Roberto Bagazzoli rappresenta uno degli speaker più noti, a livello nazionale, per aver animato e condotto in diverse importanti emittenti italiane: da Radio Globo a Radio Reporter a molte altre.
In questi giorni, tuttavia, sta per lasciare una delle realtà su cui da più tempo è in onda: Radio Sabbia. E la notizia ha rattristato molti ascoltatori.
* Partiamo da qui. Che cosa rappresenta per te Radio Sabbia? E soprattutto, è un arrivederci o un addio?
Radio Sabbia per me è stata la radio con cui ho imparato a fare questo mestiere. Quando venivo in vacanza a Pesaro dai miei nonni, città dove attualmente abito, ascoltavo con la mia amica Cristina la Teen Parade di Betty Miranda, poi ci rimanevo incollato tutto il giorno, Katia, Enrica, Gilberto. Parliamo del 76/77. E’ un addio, purtroppo quando si fa questo lavoro bisogna avere gli stimoli per “esserci” quando sei in onda e io non mi identifico più con le scelte editoriali.
* Il tuo amore per la radio com’è nato?
Posso dirti che sono passato dalle automobiline alla radio, era il 1976 al paese dove abitavamo con i miei genitori (Monte San Giusto in provincia di Macerata) da una mansarda stavano per iniziare le trasmissioni di “Dimensione Radio”, una stazione radio come tante in quel periodo che nascevano e vivevano di volontariato e dischi portati da casa. Cominciai con il programma di musica per bambini. Da li non è più finita.
* In quali altre emittenti sei attualmente in onda oggi?
Nel Week End di Radio Sound Piacenza, quotidianamente su Radio Vela Agrigento, Multiradio Tolentino (Mc) e Multiradio di Massafra (Ta).
* Come gestisci un “palinsesto” così variegato? Trasmetti da un tuo studio? E non è facile confondersi da un’emittente all’altra?
A parte Radio Sound Piacenza dove sono in diretta, lavoro con i “voice Track”, ogni radio ha un suo prodotto esclusivo con contenuti locali. Dedico almeno due ore della mia giornata alla redazione dei contenuti degli stessi. Ho lo studio in casa, in quella che è stata la mia cameretta. Confondersi dici? E’ capitato, ora le cornici dei monitor dei miei pc sono invasi di memo di diverso colore.
* Come vedi il futuro della radio in Italia? E soprattutto, dato che sei una voce presente in tante realtà territoriali, come vedi il futuro della radiofonia locale?
Una delle cose spiacevoli è che la radio ha smesso di “formare” le persone, non ci si perde più tempo per cui se uno si deve misurare con le proprie capacità deve passare attraverso le “scuole”, i social o i Reality. Poi capitano gli outsider come Matilde Amato, Filippo Grandona, Guglielmo Meregalli. Il futuro della radio passa attraverso le tante piattaforme su cui oggi i segnali vengono veicolati soprattutto la rete e comunque i social, ho qualche remora invece per questo debordante fenomeno della “radiovisione” che ha tolto la magia alla radio. Per le “locali” la loro forza viene proprio da qui, il territorio, la vera risorsa per fare la differenza dalle reti nazionali e rafforzare la credibilità nei confronti degli inserzionisti.
* E il futuro di Bagazzoli? Solo radio o hai altri progetti?
Confesso che la mia uscita da Radio Sabbia non è stata priva di “dolore” 11 anni (22 in totale con una pausa in mezzo) sono tanti, ho sempre alternato il mio lavoro della radio con il doppiaggio industriale cosa che continuerò a fare. Ho per un attimo pensato che era arrivato il momento di appendere la “cuffia al chiodo”, poi un editore mi ha scritto: ”se non lavori più con Radio Sabbia non puoi smettere, il tuo è un “dono” prova a farlo anche con noi”. Nei mesi scorsi a gennaio sullo stesso genere un altro mi aveva scritto mentre ero in onda: ”Ben ritrovato, sono felice che tu sia tornato a parlare nella mia radio”. Ho un bellissimo rapporto con gli editori delle radio che ho citato sopra e curiosità: sono tutte gestioni familiari. Rinunciare a tanta stima professionale non mi sembra lungimirante e poi faccio questo mestiere da 43 anni. Quindi resto “in aria” con qualche novità in arrivo nel prossimo mese di Giugno, ma qui vi posso dire solo “stay tuned”.