Si conclude l’indagine RadioTER 2018: tra qualche settimana, i dati “annuali” e del “secondo semestre”

Lunedì 17 dicembre si conclude l’indagine relativa alla quarta tranche trimestrale 2018 dell’indagine RadioTER.

Fino al 15 gennaio 2019, le rilevazioni degli ascolti radiofonici sono sospese e, di fatto, tutti i dati che determineranno gli “annuali” ed il “secondo semestre 2018” sono raccolti.

La metodologia di quest’anno si è basata su 120.000 interviste annuali, suddivise tra GfK ed Ipsos, con 60.000 casi per istituto (15.000 + 15.000 per trimestre).

In affiancamento, l’Istituto Doxa ha integrato i risultati con una indagine “parallela” di 20.000 casi annuali, suddivisi in due wave:
* la prima dal 7 maggio al 24 giugno, in parallelo alla II tranche dell’indagine “principale”
* la seconda dal 9 ottobre al 17 dicembre, in parallelo alla IV tranche dell’indagine “principale”

Obiettivo: raccogliere dati, finalizzati a rilevare l’ascolto non solo nei 7 giorni, ma anche sui 14 e 28 giorni.

Per il 2019, l’indagine “parallela” sarà confermata nel lasso di tempo che va dal 7 maggio al 24 giugno e dall’8 ottobre al 16 dicembre.

La classica indagine “principale” di 120.000 casi, invece, sarà suddivisa nelle seguenti date e modalità:
* Primo trimestre, dal 15 gennaio al 25 marzo
* Secondo trimestre, dal 26 marzo al 10 giugno (con pausa pasquale dal 16 al 22 aprile)
* Terzo trimestre, dall’11 giugno al 30 settembre (con pausa estiva dal 30 luglio al 2 settembre)
* Quarto trimestre, dall’1 ottobre al 16 dicembre

La domanda più comune, che da sempre ci si pone in presenza di indagini con metodo CATI – e cioè condotte mediante interviste telefoniche, è l’attendibilità che può avere un ricordo dell’ascoltatore.

Nell’impossibilità di poter dare una risposta, siamo incappati – grazie ai suggerimenti di Google – ad alcuni errori in cui molti utenti finiscono, a quanto pare, con una certa frequenza.

E così non è improbabile ritrovarsi ricerche indirizzate verso le inesistenti RDS 102.5, RTL 105 (o 101), RAI 101 o 102.5. Quanti “brand” vengono confusi dall’ascoltore medio ad ogni indagine? Un argomento su cui torneremo prossimamente, approfondendo eventuali possibili storpiature.