Nuove graduatorie Lcn delle Tv locali: la Lombardia

Questa volta, parlando delle nuove graduatorie Lcn diffuse dal Ministero, mi occupo della Lombardia (più il Piemonte orientale), la regione più importante d’Italia dal punto di vista televisivo (e non solo, ovviamente).

Qui non sembrano esserci stati ‘scossoni’ di grande rilievo in questa ‘tornata’, anche se naturalmente elementi interessanti non mancano. Fra questi, l’adozione anche in Lombardia di alcuni ‘Lcn provvisori per problemi interferenziali’.

I primi tre posti in graduatoria sono sempre del gruppo TeleLombardia, con la capogruppo al 10, Antennatre all’11 e Top Calcio 24 (senza più velleità nazionali) al 12. Seguono Telecity Lombardia al 13, Espansione Tv al 14, Bergamo Tv al 15, TeleTutto al 16, Telecolor al 17 e Telenova al 18. Cremona 1 è sempre forte del conquistato 19 (con dimensione regionale) ma vi aggiunge il 219 anti-interferenza.
Canale Italia 95 si aggiudica la numerazione 71 sul mux 2 regionale, come da recenti decisioni in questo senso, e lo stesso vale per Radio Bruno Tv al 73 (bel colpo!, verrebbe da dire), stavolta sul mux 1 regionale.

Unica Tv di Lecco è al 75 sul mux 2 regionale e lo stesso vale per Telelibertà di Piacenza al 76 e Milano Pavia Tv al 78, con il 278 a supporto. Ancora Canale Italia risulta assegnataria del 77 sul mux 1 regionale. Il 79 invece è di One Tv, sempre sul mux 1. Sull’80 regionale Lodi Crema Tv passa la palla alla collegata Lombardia Tv.

Situazione positiva e dimensione regionale anche per TeleBoario sull’81, Più Valli Tv sull’83, Antenna 2 sull’84 e TeleSondrio News sull’85, senza ovviamente dimenticare Telereporter, che adesso è sull’82. Niente male anche Videostar sull’87.

Ha cambiato gestione, invece, dopo i recenti problemi societari, Rete 55, passando alla Toto Partners srl e conservando la dimensione regionale sull’88. Alla stessa Toto Partners fa capo anche Giocabet Tv (giochi e scommesse), già segnalata in Piemonte, che ha almeno parzialmente preso il posto di Nbc Milano al 113 sul mux 2 regionale. E non è finita qui, perché alla stessa società farebbe capo anche il marchio storico Telesettelaghi, cui va il 93 regionale (in onda sembra esserci però 70-80 Tv, di cui abbiamo detto in altre regioni, cui va pure il 351).

Non abbiamo dimenticato l’86, che va alla piemontese Rete 7, sia pure con copertura parziale della regione. Sullo stesso mux opera la ‘gloriosa’ Telepontedilegno all’89. Il 90 è di Valpadana Tv, nuovo marchio del ‘gruppo Lodi Crema’.

Torniamo alla dimensione regionale con Trs al 91, Italia 8 Prestige al 92 (ha preso il posto di TCI, passata in nazionale) e anche al 179, Sei La Tv di Bergamo al 94 e con Super Tv (che non ha trovato fortuna nelle altre regioni in cui operava) al 96. È invece passata dal 95 al 111, su un mux meno ‘performante’ in regione, Telemonteneve.

Ancora copertura regionale per 7+ Channel (gruppo Telecity) che ha ottenuto il 97 e per la tenace Teleclusone al 98. Meno copertura, invece, per Telestella, presente comunque al 99.

Naturalmente c’è molto altro. Diciamo intanto che la dimensione regionale è altresì appannaggio solo (almeno per ora) dell’altrettanto tenace Televallassina al 114, di Auto del Giorno al 175, di Primanews Lombardia al 180 (gruppo Netweek), della piemontese Primantenna al 188, della rediviva Milanow (gruppo TeleLombardia) al 191 ma soprattutto di Radio Birikina Tv, forte di un buon 115. Non va poi dimenticata la ‘locale’ Rds Social Tv al 271.

D’ora in poi parliamo invece degli altri due mux, che, comunque, offrono ‘spazio televisivo’ in una regione di grande rilievo, come si diceva. Si parte con la novità Teleshopping al 110, al posto di Telecampione, passata in nazionale; si prosegue con Cafè Tv 24 al 112 e Più Valli Tv 2 al 116. Al 117 Telecupole sembra aver rinunciato alla Lombardia a favore del gruppo Telecity, mentre il 118 è di Videobrescia (gruppo Super Tv) e il 119 di TeleLeonessa.

