Nasce “Argo”, l’approfondimento settimanale di Dimensione Suono Soft con Fabrizio Gaias
Ha preso il via recentemente, un nuovo approfondimento settimanale sui canali social di Dimensione Suono Soft, chiamato “Argo”.
A condurlo è Fabrizio Gaias, giornalista dell’emittente, nonché da anni coordinatore news e contenuti di Discoradio.
- Dimensione Suono Soft lancia un nuovo format dedicato all’attualità chiamato “Argo”, di cui sei il protagonista: di che si tratta?
Iniziamo dal nome: Argo, ovvero Argo Panoptes: nella mitologia greca era un gigante dotato di tanti occhi, secondo alcune fonti addirittura cento, e questo gli dava la possibilità di tenere sempre alta l’attenzione. Quindi Argo è uno spazio che la Radio ha pensato tenere alta l’attenzione su alcuni temi e dare, in video e voce e con tempi rapidi e schematici, alcuni spunti su quello che succede intorno a noi, tra notizie e curiosità. La necessità che abbiamo riscontrato è quella di spiegare alcuni passaggi della nostra quotidianità: temi spesso sotto gli occhi di tutti che però da lettori e ascoltatori non riusciamo ad approfondire (per distrazione o per assenza di spazi e parole giuste). Ci pensiamo noi, o meglio: cerchiamo di farlo usando termini chiari e fonti affidabili e verificate. Ad esempio: da due anni abbiamo sotto mano le mascherine: in tasca, in borsa, negli scaffali dei supermercati, sulle nostre bocche. Ma sappiamo quante ne consumiamo ogni anni e che fine fanno o possono fare dopo? Come è giusto conferire questo oggetto che diventa un rifiuto come un sacchetto di plastica e inquina allo stesso modo? Noi aggiungiamo i dati e alcune soluzioni.
- In che modalità verrà distribuito?
Argo al momento nasce come una produzione digitale settimanale, ogni venerdì, per i canali social di Dimensione Suono Soft, girato a Milano e montato e prodotto a Roma. Quindi viene declinato sulle pagine ufficiali Instagram, Facebook e Twitter. Andrà sul sito ufficiale di Dimensione Suono Soft (dimensionesuonosoft.it) e non è escluso possa trovare spazio nella programmazione della Radio.
- Come nasce la scelta di affrontare temi di forte attualità su una radio che, dalla programmazione, tende ad “alleggerire”?
In realtà Argo aggiunge un tassello importante in una Radio che oltre all’asset fondamentale, quello della musica, apre tante piccole finestre, ogni ora, su argomenti utili per la vita di ogni giorno: così interpreto lo spazio Good Life, che per semplificare dirò che è dedicato all’economia domestica e alla sostenibilità. In più non possiamo dimenticare l’informazione, che ogni ora ci ricollega all’attualità, gli approfondimenti sull’eccellenza italiana e gli editoriali di Enrico Mentana. Con Argo allarghiamo ulteriormente la visuale, e i primi riscontri ci dicono che la nostra idea risponde a una necessità precisa di chi ci ascolta, un target curioso e attento.
- Avete iniziato parlando di mascherine, l’oggetto a cui siamo più legati – piaccia o meno – da due anni a questa parte. Quali altri argomenti affronterete?
L’idea è quella di toccare l’alto e il basso, il contenuto più serio e impegnato e quello più curioso. Se la prima era dedicata alle mascherine, la seconda puntata parte da un bizzarro annuncio inglese per dare un po’ di numeri sulle monarchie attualmente presenti nel mondo, con aneddoti a volte sconosciuti. Ma poi Argo aprirà i suoi occhi sul gender gap, sull’energia, i nostri consumi e i costi che ci accolliamo, le start up e la loro vitalità, su alcune iniziative green innovative, o spiegheremo in termini chiari come funziona il nostro sistema elettorale: tutti parliamo di voto ma come si esercita davvero?
- Che significato ha per te un format di approfondimento come “Argo” che va oltre il classico notiziario?
Per me un valore altissimo. Il notiziario è spesso il racconto puntuale di quello che avviene. Raccontiamo Milano, raccontiamo Roma, la Lombardia, il Lazio. Non manca uno sguardo sull’Italia e sul mondo (non viviamo in una bolla, la guerra in Ucraina o le Olimpiadi, per citarne due, sono temi sempre presenti, ultimamente). L’approfondimento esce dai binari e ti permette di scegliere quello che per te merita un trattamento speciale, una parola in più. Per me è un ritorno alla scelta e all’analisi, cosa fatta in passato in altre esperienze radiofoniche, qui e altrove. E poi, vuoi mettere il gusto della sfida?
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