Il meglio di Talkmedia 10 – 29 settembre 2023: Onde medie su FM-World, la app? – L’AD RAI interviene in una discussione
Come ogni 15 giorni, riassumiamo in questo articolo alcuni dei post di maggior interesse (in base al numero di commenti) apparsi nella seconda metà di settembre sul gruppo Facebook Talkmedia.
Gli argomenti e il riassunto sono stati selezionati ed elaborati da PeperoniAI e Claude di Anthropic, con fact checking (e qualche considerazione finale) a cura di M.H.B., detto “badante della IA“
Griglia di FM-World
L’11 settembre è apparso sul gruppo talkmedia un messaggio a cura di FM-World in prima persona, che chiedeva ai lettori come riorganizzerebbero loro, le emittenti nella griglia dell’app e quali vorrebbero nelle prime 35 posizioni.
Numerosi lettori-radioascoltatori hanno colto l’occasione per suggerire la loro radio preferita: un lettore ha proposto Radio Hemingway, un altro Radio Stop, e così via con molte altre radio citate dai rispettivi fan.
Un utente ha suggerito di creare una sezione dedicata alle radio in onde medie, penalizzate nelle app. Un altro ha affermato che la soluzione più banale sarebbe metterle in ordine alfabetico.
Qualcuno ha lamentato che alcune web radio indipendenti erano state tolte dalla lista, ma poi si è scusato perché in realtà le aveva ritrovate. Un commentatore ha chiesto di poter organizzare i preferiti con il drag and drop anziché un ordine predefinito.
Nota del badante: sul drag and drop è comparso dopo pochi giorni un video di uno degli sviluppatori di 22HBG che mostra proprio questa funzionalità al lavoro. La attendiamo con impazienza su testflight
Tra le richieste anche quella di mostrare per prime le radio più ascoltate da ciascun utente, e l’introduzione della funzione di ricerca sui dispositivi iOS. L’admin ha risposto prendendo nota dei feedback per migliorare l’app.
TeleMeloni
Il 17 settembre un lettore ha linkato nel gruppo un articolo intitolato “il Flop di teleMeloni” dove si sosteneva l’esistenza di un crollo degli ascolti RAI a seguito del cambio di dirigenza.
“TeleMeloni” non e’ il nome di una vera rete, ma una specie di gioco di parole, inventato da qualcuno certamente meno fantasioso rispetto a chi inventò la famosa Tele Kabul (N.d.B.)
Tra i commenti c’e’ stato addirittura quello dell’Amministratore delegato della RAI, che ha cosi’ dimostrato di essere attento a quanto si scrive sul nostro gruppo e di essere tutto fuorché’ il classico dirigente RAI inaccessibile e blindato nella sala dei bottoni (anzi, dei potenziometri vista la sua passione per la radio).
Un primo commentatore ha liquidato l’articolo come un mero pretesto per attaccare l’attuale premier, accusando l’autore di aver manipolato i dati. Un suo sostenitore ha rincarato denunciando il confronto improprio tra anni diversi, e rivendicando l’equilibrio della nuova gestione rispetto al passato.
Tuttavia altri ritengono le critiche fondate, aprendo una riflessione sulla difficoltà della Rai a proporre contenuti di servizio pubblico, appiattendosi sull’offerta privata. C’è chi evidenzia il rischio di una eccessiva “colorazione” politica dell’informazione pubblica.
Non sono mancate critiche alla condivisione selettiva di articoli, che andrebbero bilanciate condividendo più voci per un dibattito pluralista. Qualcuno parla di vera e propria “propaganda” anti-governativa.
Il badante ha commentato sottolinendo il poco Fair Play del quotidiano Il Domani – dove compariva l’articolo originale -, che cita dati di ascolto di altri quando a sua volta non fornisce i propri dati di diffusione, da sempre impossibili da ritrovare in ADS (provare per credere).
Adesso Musica
Usciamo dal terreno minato della politica e occupiamoci di musica. Il 22 settembre un post ha sollevato una riflessione sulla musica che le radio propongono oggi, condividendo l’episodio di un ascoltatore che in un programma di richieste ha optato per un brano di italo-disco anziché una canzone meno inflazionata.
L’autore del post si è detto sorpreso, avendo in passato condiviso le critiche di chi accusa le radio di trasmettere sempre gli stessi successi. Ma da questa richiesta ha dedotto che forse le playlist radiofoniche sono già fin troppo variegate per il gusto medio degli ascoltatori.
Il tema ha suscitato un vivace dibattito. C’è chi difende le scelte editoriali delle radio private, sottolineando che devono accontentare i gusti del pubblico se vogliono avere ascolti. Un editore ha ricordato che la musica in radio la decidono gli ascoltatori con le loro richieste.
Altri però accusano le radio di aver educato per anni il pubblico ad accontentarsi di musica mediocre, alimentando un circolo vizioso. C’è anche chi lamenta un deterioramento dell’offerta musicale radiofonica rispetto al passato.
Non mancano voci critiche verso gli ascoltatori che richiedono sempre gli stessi brani inflazionati. Ma c’è anche chi difende la libertà di ognuno di ascoltare la musica che preferisce senza pregiudizi.
Il grande blackout
Infine, l’algoritmo di Facebook ha fatto riemergere un post di tre anni fa. Il quale a sua volta ricordava un episodio passato, il grande blackout che colpì l’Italia la notte del 28 settembre 2003 .
Un utente racconta: “Dormivo con le finestre socchiuse a Torino quando fui svegliato da diversi antifurti che suonavano. Dopo mezz’ora capii la gravità della situazione”.
Un altro ricorda: “Restammo tutti fuori dalla radio dove lavoravo, a Padova, e non si aprirono nemmeno i cancelli“.
C’è chi menziona di avere ancora una lista di frequenze FM captate a Novara, città in cui non c’era energia elettrica.
Un utente racconta: “Parcheggiai sotto casa e tirai un cavo sul balcone per alimentare TV e decoder satellitare con un gruppo di continuità, riuscendo così a capire l’accaduto”. Un altro dice: “Qui in Alto Adige dopo mezz’ora la corrente tornò e non mi accorsi di nulla”.
Non mancano esperienze di improvvisate trasmissioni radiofoniche, come quella di chi scrive: “Accesi 20W su un dipolo sul tetto di casa. Con quel segnale coprivo oltre 70km, pazzesco visto che in onda c’era solo la RAI“.
(Aritcolo creato da PeperoniAI e Claude by Anthropic sulla base dei contenuti della community di Talkmedia, con la supervisione del “Badante della IA” Marco Hugo Barsotti – per FM-World)