Si va ad altre numerazioni con la nuova Rete 176 all’omonima numerazione (gruppo Cremona 1) e Italia 8 Motori al 177. Il marchio di Babayaga Tv, come già segnalato su questo sito, ricompare ora al 178. Il 179 già segnalato va invece a più di una sigla a carattere commerciale, mentre al 181 ha ritrovato spazio la bresciana È Tv Live.

Operano infine sul non trascurabile mux 4 di 2° livello QTV al 182, Gea Tv al 183, l’ex ‘gloriosa’ Studio 1 al 184 e Radio 4 You Tv al 352. Come detto in un precedente articolo, il gruppo veronese Athesis ha poi provveduto a diffondere anche su questo mux Telemantova al 277.

Non risultano infine al momento più operanti, fra le altre, Radio Millennium Tv, Videostar Sport, Radio Musica Television e Svi 74. Oltre naturalmente alla B1 Tv del gruppo Multiradio (Radio Bruno) che aveva ottenuto in precedenza il 190.

Mauro Roffi

Nuove graduatorie Lcn delle Tv locali: il Nord-Ovest

Sono stati diffuse da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy le graduatorie aggiornate e (per così dire) ‘coordinate’ relative alle numerazioni Lcn delle emittenti televisive locali di gran parte delle regioni italiane.

Si tratta di un utilissimo ‘riepilogo’ aggiornato con alcune ultime novità (diverse le abbiamo già raccontate su FM-world) e con alcune ulteriori innovazioni.

In particolare in qualche caso sono stati assegnati ad alcune emittenti anche degli ‘Lcn provvisori per problemi interferenziali’, mentre una novità assoluta (come vedremo) è quella dell’assegnazione di un identico Lcn, in alcuni casi, a più emittenti, differenziando il tutto per province e dunque evitando (almeno in teoria) interferenze. Infine, in regioni ‘particolari’ di confine sono state comprese anche emittenti ‘estere’ visibili ad alcune specifiche numerazioni.

Le liste in questione sono relative a 15 regioni per altrettante graduatorie, considerando però che Trento e Bolzano hanno due diverse graduatorie e che Abruzzo e Molise hanno invece un’unica graduatoria. Mancano all’appello per ora solo Puglia e Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (paradossalmente la prima a sperimentare, prima delle altre, il duro passaggio al ‘secondo digitale terrestre’).

Ciò premesso, veniamo all’esame delle graduatorie in questione, che proseguirà nei prossimi giorni, iniziando dal Nord-Ovest italiano.

In Piemonte, a Telecity, che capeggia anche stavolta la graduatoria, è stato assegnato, oltre al 10, anche il canale 110, come detto ‘a tutela dalle interferenze’. Seguono, come di consueto, Telecupole (11), Videogruppo (12), Rete 7 (13, più il 613 anti-interferenza), Primantenna (14); al 15 Grp ora aggiunge alla denominazione il marchio ‘Vera Tv’. Poi ci sono Sesta Rete (16) e Vco Azzurra Tv (17 + 617). Il 18 è di Canale Italia, seguita da Video Novara (19 + 619).

Ci sono poi le numerazioni assegnate di recente dal Ministero ai ‘consorzi di emittenti’ (per così dire) ed ecco allora Canale Italia Piemonte al 71, Odeon 24 del gruppo Sciscione al 72 (ma con diffusione limitata, almeno per ora), Radio Bruno Tv al 73 e Primanews Piemonte del gruppo Netweek (Sciscione) al 74.

Dopo Top Calcio 24 al 75, ecco 7+ Channel al 76, che ha preso il posto della compianta visual radio di Radio City. Il 78 è la nuova numerazione di Quarta Rete Blu (gruppo Primantenna), che ha riportato in onda un marchio storico torinese.

Studio 1 è ora al 79, mentre, nello stesso gruppo, Cremona 1 esce di scena dal Piemonte. Lo stesso vale per Telecampione del gruppo Publirose (passata in nazionale) e per la religiosa Tci (idem), oltre che per Salute e Natura del gruppo Telecolor e per Galaxy Tv e Studio Live. Non è più presente neppure Telecupole Story al 110.

