Radio Veneto24: “Un formato originale con contenuti diversi dell’offerta radiofonica attuale”

In evidenza sull’aggregatore FM-World, Veneto24 rappresenta un format all news locale di grande interesse. Per capirne di più abbiamo intervistato lo station manager, Costantino da Tos.

Costantino da Tos

Station Manager di Radio Veneto24, ha una lunga e comprovata esperienza nel settore dei media radiotelevisivi. Ha condotto la progettazione di Radio Veneto24 e ne sovraintende la realizzazione e lo sviluppo.

L’intervista

FM-World: Cominciamo con due parole su di te e sulla storia di questa emittente.

Costantino da Tos: Veneto24 nasce da un’idea in un qualche modo di tanti radiofonici consulenti: la mancanza di un formato all news anche a livello locale in Italia. Se ne è sempre parlato, ma alla fine il problema  è sempre stato quello di riuscire a realizzarlo. Personalmente due anni fa ho conosciuto Giuseppe Bergantin, che è un editore di carta stampata. Una free press con una diffusione enorme capillare in Veneto. Lui di suo portava una passione per la radio, ma soprattutto un’esperienza concreta di una trentina d’anni con giornalisti, informazione, realtà locale, distribuzione capillare.

Splittaggio cartaceo

In più aveva in un qualche modo preso in prestito dalla radio locale il concetto dello splittaggio. Ha una quantità enorme di edizioni che in modo capillare, un po’ come gli splittaggi radiofonici, coprono il territorio veneto. Quindi c’erano molti punti in comune. Questi punti in comune avevano come denominatore comune il fatto di lavorare con i giornalisti, cosa difficile per gli emittenti radiofonici, non eravamo abituati. Abbiamo avuto a che fare con il territorio in modo capillare e avevamo un focus di informazione. Mettendo assieme le cose è nato il progetto di Veneto24.

FM-World: Per chi non lo sapesse… la pubblicazione si chiama La Piazza?

C.D.T.: La Free Press si chiama La Piazza ed è quella splittata. Loro hanno una trentina di edizioni per il Veneto e questa è la cosa interessante. Quindi è ancora più che a livello di comune, è di provincia.

FM-World: Forse di più, in Veneto ci sono mi pare solo sette province…

C.D.T.: Infatti, le edizioni sono capillari e arrivano a livello di sotto insiemi provinciali.

FM-World: Quindi lui è esperienza giornalistica, carta stampata e forse pubblicità. La tua invece è più radiofonica?

C.D.T.: Sì, quella dell’editore è una esperienza giornalistica e sulla carta stampata. In realtà nasce trent’anni fa con una prima esperienza come editore radiofonico. Una piccola emittente locale che poi cede e che rimane in un qualche modo un desiderio sospeso.

La mia esperienza arriva invece dalle radio locali da quando avevo 18 anni, quindi ormai sono 35-40 anni. Continuo come direzione di Radio Venezia, poi entro in SpheraHolding, la holding di Company, Radio 80, Radio Padova, Easy Network come CMO, poi direttore di Radio Padova, Easy Network, terminata la collaborazione con SpheraHolding mi dedico alla consulenza radiofonica. Sono un consulente per LagoUno, per Radio Nostalgia e per Radio NumberOne, una serie di emittenti per un editore svizzero ed infine per Veneto24. Di fatto questo è il mio background.

Veneto24 news

FM-World: Quando è cominciata l’emissione della radio?

C.D.T.: Sei mesi fa. Siamo partiti a settembre dello scorso anno, 2023. Tutta la struttura tecnica è stata progettata e messa in piedi giugno-luglio dello scorso anno. A settembre abbiamo cominciato a trasmettere solo sullo streaming. Due mesi dopo abbiamo acceso il primo MUX sperimentale in Veneto. Adesso ce n’è un secondo, il primo faceva soltanto la provincia di Padova, l’area di Padova. Un secondo è stato acceso su Vicenza e adesso stiamo aspettando il rilascio delle concessioni d’app.

Da AudioOne a Zetta

FM-World: Piattaforme tecnologiche?

