Ascolto per device: crescono autoradio e digitale

Cresce l’ascolto in auto e con device digitali, cala l’utilizzo dell’apparecchio radio e della “visual radio”.

Potrebbe riassumersi così, in estrema sintesi, l’andamento del seguito del mezzo radio nell’anno 2022, rispetto al 2021.

Secondo i ‘volumi RadioTer’ pubblicati – come ampiamente preannunciato – martedì 28 febbraio, il totale ascoltatori radio nel giorno medio ha subìto un lieve calo, passando da 33.850.000 nel 2021 a 33.809.000 nel 2022.

Un dato che ha subìto variazioni al suo interno, con una ripresa dell’autoradio che, superato il periodo delle restrizioni covid, continua a crescere, passando da 23.140.000 a 23.774.000.

Al secondo posto si colloca l’apparecchio radio, che tuttavia registra un calo, passando da 10.361.000 a 9.736.000.

La televisione si conferma un mezzo importante, ma a sua volta in calo: da 4.059.000 agli attuali 3.813.000 per le visual radio.

In crescita invece l’utilizzo di smartphone – e quindi di app e aggregatori – che migliorano la performance del 2021 passando da 3.276.000 a 3.418.000.

Superano il milione anche gli smart speaker, precedentemente a quota 847.000 ed oggi a 1.094.000.

Questi ultimi ottengono una performance migliore dell’ascolto tramite PC/tablet, in calo da 1.103.000 a 1.046.000.

Tendenza negativa anche per l’ascolto dei canali radiofonici solo audio in tv, che scendono da 1.171.000 a 904.000.

Infine, 50.000 contatti sono inseriti nella voce “Altro”. Erano 55.000 un anno fa.

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Quali device utilizzate maggiormente per ascoltare la radio?

La radio è sempre più multipiattaforma.

Non diciamo nulla di nuovo nell’affermare un tema che è sempre più dibattuto e che vede sempre più emittenti trasmettere nelle modalità più disparate.

Dall’FM al DAB+, dal DTT all’IP, oggi ascoltiamo la radio in diverse modalità, a seconda di quello che stiamo facendo e delle nostre abitudini quotidiane.

Voi con quale (o quali) device seguite maggiormente la radio?

Ne parliamo nel podcast di questa settimana.

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Gli ascolti per ‘device’: le più seguite via radio, via tv e via streaming

Com’è variato l’ascolto delle principali emittenti italiane nel secondo semestre 2020 (rispetto al corrispondente periodo del 2019) per ‘device’?

Le limitazioni dei movimenti, causate della pandemia, hanno inevitabilmente ridotto il seguito del mezzo tramite autoradio, ma c’è chi ha beneficiato dell’ascolto casalingo.

Riportiamo i contatti delle 17 emittenti a concessione nazionale iscritte all’indagine RadioTER, basandoci sui dati relativi al Giorno Medio Ieri (gli unici che danno la possibilità di analizzare l’ascolto tramite ‘device’), rapportando la seconda metà dell’anno 2020 con la seconda metà del 2019.

TOTALE ASCOLTATORI GIORNO MEDIO IERI – 33.689.000 (-1.188.000)

***

VIA PC/TABLET – 1.173.000 (+87.000)

Radio Deejay – 176.000 (+11.000)
Radio 105 – 147.000 (+8.000)
RTL 102.5 – 113.000 (-26.000)
RDS – 109.000 (+5.000)
Virgin Radio – 93.000 (+10.000)
Radio Italia – 92.000 (+26.000)
Radio 24 – 83.000 (+6.000)
Rai Radio2 – 77.000 (+24.000)
Radio Capital – 69.000 (+17.000)
m2o – 61.000 (+23.000)
Radio Kiss Kiss – 56.000 (-9.000)
Rai Radio1 – 55.000 (+17.000)
Rai Radio3 – 49.000 (+4.000)
Radio Monte Carlo – 41.000 (-9.000)
Radiofreccia – 37.000 (+6.000)
R101 – 31.000 (-5.000)
Rai Isoradio – 5.000 (-6.000)

***

VIA SMARTPHONE – 3.295.000 (+246.000)

Radio Deejay – 460.000 (+14.000)
Radio 105 – 408.000 (-71.000)
RTL 102.5 – 360.000 (+37.000)
RDS – 293.000 (-81.000)
Radio 24 – 288.000 (+42.000)
Radio Italia – 277.000 (+49.000)
Radio Kiss Kiss – 221.000 (+30.000)
Rai Radio1 – 203.000 (+56.000)
Virgin Radio – 185.000 (-7.000)
Rai Radio2 – 159.000 (+26.000)
m2o – 129.000 (-17.000)
R101 – 129.000 (+7.000)
Radio Capital – 117.000 (+10.000)
Rai Radio3 – 114.000 (+17.000)
Radiofreccia – 65.000 (-16.000)
Radio Monte Carlo – 63.000 (-11.000)
Rai Isoradio – 29.000 (+11.000)

