CRTV: “Bene la pianificazione DAB+, ma no alla disgregazione del sistema analogico”

“Dopo oltre venti anni di attesa, la Radiofonia potrà finalmente disporre di un piano organico per il definitivo sviluppo del Dab”.

Lo scrive Confindustria Radio Tv, che aggiunge: “L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha predisposto ed ha sottoposto alle associazioni di categoria, come previsto dalla legge, il primo Piano di assegnazione delle frequenze per la radio digitale Dab+ basato su accordi internazionali con pressoché tutti i Paesi confinanti e in ottemperanza alle risultanze della Conferenza Internazionale di Ginevra del 2006. Ciò garantisce finalmente la stabilità e il coordinamento delle risorse pianificate. L’approvazione è prevista per il 27 luglio. Crtv chiede che tale tempistica non sia soggetta a rinvii, come già accaduto lo scorso anno a causa del mancato accordo con i Paesi esteri del versante adriatico. Per gli operatori radiofonici è ormai divenuto oltremodo urgente poter operare in un quadro radioelettrico regolato su tutto il territorio nazionale, anche per programmare le attività operative. È urgente, inoltre, non far cadere nel nulla gli ingenti investimenti fatti sino ad oggi, nonché quelli che verranno effettuati per il consolidamento della radio digitale in vista della modifica delle attuali reti trasmissive per adeguarle alle nuove frequenze Dab, da assegnarsi con l’emanando Piano”.

Crtv ponte tuttavia un altro problema, legato all’analogico: “Il Piano Dab posto in consultazione dall’Autorità è basato su frequenze coordinate e non dipende dalla previa definizione del cosiddetto “tavolo adriatico”, in cui l’Italia è ormai da tempo tenuta sotto scacco da parte di alcuni Paesi che hanno posto l’immediata pianificazione dell’FM (con riduzione di potenza emissiva) come condizione per consentire la chiusura dell’accordo sulle frequenze DAB. La pianificazione dell’FM è prevista per legge successivamente alla pianificazione DAB: non è ammissibile che l’agenda del Governo sia dettata da comportamenti strumentali di Paesi confinanti. La pianificazione dell’FM produrrebbe poi la disgregazione del sistema radiofonico analogico, portando alla crisi definitiva della radio italiana e distruggendo gli investimenti ed i patrimoni di migliaia di imprese”.

Per questo motivo, Confindustria Radio Tv chiede garanzie a tutela del settore radiofonico: “Il Mise, sul piano politico e istituzionale, sembra ora attento a evitare soluzioni drastiche perché creerebbero problemi a circa 2000 impianti. Crtv ha espresso con chiarezza il proprio punto di vista, a salvaguardia del sistema e a garanzia di futuro per il Dab, in un documento inviato al Mise e auspica che al più presto parta il confronto politico-istituzionale, un Tavolo 4.0 per il futuro della radiofonia”.

“Confindustria Radio Televisioni e le emittenti radiofoniche” – conclude il comunicato – “sono sempre pronte a collaborare con le Istituzioni e a fare il proprio dovere per il bene del Paese, garantendo pluralismo e voce a tutte le forze secondo la propria missione di servizio di interesse generale. Per queste ragioni, Crtv apprezza che l’Agcom si appresti a varare il piano Dab+, chiede che non ci siano rinvii, ed è pronta a cooperare per risultati soddisfacenti, sviluppando una proficua relazione tra i mezzi radiofonici d’informazione e le Istituzioni”.

(Comunicato stampa)

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Radio Zeta, in arrivo nuove frequenze FM

Dopo l’annuncio di Lorenzo Suraci della nuova concessione nazionale per Radio Zeta, le prime (presumibili) conseguenze saranno un rafforzamento della copertura FM che, ad oggi, risulta essere a macchia di leopardo.

Osservando le frequenze dichiarate sul sito, emergono già in queste ore novità che – al momento – non risultano essere ancora collegate.

Le riportiamo, grazie alla preziosa collaborazione di Luca Cenciarini.

Secondo quando riportato da radiozeta.it, l’emittente della Generazione Zeta dovrebbe ascoltarsi presto anche nelle seguenti città:

TRENTINO ALTO ADIGE: Bolzano 89.7 (ex RTL 102.5)

FRIULI VENEZIA GIULIA: Udine e Gorizia 89.1 (ex Radiofreccia), Pordendone 95.8 (ex RTL 102.5)

EMILIA ROMAGNA: Modena 94.3 (ex Radiofreccia), Reggio Emilia 97.0 (ex Radiofreccia), Forlì 97.5 (ex Radiofreccia)

TOSCANA: Arezzo 102.0 (ex RTL 102.5), Siena 104.2 (ex RTL 102.5), Grosseto 102.3 (ex Radiofreccia)

UMBRIA: Perugia 92.2 (ex Radiofreccia)