Onda Novara Tv aggiunge all’80 il 680, Telegranda è sempre all’81, mentre all’82 al posto di Canale Italia 84 ora c’è Giocabet.tv (giochi e scommesse ma anche informazione sportiva) della TotoPartners srl, di cui riparleremo in Lombardia. Ecco poi Videonord (83 + 683), Telereporter all’84, Rbe-Tv all’87 e all’88, con nuova denominazione, 88Tv del gruppo Grp.

Dopo Motori Tv (89) e Trs (90), ecco Radio Radio Tv al 91, ma con diffusione che sarebbe limitata alla provincia di Asti e dintorni; questo stesso mux, poco ‘gettonato’ finora, dovrebbe dare spazio anche a QTv (99), Rtv (Radio Torino International) al 111, al 112 a Btv, la novità (ex Radio Popizz Tv) da me già segnalata in Puglia, e al 175 a un’altra versione di Sesta Rete (il cui gruppo gestisce anche la diffusione del mux in questione); potrebbe essere della partita anche la novità 70-80 Tv, di cui riparleremo.

Al 92 approda, come prevedibile, Radio Juke Box Tv Piemonte del Gruppo Adn Italia, segue Italia 8 Motori (93). Un’altra novità è al 94, dove trova spazio il nuovo marchio del gruppo Publirose (Svi, per la precisione) Aosta Tv (anche se poi trasmette L’Auto del Giorno), di cui riparleremo.

Ecco poi Lombardia Tv (96), Italia 8 Prestige (97), Radio 4 You Tv (98) e Piemonte + (113). Perdura infine il mistero su DT TV (cui è assegnato il 119 e una rete addirittura di 1° livello), emittente che non si è ancora vista in onda.

In Valle d’Aosta è tutto più semplice. Dopo Telecity (10) e Canale Italia (11), la molto relativa novità è Tv Vallée del gruppo Rete 7 (12), cui segue proprio Rete 7 al 13. La novità già segnalata è invece Aosta Tv 14, anche se con programmazione commerciale, mentre il gruppo Sciscione (o meglio Netweek) presenta la sua novità Tv d’A al 15, con intenti di programmazione locale. Il 16 non risulta incredibilmente attualmente assegnato.

Il gruppo Telecolor, almeno sulla carta, risulta assegnatario del 17 con Salute e Natura, mentre la capogruppo Telecolor è al 19. Il 18 è invece attribuito a Primanews Valle d’Aosta (Netweek), che però, come abbiamo visto, già opera sul 15.

Ecco poi, a cura della Regione, la diffusione delle francesi Tv5 Monde Europe (75) e France 2 (76), nonché della svizzera Rts Un (77). C’è infine da dire che in Valle d’Aosta c’è anche in secondo mux a disposizione, per forza di cose finora ‘snobbato’.

Ma veniamo alla Liguria, dove c’è una grossa novità. Infatti il gruppo Netweek-Sciscione ha rafforzato la propria presenza nella regione acquisendo lo storico marchio Telegenova, da rilanciare con palinsesto rinnovato sul canale 14 del digitale terrestre, anche (secondo il comunicato diffuso) “al fine di cogliere le sinergie editoriali e commerciali derivanti dall’integrazione con i noti settimanali ‘La Riviera’ e ‘Il Levante’”. Nuova vita per Telegenova, dunque, che affianca al precedente 77 il nuovo prestigioso 14 sul mux di 1° livello, numerazione già assegnata a Canale 16 del gruppo Sciscione.

Per il resto non sembrano esserci più ‘seconde reti’ per i gruppi di Primocanale (che sembra voler rinunciare a Telecittà, cui pure va sempre il 16, dove ora c’è invece Primocanale Primo Piano) e Telenord (11), visto che in graduatoria non c’è più all’81 LTV.

TeleRadioPace 1 è sempre al 12, TeleCity al 13 e Tele Liguria Sud al 15, mentre il 17 è assegnato definitivamente a È Tv Liguria del gruppo Baronio. Il 18 è di Canale Italia Extra, mentre è noto che STV di Rapallo non è riuscita a conservare il prestigioso 19 (mux di 2° livello), assegnato ora a Telecupole. La toscana Italia 7 del gruppo Sciscione passa al 72, seguita da Entella Tv al 75 e al 76 dalla relativa novità 7+ Channel (gruppo Telecity).

