Marco Biondi saluta il pubblico di Radio Vigevano

Martedì 29 dicembre, è andata in onda la puntata finale di “Matchbox”.

Il programma di Marco Biondi, in onda su Radio Vigevano, andrà in replica giovedì 31 dicembre alle 18.00 e segnerà la fine di questo (iniziale?) ciclo.

Ora Biondi si dedicherà completamente a Giornale Radio, ma ha salutato il pubblico che l’ha seguito in questi mesi con il seguente post:

Matchbox è definitivamente terminato. Sono state in tutto 19 puntate, 19 ore trascorse insieme a voi. Non tante forse, ma piene di musica e storie, di amore e di passione.

Tornerà? Non lo so, sarà il futuro a dirlo. Intanto GRAZIE! Grazie a tutti voi che mi avete accompagnato in questo viaggio. Per me è stato bellissimo”.

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Marco Biondi: dal 20 ottobre riprende “Matchbox”

Dopo la pausa estiva, torna “Matchbox” su Radio Vigevano.

Il programma di informazione musicale, condotto da Marco Biondi, sposta leggermente l’orario.

Ora il contenitore sarà in onda il martedì alle 16.00 ed il giovedì alle 18.00.

Il primo appuntamento è atteso per il 20 ottobre.

Attraverso la pagina di Radio Vigevano, Biondi invita gli ascoltatori a scrivere una storia legata alla musica, un aneddoto, un incontro, un concerto o “le canzoni che vi hanno cambiato la vita”.

Radio Vigevano fa parte delle emittenti digitali presenti sulla app di FM-world.

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‘Un circuito di radio digitali dai contenuti locali’: Marco Biondi anticipa la “fase 2” del progetto Radio Vigevano

Mancava in onda da qualche anno e il suo ritorno in radio è risultato particolarmente gradito dal pubblico che lo segue da tempo.

Stiamo parlando di Marco Biondi, che dopo esperienze su importanti network quali Radio Deejay, Radio 105, Radio Italia Network, Play Radio e Virgin Radio, ha deciso di tornare protagonista con un progetto sperimentale e completamente diverso.

Da maggio è direttore artistico di Radio Vigevano, una emittente web dal taglio locale. Da giugno ha ripreso a trasmettere conducendo “Matchbox”, un contenitore di informazione musicale il cui nome trae origine dal primo programma che presentò in radio. E in parallelo, segue artisti emergenti ed è impegnato artisticamente su diversi fronti.

Oggi, Marco Biondi esce allo scoperto, annunciando che Radio Vigevano è solo il primo tassello di una rete di webradio locali che, passo dopo passo, cercherà di unire le tante anime, tradizioni e culture che compongono l’Italia.

Partiamo dall’inizio, cercando di capire dallo stesso Biondi che cosa è successo in questi ultimi mesi.

* Che cosa ha significato tornare a fare radio?

Tornare a fare radio in prima persona è stata un’emozione incredibile. Per un attimo, quando ho cominciato a preparare il programma, ho pensato “mollo tutto e voglio fare solo questo”. ‘Matchbox’ è un programma che mi dà grandi soddisfazioni, ma che dietro ha una lunga preparazione. I contenuti proposti sono frutto di mie ricerche, io non ho mai avuto autori e così voglio andare avanti anche in questo progetto.

* Che cosa cercano da te i tuoi ascoltatori?

Chi mi ascolta è abituato ad avere da me determinati contenuti. La radio outro-intro non fa per me, non critico assolutamente chi la fa e so che un certo tipo di radiofonia oggi la impone, ma non saprei nemmeno se sarei in grado di farla veramente. Io sono una persona molto pignola e quindi il “problema” (se vogliamo considerarlo tale) di ‘Matchbox’ è quello che c’è dietro, la realizzazione dei contenuti e di ciò che li unisce, non tanto il programma in sé che nel momento della conduzione diventa il momento più divertente e che offre le maggiori soddisfazioni.

* Che tipo di pubblico ti segue oggi in radio?

Un 70% del pubblico che mi segue è gente che già mi conosceva. Sono tipologie anche diverse, perchè c’è mi ha conosciuto quando proponevo pop su certe emittenti, house su altre e rock su altre ancora, tutte unite però dall’interesse per l’informazione musicale. Ciò che mi stupisce piacevolmente sono gli adolescenti e i giovani. E’ probabile che questo sia dovuto al mio impegno promozionale di band emergenti. In ‘Matchbox’ cerco di lanciare messaggi anche a loro. E le risposte arrivano.

* La domanda che ti avranno fatto in molti è: perchè proprio Radio Vigevano? Perchè un progetto emergente e poco noto al pubblico?

Avevo bisogno di qualcosa di nuovo e originale. E’ vero: siamo piccoli, non siamo un grande brand, non siamo in FM, siamo imperfetti, ma siamo diversi e lo saremo sempre di più, per essere intriganti e affascinanti. Non volevo (e non voglio tuttora) fare una radio uguale alle altre perchè sarebbe stupido. Un certo tipo di radio c’è già e non sarebbe vincente inseguirla. Col web possiamo sperimentare musica e programmi, nessuno ci chiede di mettere le solite cose o fare intrattenimento in un determinato modo. Quindi possiamo sperimentare contenuti. Parliamo di libri, parliamo di trucchi, parliamo di informazione musicale ed è una informazione musicale ancora più concentrata di quanto proponevo in passato, perchè sul web hai più libertà di azione. In base a questo spero di poter proporre contenuti sempre più innovativi, originali e interessanti.

