“Party like a Deejay” nel 2024 si terrà l’8 e 9 giugno: l’annuncio di Linus

“Party like a Deejay” torna anche nel 2024.

La festa di Radio Deejay si svolgerà, come sempre, al Parco Sempione e all’Arco della Pace di Milano.

Le date sono sabato 8 e domenica 9 giugno.

Ad annunciarlo è stato Linus, nel corso di “Deejay chiama Italia” di venerdì 15 dicembre.

Nel 2023, hanno partecipato quasi 200.000 ascoltatori della radio e l’evento ha avuto un seguito social di oltre 2 milioni di utenti.

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Il meglio di Talkmedia, fine novembre 2023

Il meglio di Talkmedia, fine novembre 2023: vinili in onda, radio vs streaming e… Gigio D’Ambrosio

Come ogni 15 giorni, riassumiamo in questo articolo alcuni dei post di maggior interesse (in base al numero di commenti) apparsi nella seconda metà di novembre sul gruppo Facebook Talkmedia.

Gli argomenti e il riassunto sono stati selezionati ed elaborati da PeperoniAI Claude di Anthropic, con fact checking (e qualche considerazione)  a cura di M.H.B, detto in queste occasioni “badante della IA

Vinile

Iniziamo con un’interessante domanda posta da Giuseppe Fiorellini il 23 novembre:

Un lettore ha suggerito “Vinyl Sound Radio”, un emittente web che trasmette solo vinili: https://www.vinylsoundradio.com.

Un altro lettore ha menzionato la disponibilità di alcune radio vintage che trasmettono su onde medie, consigliando per ascolto apparecchi radiofonici quali  i modelli Sangean ATS909X2 e Tecsun 380.

Immediata la risposta: molti ricevitori moderni utilizzano la tecnologia DAB+ e non supportano più le vecchie frequenze AM, rendendo l’ascolto di queste emittenti vintage pressoché’ impossibile.

C’è poi stata una menzione a Radio 2Day di Monaco di Baviera (https://radio2day.de) e nuovamente  a Vinyl Sound Radio (https://www.vinylsoundradio.com), che a detta di alcuni è stata tra le prime emittenti a puntare sui vinili.

Infine è stata citata EuroparadioJazz, dove tutti i brani in onda sono stati meticolosamente trasformati in files .wav da parte dello stesso editore che aveva fondato la radio Jazz di Milano, Europaradio FM 88.3. Lavoro di anni, effettuato proprio a partire da vinili o dalle registrazioni analogiche di sessioni live che avevano luogo negli studi della radio stessa in via Tortona a Milano.

La radio per promuovere musica

Un utente fedelissimo di Talkmedia ha posto la seguente domanda: “ha ancora senso rivolgersi alla radio per promuovere musica?”, citando Marco Stanzani che a sua volta partiva da una dichiarazione di Linus.

La discussione che ne è nata si è incentrata principalmente sul ruolo della radio nella promozione musicale e su come questo sia cambiato negli ultimi 20 anni con l’avvento di internet e dello streaming.

È stato fatto notare come oggi sia molto più difficile per gli artisti emergenti e indipendenti avere spazio sulle radio nazionali, a differenza di 20 anni fa quando anche progetti partiti dal basso potevano ambire a divenire una hit radiofonica di successo.

Un utente porta l’esempio dei Lùnapop, che con la loro hit “50 Special” conquistarono nel 1999 le classifiche grazie al traino radiofonico. Oggi una strategia simile sarebbe impensabile, secondo alcuni proprio per una precisa scelta delle radio di puntare più sull’intrattenimento che sulla promozione musicale.

C’è chi evidenzia poi il circolo vizioso creatosi per cui molti artisti emergenti, non vedendo possibilità di accesso alle radio, finiscono per promuoversi solo sulle piattaforme streaming, impoverendo ulteriormente il ruolo della radio.

Qualcuno precisa però che il discorso andrebbe distinto tra radio nazionali, locali e web radio, che hanno logiche e dinamiche diverse.