C.D.T.: La Messa in onda, regia Zetta. Palinsesto e scheduling g-Selector. Palinsesto pubblicitario Aquira. La News Room che abbiamo scelto è quella di NewsBoss per l’editing, la ricezione, scrittura e gestione del flusso notizie, tutte condivise con la redazione e i collaboratori. La piattaforma di OpenRadio ci permette la distribuzione dei podcast e l’AD server per i contenuti asincroni. App e web sono di Audio One. Tutti i segnali di Veneto24 vengono processati con Omnia. Infine la distribuzione streaming avviene attraverso Revma.

Contenuti

FM-World: Parliamo di contenuti. Ho l’impressione che ti sei ispirato 1010 Wins, con la storia dei 20 minuti….

C.D.T.: Esatto. In un qualche modo, se ci pensi, per una all news le notizie non sono infinite. O meglio, la quantità di notizie disponibili nel tempo non è infinita.

Ad ogni ora puoi considerare di avere 10-12 pezzi. Quindi il concetto dei 20 minuti non è tanto una scelta campata un po’ in aria, ma diventa necessità nel senso che in quei 20 minuti quel numero di notizie racconti. Quindi si presuppone che l’ascolto sia costruito durante quei 20 minuti. È un ascolto fra l’altro legato alle notizie e alle notizie di pubblica utilità.

Quindi oltre che a fornire tutto quanto quello che è successo in Veneto, hai anche la parte viabilità e meteo. I 20 minuti sono statisticamente la durata di percorrenza a casa lavoro. Quindi è tarato per un ascolto dall’automobile. Tutti i dati che ci sono in giro dicono che in qualche modo il luogo di fruizione preferito in questo momento per la radio è l’auto. Quindi i 20 minuti di TenTen Wins non sono una scelta artistica, ma sono una necessità reale per quel tipo di formato.


Sicuramente 1010 Wins ha fatto scuola, ma loro hanno probabilmente 50 anni di operatività. E in 50 anni hanno tarato il loro prodotto: non è una scelta artistica, ma è un elemento di necessità, di formato dell’emittente.

Diretta differita e Morning Show

FM-World: Quanto contenuto è prodotto in diretta e quanto sono repliche di cose già messe in onda?

C.D.T.: Noi abbiamo 50 edizioni di notiziario, sono tre ogni ora, per ogni 20 minuti. Quelli sono fatti in differita di tre minuti. Quindi tutti i notiziari vanno in onda, vengono chiusi tre minuti prima di andare in onda. Le rubriche di approfondimento vengono aggiornate ogni giorno e vengono fatte sulle tre o quattro ore prima di andare in onda. Al momento non c’è un morning show:  è previsto, sarà un morning show informativo con interviste e ospiti, e sarà la parte in diretta dell’emittente, dalle 7 fino alle 11.   Però i contenuti sono registrati poco prima, quindi è come se lo fossero. Sono registrati fino a tre minuti prima della generazione del notiziario.

FM-World: Come mai questa scelta, una scelta operativa o di messa a punto?

C.D.T.: Si tratta di una strategia di avvicinamento che ti dicevo è fatta per step, che è anche corretta in un qualche modo perché in realtà chi fa Veneto 24 non ha mai fatto radio prima.

Sono giornalisti che scrivevano sulla carta stampata piuttosto che sul web, ma senza esperienza radiofonica nella maggior parte. Quindi in un qualche modo il linguaggio della radio è qualcosa di diverso, è qualcosa in un qualche modo di nuovo, il formato è altrettanto nuovo, quindi ti serve un po’ di tempo per far funzionare e girare tutto.

L’operatività d’oggi di Veneto 24 è al 60%, c’è tutto, però manca in un qualche modo qualcosa, manca ancora un po’ di rodaggio da fare, d’altra parte essendo nati soltanto da sei mesi è anche giustificato.

La newsroom

FM-World: Qual è la struttura? C’è comunanza con la piazza oppure siete separati?

C.D.T.: In realtà è un sistema ibrido, tre giornalisti redattori sono in carico a Veneto 24 e sono le persone che costruiscono i notiziari, scrivono e leggono i notiziari. Poi ci sono sei collaboratori sul territorio, sempre giornalisti, questi sono in forza alla piazza, quindi, sono i giornalisti che lavorano per la piazza, che mandano a Veneto 24 quotidianamente due o tre servizi ciascuno dalle province di competenza.