Primantenna è al 79, Auto del Giorno all’80, la novità è Telereporter all’82, mentre Rete 7 è saldamente all’83, Italia 8 Prestige all’88, Trs al 90. A proposito di seconde reti, il compito non è semplice per Tele Liguria Sud, che piazza Luna Tv all’84 su un mux regionale e lo stesso vale per TeleRadioPace 2 (ex 3) all’85.

Sul mux di 2° livello c’è spazio poi per Ama Liguria (99) e 111 Tv all’omonima numerazione. Al 351, magari in attesa di numerazioni migliori, fa capolino la già segnalata 70-80 Tv, che prova a trovare pubblico anche in Liguria.

Mauro Roffi

Radio Radicale, la Rai e il Vaticano nel Milleproroghe

Di recente ha trovato la strada dell’approvazione definitiva nelle aule parlamentari, sia pure con successive importanti ‘osservazioni’ piuttosto negative da parte del Capo dello Stato (in particolare sul tema delle concessioni balneari), il famoso decreto Milleproroghe.

Come suggerisce il nome, si tratta di una legge, ‘tradizionale’ come poche altre nel nostro Paese, che proroga una lunghissima serie di provvedimenti e scadenze e diciamo che, se non si provvedesse in questo senso, le conseguenze potrebbero essere molto serie e pesanti per i più vari settori, dato che per tanti problemi in Italia non si trovano soluzioni definitive ma si ricorre spesso e volentieri a molto più semplici rinvii.

All’interno del Milleproroghe – una legge che già è di ‘dimensioni’ quanto mai corpose e affronta una vera quantità di materie – si rischia poi di trovarci un po’ di tutto e in Parlamento è tradizione provare a infilarci, come nella Legge di Bilancio, norme fra le più eterogenee e svariate; di qui una delle critiche espresse dal Presidente Mattarella.

Questa lunga premessa serve a inquadrare il tema che mi ha incuriosito, ovvero vedere cosa contiene questo Milleproroghe 2023 in tema di media, Radio e Tv. La materia è affrontata, in particolare nell’articolo 12 del provvedimento.

Cominciamo dicendo che nel testo finale è stato inserito, dopo l’approvazione in Parlamento di uno specifico emendamento, il comma 5-bis dell’articolo 12, che prevede lo stanziamento di due milioni di euro a favore di Radio Radicale, con specifica destinazione al suo ricchissimo archivio storico, un punto di riferimento obbligato soprattutto per il mondo politico, parlamentare e legislativo e per quello delle istituzioni in generale.

Nel testo del Milleproroghe però Radio Radicale non viene nominata. Il comma 5-bis prevede invece che “il contributo di cui all’articolo 30-quater, comma 2, del decreto legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, è riconosciuto, alle condizioni e con le modalità ivi previste, nel limite di spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2023”.

Ai relativi oneri si provvede “a valere sulle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione”, “di cui all’articolo 1, comma 1, della legge 26 ottobre 2016, n. 198, nell’ambito della quota destinata agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri”.

Va chiarito che la diffusione dei servizi parlamentari, confermata per Radio Radicale (con relativi oneri pubblici) per il 2023 dall’ultima Legge di Bilancio, stavolta non c’entra. L’oscuro linguaggio legislativo fa invece riferimento, come riportato, a una Legge del 2019 (primo Governo Conte) che al citato articolo 30 quater prevedeva appunto ‘Interventi a favore di imprese private nel settore radiofonico’.

Al comma 2, in particolare, si specificava che “al fine di favorire la conversione in digitale e la conservazione degli archivi multimediali delle imprese di cui al comma 1 (si tratta delle “imprese radiofoniche private che abbiano svolto attività di informazione di interesse generale ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 230”; N.d.R.), la Presidenza del Consiglio dei ministri corrisponde alle citate imprese un contributo di 3 milioni di euro per l’anno 2019”.

Tre milioni nel 2019 e adesso due milioni che vanno dunque a Radio Radicale, pur non specificamente citata.

Ma torniamo all’articolo 12 del Milleproroghe. Al comma 2 c’è un rinvio importante di cui si è parlato assai poco, quello del contratto di servizio Stato-Rai, adempimento di tutto rilievo purtroppo ignoto ai più. Il testo ‘recita’ quanto segue:

“Al fine di consentire il rispetto del termine stabilito dall’articolo 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 220, nonché il pieno esercizio delle competenze della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, il termine di scadenza del contratto di servizio vigente tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. è differito al 30 settembre 2023”.