Uno station manager ha portato una sua testimonianza: “(in radio) Non ci sono esperimenti di nessuna natura perché i pezzi per noi sono dei tamponi tra un contenuto e un altro che è quello che la nostra family aspetta. Oggi non siamo noi che possiamo fare da educatori in ambito musicale, almeno le radio generaliste”

In definitiva, sembra esservi consenso sul fatto che per la promozione ai massimi livelli la radio conti oggi molto meno che in passato, con buona pace degli addetti alla promozione discografica

Il meglio di Talkmedia, fine novembre 2023 gigio d'ambrosio

Gigio

La seconda parte di Novembre ha visto un’importante intervista di Newslinet a Gigio D’ambrosio, ripresa da Talkmedia, dove si è sviluppato un importante dibattito. Gigio, che ricordiamo a trasmettere da RMI ancora quando aveva sede nell’appartamento della famiglia Cozzi, afferma che la radiofonia italiana è immutata da lustri e che dunque occorre puntare su nuovi contenuti o lo streaming sarà nemico imbattibile.

La discussione si è aperta sul ruolo dello streaming che per molti ha definitivamente cambiato le modalità di fruizione della musica rispetto al passato, quando le radio e i dj erano il principale mezzo di scoperta e promozione.

C’è chi sostiene che ormai i network radiofonici principali sono troppo legati all’intrattenimento, con poco spazio all’approfondimento musicale e con playlist molto omologate. Si è portato l’esempio di molti speaker che non hanno di fatto nulla da dire al di là di leggere i messaggi degli ascoltatori e un utente ha affermato che “Finché si affidano i programmi a conduttori che oltre al nome proprio e della radio, all’ora esatta e al commento di sms e whatsup non hanno altro da dire, sarà complicato innovare la radio”

Poiché il commento sembrava fosse diretto al conduttore stesso, questo ha deciso di intervenire in prima persona nella discussione, affermando: “(sono stato a RTL 102.5) 13 anni per la precisione. Nei quali ho cercato di fare al meglio il mio lavoro. Rispettando i tempi del format ma con l’assoluta libertà di esprimermi. Probabilmente generalizzi un po’ troppo. Non spetta a me giudicarmi, ma tra gli ormai ex colleghi di RTL ci sono grandi differenze di conduzione, contenuti ed esperienza. Un orecchio attento se ne accorgerebbe facilmente. Come in qualsiasi altra radio. Dopodiché nelle radio di flusso è ovvio che si dia molto più spazio alla musica. Sono scelte. Peraltro rispettabilissime. Che oggi personalmente trovo rischiose. Ma ti segnalo che alla radio non è importante per quanti minuti parli, ma CIÒ CHE DICI ! e la mia riflessione sugli interventi “vuoti” si riferiva esattamente a questo.”

C’è anche chi ha fatto notare come molte radio locali e regionali mantengono comunque una buona varietà di contenuti e consentono maggiore autonomia ai propri speaker. Con il digitale inoltre si amplia la possibilità di scelta.

In generale, molti hanno apprezzato il contributo critico di D’Ambrosio, che pur conoscendo il mondo radio da insider non si limita a difendere lo status quo ma punta invece il dito contro ciò che a suo dire sta impoverendo e rendendo meno rilevante il settore.

Conclusioni

Anche in questo “meglio di” si conferma il “mood” che ha permeato tutte le edizioni precedenti: I lettori di Talkmedia hanno una grande nostalgia della radio del passato e considerano quella di oggi troppo omologata e non appassionante. Ma continuano in ogni caso ad ascoltarla, come peraltro facciamo noi: magari cambiando stazione ogni pochi minuti (M.H.B. per FM-World)

Linus: “L’unica minaccia per la radio sono le piattaforme di streaming musicale”

Linus è stato protagonista di “Tintoria”, stand up comedy teatrale condotta da Daniele Tinti e Stefano Rapone – poi riproposta ‘on demand’ sulle piattaforme digitali – in cui si affrontano svariati argomenti con gli ospiti presenti nel talk.

Il conduttore e direttore di Radio Deejay ha raccontato il suo percorso artistico, dagli esordi al suo rapporto con Nicola Savino (con cui co-conduce “Deejay chiama Italia” da 26 anni), fino ad arrivare a parlare del futuro del mezzo radiofonico.

E su questo ci soffermiamo, riportando alcune considerazioni interessanti.

In primis, Linus ritiene che la radio abbia saputo riposizionarsi, dando sempre qualcosa non si trova altrove.