***

VIA APPARECCHIO RADIO – 10.928.000 (-114.000)

Rai Radio1 – 1.479.000 (-9.000)
RTL 102.5 – 1.134.000 (+13.000)
Radio Italia – 1.120.000 (+87.000)
Rai Radio2 – 939.000 (-69.000)
RDS – 907.000 (-109.000)
Radio 105 – 882.000 (+48.000)
Radio Deejay – 871.000 (-21.000)
Rai Radio3 – 714.000 (+53.000)
Radio 24 – 671.000 (-2.000)
Radio Kiss Kiss – 569.000 (+41.000)
Virgin Radio – 533.000 (+53.000)
R101 – 440.000 (+57.000)
Radio Monte Carlo – 435.000 (-4.000)
Radio Capital – 420.000 (-33.000)
m2o – 285.000 (+32.000)
Radiofreccia – 224.000 (+32.000)
Rai Isoradio – 87.000 (+15.000)

***

VIA AUTORADIO – 22.504.000 (-2.436.000)

RTL 102.5 – 4.031.000 (-583.000)
RDS – 3.593.000 (-566.000)
Radio Deejay – 3.378.000 (-405.000)
Radio 105 – 2.837.000 (-397.000)
Radio Italia – 2.719.000 (-400.000)
Radio Kiss Kiss – 2.339.000 (-113.000)
Rai Radio1 – 1.896.000 (-177.000)
Virgin Radio – 1.891.000 (-355.000)
Radio 24 – 1.434.000 (-157.000)
Rai Radio2 – 1.352.000 (-228.000)
R101 – 1.214.000 (-223.000)
m2o – 1.165.000 (-102.000)
Radio Capital – 1.073.000 (-55.000)
Radio Monte Carlo – 933.000 (-89.000)
Radiofreccia – 838.000 (-17.000)
Rai Isoradio – 610.000 (-89.000)
Rai Radio3 – 529.000 (-20.000)

***

VIA TV CANALE TELEVISIVO DELLA RADIO* – 4.317.000 (+316.000)

* Qui è doverosa una precisazione. Riportiamo i dati così come rilasciati da RadioTER, ma non tutte le emittenti citate trasmettono via tv. Inoltre, soltanto alcune di esse hanno una programmazione simulcast radio/tv. Fatte queste premesse, i risultati dell’indagine sono i seguenti.

RTL 102.5 – 1.836.000 (+52.000)
Radio Italia – 1.034.000 (+47.000)
Radio Deejay – 474.000 (+44.000)
RDS – 280.000 (+105.000)
Radio 105 – 250.000 (+61.000)
Radiofreccia – 242.000 (+24.000)
R101 – 231.000 (+32.000)
Radio Kiss Kiss – 173.000 (+94.000)
Virgin Radio – 123.000 (-9.000)
Rai Radio2 – 94.000 (+50.000)
m2o – 63.000 (+4.000)
Radio Monte Carlo – 47.000 (+34.000)
Radio Capital – 33.000 (-9.000)
Radio 24 – 27.000 (-3.000)
Rai Radio1 – 22.000 (+6.000)
Rai Radio3 – 15.000 (+8.000)
Rai Isoradio – 1.000 (-1.000)

***

VIA TV SOLO AUDIO – 1.218.000 (+62.000)

Radio Italia – 172.000 (+25.000)
RTL 102.5 – 157.000 (+30.000)
Radio 105 – 137.000 (+22.000)
Radio Deejay – 124.000 (+11.000)
RDS – 112.000 (+41.000)
Rai Radio1 – 82.000 (-1.000)
Rai Radio2 – 79.000 (-6.000)
Radio Kiss Kiss – 73.000 (+23.000)
R101 – 72.000 (+7.000)
Radio Capital – 60.000 (+8.000)
m2o – 52.000 (-4.000)
Rai Radio3 – 45.000 (-30.000)
Virgin Radio – 45.000 (+15.000)
Radiofreccia – 33.000 (+2.000)
Radio Monte Carlo – 33.000 (+8.000)
Radio 24 – 13.000 (-2.000)
Rai Isoradio – 8.000 (-5.000)

***

VIA SMART SPEAKER* (455.000)

* La voce non era presente nella precedente indagine

Radio Deejay – 85.000
RDS – 69.000
RTL 102.5 – 53.000
Radio 105 – 50.000
Radio Italia – 40.000
Radio 24 – 40.000
Virgin Radio – 31.000
Rai Radio1 – 26.000
Radio Kiss Kiss – 26.000
Radio Capital – 22.000
R101 – 19.000
Radio Monte Carlo – 19.000
Rai Radio2 – 18.000
Radiofreccia – 14.000
m2o – 11.000
Rai Radio3 – 10.000
Rai Isoradio – 2.000

***

ALTRO – 101.000 (-51.000)