Perché poi un rinvio infinito, che dura tuttora, ci sia stato in sede parlamentare per costituire, a tanti mesi dalle elezioni, questa benedetta Commissione di Vigilanza sulla Rai, è uno dei misteri di questo inizio di Legislatura.

Resta da dire che il rinvio (stavolta di alcuni mesi) del contratto di servizio, che specifica ‘i doveri’ che la Rai si assume in rapporto (sostanzialmente) all’esistenza del canone e all’affidamento del famoso ‘servizio pubblico radiotelevisivo’, è solo l’ultimo di una nutrita serie storica, mentre, altresì, non di rado succede che gli impegni previsti dallo stesso contratto non vengano poi effettivamente realizzati nella pratica.

Ma passiamo all’ultima norma prevista dal Milleproroghe, anche stavolta in tema di radiofonia. Al comma 5 dell’articolo 12 si legge questo:

“Al fine di dare attuazione all’Accordo tra l’Italia e la Santa Sede in materia di radiodiffusione televisiva e sonora del 14 e 15 giugno 2010, il Ministero delle imprese e del made in Italy predispone entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto una procedura di gara con offerte economiche al ribasso per selezionare un operatore di rete titolare di diritto d’uso radiofonico nazionale in tecnica DAB che renda disponibile, senza oneri, per la Città del Vaticano, per un periodo pari alla durata dell’Accordo, la capacità trasmissiva di un modulo da almeno 36 unità di capacità trasmissiva su un multiplex DAB con copertura nazionale”.

Gli interessati si facciano avanti, dunque, anche perché alle spese ci dovrebbe pensare lo Stato. Al comma 6 si spiega infatti che “al fine di rimborsare gli importi di aggiudicazione corrisposti dall’operatore di rete che renda disponibile senza oneri per la Città del Vaticano per un periodo pari alla durata dell’Accordo la capacità trasmissiva ai sensi del comma 5, è autorizzata la spesa di 338.000 euro annui a decorrere dall’anno 2023”.

Mauro Roffi

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Marche: diverse Radio in onda in Tv, anche Studio 7

La situazione televisiva delle Marche, così come si è andata assestando dopo il nuovo switch-off dello scorso anno, presenta alcune peculiarità rispetto alle altre regioni. Il più rilevante, per una testata come FM-world, è quello della presenza anche sul video di un bel drappello di emittenti radiofoniche, che dunque in queste province hanno scelto di ‘farsi vedere’ e, a differenza di quanto accaduto altrove, sono riuscite a restare in onda anche in Tv, nonostante la selezione provocata dallo switch-off di cui sopra.

Proviamo a spiegare in dettaglio. Nelle Marche operano due mux Tv, uno regionale di EI Towers e un altro di 2° livello (ma con copertura non certo trascurabile) curato dal gruppo di Video Tolentino, di cui diremo.

Il mux 1 diffonde naturalmente soprattutto le emittenti presenti alle numerazioni ‘privilegiate’ 10-19. Si tratta, intanto, della consolidatissima Tv Centro Marche al 10, della lanciatissima (nelle Marche, meno adesso nel vicino Abruzzo) Vera Tv all’11, di È Tv Marche al 12, di Tvrs al 13, di Canale Italia Extra al 14, di 7 Gold Marche al 15. Il 16 è invece occupato da Canale 16 Marche, che è la sigla ‘regionale’ (per così dire) proprio di Video Tolentino, che peraltro trasmette anche in questo caso dal proprio mux.

Il 17, contrariamente alle graduatorie ministeriali in cui la numerazione era assegnata a You Tvrs, secondo canale (all’epoca) del gruppo Tvrs di Recanati, ora è appannaggio del gruppo di È Tv Marche, con È Tv+, rete in attesa di essere ‘caratterizzata’ meglio. Il 18 è andato invece a Info 2000 del Pesarese, più nota come Tele 2000, il 19 è stato assegnato a Fano Tv.

Sempre nel mux 1 ci sono poi l’interessante Fermo Tv – Fm Tv (presente anche in Umbria) al 75 Lcn e la pesarese Rossini Tv all’80, mentre all’81 c’è la novità di TeleMarche, emittente inedita di cui si sa ancora poco (al momento della mia rilevazione trasmetteva essenzialmente vecchi film italiani, soprattutto di Totò). Ancora, all’86 ecco Odeon 24 Marche del gruppo Sciscione, che in alcuni orari trasmette la nota AP Channel del famoso Panzironi. Infine, ecco la nota Rtm di Ascoli al 99.