Quindi per ogni provincia c’è un referente della piazza che collabora anche con Veneto 24. Assieme ai collaboratori ci sono poi dieci opinionisti che si occupano delle rubriche di approfondimento, sono tutti giornalisti, alcuni in prestito dalle testate locali, un paio collaborano anche con le testate nazionali. Quindi di fatto questa è la squadra.

Sono 27 alla fine delle rubriche che produce Veneto 24 e guardano alla politica, al costume, all’economia, alla cultura, alla società, allo sport certamente e al commento dei fatti del giorno, sempre comunque con una stretta vicinanza ai temi del Veneto. Siamo fortunati perché il Veneto è una regione che produce molte notizie e molti spunti di cui raccontare o commentare.

Concessione FM

FM-World: Ho sentito anche molta pubblicità in onda che per una web radio è una cosa singolare.

C.D.T.: No, no, no, non è una web radio perché in realtà la concessione è una concessione FM. Quindi questa di Veneto 24 è una concessione FM, con una frequenza sulla provincia di Padova.

FM-World: Avete una frequenza FM attiva?

C.D.T.: Abbiamo una frequenza FM attiva.

FM-World: Ma questa cosa non si capiva dal sito! E non la ho sentita in onda. Neppure sulla brochure: DAB, online si, FM niente.

C.D.T.:  Diciamo che la nostra visione al momento è più verso il DAB che non verso l’FM.

FM-World: Eppure emergere in una regione come il Veneto che ha tantissimi marchi forti e anche alcuni sono storici: Radio Padova è nata tra le prime d’Italia, se ricordo bene.

C.D.T.: Sì, forse la seconda, ma la questione del primo e del secondo risulta sempre…

FM-World:  …. Radio Parma, Radio Milano International e poi forse Radio Padova, chi ricorda…. Ma sento sempre dire che senza FM non si riesca a sfondare.

Un formato unico per sfondare

C.D.T.:Se noi avessimo pensato ad un’ emittente con un formato “classico”, diciamo simile per formato a quello di un’ altra emittente disponibili, sarebbe stato davvero difficile. Un formato originale che porta dei contenuti che sono completamente diversi dall’offerta radiofonica attuale, che abbia a che fare con l’informazione locale con la possibilità di essere ascoltata anche attraverso i podcast, che offra la possibilità in un qualche modo di far parlare Enti ed Istituzioni del Veneto, dovrebbe avere una vita più facile anche se su DAB, nel nostro caso siamo certi che sarà il prodotto a farsi trovare dagli ascoltatori.

È vero che l’editore FM storico in un qualche modo si porta dietro anche un bacino di ascolto importante per la storicità e anche per la diffusione dell’FM. L’editore che invece si approccia sul DAB, probabilmente l’investimento che dovrà affrontare non sarà tanto in reti, ma in comunicazione e marketing. O presenza sul territorio: quella che abbiamo.

 Think Local, Act Local

FM-World:  GR News è la cosa più simile a voi, ma a livello nazionale. Come vedi il fatto di essere… la domanda giusta forse è: quale è il bilanciamento giusto tra locale e nazionale?

C.D.T.: Allora, il bilanciamento giusto potrebbe essere una syndication, perché se tu crei una rete nazionale che di volta in volta racconta delle realtà locali, rischi di fare sempre torto a qualcuno. Se tu invece ti focalizzi su un’area molto ampia come può essere la regione del Veneto, in un qualche modo riesci a rappresentarla, raccontarla sotto tutti i punti di vista.

Il prodotto nazionale o l’informazione nazionale esiste già, esiste attraverso la televisione, attraverso il web, attraverso le radio nazionali. Forse Radio 24… ma Radio 24 è più che una all news, è un emittente che racconta le notizie ed esprime opinioni, quindi non è una all news.

FM-World: Intendevo GiornaleRadio News, la loro seconda rete. La prima è in qualche modo simile a Radio 24, ma la seconda credo sia impostata come voi.

C.D.T.: Vedi, la dimensione nazionale è quasi una commodity, ce l’hai un po’ ovunque, la dimensione locale secondo me è un punto di forza, è sempre stato indicato come un punto di forza da chi parla e racconta di radio. L’informazione locale è un elemento difficile in un qualche modo da trattare, da trovare, da raccontare e focalizzarsi su questo elemento è un altro degli elementi che ci differenzia, ma su un bacino ampio che è il bacino della regione Veneto. Poi è anche vero che non puoi ignorare l’informazione nazionale.

