La scomparsa dell’inventore delle musicassette e i ricordi delle canzoni ‘rubate’ alla radio

La scomparsa di Lou Ottens ha destato molto scalpore tra i ‘non giovanissimi’ che hanno vissuto l’epoca analogica.

L’ingegnere olandese è deceduto all’età di 94 anni e rimarrà nella storia per essere stato l’inventore delle musicassette, uno degli strumenti più utilizzati per ascoltare musica (e non solo musica) negli anni ’70, ’80 ed in parte ’90.

A differenza del vinile, il nastro magnetico dava anche la possibilità di registrare un contenuto.

In epoca pre-digitale, questo ha significato per milioni di persone nel mondo (in particolare giovani) la possibilità di ‘acquisire’ brani musicali direttamente dalla radio.

In quanti ci siamo cimentati nel tentativo di registrare un pezzo, cercando di evitare il parlato del conduttore di turno? Quanti album sono stati ‘condivisi’ (in epoca pre-social), doppiandone il conutenuto tra amici?

E la musicassetta è stato il primo strumento che ha permesso di portare musica a proprio piacimento anche nelle autoradio, come alternativa ai segnali FM e AM.

Al ferro o al cromo, di diverse durate a seconda del nastro contenuto, le cassette hanno rappresentato un’epoca ancora analogica, che ha ‘aperto’ – forse introdotto – al digitale ed alla possibilità di fruire liberamente di una enormità di contenuti (musicali e non).

Un grazie doveroso a Lou Ottens ed ai tanti ricordi immortalati di una radiofonia che non c’è più e che ancora oggi è conservata all’interno di infiniti polverosi nastri.

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