Nel mux 2 di Video Tolentino figurano le ‘radiovisioni’ di cui parlavamo. Si parte con Radio Linea N. 1 Tv, ‘costretta’ ora al 76 dopo aver avuto anche numerazioni più ‘illustri’ in anni recenti, mentre la sua seconda rete Skyline Radio & Soul è ora al 96 (e ricordiamo che di recente è stata lanciata, almeno per ora solo come Radio, una terza rete).

Al 77, ad alimentare un po’ di confusione, per la verità, c’è un’altra Fermo Tv – Fm Tv, che però ritrasmette i programmi di Rtm. Ci sono poi Video Tolentino 4 all’85, Video Tolentino 3 all’88 (con la sigla News & Live Marche 88), Emme Tv di Macerata all’89 e al 112 un’altra versione (sd) di È Tv Marche. L’ultima nota, curiosa, è che sul suo sito ‘l’insaziabile’ Video Tolentino annuncia per il futuro non già Video Tolentino 2, come ci si potrebbe aspettare, bensì una ulteriore Video Tolentino 5 alla numerazione Lcn 87.

Ma torniamo ‘a bomba’. Quali sono le altre Radio in Tv delle Marche? C’è Studio 7 Tv HD di Macerata al 78 (ma grazie ad un accordo nientemeno che con Video Tolentino 6) e al 79 il ‘piatto forte’, ovvero la presenza ‘ufficiale’ di Studio Più Marche: stavolta la notissima emittente dance bresciana, molto ben piazzata anche da queste parti, opera pertanto con un canale Tv 24 ore su 24, diffondendo anche le immagini dei suoi dee-jay e dei suoi studi.

Non è finita, perché al 98 non manca di certo Arancia Television 2: il noto gruppo radiofonico marchigiano (che comprende, lo ricordiamo, anche Radio Veronica, Radio Velluto e Radio Conero) aveva deciso già anni fa di sfruttare anche il mezzo televisivo per la sua promozione e ha mantenuto questo importante ‘presidio’ anche dopo lo switch-off.

Un’ultima nota riguarda la meno nota fra queste intraprendenti Radio-Tv, vale a dire Radio Studio 7, che fra l’altro in Televisione ha una programmazione anche differenziata rispetto a quella radiofonica. Di cosa si tratta, dunque? Proviamo a riportare quanto scrive la stessa emittente di Macerata nella autopresentazione presente sul suo sito:

“Radio Studio 7 nasce nel 2010 dalla volontà ed esperienza di due amici Mario e Max. Il primo con un passato ed esperienza nel mondo radiofonico da quasi 35 anni come speaker, tecnico e giornalista, il secondo come affermato tecnico nel mondo delle comunicazioni professionali. Dopo tanti anni di attività nel mondo delle Radio Fm, la scelta di aprire una Radio Web ma diversa dalle solite Radio Web. Una Radio con una struttura da Radio Fm e con una spiccata vocazione a dirette live in esterna. Convegni, fiere, ed eventi mondani diventano subito una voce importante nel palinsesto dell’emittente. Molte le collaborazioni esterne anche oltreoceano con dj di fama internazionale. Una Radio, è vero, va ascoltata ma se la possiamo anche vedere? Da qui il progetto di affiancare alla Radio anche un canale Tv. Grazie alla collaborazione con l’emittente Video Tolentino, nasce Radio Studio 7 Tv canale 611, che viene anticipata da Radio Studio 7 Web Tv”.

E oggi, appunto, un bel passo avanti, con il passaggio di Studio 7 Tv dal 611 al 78.

Per chiudere, “Radio Studio 7 è presente anche nello sport; infatti è stata in passato la Radio ufficiale della S.S. Maceratese, la squadra di calcio della città, ed anche la Radio e Tv ufficiale delle due realtà pallavolistiche della città”.

Mauro Roffi

L’evoluzione del settore radiotelevisivo e dell’informazione in Puglia

C’è un certo movimento nel mondo dell’informazione e in quello radiotelevisivo in Puglia, regione in cui praticamente sempre si sono registrate iniziative interessanti e, sia pure fra alterne vicende, anche di un buon livello.

Una situazione che raggiunge poi l’importanza nazionale nel caso di TeleNorba.

Proprio il gruppo di Conversano dimostra bene altresì un’altra caratteristica costante dell’etere pugliese, ovvero lo stretto legame che si è storicamente registrato fra Televisione e Radio in questa regione, in cui spesso i due mezzi sono andati a braccetto, anche se magari alla fine è stato uno dei due a prevalere sull’altro nell’ambito di un singolo gruppo.