MARCHE: Ancona 96.1 (ex RTL 102.5), Macerata 87.7 (ex Radiofreccia)

LAZIO: Rieti 102.3 (ex RTL 102.5), Frosinone 101.8 (ex Radiofreccia)

CAMPANIA: Benevento 102.0 (ex RTL 102.5)

CALABRIA: Cosenza 95.7, Catanzaro 103.0, Crotone 87.5, Vibo Valentia 89.5 (frequenze di provenienza non interna al gruppo)

SICILIA: Trapani 102.9 (ex RTL 102.5)

SARDEGNA: Cagliari 94.1, Nuoro 93.6 (ex RTL 102.5)

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Radio Napoli potenzia la propria copertura FM

Nuova frequenza per Radio Napoli.

La “Radio Ufficiale della Canzone Napoletana” – come si presenta l’emittente – è stata collegata sui 106.0 dai Camaldoli, ex canale di Radio Ibiza, ma storicamente appannaggio di AFN Napoli-The Eagle, ora presente sui 97.3 MHz.

A sua volta, Radio Ibiza aveva ereditato da AFN entrambi i canali (106.0 e 107.0) e mantiene pertanto i 107.0 MHz.

Riepilogando, ora AFN modula sui 97.3, Radio Napoli sui 106.0 (oltre che sugli abituali 88.8) e Radio Ibiza sui 107.0 (più numerose altre frequenze in tutta la Campania).

Infine, sempre a proposito di AFN, gli altrettanto storici 107.0 da Sigonella (Ct) sono stati recentemente ceduti e collegati a Radio Kiss Kiss.

(Si ringraziano Luca Cenciarini e Antonio Peluso per la collaborazione)

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In vista dell’estate, come cambia l’assetto frequenze del gruppo GEDI in Romagna

I vari ‘ponti’ tra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio e – soprattutto – l’ormai imminente estate, stanno portando sempre più turisti in Romagna e sulla sua costa.

In vista della stagione più calda, lo staff tecnico del gruppo GEDI ha ottimizzato le risorse FM dei tre network (Deejay, Capital, m2o) per fornire un servizio equilibrato e capillare delle emittenti.

In particolare, l’operazione più recente riguarda un potenziamento di m2o.

La radio diretta da Albertino – che proprio nell’estate riccionese vede un punto di riferimento – è stata collegata sui 97.0 dal Monte Ventoso, ex Radio Deejay, con ottima illuminazione della costa di Rimini, Riccione, Misano, Cattolica.

L’operazione ha un doppio valore.

In primis, la modulazione isocanale con gli altri 97.0 “romagnoli” di m2o dal Monte dei Feriti per Forlì-Cesena e Ravenna.

Inoltre, va ad “irrobustire” la copertura che nel riminese vede già la presenza dei 97.9 da Torriana e dei 98.1 a loro volta da Monte Ventoso, ma con diversa illuminazione.

Radio Deejay, del resto, non perde nulla in segnale, avendo ottimizzato l’anno scorso gli ex-97.6 da Gemmano, riposizionati a 97.7, “liberando” da interferenze i limitrofi 97.5 da Colli al Metauro (Pu) che ora fanno servizio anche nella provincia sud di Rimini.

Restano, peraltro, al network diretto da Linus anche gli storici 91.4 da Montescudo.

E Capital?

Per il network più ‘adulto’ del gruppo GEDI non cambia nulla.

Confermati gli 88.0 da Montescudo, così come i 97.3 dal Monte San Paolo (Pu), ricevibili non solo nel nord delle Marche ma anche in buona parte della Romagna.

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Roberto Sergio (Rai): “Inviduiamo una regione pilota per completare il DAB+ e spegnere l’FM”

In occasione dei 90 anni della sede di via Asiago a Roma, il presidente di Rai Radio Roberto Sergio ha affrontato diversi temi, tra cui il passaggio verso il digitale.

Questi i comunicati a riguardo.

I 90 anni di via Asiago, che si stanno festeggiando oggi, comprendono le visite guidate del Fai nella sede Rai Radio e un concerto evento della Banda musicale della Polizia di Stato con musiche di Ennio Morricone, in diretta tv, radio e web.

“C’è una cosa che accomuna questi che di fatto sono tre eventi in uno – spiega Roberto Sergio, direttore Rai Radio –: la missione di servizio pubblico. Aprire le porte ai visitatori, ospitare la Banda della Polizia che compie 170 anni, ricordare il grande maestro Morricone sono tutti elementi del nostro ruolo di servizio per il pubblico. In un momento così delicato per la storia dell’umanità, credo che anche questo sia un modo per sottolineare i valori di unità, coesione e fratellanza”.

