Movimenti tra le emittenti comunitarie sarde: Radio Evangelo e Radio Voce della Speranza rilevano la rete di Radio Vita Nuova

Con la cessione dell’ultima frequenza rimasta, si è spenta nei giorni scorsi una delle due emittenti di Porto Torres (SS), ovvero Radio Vita Nuova (l’altra è Radio del Golfo, edita da Aulio Baduena), fondata dal Pastore Klaus Markus il 3 aprile 1978 e poi diretta dal figlio Doring, dal 1986 sino alla chiusura.

L’emittente operava in via delle Ginestre 15a e con le sue frequenze copriva la parte centro-nord della Sardegna.

Ora, quella che era la sua rete storica è stata ceduta ad altre emittenti: fra queste, Radio Evangelo Sardegna per ciò che riguarda i 102.0 e 102.6 di Oristano città, mentre i 95.5 di Nuoro (l’ultima frequenza rimasta) sono stati rilevati da Radio Voce della Speranza.

L’ex-editore di Radio Vita Nuova Doring Markus e il Pastore Vincenzo Nicastro di Radio Evangelo Sardegna hanno spiegato così il passaggio:

“Ho preferito chiudere l’attività – ci ha raccontato Doring – perché nell’Associazione RVN non c’erano più collaboratori per gestire l’emittente, essendo tutti volontari, mentre i costi si stavano facendo troppo elevati. Comunque, anche se non sono più editore radiofonico diretto, conservo la carica di presidente delle Radio evangeliche in Italia. Inoltre mantengo la carica di presidente dell’Associazione RVN, mentre mio padre resta vicepresidente”.

“Abbiamo in effetti acquisito due frequenze nel settembre dello scorso anno – ci ha riferito invece Nicastro – potenziando così il nostro segnale ad Oristano e nel bacino di Sassari, mentre in precedenza era possibile seguirci solamente dalla frequenza dei 101.7 MHz di Monte Serpeddì”.

Pierpaolo e Giuseppe Podda

La radio unisce l’Italia divisa

Domenica mattina, l’Italia ha saputo da poche ore del decreto che estende la zona rossa alla Lombardia e ad altre 14 province.

Un’Italia che, in seguito alla crescente emergenza legata al coronavirus, si sveglia spaccata in due: chi è di qua, chi è di là.

Questa volta, però, ad essere parte integrante della “zona rossa” sono la maggiorparte delle emittenti nazionali (con sede a Milano) e chiunque sia in diretta non può non trattare l’argomento.

C’è chi lo fa informando, c’è chi tratta la tematica dal punto di vista sportivo (è il weekend del calcio a porte chiuse), c’è chi apre il telefono agli ascoltatori, i quali esprimono le proprie opinioni, non tutti ancora pienamente consapevoli del “blocco” che spaccherà l’Italia in due da qui al 3 aprile.

Indubbiamente però ancora una volta la radio unisce, mettendo insieme voci del nord e del sud, persone che si trovano “di qua e di là”, ricordando nuovamente quali sono i comportamenti a cui attenersi, in un fine settimana in cui molta gente non sembra aver ancora colto la gravità della situazione.

Stop agli spettacoli? Rai Radio3 porta il teatro “via etere” e “on-line”

In occasione della “Giornata internazionale della donna”, Rai Radio3 porta il teatro in “radiovisione”.

L’iniziativa si terrà nella serata domenica 8 marzo alle 20.30, in un momento storico in cui tutti gli spettacoli sono stati annullati, a seguito dell’emergenza coronavirus.

Questo il comunicato dell’emittente:

Quello di quest’anno sarà un 8 marzo diverso dai soliti, senza teatri e senza manifestazioni pubbliche.

Per questo Rai Radio 3 ha pensato ad una serata che rappresenti una piazza virtuale, un luogo simbolico dove riunirsi ad ascoltare una storia, perché le storie servono non solo a ingannare il tempo, ma a comprenderlo.

Per realizzarla Loredana Lipperini, Viola Graziosi e Riccardo Amorese hanno lavorato all’adattamento radiofonico de “I Testamenti” di Margaret Atwood, l’atteso seguito de “Il racconto dell’ancella”, scritto dall’autrice canadese dopo il grande successo della serie televisiva, già al centro di una serata di Radio3 due anni fa.