La dimensione giusta per un emittente all news potrebbe su sé essere quella di una syndication, ora che in un qualche modo il DAB dà questa possibilità, forse la strada più corretta sarebbe avere tante radio Veneto 24 in giro per l’Italia, ciascuna legata alla sua realtà locale e che trovino un punto in comune per l’informazione comune nazionale.

Niente cluster siamo veneti

FM-World: Abbiamo parlato di tanti argomenti. Ho dimenticato qualcosa?

C.D.T.: Torno sul discorso della pubblicità il tema di come vengono inseriti gli spot pubblicitari: anche in questo caso ha una lettura leggermente diversa da quella che è la consuetudine dei formati radiofonici. Non abbiamo cluster pubblicitari, ma abbiamo soltanto singoli spot che funzionano come punteggiatura tra un elemento di contenuto e un altro, quindi anche in quello abbiamo cercato di dare una differenziazione rispetto alle altre emittenti.

L’altra cosa interessante di questo tipo di emittente, è l’enorme interesse che hanno le istituzioni pubbliche e private, gli enti, per un emittente di questo tipo. Perché se ci pensi, spesso e volentieri trovare uno spazio per raccontare un proprio contenuto per enti e istituzioni è sempre più difficile, nel senso che i quotidiani ormai hanno un pubblico ristretto, il web è molto dispersivo, la radio invece rimane un mass media importante, facile da usare perché non ha bisogno delle immagini e che riesce in un qualche modo a comunicare in modo semplice a tutti. (M.H.B. per FM-World)

Non solo radio: Domenico Zambarelli investe nell’editoria, rilevando un mensile di divulgazione scientifica

L’editore di Giornale Radio rileva un noto mensile dedicato alla divulgazione scientifica cambiandone il nome in quello di una trasmissione della propria emittente: Cosmo 2050.

Giovedì 29 febbraio è arrivata in redazione una notizia decisamente inconsueta: Domenico Zambarelli, noto editore radiofonico e attuale patron di Giornale Radio, investe nell’editoria tradizionale. Attraverso la società LuckyMedia rileva infatti un noto mensile dedicato alla divulgazione astronomica, che cambia nome e diventa “Cosmo 2050″.

Conosciamo da tempo Cosmo 2050: corrisponde a una trasmissione del fine settimana condotta dall’ottimo Francesco Massardo, una delle poche dove si parla di scienza, anzi di una sua particolare branca, in modo gradevole e decisamente engaging.

L’intervista

Incuriositi, abbiamo chiesto a Zambarelli quale sia il motivo di questa scelta controcorrente: questa la sua risposta, fornita in esclusiva a FM-World il giorno prima dell’uscita della rinnovata pubblicazione.

FM-World: Investire nella carta stampata oggi sembra decisamente un’operazione controcorrente. Quali le motivazioni?

Domenico Zambarelli: Le motivazioni sono legate a un interesse personale, quello del mondo dell’astronomia e della scienza. Ho dunque da tempo ideato l’emissione Spazio 2050, successivamente evolutasi in “Destinazione Cosmo 2050“, proprio per Giornale Radio.

Ho conosciuto la testata quando ancora era con il gruppo che edita Forbes, il gruppo BFC Media; ho potuto conoscere la redazione della rivista e ho compreso come esistano importanti opportunità di mercato. L’iniziativa va infatti oltre la testata legata all’economia, in quanto svilupperemo un supplemento relativo alla nascente “Space Economy” e a una serie di progetti congiunti con la radio relativi al settore dell’educazione. Teniamo sempre presente che la space economy sta avendo importanti ricadute anche in Italia. Concludo dicendo dunque che non è un’iniziativa legata alla carta stampata in sé per sé – anche se la rivista è davvero molto bella a livello fotografico e di impaginazione – ma allo sviluppo di un’attività mirata di divulgazione scientifica ed e dei suoi aspetti economici.

Comunicato stampa

Per concludere, riportiamo il comunicato stampa a cura di Giornale Radio.

“COSMO 2050” SI RINNOVA: IN EDICOLA IL NUOVO NUMERO DELLA RIVISTA DI DIVULGAZIONE ASTRONOMICA EDITA DA LUCKYMEDIA

Milano, 29 febbraio 2024 – Uscirà in edicola domani, 1° marzo, il numero 48 del mensile dedicato alla divulgazione astronomica, che cambia nome e diventa “Cosmo 2050”, con un’importante novità: si tratta del primo numero pubblicato dal nuovo editore Domenico Zambarelli attraverso la società LuckyMedia.