Non è però il caso di Norba, appunto, perché Radio Norba è importante davvero nel complesso della società di Conversano e i suoi progetti, dalla realtà televisiva alla Lcn 11 (per una precisa scelta del gruppo) alle sue varie iniziative (si pensi a ‘Battiti’ e al suo successo anche su Mediaset), tutto sono meno che ‘secondari’.

Nel campo televisivo, Norba domina le Lcn locali, ovviamente, occupando le numerazioni 10, 11, 12 e 13, seguita da Antenna Sud del gruppo Distante al 14, con la sua seconda rete al 92.

Ricordiamo altresì che Puglia e Basilicata formano un’unica area tecnica e che le due regioni sono state fra le più ‘danneggiate’ dal recente ‘secondo switch-off’, che ha comportato una forte selezione, specialmente fra le Tv locali pugliesi, con la chiusura o il forte ridimensionamento di stazioni anche con una storia ‘importante’ alle spalle.

Fra queste c’è anche Studio 100, l’importante realtà di Taranto (che infatti aveva a suo tempo anche un forte gruppo radiofonico al suo attivo); l’emittente, dopo la fine della discussa e problematica ‘gestione Cardamone’, sembrava ‘ripartita’ per iniziativa del nuovo duo editoriale Distante-Blasi. Ma i due si sono presto separati (Mino Distante si è dedicato alla sola Antenna Sud), mentre a dare il colpo forse fatale a Studio 100 è stato appunto lo switch-off, che ha comportato il ricorso alla diffusione alla numerazione 85 su una rete tecnica ‘minore’ rispetto a quella regionale (anzi con diffusione in due regioni, come detto), con la conseguenza per la stessa Studio 100 di non riuscire a coprire bene proprio Taranto.

A dare una mano è stata allora Telerama (Lcn 15 in tutta la Puglia e la Basilicata), diffondendo i tg di Studio 100 sulla sua ottima rete. Ma a fine anno (2022) la situazione è ulteriormente ‘evoluta’ e le trasmissioni di Studio 100 sull’85 sono diventate decisamente ‘sporadiche’, fin quasi a esaurirsi del tutto. I Tg (anche con la conduzione dello storico direttore Baldacconi) sono così andati in onda sulla sola Telerama, che ha adottato infatti anche il logo ‘Studio Taranto’. Al momento, non sembrano invece esserci prospettive per le trasmissioni sulla Lcn 85.

Tre, poi, sono le presenze di Tv lucane che si sono fatte valere anche in Puglia: storica, ormai, la diffusione (anche sul satellite) di Trm H24 al 16, ma ci sono anche La Nuova Tv all’82 e ora anche la sempre più intraprendente Le Cronache al 76 (a dimostrazione di quel che si diceva, questo gruppo di Potenza è peraltro forte anche in campo radiofonico).

A proposito di Le Cronache c’è altresì da segnalare come da pochi giorni ci sia una nuova regione ‘all’attivo’: dopo Puglia, Basilicata, Abruzzo e Campania, il segnale è stato infatti attivato anche nel Lazio, alla numerazione 177, al posto della reatina Rtr, per la quale la diffusione regionale poteva sembrare almeno in parte ‘secondaria’.

Fra le varie Tv in onda in Puglia e Basilicata segnaliamo anche Tele Bari (che ha voluto puntare a sua volta anche su Radio Bari) al 17 e la tenacissima e combattiva Canale 7 (Lcn 78) di Monopoli (con a corredo 7 Plus all’87), molto impegnata nell’informazione locale, presente anch’essa nel campo radiofonico e con un editore che si è fatto valere anche in sede nazionale per ciò che riguarda i ricorsi legali in tema di contributi pubblici.

Nel campo cattolico, poi, ricordato che TeleDehon è passata al 19, scambiando la numerazione con Tele Padre Pio (ora al 75), va segnalata la presenza al 93 di New Media (che si sarebbe ‘avvicinata’ da poco al gruppo storico delle Tv di Barletta della famiglia Sguera).

A Foggia, infine, se Telefoggia, alle prese a sua volta con problemi di copertura tecnica della sua città dopo lo switch-off, sostiene di aver superato le difficoltà grazie alla diffusione addirittura in campo nazionale, va ricordata la nuova importante presenza regionale di Foggia Tv al 99.