RTL 102.5 – 22.000 (+2.000)
Radio 105 – 13.000 (-7.000)
Radio Deejay – 7.000 (-12.000)
m2o – 6.000 (+3.000)
R101 – 6.000 (-4.000)
Radio Italia – 6.000 (0)
Radio Kiss Kiss – 6.000 (0)
Rai Radio2 – 5.000 (-8.000)
RDS – 5.000 (-18.000)
Rai Radio1 – 4.000 (-10.000)
Radio Monte Carlo – 4.000 (-1.000)
Radio 24 – 3.000 (-15.000)
Rai Radio3 – 3.000 (-4.000)
Radio Capital – 2.000 (-7.000)
Radiofreccia – 1.000 (-5.000)
Virgin Radio – 1.000 (-10.000)
Rai Isoradio – * (-4.000)

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Relax, allegria ed emozioni positive: la radio ha trasmesso serenità agli italiani durante il lockdown

Il 43% degli ascoltatori della radio, durante il lockdown, ha seguito il mezzo tramite supporti digitali.

A renderlo noto è un comunicato di Assoradio, relativo agli investimenti pubblicitari inerenti il mese di marzo.

Investimenti che, come facilmente presumibile, hanno subìto un crollo netto, con un -41,6% rispetto alla corrispondente periodo del 2019.

In epoca pre-covid, tuttavia, l’anno era partito con dati incoraggianti, che registravano un +11,8% in gennaio ed un +15,7% in febbraio.

Complessivamente, dunque, il primo trimestre si è concluso a -8,9%, una perdita contenuta grazie proprio ai due mesi iniziali del 2020.

Tornando agli ascolti, il 71% degli italiani ha seguito il mezzo radio, trasformandolo – durante il lockdown – da una esperienza intima e solitaria (la fruizione in auto) ad una conviviale e condivisa (il seguito in famiglia).

E ciò che ha “trasmesso”, al di là dell’informazione, è stato (per il 59% degli utenti) relax, allegria ed emozioni positive.

Un dato indubbiamente importante, che evidenzia l’utilità sociale della radio in periodi difficili, come quello dell’emergenza coronavirus.

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Ascolti radio: continua il graduale spostamento verso il digitale

Aumentano leggermente gli ascoltatori complessivi della radio nel giorno medio ieri del secondo semestre 2019, secondo i dati dell’indagine RadioTER.

Da 34.856.000 dell’analogo periodo del 2018 sono diventati 34.877.000.

A prescindere dalla quasi trascurabile variazione positiva, ciò che emerge è uno spostamento graduale del seguito verso tutto ciò che è digitale.

Se da un lato cala l’ascolto da autoradio (da 25.155.000 a 24.940.000), cresce tutto il resto.

La maggior impennata arriva dagli apparecchi radio, che oggi tuttavia includono sempre più il DAB+ e la connessione internet, con un passaggio da 9.847.000 a 11.042.000.

In salita anche le “visual radio” via tv (da 3.508.000 a 4.001.000) e lo streaming via app degli smartphone (da 2.458.000 a 3.049.000).

Segno positivo, seppure più basso, per i canali solo audio televisivi (da 1.005.000 a 1.156.000) e per lo streaming via pc (da 934.000 a 1.086.000).

Infine, sale anche la voce “altro” (che potrebbe includere voci quali gli smart speaker), da 92.000 a 152.000.

Più della metà dei britannici ascolta la radio in digitale

Saranno pubblicati il 24 ottobre i nuovi dati dell’indagine RAJAR, relativi all’ascolto della radio nel Regno Unito nel terzo trimestre 2019.

Il sito www.rajar.co.uk riporta al momento, dunque, i risultati relativi al secondo trimestre, non solo per quanto riguarda le emittenti più seguite, ma anche con dettagli sui device utilizzati.

Come riportato dalle slide disponibili all’indirizzo https://www.rajar.co.uk/docs/news/RAJAR_DataRelease_InfographicQ22019.pdf, risulta che quasi 49 milioni di adulti britannici (base popolazione 15+) ascoltano la radio ogni settimana, per una percentuale pari all’89% ed un totale di quasi 21 ore.

Il 56% segue il mezzo attraverso piattaforme digitali.

Di questi, il 69% si sintonizza tramite DAB+, il 22% in streaming, mentre il 9% col digitale terrestre tv.

Il 26% dichiara di possedere uno smart speaker ed il 94% di questi lo utilizza (anche) per ascoltare la radio.

Complessivamente, dunque, un bilancio che vede una netta differenza con l’Italia, dove la fruizione analogica (al momento) ancora resiste, soprattutto grazie all’ascolto in auto.

Va evidenziato, tuttavia, che l’offerta digitale in UK è decisamente più ampia e variegata rispetto a quanto disponibile in analogico, con realtà native digitali che ormai raggiungono share non molto distanti da reti “tradizionali” e più consolidate.