Confermati il direttore responsabile della testata Walter Riva, il direttore editoriale Piero Stroppa e tutta la struttura organizzativa.

Il mensile, curato dai massimi esperti del settore, è suddiviso in quattro sezioni principali: la prima contiene le news astronomiche e astronautiche, la seconda articoli di approfondimento, la terza le rubriche dedicate a osservazioni e strumenti e l’ultima le recensioni, gli annunci di eventi e altri servizi di interesse per gli amanti del cielo.

“Cosmo 2050 è il punto di riferimento per il mondo dell’astronomia, dell’innovazione spaziale e della space economy – le parole del neo editore Domenico Zambarelli –. La testata, parallelamente all’omonima trasmissione condotta da Francesco Massardo su Giornale Radio, continuerà la sua brillante opera di divulgazione astronomica accessibile a tutti, prestando particolare attenzione agli aspetti didattici dell’astronomia, con articoli dedicati e proposte di attività pratiche per studenti e docenti. Le attività di educational saranno portate avanti anche con lo sviluppo di un supplemento dedicato alla space economy”.

Il nuovo numero di “Cosmo 2050” sarà accompagnato da una campagna promozionale su Giornale Radio, Radio 24, Radio Sportiva, Italia News 24, Radio News, Radio 70-80 e da uscite stampa su Il Sole 24 ore e Italia Oggi.

“Cosmo 2050”, con una versione più accattivante e ambiziosa, è disponibile in edicola, in formato digitale sul sito e sull’applicazione.

(Marco Hugo Barsotti per FM-World)

Giornale Radio: From Italy an innovating 24h all news radio in the tradition of great italian journalism

Giornale Radio represents one of the main innovations in Italian national radio broadcasting in recent years. For the new season the schedule, which is now live all day, has been further enriched: we have therefore decided to host an in-depth conversation with editorial director, Daniele Biacchessi.

Daniele Biacchessi has extensive radio experience, having worked for Radio Lombardia, then Radio Regione, Radio Popolare, Radio Rai regional Lombardy and national (Blue note and Folkconcerto), Trm2, Italia Radio, Rete A, Antennatre, Telenova, Radio 24, Giornale Radio. He has written for numerous publications including l’Unità, Europeo and Mucchio Selvaggio.

Giornale Radio

Giornale Radio is a national radio station, dedicated to news and in-depth analysis of national and international events.
Since its birth, it had immediate succes and it’s currently recording more than 300.000 daily listeners reported by TER (local equivalent of UK’s RAJAR), already in its second year of existence.
It presently broadcasts live for 14 hours/day (6-20), and the newsroom is composed of 14 valiant journalists.
Giornale Radio is distributed over IP, DAB+ and FM in key markets such as Milano and Rome.

The interview

Marco Hugo Barsotti: Giornale Radio is now live all day: the team of presenters and journalists is complete, or are you thinking of growing further?
Daniele Biacchessi: Yes, Giornale Radio has grown in terms of image, listening, production, and today it offers the national radio scene a high quality journalistic offer. I think there is still room for growth also because the potential audience for a news radio has not yet been reached. Giornale Radio is currently rooted in five strong segments: Lombardy, Piedmont, Lazio, Emilia-Romagna, Campania. There we have established ourselves where the production system is most developed. The audience of a channel like ours wants to be informed while events are happening, and on Giornale Radio facts are separated from opinions, especially from my commentaries and those of Ferruccio Bovio which represent the editorial line of the radio.

All opinions are equally dignified, just as the selection of guests is made essentially on the basis of news, not trends or the mainstream. It is a radio that does not spare anyone. I’ll give some examples. If the government announces a budget law, let’s say, lacking adequate financial cover, which risks becoming a mere election campaign announcement, we highlight this to our listeners, we do not hide the problem. We do the math. And this applies to any government in office.