“L’unica vera minaccia è quella delle piattaforme di streaming musicale”, ritiene, ponendosi la domanda: “Se tu ascolti la radio per la musica, perché devi ascoltare la radio?”.

“Noi cerchiamo di dare alla gente quel perché” – sottolinea Linus“che è la personalità dei programmi e magari, nel nostro caso, il fatto che possiamo essere divertenti. Chi non capirà il cambiamento probabilmente farà molta fatica nei prossimi anni”.

Poi si sofferma sulle modalità di ascolto del mezzo: “Oggi a casa non c’è più neanche un apparecchio radiofonico, la ascolto con l’app dal mio telefono come molta gente. La radio oggi è in qualunque tipo di device”.

L’intervista integrale è disponibile cliccando qui sotto.

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La canzone di Natale di Radio Deejay? Arrivano le prime anticipazioni

Mancano oltre due mesi e mezzo al Natale, ma da Radio Deejay stanno già arrivando le prime anticipazioni sulla ‘canzone’.

Il brano natalizio del network di via Massena è un vero e proprio ‘cult’ da ormai una trentina d’anni e gli ascoltatori già chiedono informazioni a riguardo.

È successo nel corso di “Deejay chiama Italia”, dove Matteo Curti ha risposto ad un messaggio vocale giunto in radio – in cui veniva proposta la partecipazione a cantare anche di alcuni ascoltatori – dichiarando che “l’anno scorso eravamo 39, quest’anno sono arrivati 6 speaker nuovi. Non c’era spazio, perché io 45 persone non so dove metterle in una canzone. In più, se la canzone venisse prodotta da un artista che vuole comparire, deve avere spazio anche lui”.

A questo punto, Linus ha sottolineato che sarebbe disponibile a non partecipare al brano, seguendolo – di fatto – da esterno.

Dalle dichiarazioni di Matteo Curti, si è scoperto inoltre che è sfumata l’idea di realizzare una clip generica dove ci si lancia le palle di neve, in quanto l’anno scorso a Milano non è nevicato.

Che cosa accadrà dunque per la “Canzone di Natale 2023”, attualmente in fase di realizzazione? In attesa di conoscere i primi dettagli, ricordiamo che l’anno scorso il brano si chiamava “Merry Chri” ed era stato scritto da Ciccio Lancia – sulla base di “Lovely day” di Bill Withers – con la partecipazione di Marracash e Fabri Fibra.

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Deejay Ten: la prima volta a Napoli

Tanto entusiasmo per la prima “Deejay Ten” a Napoli.

L’evento si è svolto nella mattinata di domenica 10 settembre.

Migliaia i partecipanti, con le t-shirt a tema, di colore azzurro e arancione, a seconda del percorso scelto (di 5 o 10 km).

A dare il via alla manifestazione podistica non poteva che essere Linus, che aveva presentato l’iniziativa in conferenza con Nicola Savino e Matteo Curti.

“Da oggi dovrà diventare tappa fissa”, chiedono ora dal Comune di Napoli, una delle grandi città della “Deejay Ten 2023” che si unisce a Milano, Firenze, Bari e all’altra new entry dell’anno, Torino.

Nel post condiviso sui social, il direttore di Radio Deejay dichiara: “Napul’è mille colori, oggi in particolare azzurro e arancio! Grazie Napoli!”.

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Linus voce per un giorno della Publiphono di Riccione

“Ciao, sono Linus e a nome di Riccione voglio innanzitutto ringraziarvi per aver scelto di passare le vacanze nella nostra bella città e poi augurarvi un bellissimo, sereno e felice Ferragosto. Buon divertimento a tutti da Riccione!”.

Il Comune di Riccione ha scelto la voce del direttore di Radio Deejay, per fare gli auguri di Ferragosto a tutti i turisti della Perla Verde.

Nella giornata del 15 agosto, l’annuncio è stato diffuso tramite la celebre Publiphono, il servizio da lungo tempo intrattiene i vacanzieri sulla spiaggia con musica e messaggi promozionali.

La scelta del Comune su Linus è ricaduta in seguito al forte legame che esiste, da oltre trent’anni, tra il conduttore di “Deejay chiama Italia” e la località balneare.

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