“Salviamo il rapper iraniano condannato a morte”: l’appello alle Iene di Wad
Toomaj Salehi è un rapper iraniano di 33 anni.
I suoi testi hanno spesso denunciato gli episodi di violenza e di mancata libertà delle donne nel suo Paese.
Per questo, è stato recentemente condannato a morte, provocando sdegno e rabbia.
Uno sdegno che forse finora non si è mostrato sufficientemente forte per cambiarne le sorti.
Ed è da questo che parte il monologo di denuncia di Wad, protagonista del programma di Italia 1 “Le Iene”, il quale sottolinea che “Il rap non è innocuo, deve essere aggressivo perché la società lo è: è sconfitta e vittoria, è un pensiero libero”.
Il conduttore di “Say Waaad?” dichiara di incontrare artisti sia italiani che internazionali che hanno paura ad esprimersi liberamente.
La società contemporanea – prosegue Wad – ha paura a sentirsi dire la verità e la vicenda del rapper iraniano ne è un caso emblematico.
Un rapper può influenzare più di un politico ed il silenzio attorno a Toomaj è dunque una sconfitta.
L’opinione pubblica mondiale – prosegue la ‘voce’ di Radio Deejay – potrebbe salvarlo più del suo avvocato.
Wad conclude il suo monologo con una domanda: “Cosa pensi di quello che pensi?”.
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