* In questi giorni sei stato a Salerno e a Trani, come hai documentato sui social, dove godi di grande seguito. Che cosa bolle in pentola?

Tantissime cose. Io ho abbracciato il progetto di Radio Vigevano perchè sentivo l’esigenza di tornare ‘piccolo’, volevo ritrovare l’energia delle radio locali. E il progetto di Radio Vigevano si era abbinato ad alcuni corsi radiofonici che stavo realizzando. Poi, l’editore mi ha raccontato di un’idea che andava oltre: creare diverse “locali” sul web che possano coinvolgere professionisti dei vari territori, confezionando una serie di emittenti unite da un format ben preciso, ma rivolte – ognuna di esse – al proprio territorio. Questo sogno sta iniziando a realizzarsi. Non so quanto ci vorrà, non so se raggiungeremo tutta l’Italia, ma due soggetti, nelle località che hai indicato, sono già in fase di realizzazione. Noi intanto continuiamo a cercare investitori, che credano nel nostro progetto di una nuova radio locale che parli al loro territorio.

* E queste emittenti saranno unite anche da Matchbox?

Certo, ‘Matchbox’ sarà un programma che andrà in onda su tutte le radio collegate al circuito.

* Come noto, ti occupi anche di corsi radiofonici rivolti prevalentemente ai giovani, ma i giovani oggi sono attratti dalla radio?

Forse non i giovanissimi, ma i giovani sono ancora attratti dalla radio, purchè si parli nel loro linguaggio. Quando abbiamo aperto il corso “Do You Radio” una delle cose che ci piaceva di più era non tanto trovare appassionati di radio, ma dare la possibilità ai giovani di provare a fare radio e capire se c’erano in loro potenzialità. E tante persone che non ci avevano mai pensato, hanno trovato una passione che non conoscevano. Il messaggio quindi è “provate a fare la radio”, la radio si può fare anche per divertimento e non solo per lavoro. Ti racconto un aneddoto curioso. L’anno scorso siamo stati chiamati in un villaggio turistico in Sardegna. Io e Luigi Speciale (che insieme a PF Colombi e Cesare Zanotti aveva ideato con me il progetto) abbiamo realizzato corsi per giovani di età dagli 11 ai 18 anni. Il ritorno è stato superiore alle aspettative. Ogni giorno avevamo decine di ragazzi, alcuni di essi sono rimasti con noi per tutto il periodo della vacanza. E il motivo è stato semplice. Davamo a loro la possibilità di mettersi alla prova, facendo loro annunciare la musica che loro stessi ascoltano. Si sono ritrovati in un contesto a loro familiare che li ha completamente coinvolti.

* Le generazioni dunque avanzano e di conseguenza le radio devono cambiare. Come sarà, secondo te, la radio tra 10 o 20 anni?

A braccio e senza avere la sfera magica, io credo che potrebbe succedere quanto accaduto in televisione. Sicuramente troveremo più offerta, più contenuti, più format e qualcosa che si avvicini ai nostri gusti, con una personalizzazione del contenuto. Il brand però resterà importante. Vi saranno numeri più bassi per i grossi network (che però rimarranno) ed una offerta più parcellizzata su diverse realtà. Raiuno e Canale 5 una volta facevano 10-15 milioni in prima serata, oggi ne fanno 5-6. In radio dovrebbe succedere un qualcosa di simile. Poi è ovvio che se vai sulla massa, le prime radio che si vanno a cercare ancora oggi sono sempre quelle. Tuttavia, ritengo che più varietà c’è (e ci sarà) nel mondo radiofonico, meglio è (e sarà) per tutti. Come ho dichiarato qualche mese fa nel vostro “Salotto”, ‘La radio sta andando verso una bellissima direzione’.

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“Matchbox”: con Marco Biondi, l’informazione musicale torna protagonista

Marco Biondi e l’informazione musicale: un binomio che sta per tornare.

Dopo qualche tempo di assenza davanti al microfono, il noto conduttore sarà in onda da martedì 9 giugno con un nuovo programma.

Si tratta di “Matchbox”, un’ora di notizie, anteprime e recensioni per offrire una panoramica su quanto accade nel mondo della musica italiana ed internazionale.

Il contenitore segna l’esordio ufficiale per Marco Biondi a Radio Vigevano, emittente di cui ha recentemente assunto la direzione artistica, preludio di un progetto più ampio che sarà reso noto a breve.

“Matchbox” sarà in onda ogni martedì dalle 14.00 alle 15.00 ed in replica al giovedì dalle 16.00 alle 17.00.

Proprio in queste ore è arrivato il promo del nuovo programma, disponibile cliccando qui sotto.

Marco Biondi riparte da “Matchbox”

Alcuni giorni fa, avevamo anticipato il nuovo progetto di Marco Biondi, neo-direttore artistico di Radio Vigevano.

L’emittente “all digital”, preludio di una iniziativa più ampia, vedrà il ritorno on-air del noto conduttore.

Biondi aveva annunciato il legame del nome del programma con i suoi esordi sulla locale RCL26 di Soresina (Cr).

Ora il “mistero” è svelato e Marco lo spiega così in un lungo ed intenso post che riportiamo qui sotto.

#MATCHBOX
Sarà questo il nome del mio nuovo programma.
Matchbox vuol dire scatola di fiammiferi.
La scatola è il…

Pubblicato da Marco Biondi su Giovedì 14 maggio 2020

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