I cinquant’anni della storia delle radio libere sono stati ricordati e celebrati sabato 29 marzo, in una iniziativa chiamata “Milano, Capitale della radiofonia privata”, organizzata dal docente e storico Massimo Emanuelli.
L’evento si è svolto su iniziativa del Municipio 7 del Comune di Milano, presso la Sala degli Olivetani in via Anselmo da Baggio 55.
Durante la giornata, introdotta dai saluti di Silvia Fossati e Manuel Sciurba – rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Municipio 7 – si è parlato de “L’influenza delle radio libere nella cultura e nella società italiane” e de “Le radio politiche, le radio religiose, fare radio ieri, oggi e domani”.
Gli incontri, moderato da Massimo Emanuelli e dal docente, giornalista e conduttore radiofonico Cesare Borrometi, hanno messo a confronto diversi professionisti quali Giorgio Simonelli (storico della radio e della televisione), Gabriele Majo (direttore StadioTardini.it, già Radio Parma dal 1975 al 1978), Valerio Gallorini (produttore crossmediale, già Radio Deejay e Radio Capital), Silvia Annichiarico (attrice, cantante, conduttrice radiofonica), Mauro Micheloni (conduttore televisivo e radiofonico, filmaker), Ronnie Jones (cantante, compositore e conduttore radiofonico), Biagio Longo (communication manager, giornalista, già direttore di Radio Popolare), Luca Levati (direttore di Radio Lombardia), Alex In (giornalista e conduttore radiofonico di Radio Cecchetto), Clara Taormina (conduttrice di Radio Liscio).

A loro, si è unito un videomessaggio di Claudio Cecchetto. E proprio questo intervento ha acceso il dibattito sulla nascita della prima radio libera in Italia.
Gabriele Majo, nel suo intervento, ha difeso il primato di Radio Parma, che iniziò le trasmissioni il 1° gennaio 1975, anticipando di oltre due mesi Radio Milano International, che partì il 10 marzo 1975. Questo contrastava con il videosaluto di Cecchetto, che aveva definito RMI la “madre di tutte le radio”, generando in Majo una reazione di disappunto. Tuttavia, Massimo Emanuelli, organizzatore dell’evento e studioso della radiofonia italiana, ha chiarito che Cecchetto si riferiva alla sua importanza per l’ambito milanese, non al primato storico.

Majo ha ricordato l’importanza di Radio Parma anche per il talento che ha lanciato, tra cui Mauro Coruzzi (Platinette), Bruno Cagozzi, Corrado Abbati ed Emanuela Manù Merlo. Ha anche sottolineato come la città di Parma abbia avuto un ruolo pionieristico nell’informazione, con la Gazzetta di Parma, il più antico quotidiano italiano.
Durante il convegno, Majo ha presentato il sito Laprimaradiolibera.it, rendendo omaggio ai fondatori di Radio Parma e ricordando la storia del trasmettitore adattato da Marco Toni, che avrebbe avuto un “gemello” anche a RMI. Ha inoltre raccontato aneddoti sulle prime trasmissioni dal Festival di Sanremo, che secondo lui furono realizzate per la prima volta nel 1976 proprio da Radio Parma.
Infine, ha apprezzato le testimonianze sulle radio attuali, tra cui Radio Cecchetto, Radio Liscio e Radio Squallor, e ha ricordato con affetto Ronnie Jones, con cui ha avuto modo di conversare in passato.
Torneremo presto sull’iniziativa, con altri dettagli e testimonianze.
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