Il concerto di questa sera, in particolare, verrà trasmesso su Rai 5, Rai Play, Rai Play Sound e tre radio: Rai Radio 1, Gr Parlamento, Rai Radio 3 Classica. In platea è prevista la presenza di alte cariche dello Stato, fra cui il Prefetto e il Questore di Roma. La conduzione della serata è affidata a Benedetta Rinaldi e la direzione della banda al Maestro Maurizio Billi.

I 90 anni di via Asiago sono solo un’anticipazione di ciò che avverrà fra due anni, quando si celebreranno i 100 anni della radio. Il 6 ottobre 1924 iniziarono infatti le trasmissioni dell’Uri, oggi Rai Radio. “Siamo partiti dalle valvole – conclude Sergio – e siamo oggi alla visual radio, ai podcast, alle produzioni multipiattaforma. Siamo total audio e total digital. Come diciamo spesso: la radio siamo noi”.

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In occasione dell’apertura al pubblico della sede di via Asiago per i 90 anni di attività, il direttore Roberto Sergio è tornato sul tema dello spegnimento dell’Fm con una proposta concreta. “Lo scenario attuale – ha dichiarato – con i costi dell’energia alle stelle impone più che mai una riflessione seria sullo spegnimento del segnale Fm”. La rete analogica, come è noto, ha costi molto alti di manutenzione e di alimentazione, con un dispendio di energia elettrica molto più importante rispetto alla rete digitale e un conseguente alto livello di inquinamento elettromagnetico.

“Credo che la transizione al digital only e lo spegnimento dell’Fm sia un tema che non può più essere rimandato – ha continuato Sergio – . In questi giorni ho avuto dei colloqui con colleghi di altre radio e ho avuto modo di notare un inizio di convergenza di idee su questo argomento. Più volte ho chiesto di sederci tutti intorno a un tavolo per definire una data di switch over e switch off. In attesa che si arrivi a una tale decisione, potrebbe essere utile ragionare in termini di regione pilota. Individuiamo una regione d’Italia in cui completare tutti insieme la copertura del Dab+ e conseguentemente spengere l’Fm, coordinando tutte le attività di comunicazione e informazione ai cittadini. Poi analizziamo il feedback e ragioniamo sulle tempistiche per il resto d’Italia”.

Un percorso simile del resto è stato realizzato in occasione dello switch off televisivo, con alcune aree regionali che hanno spento il segnale per prime, fornendo indicazioni utili per il completamento del passaggio al segnale digitale, avvenuto ormai 10 anni fa.

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Continuano gli eventi di via Asiago per i festeggiamenti dei 90 anni. E mentre si susseguono le visite della sede gestite dal Fai, Fondo Ambiente Italiano, il Direttore Roberto Sergio commenta il recente avvio della cosiddetta “total audience”, il sistema di monitoraggio degli ascolti multimediali.

“In un’epoca in cui tutti noi siamo sempre più connessi e multipiattaforma – ha spiegato Sergio – monitorare i consumi mediatici mezzo per mezzo ha poca utilità. La convergenza digitale ha reso il panorama dei media fluido e ha abbattuto le barriere tra i singoli mezzi. Andare quindi nella direzione di un monitoraggio complessivo, che unisca e misuri le performance dei contenuti passando di device in device credo sia la ricetta migliore per avere un quadro chiaro di cosa funzioni e cosa non funzioni. E’ un peccato, che la radio ne resti al di fuori con il suo sistema di rilevazione”.

Il sistema attuale di monitoraggio ascolti si fonda difatti su indagini telefoniche, non compatibili con le altre metodologie di ricerca. “Ancora una volta – ha continuato Sergio – il nostro sistema dimostra di non essere adeguato alla realtà attuale. E così la total audience di fatto non è realmente total, dal momento che manca l’ascolto delle radio. Sono anni che Rai ribadisce la necessità di aggiornare la ricerca con l’utilizzo di tecniche digitali. Ma è sempre rimasta inascoltata e il risultato è che oggi le radio rischiano di rimanere ai margini dal sistema complessivo dei media. Pertanto, invito tutti a riflettere, soprattutto gli amici colleghi delle radio commerciali: se non ci adeguiamo velocemente, sono sicuro che centri media e clienti rifletteranno sul reale valore del nostro mezzo, non misurato in termini di reali risultati di comunicazione, e pertanto di difficile utilizzo per le strategie di marketing avanzate”.

(Comunicato stampa)

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Radio Mater torna in FM a Milano

Radio Mater torna a trasmette in FM a Milano sui 95.3 MHz, dopo una forzata inattività per problematiche di natura legale.

La modulazione è quella di sempre, ma con un cambio postazione.

La nota superstation religiosa non diffonde più da Valcava, bensì da Cinisello Balsamo, postazione che già ospita l’emissione 103.5 MHz di Radiofreccia.

L’area di copertura è ovviamente molto più ristretta dell’originario impianto di Valcava, ma ottimale su Milano e relativo hinterland.

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