Rai Radio3 ricorda ‘Radio Brod’, l’emittente che cercò di spegnere l’odio etnico nell’ex-Jugoslavia
Questa è una storia di pura utopia: una radio nel centro del Mar Adriatico che utilizza l’informazione per “spegnere” l’incendio dell’odio etnico che sta devastando i paesi dell’ex Jugoslavia.
A volte, però, l’utopia si realizza, e nel 1993 un gruppo di giornalisti serbi, croati, montenegrini, macedoni, sloveni e bosniaci, grazie ad un finanziamento della Comunità Europea, fonda “Radio Brod”, un’emittente pirata che trasmette da una nave e che usa il giornalismo come una vera e propria arma con i messaggi di odio che arrivano dai Paesi in conflitto.
La guerra è quella dell’ex Jugoslavia, nella quale i media vengono usati per alimentare l’odio etnico e dove non esistono notizie vere ma solo diverse versioni della verità. Radio Brod, perciò, diventa un esperimento unico per un’informazione libera e corretta ma anche uno strumento per gestire l’enorme tragedia dei rifugiati che attraverso la radio posso lanciare messaggi via radio in tutto Europa per tentare di ritrovarsi.
“Radio Brod” è anche il titolo del documentario, in quattro puntate, realizzato da Andrea Borgnino e Marina Lalovic per raccontare questa incredibile storia. Realizzato per “Tre Soldi”, sarà in onda da lunedì 15 febbraio alle 19.50 su Radio3.
Grazie a documenti audio ritrovati negli archivi di Radio Rai, Radio Radicale, della Tgr Rai Puglia e di Tv7, sarà possibile ascoltare la storia di Radio Brod con le voci originali dei redattori a bordo della nave “Droit de Parole” e dei suoi programmi originali.
Una serie di interviste racconteranno invece che cosa è rimasto di questo esperimento unico di radio libera, dopo quasi trent’anni dalla fine delle sue trasmissioni.
(Ufficio Stampa Rai)
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