No to single thought

MHB: Let’s talk about the Ukraine case. Not everyone agrees with unconditional support for Zelensky…
DB: That’s correct. But when much of the information, at the beginning of the conflict between Russia and Ukraine, seemed to report the war through a single thought, we chose to narrate the conflict through the plurality of sources, testimonies, opinions, with a fixed correspondent from Moscow.
What we have done depends essentially on the quality of our presenters, names such as Luca Telese, Giuliano Guida Bardi, Vicky Mangone, Manuela Donghi, Pasquale Tridico, Lapo de Carlo, Paolo Sergio, Francesco Borgonovo, Francesco Massardo, Sergio Luciano, Roberto Frangipane, Marco Trombetta. To whom, and I announce it to you first today, Luigi Crespi will also be added from October.

Journalism of the last century…

MHB: In a recent interview, Hannah Gelbart from BBC had explained the long and complex process implemented by the British public service to validate and filter the information coming directly from social channels. Do you also use these channels or do you rely on classic services like ANSA?
DB: Let’s take a step back. Modern newsrooms are much more structured than in the past and journalists tend to move away from the street and people. For much of the twentieth century, the communication and transmission possibilities for a reporter are precarious: they go from correspondence by letter to telegraph, to conversation and dictation of pieces by telephone. So the times get longer, but the content of the articles is not always written “at the desk”, but is conceived and devised on the spot where the events take place. So in the twentieth century the journalist, who is an intermediate body between institutions and readers, accesses first-hand sources, the main interlocutors and relations with the authorities become more direct and transparent.

…and that of today

Today the situation has certainly been reversed. Journalists have to deal with influencers, spin doctors, communicators of all kinds and the manipulation of news makes it increasingly difficult to distinguish true from false. However, compared to the twentieth century, journalists now have increasingly sophisticated technological tools at their disposal: smartphones incorporate very powerful, high quality audio and video recording units, capable of transmitting written, read and filmed reports in real time. Broadband data transmission reaches the reader while the facts are happening: the use of social media, Facebook and Twitter foremost, gives the primary user the feeling of having the information at hand, within reach of their phone, anywhere in the world with a connection.
Thus, investigative tools, which in the twentieth century are essentially paper-based, thanks to connective technological innovations, become infinitely more powerful and refined. In the third millennium the need for quality journalism and in-depth analysis grows, which can counter the daily bombardment of data, news, points of view, comments, interpretations, press releases, simplifications, slogans, tables, biases, distortions and sweetened versions.

Citing sources, always

MHB: The problem remains of separating the true from the background noise, so to speak…
DB: Today to achieve authority and reliability the journalist must demonstrate having been honest, having heard and recorded all possible points of view, not relying on their own prejudice, on a theorem. It must provide sources and must cite where they come from. This is the point. Here there is no need to certify the news, but to do well the job we are paid for. Citing sources, as well as being a proper deontological attitude, is also functional to the stipulation of a real contract based on the truthfulness of the information. In essence, a service does not work just because of the sloppy style, incorrect quotes or poor construction, but also because adequate research has not been done. There are primary or first level sources, those that guarantee credibility to information, because they have institutional authority, because they are recognized as having specific expertise. There are secondary or second level sources, whose reliability is entrusted to the same journalistic quotation, in the sense that it is the journalist, giving them a voice, who legitimizes them in the eyes of his audience. The source must be official, even if it is a simple citizen, a mayor, a municipal administrator, an assessor, a witness. There must be a name, a surname, an address.
MHB: So the possibility for those listening to do a cross check, their own personal verification, if they believe.
DB: Exactly: There must be no initials of the witness’s name, voices extracted from intercoms, from phone calls with smartphones in which the speaker says nothing. You have to work for documents. The news must be checked through the comparison of multiple available sources. First and foremost institutional ones, direct ones, the testimonies. The verification of news also involves the critical use of other secondary sources: agencies, public and private radio, TV, the internet.

Breaking News

The “big” news should be broadcast on radio and TV in the form of breaking news, and then distilled in depth so as to make the news interesting and lasting. The use of breaking news must be calibrated….
MHB: …it reminds me of a competing group that calls all of its newscasts “breaking news”…
DB: …I was saying, the use of breaking news must be calibrated on the true importance of the news and it must be short, postponing further updates and insights. In the case of a very important news story we must have the promptness, strength, commitment, availability and organization to overturn the schedule with continuous live coverage and a change of voices and conduction.
The form must always be narrated. First the news as complete as possible, then the live interview, not the other way around. The listener must be assured that at any time of the day they will be informed by someone who has prepared with the utmost care. On radio, TV, in print and on the web, the poor preparation of those who write or speak multiplies.

