Minoranze linguistiche e media: il caso della croata HRT

In tema di informazione radiotelevisiva e diritti delle minoranze (linguistiche, soprattutto, ma non solo) vale la pena di dare conto in breve della situazione in Croazia per ciò che riguarda la Radio e Tv di Stato HRT. Questo Paese ci riguarda da vicino (come abbiamo riferito anche in altre occasioni), per la presenza di minoranze di lingua e cultura italiana soprattutto in Istria e Quarnero, ma il discorso in Croazia non è certo limitato a questo, visto che è interessata al discorso, per esempio, anche la minoranza serba, ricordando quanto sia difficile la convivenza in questa parte d’Europa e i conflitti che ne sono nati in anni non certo distanti da quelli attuali.

Ebbene, come riferisce anche questa volta il quotidiano in italiano ‘La Voce’ di Fiume (nella sua edizione on line), la situazione su questo tema in termini mediatici non è certo soddisfacente. Se ne è occupata una riunione del Consiglio delle minoranze nazionali croate, che visto protagonisti, tra gli altri, il ben noto Furio Radin, vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, e il presidente del Consiglio nazionale delle etnie Aleksandar Tolnauer. Sul banco degli ‘imputati’, appunto, la HRT, che ha presentato il resoconto dei programmi dedicati alle minoranze nazionali nel 2021.

“Il Consiglio ha preso atto del resoconto, lo ha analizzato e lo ha bocciato – scrive ‘La Voce’ – , spiegando come esso metta in evidenza che l’HRT non ha rispettato gli standard di legge in materia di minoranze nazionali. Una sentenza netta e dura, che è arrivata proprio nel giorno della firma del nuovo contratto fra HRT e Governo”.

Ci sono naturalmente varie scusanti per la HRT. “Sappiamo che dovete operare all’interno di un sistema molto complesso con risorse limitate – ha detto Tornauer rivolgendosi ai rappresentanti dell’HRT presenti, con il direttore generale, Robert Šveb. E siamo contenti che il vostro resoconto sia sincero, ma semplicemente non possiamo accettarlo. Speriamo che con la firma del nuovo contratto si possa ripartire con il piede giusto”.

Tre sono i problemi principali: la progressiva riduzione del minutaggio delle trasmissioni dedicate alle minoranze nazionali, la mancanza di redazioni dedicate alle minoranze e l’assenza dei giornalisti dell’HRT a una serie di manifestazioni di grande interesse per le etnie.

Alla fine, non si è trattato comunque di una riunione inconcludente. Infatti, sempre secondo ‘La Voce’, “l’onorevole Radin, sfruttando la sua grande esperienza politica, ha fatto capire al direttore generale Šveb che l’incontro non sarebbe terminato senza che questi avesse dato delle garanzie riguardo al ripristino delle redazioni (delle minoranze; N.d.R.), fissando una data per la messa in atto dei cambiamenti”.

E così è andata. Il direttore generale della HRT ha garantito che entro gennaio, o al massimo metà febbraio, le redazioni delle minoranze verranno ripristinate.

Mauro Roffi
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