Dopo aver ascoltato il racconto di “Of-Fred”, stavolta sono altre tre voci a narrare gli orrori di Gilead: le due figlie dell’ancella, ormai adolescenti, e la temibile zia Lydia, la carceriera e l’incubo di tutte le donne.

Si è scelto di estrapolare dal romanzo soltanto la parte di zia Lydia e della giovane Agnes, perché molto ci fanno capire non soltanto sulla cancellazione di ogni diritto e sulla repressione di ogni ribellione, ma su come si può diventare oppressori dopo essere stati oppressi.

E nel fondo di quella schiavitù, però, è possibile trovare speranza e coraggio. Perché l’amore è forte come la morte, dice Atwood.

E, come scriveva Albert Camus ne La peste, “Rieux sapeva che un mondo senza amore era come un mondo morto e che viene sempre un’ora in cui ci si stanca delle prigioni, del lavoro e del coraggio, per domandare il viso di una creatura e un cuore che l’affetto riempie di stupore”.

La diretta sarà disponibile anche in video sul sito di Rai Radio 3 e sulla pagina Facebook Radio3 Rai.

Dimensione Suono Roma piange la scomparsa di Francesca Milani, amatissima voce de “La Ritirata dei Gladiatori”

La radiofonia italiana piange la prematura scomparsa di Francesca Milani, voce di Dimensione Suono Roma e, in particolare, de “La Ritirata dei Gladiatori”.

A darne il triste annuncio è l’emittente capitolina, con il seguente comunicato:

Stamattina è arrivata in radio una di quelle notizie che non avremmo mai voluto dare, la nostra conduttrice Francesca Milani, amatissima voce de La Ritirata dei Gladiatori, ci ha lasciati per sempre.

Da anni Francesca combatteva una battaglia coraggiosa, da vera gladiatrice, contro un male spietato e implacabile. Ha sempre lottato col coltello tra i denti, finchè ha potuto, con tutte le sue energie, senza mai risparmiarsi. Anche nei momenti più duri e dolorosi ha continuato a lavorare, ad essere puntuale in onda, ad andare in diretta radio e ad interpretare se stessa e i suoi irresistibili personaggi. Perchè, prima di tutto il pubblico.

Nei momenti più delicati la radio la affaticava, ma l’ha aiutata tantissimo a sentirsi viva, a non gettare la spugna, a nutrirsi di adrenalina, a curarsi con l’affetto e il calore degli ascoltatori.

Non dimenticheremo la Francesca Milani gladiatrice, conduttrice, attrice. Non dimenticheremo la Francesca Milani persona, nel suo coraggio, nella sua gentilezza, nel suo sorriso, nella sua ironia, nel suo amore unico per il lavoro, per il teatro, per la radio, per il pubblico. Ma soprattutto non dimenticheremo il suo amore per la vita.

Ciao gladiatrice, ciao Francesca.

Antenna Radio Esse conferma la scelta musicale, in memoria di Giovanni Jannaccone

Come informa la stessa emittente toscana in un suo comunicato, qualche giorno fa l’assemblea della Cooperativa di Antenna Radio Esse “ha visto la conferma dell’intero consiglio di amministrazione con il Presidente Carlo Salvadori e l’adesione dei soci al proseguimento della scelta editoriale presa dall’emittente negli ultimi mesi.

Un proseguo sentito e voluto fortemente soprattutto in memoria dell’ex presidente, recentemente scomparso, Giovanni Jannaccone.

Nuovi programmi e una linea editoriale completamente rinnovata e incentrata sulla musica, frutto di un lavoro portato avanti negli ultimi mesi, nonostante la malattia che l’aveva colpito, dallo stesso Jannaccone. Un’emittente leader nel settore da oltre 40 anni che vuole restare un punto di riferimento sul territorio senese”.

Giovanni Jannaccone, uno dei creatori delle prime Radio locali senesi e presidente dell’Antenna Radio Esse Soc. Coop. fino all’ultimo, era morto a fine 2019 a 64 anni.