To obtain the maximum amount of information, the presenter will be equipped with tools for immediate visual consultation (agencies, national and international portals). The schedules with the guest selections will have to adapt to the hierarchy of the news and the layout technique.

If the main news story is the war it opens with that, not something else, and a scan will be given to the succession of topics. The style must be popular and correct in form, preferably terms in Italian, if in English explained quickly. Political ones should focus on the unfolding of events, understanding issues, more than the sum of statements or backstories. A good radio and TV piece will contain voices, direct testimonies, something that gives rhythm and substance to the story. The monologue does not work, unless it is an editorial, because it is separate from the news. We almost always do it, I cannot confirm for others.

Breaking news… or rather, Flash News
MHB: Are you equipped for unforeseen events outside of normal hours?
DB: We have already reported major events in History by disrupting the usual schedule, inserting specials, live coverage. Our format is talk-news, not talk-radio or all news. This means that Giornale Radio always transmits a flow of news, comments, opinions, multiple voices. A format that does not need boxed-in schedules, a rigid schedule. When Silvio Berlusconi died, the presenters themselves, with great sense of responsibility and maturity, kept the live broadcast going by redesigning the schedule, shaping the flow with current events, with the facts. A schedule made up of closed boxes and small gardens drives the audience away, it is an old and outdated model, globally as well as in Italy.

Behind the scenes

MHB: Beyond the presenters we hear on air there is a newsroom that works behind the scenes. Can you explain how it is organized and if you currently offer opportunities for young journalists or even just interns?
MHB: Beyond the presenters we hear on air there is a newsroom that works behind the scenes. Can you explain how it is organized and if you currently offer opportunities for young journalists or even just interns?
DB: It is a newsroom made up of presenters, assistants, collaborators, which focuses on young people and also hosts interns. The strength of Giornale Radio lies precisely in this teamwork that the publisher Domenico Zambarelli, myself as editorial director, and Manuela Donghi in the role of deputy director with responsibility for the economic sector, we are putting in place in a short time.

GR News

MHB: The GR News channel has taken the place that Giornale Radio had at the beginning. But it seems very underpromoted, isn’t it a missed opportunity?
DB: Our newscasts are produced by Area agency with which we have built a fruitful relationship for both. Those newscasts are the result of a long operational discussion involving the Area editorial staff and ours. What you hear every day, especially in the long newscasts, is added value. The jingle, the short titles, the choice of voices, the signatures announced at the beginning by the presenter, the signatures at the end of each report. It is a decisive change of pace, not a missed opportunity. Giornale Radio focuses on programs and Area on newscasts. Together they make up a single certified, verified, quality information product. Good information.

Looking beyond Italy

MHB: To conclude, can we ask you a tough question?
DB: Go ahead.
MHB: In the past season you offered a complete overview of the day’s events for those who decided to listen – perhaps during dinner – after getting home. In the season just started at the same times we can hear endless interviews with Italians abroad (sometimes of very debatable importance) and… Borgonovo.
The impression is of a shift from a news radio to a talk radio…
DB: As I told you, we are not a talk radio, not even an all news radio, but a unique format: a talk news radio, where each presenter carries on their piece of the story.What you call “endless interviews with Italians abroad” are actually public service information, which public service often forgets. The stories make the difference. Listeners identify with those stories, because the father and mother have a child who has gone far away looking for a job and dignity, perhaps excellence.
The presence of Francesco Borgonovo shows that Giornale Radio, while having a very clear editorial line, remains a unique, independent and pluralistic information medium. (M.H.B. for FM-World)

Parte la nuova stagione di Giornale Radio: intervista all’editore Domenico Zambarelli

Domenico Zambarelli (Giornale Radio) – Al direttore responsabile e al direttore editoriale, confermati, si affianca una nuova vice-direttore: si tratta di Manuela Donghi, responsabile anche dell’area economia.

Informazioni in diretta già dalle 6 con Daniele Biacchessi. “Football Club” di Lapo de Carlo si occuperà anche di pallacanestro, rugby e motori e non solo di calcio. Tante ore di diretta ma anche tutti i contenuti on-demand, ispirati anche da RaiPlay Sound. Il sistema incaricato di raccogliere i dati di ascolto non ci ha certo agevolato.