Ma c’è un’altra Radio-Tv pugliese che non solo è rimasta in onda anche sul video ma si sta facendo valere: è Radio Gamma Tv di Barletta, diffusa all’86 Lcn.

E ci sono infine alcune ultime novità, per chiudere davvero questa piccola analisi della situazione televisiva (e radiotelevisiva) in Puglia. È intanto di nuovo in onda la Tv di Corato nota in passato come Video Italia Puglia (o denominazioni simili): ora si chiama Star Tv e diffonde le proprie trasmissioni alla numerazione 96.

Al 111 invece da poco c’è il segnale della inedita Btv, che dovrebbe puntare sulla famosa ‘baresità’: secondo indiscrezioni, potrebbe trattarsi infatti di una nuova idea legata, almeno parzialmente, alle recenti iniziative di successo dell’editore barese Lorenzo Belviso, come Radio Popizz Tv e Radio Mi Piaci.

A questo punto, una nota sulla carta stampata locale, perché dopo l’attesissimo ritorno in edicola della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, va ricordata anche la nuova iniziativa del quotidiano ‘L’Edicola del Sud’, giornale di Puglia e Basilicata diretto da una veterana dell’informazione locale come Annamaria Ferretti; dal 2023 il quotidiano ‘L’Edicola’ è abbinato anche alla ‘Gazzetta dello Sport’, mentre l’altro giornale locale, il ‘Quotidiano’, del gruppo Caltagirone, è invece in abbinata con ‘Il Messaggero’ e anche con ‘Il Corriere dello sport’.

L’ultima notizia è quella relativa all’uscita del libro ‘Storia delle Radio e delle Tv locali in Puglia 1970-2022’. Presentata a fine novembre nella Sala Consiliare del Palazzo della Regione Puglia, a Bari, l’opera (peraltro si tratterebbe solo del 1° volume, stando alla copertina) è frutto di una ricerca realizzata dall’Università di Bari e commissionata dal Corecom Puglia.

La ricerca in questione ripercorre, dopo cinquant’anni – e per la prima volta – la storia della nascita delle imprese televisive e radiofoniche locali e l’interazione che hanno avuto con lo sviluppo di questa regione. Sulla base della ricerca stessa è stata appunto realizzata questa pubblicazione, di oltre 300 pagine, con un inserto fotografico, con finanziamento anche della Biblioteca del Consiglio Regionale e stampa per i tipi dell’editrice EGA.

Mauro Roffi

Pubblicata la graduatoria definitiva dei contributi 2022 delle radio commerciali

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come ci si attendeva, ha pubblicato in chiusura d’anno la graduatoria definitiva e gli importi dei contributi alle imprese radiofoniche locali commerciali per l’anno 2022.

Le Radio commerciali ammesse ai contributi 2022 sono 152, a fronte delle 150 che avevano ottenuto analoga agevolazione relativamente al 2021. Per ciò che riguarda gli importi, si va da un massimo di 652.765,28 euro a un minimo di 23.260,22 euro.

Come per le Radio comunitarie, vediamo chi occupa i primi posti di questa graduatoria, avendo conseguito i migliori punteggi, e facciamo riferimento alle prime 20 posizioni.

Primatista è anche questa volta la milanese Radio Popolare, che batte tutti con un eccellente punteggio. A debita distanza, seguono InBlu del Lazio, la lombarda Lifegate Radio, Radio Subasio e l’alto-atesina Sudtirol 1. Sesta è Radio Bruno (Emilia-Romagna), seguita dalla romana Radio Globo, da Radio Sportiva, dalla campana Radio Marte e da un’altra emittente dell’Alto Adige, Radio Tirol.

Undicesima è la campana Radio Punto Nuovo, seguita da Dimensione Suono Roma, dalla veneta Radio Company, dalla campana Radio CRC Targato Italia e da Radio Lombardia. Le ultime cinque emittenti che citiamo sono la campana Radio Alfa (sedicesima), la siciliana Radio Margherita, la sarda Radio Sintony International e la coppia lombarda Radio Viva (diciannovesima) e Discoradio (ventesima).

Ultima curiosità: non sono molte le variazioni rispetto alla graduatoria 2021, a parte qualche posizione in più o in meno dell’una o dell’altra emittente. Nelle prime venti posizioni di questa graduatoria, rispetto al 2021, non sono invece presenti stavolta Radio Pico, Radio Numberone, Radiolina e l’abruzzese Radio Delta 1.

Mauro Roffi