Giovanissimo, negli anni ’70 aveva subito capito le potenzialità delle radio private e da allora aveva sempre lavorato in questo settore. Con lui nacque Radio Esse, che poi si trasformò in Antenna Radio Esse grazie alla fusione con Antenna Senese.

Poiché però il destino talora è molto crudele, pochi giorni dopo Giovanni, è morta a inizio 2020 anche la figlia Maria Luisa Jannaccone, 41 anni, da anni responsabile amministrativa di Antenna Radio Esse e collaboratrice del padre nell’emittente.

Non va tuttavia dimenticato che gli ultimi mesi di gestione di Giovanni Jannaccone ad Antenna Radio Esse erano stati caratterizzati da una dura vertenza sindacale (in cui era intervenuta anche la Regione Toscana) per la scelta di licenziare i giornalisti della stazione in FM, a favore della scelta citata in apertura, che privilegia maggiormente la programmazione musicale.

Controparte dell’emittente è stata (ed è) l’Assostampa, il sindacato dei giornalisti toscani, che infatti continua a contestare le scelte fatte ad Antenna Radio Esse.

In un suo comunicato dei giorni scorsi, l’Associazione scrive quanto segue:

“Dopo l’impugnazione, sta per essere presentato anche il ricorso al Tribunale del Lavoro contro il licenziamento, del tutto illegittimo, dei tre giornalisti storici di Antenna Radio Esse di Siena.

Antenna Radio Esse ha licenziato i tre giornalisti storici, dopo decenni di appassionato impegno professionale, motivando la decisione con la soppressione del posto di lavoro. Viceversa, da subito, l’emittente ha ripreso a fornire notiziari senza i tre giornalisti.

L’Associazione Stampa Toscana, manifestando pieno rispetto per la famiglia del fondatore di Antenna Radio Esse, e rinnovando il profondo cordoglio per il doppio lutto che l’ha colpita, ha ribadito la sua volontà di tutelare fino in fondo i colleghi licenziati e ha rivolto anche al Comune di Siena la richiesta di solidarietà e collaborazione, affinchè possano essere riconosciute le loro legittime aspettative”.

Mauro Roffi

Cala la pubblicità: Confindustria chiede sostegno al Governo per le emittenti

L’emergenza da coronavirus sta mettendo alla prova le nostre comunità e tutte le attività economiche e sociali.

Il sistema dei media è in prima linea e ci resterà doverosamente, con professionalità, come è giusto che sia. La puntualità dell’informazione qualificata è essenziale.

Tutti i media fanno la loro parte ma il sistema radiotelevisivo locale è sommamente esposto sotto tutti i punti di vista, anche perché l’attività di informazione di prossimità non può subire alcun fermo, tale è il valore di interesse pubblico che si configura come un vero e proprio servizio alle comunità locali più colpite.

Il sistema sta però avvertendo già i primi contraccolpi di contrazione di attività economiche che si riversano in tagli rilevanti di investimenti pubblicitari, risorsa essenziale, peraltro già debole, del sistema radiotelevisivo locale.

La tenuta di questo importante servizio professionale non può che essere di interesse generale.

Allo scopo di evitare criticità ulteriori e per assicurare che la rete televisiva locale possa continuare a svolgere con efficacia e ancora maggiore impegno la sua funzione nel tempo dell’emergenza, Confindustria Radio Tv chiede al Governo di valutare una proposta di congruo sostegno al settore con uno stanziamento eccezionale aggiuntivo sul fondo del pluralismo dell’informazione.

E’ evidente a tutti, infatti, che se la radiotelevisione locale vuole assicurare costante servizio e presenza nel territorio, non può fare ricorso a sospensioni neanche parziali dell’attività né agli ammortizzatori sociali.

Di contro le entrate necessarie a supportare tale impegno si vanno drammaticamente riducendo e la situazione e destinata a peggiorare.

Per questi motivi Confindustria Radio Televisioni ha fatto una richiesta al Governo di supporto pubblico a favore delle imprese radiotelevisive, a carattere informativo, in possesso dei criteri fissati dalla legge per le erogazioni delle misure di sostegno previste per il settore.

(Comunicato stampa)