliorati gli studi, gli ambienti, gli impianti, ma per quanto riguarda i contenuti credo che oggi ci troviamo di fronte ad un media troppo omologato. Sempre la stessa musica, le stesse voci, gli stessi format: se quando ascolti una radio non ‘becchi’ il jingle non ti rendi conto di quale radio stai ascoltando, e questo non è un bene per la radio. La Radio è voce, è suono, è fantasia, è immaginazione, questa è la sua vera forza, è ciò che la rende viva, che la caratterizza. Oggi stanno pensando un po’ tutti alla ‘radiovisione’, che oltretutto non è una grande novità, molte radio già la utilizzavano negli anni ’70, ma questo snatura il media, toglie la fantasia, l’immaginazione, e questo non è un bene per la radio. Quindi è più importate la macchina, o la ‘macchina’ umana?

* Spesso si parla di giovani che vivono la radio diversamente da come è stata vissuta da chi ha qualche anno in più. Tu come lo vedi il futuro della radio? Come prenderanno le redini del mezzo coloro che oggi hanno 20 o 30 anni?

È sicuramente diverso il modo di concepire la radio per un giovane, soprattutto per quanto riguarda la musica, spesso gli speaker ‘disturbano’, va anche detto che sono passati oltre 40 anni e in 40 anni, quasi 50, le cose ovviamente cambiano. Il futuro della radio a mio modesto parere sarà in rete, le web radio in qualche modo stanno facendo rivivere le stesse emozioni che vivevamo noi nelle soffitte fumose degli anni ’70. Oggi sono gli unici media che fanno sperimentazione, che azzardano, noi agli inizi facevamo la stessa cosa, con molte meno opportunità ed esperienza. Speriamo ci sia ancora chi crede nella radio, che crede nello spirito delle Radio Libere, senza tanti lacci, libera di parlare, di raccontare e di sapersi imporre.

* Torniamo infine all’appuntamento di sabato, ricordando luogo e ora. C’è un limite di posti? Bisogna prenotare?

“The Radio Dreamers – Storie e personaggi straordinari della radio”, apre idealmente le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della nascita delle prime radio libere che in Italia ricorre nel 2025: la serata a cura del Museo della Scienza e della Tecnica dalle ore 19.00 nell’ambito degli appuntamenti di “Book City Milano”, sarà un vero e proprio omaggio corale al mezzo di comunicazione più longevo dell’epoca contemporanea e si terrà presso la prestigiosa Sala Cenacolo, a pochi metri dalla sezione del Museo interamente dedicata alla radiofonia con la ricostruzione originale del primo studio radiofonico di Radio Studio 105.

È il primo atto di un progetto editoriale e didattico che nei prossimi mesi girerà tutta la penisola per raccontare l’epopea delle cosiddette radio “libere”, quella stagione meravigliosa e rocambolesca che, a partire dagli anni ’70, portò in tutto il mondo all’inarrestabile exploit delle emittenti private come fenomeno di costume prima ancora che imprenditoriale.

Marco Mazzoli, Alex Peroni, Ringo, Mauro Coruzzi in arte Platinette, Nick The Nightfly, Fausto Terenzi, Paolo Dini, Guido Monti, Lilli Guacci, Maurizio Bossi: sono solo alcuni dei grandi protagonisti dell’FM che sabato 18 novembre, ore 19.00, saranno presenti alla Sala Cenacolo con ingresso da via San Vittore 21 a Milano. Non serve prenotare l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, ma la sala è molto grande. Vi aspetto!

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La Deejay Ten a Milano, migliaia di partecipanti da tutta Italia

La Deejay Ten si conferma un successo.

Domenica 15 ottobre, l’evento podistico di Radio Deejay – l’ultimo dei cinque previsti per questo 2023 – ha preso il via da Piazza Duomo.

Migliaia i partecipanti provenienti da tutta Italia (e non solo), assieme a diversi conduttori della radio.

Tra gli altri, anche Linus che ha terminato il percorso in 52′ e 13”.

“Missione compiuta, grazie ai miei due angeli custodi, Nino & Angelino”, ha scritto il direttore di Deejay.

“E grazie alla mia Milano, che oggi era più bella del solito. E grazie a voi, che belli lo siete sempre. A fine corsa mi sono seduto a fare colazione in un bar vicino all’arrivo della Five ed era stupendo vedere la quantità di bambini e ragazzini che correvano a fianco dei genitori. Allora si può fare! Grazie ragazzi, buona domenica”, ha concluso sui social.

La Deejay Ten, come sempre, si è sviluppata su due percorsi, rispettivamente di 5 e di 10 km.

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La Deejay Ten di Milano diventa ‘maggiorenne’: grande festa domenica 15 ottobre

Domenica 15 ottobre si tiene la quinta ed ultima Deejay Ten di quest’anno.

Dopo aver portato a correre gli ascoltatori di ogni parte d’Italia (da Torino a Firenze, da Bari a Napoli), l’evento podistico chiude il 2023 con la tradizionale tappa di Milano.

E per il capoluogo lombardo, dove tutto è nato, si tratta di un traguardo importante.

Quest’anno sarà la diciottesima edizione, per una iniziativa che – di fatto – diventa ‘maggiorenne’.

Due come sempre le proposte: la 10km e la 5km.

Tanti i nomi della radio che animeranno la giornata, prima e dopo le due corse: Nicola Savino, il Trio Medusa, Diego e La Vale, Matteo Curti, Vic e Marisa, Gianluca Gazzoli e Linus, il quale a sua volta parteciperà al tragitto più lungo.

I percorsi sono i seguenti: per la 5km si attraverseranno via Mengoni, piazza Scala, piazza Meda, corso Matteotti, piazza San Babila, corso Venezia, via Senato, piazza Cavour, via Manzoni, via Verdi, via Cusani, largo Cairoli, Foro Buonaparte, piazza Castello, parco Sempione, fino all’Arco della Pace.

Chi sceglierà la 10km, passerà anche da via XX Settembre, piazza Conciliazione, piazza Buonarroti, via Tiziano, viale Cassiodoro, piazza VI Febbraio, largo Domodossola, corso Sempione, via Melzi d’Eril e fiancheggiando parco Sempione arriverà in viale Gadio.

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Una camminata a sostegno della ricerca sui tumori femminili: Radio Italia è radio ufficiale dell’evento

Festeggia dieci anni la Pink Parade.

Si tratta della camminata “rosa” di 5km organizzata da PittaRosso e Fondazione Veronesi a sostegno della ricerca scientifica sui tumori femminili.

L’evento si terrà a Milano domenica 8 ottobre.

Radio ufficiale dell’iniziativa quest’anno sarà Radio Italia Solo Musica Italiana.

Per informazioni o per iscriversi alla camminata è possibile consultare il sito pittarossopinkparade.it.

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