Giornale Radio continua a crescere

Il giorno 8 settembre 2023 si è tenuta a Recco la presentazione del nuovo palinsesto di Giornale Radio, che con una grande quantità di ore di programmazione in diretta si pone ormai come serio concorrente a Radio 1 e Radio 24. 

Seguiamo come ascoltatori questa emittente fino dall’inizio, quando era di fatto un assemblaggio di programmi pre-registrati: possiamo con certezza affermare che la qualità, oltre che la quantità di programmi è andata costantemente migliorando, così come lo spettro degli argomenti affrontati: unica nota negativa, la presenza di pochissime voci femminili nell’elenco dei conduttori. 

Ne abbiamo parlato con il fondatore dell’emittente, Domenico Zambarelli, che ci ha però svelato un fatto che in qualche modo riequilibra la situazione anche sotto questo aspetto.
La registrazione originale dell’intervista è disponibile qui.
 

L’intervista

Ecco quanto ci ha raccontato l’editore: 

Daniele Biacchessi resta direttore editoriale della testata e Massimo Lualdi direttore responsabile, ma quest’anno abbiamo una nuova vice direttore: si tratta di Manuela Donghi, già incaricata dei programmi di economia di Giornale Radio. Un’importante qualifica per una delle donne del nostro staff.

Marco Hugo Barsotti: Quali sono i punti di forza e gli obiettivi di Giornale Radio con il nuovo palinsesto?

Domenico Zambarelli: Innanzitutto, allargare la possibilità di seguire informazioni in diretta già dalle sei del mattino con Daniele Biacchessi che realizza il timone – questo è il nome del programma – fornendo di primo mattino interviste, servizi con la narrazione dei fatti che sono appena avvenuti e dando uno sguardo agli eventi più importanti che verranno.

Luca Telese è stato riconfermato, come anche Vicky Mangone. Manuela Donghi seguirà sempre l’economia dalle 11 alle 13, mentre Lapo de Carlo sviluppa lo sport con “Football Club” che però, a differenza dell’edizione precedente, riporterà appuntamenti anche con gli sport minori, quindi con anche il calcio di serie B e serie C e con inserti su quelle che sono la pallacanestro, il tennis, i motori, la pallanuoto e il rugby.  

Quindi un allargamento dello sport con varie declinazioni. 

Italia all’estero

Dalle 17 alle 18 abbiamo Paolo Sergio con “Via Con Me”, un racconto dell’Italia all’estero, degli italiani all’estero. Un programma che si farà forza degli interventi da parte degli ascoltatori e da parte dei tassisti. 

Si, dei tassisti: abbiamo puntato ai tassisti, chiedendo loro di raccontare la vita che gira anche tra le persone che ogni giorno lavorano sul territorio e lavorano da italiani sul territorio estero.  


Una novità importante a cui abbiamo lavorato da tempo, è quello del programma “ZTL” che è interpretato, perché proprio sarà un’interpretazione, da parte di Francesco Borgonovo, che debutta con questo programma come titolare di un appuntamento in drive time. 

Un appuntamento importante: è in onda nella fascia 18-20, dove i nostri competitor hanno alcuni programmi particolarmente forti, ma anche molto differenti. 

Abbiamo anche un importante punto di osservazione della politica all’interno dei palazzi del governo: Marco Trombetta è stato accreditato e avrà anche altri collaboratori all’interno del parlamento con una nostra postazione dedicata, che ci permetterà anche effettuare interviste esclusive – come peraltro sta già avvedendo ad esempio con Taiani.

Confermatissimo infine Il Punto G condotto da Giuliano Guida Bardi (in onda ogni domenica dalle 9 alle 11) e il programma di Luigi Crespi, che cambia nome e diventa “Comizi d’amore”, in onda sabato dalle 13 alle 15.

Lineare e on Demand

L’obiettivo è fornire un programma in diretta di prima qualità, ma anche dare a tutti la possibilità di accedere ai nostri contenuti on-demand, dove ci siamo in parte ispirati anche all’importante esempio di RaiPlay Sound.  

In definitiva siamo un’azienda pronta a competere con un sistema complesso, una grande sfida in un mercato dove il sistema incaricato di raccogliere i dati di ascolto certamente non ha agevolato, o vuole agevolare Giornale Radio. (M.H.B. per FM-World)