Fabio Volo: “Il mio lavoro principale? La radio”

“A molte cose devo dire di no per amore della radio, perché per fare un tour dovrei rinunciare al programma e mi spiace perché ho un legame forte con gli ascoltatori”.

A raccontarlo è Fabio Volo, in una intensa intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Il conduttore di Radio Deejay è protagonista di un ampio confronto con la giornalista Elvira Serra, dove entra in diversi aspetti della propria vita privata.

Parlando di lavoro, Volo (il cui vero cognome è Bonetti), alla domanda relativa a quale risuona meglio tra le sue esperienze professionali, risponde: “La radio, credo. La considero il mio lavoro, mi devo svegliare la mattina, vado in un posto fisico”.

Aggiunge però che “Se dovessi scegliere una qualifica professionale, mi sento un autore: ho sempre scritto le cose che dico in tv, alla radio, o nei libri. Poi, ogni mezzo di comunicazione ha le sue regole e la sua grammatica”.

Fabio Volo è in onda con “Il Volo del Mattino” su Radio Deejay dalle 9.00 alle 10.00.

Il programma è attualmente in ‘vacanza’ e riprenderà dopo le Festività.

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Fino al 31 ottobre si può partecipare al Premio Marco Rossi, sul tema radio e lavoro

È stato prorogato al 31 ottobre il termine per poter partecipare alla decima edizione del ‘Premio Marco Rossi’, un concorso radiofonico diverso da altri per due motivi fondamentali: l’attenzione incentrata sul solo tema del lavoro e una forma di comunicazione basata sulla realizzazione di un documento sonoro, che naturalmente guarda al mondo della Radio ma anche alle nuove possibilità di ascolto come il podcast.

“Non è stato facile arrivare fin qui – ha scritto Emiliano Sbaraglia, dell’Organizzazione del Premio Marco Rossi – . Va dunque ringraziata la giuria di questo premio (composta da giornalisti esperti del settore e dalle diverse sensibilità), a cominciare dal presidente Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 Rai, per aver mantenuto in questi dieci anni una linea chiara ed efficace, senza lasciarsi affabulare dalla tentazione di modificare nel corso delle edizioni un’idea di principio per l’appunto costituita dal binomio lavoro-radio, o comunque dall’esclusiva partecipazione al bando di materiali soltanto sonori, e nulla più”.

Purtroppo “in questi anni, malgrado l’abnegazione di molti, lo spazio radiofonico, soprattutto quello che continua ad avere a cuore e nel cuore della sua programmazione argomenti di carattere sociale, si è notevolmente assottigliato, spesso ridotto ai minimi termini, registrando in alcuni casi la totale scomparsa di emittenti che del lavoro, dei diritti individuali e collettivi, e dell’articolazione della società contemporanea, si sono occupate nell’intero arco del proprio palinsesto, una su tutte RadioArticolo1.it, promotrice del Premio Marco Rossi, così intitolato per ricordare il suo primo caporedattore, scomparso poche settimane dopo l’inizio delle trasmissioni”.

Il numeroso materiale prodotto in questi dieci anni di Premio è intanto diventato una sorta di archivio sonoro sui generis sul tema del lavoro.

Mauro Roffi