Daniele Suraci (Radiofreccia) risponde a Ringo (Virgin Radio): “I Måneskin sono un gruppo eccezionale a livello mondiale”

“Secondo noi i Måneskin sono un gruppo eccezionale a livello mondiale”.

Daniele Suraci, direttore artistico di Radiofreccia e figlio del presidente del gruppo RTL 102.5 Lorenzo Suraci, replica così alle critiche che Ringo (Virgin Radio) ha mosso nei confronti della band romana.

“Radiofreccia ha sempre trasmesso per scelta editoriale musica rock internazionale” – ha dichiarato al Corriere della Sera – “ma con loro facciamo un’eccezione perché sono un’eccellenza italiana all’estero ed è giusto che la nostra radio li promuova”.

I Måneskin sono stati ospiti di Radiofreccia lo scorso 17 ottobre.

“Snobbarli sarebbe stato l’errore più grande della nostra vita”, aggiunge il direttore artistico in una intervista disponibile cliccando QUI.

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Daniele Suraci a FM-world: “Vi racconto Radiofreccia e la mia passione per il rock”

Ha festeggiato in questi giorni i primi due anni di attività, con grandi soddisfazioni per un progetto nato quasi per caso.

E’ la storia, in estrema sintesi, di Radiofreccia, l’ultima nata in casa RTL 102.5 che, grazie ad un taglio “rock-oriented” già raggiunge ogni giorno circa un milione di ascoltatori.

“Radiofreccia nasce sostanzialmente da una passione”, ci spiega Daniele Suraci, Responsabile Editoriale dell’emittente, nonchè figlio di Lorenzo, patron dell’intero network, contattato da FM-world. “Volevamo completare l’offerta del gruppo, dopo l’arrivo di Radio Zeta, e con l’arrivo della concessione comunitaria (quella che era di Radio Padania, ndr) abbiamo deciso di puntare su una delle nostre webradio che forniva dati molto buoni rispetto alle altre”.

Il progetto web in questione era quello di RTL Rock e, unendo i risultati positivi con la passione per il genere di Daniele Suraci, è nata Radiofreccia, il cui concetto “base” è stato subito quello di rimarcare un richiamo alle radio libere dell’epoca pioneristica.

“Il nostro concetto di libertà è legato al fatto che gli speaker in onda non hanno contenuti preimpostati, ma possono esprimere concetti e temi a loro cari”, sottolinea Suraci jr, “Questo porta a confronti anche forti con chi ascolta Radiofreccia e che spesso non è nemmeno un ascoltatore convenzionale della radio”.

Uno dei punti di forza di Radiofreccia, infatti, a detta del Responsabile Editoriale, è quello di aver dato uno stimolo all’ascolto proprio verso un tipo di pubblico che non aveva altri punti di riferimento tra le emittenti del nostro territorio.

“Radiofreccia ha un pubblico trasversale”, ribadisce Suraci, “nasce con l’idea di non calpestare i piedi, a partire dal pubblico di RTL 102.5, ma anche di altre realtà. Per questo non ci siamo posti numeri precisi. Siamo in crescita, pensiamo di poterlo fare ancora, ma rimaniamo una radio settoriale, con un pubblico ben diverso da quello generalista”.

Dati alla mano, chi segue Radiofreccia ha un’età che varia dai 25 ai 55 anni, l’ascolto è più maschile che femminile, sebbene quest’ultima componente sia comunque nutrita, ma una delle più grandi soddisfazioni per Suraci è notare che anche adolescenti e giovani maggiorenni contattano l’emittente.

“E’ decisamente piacevole notare che ci sono quindicenni che tramite Radiofreccia scoprono band e artisti che hanno fatto la storia del rock”, ci racconta, “Non tutti ascoltano rap e trap, sebbene sia una delle tendenze più forti di questi ultimi anni, e per molti il rock rappresenta una forte passione”.

Infine, invebitabile non parlare anche dei tanti canali su cui Radiofreccia è distribuita.

“La nostra è una realtà nativa digitale. Come dicevo prima, Radiofreccia è l’evoluzione di una delle nostre reti tematiche studiate per il web e per il DAB+, l’FM è arrivata in un secondo momento. E poi c’è la radiovisione che per noi rappresenta un altro segmento importante, tanto che oggi molti locali scelgono di diffondere Radiofreccia proprio tramite la tv”.

Una radiovisione a cui il gruppo di RTL 102.5 crede molto, tanto che la stessa Radiofreccia ha rinnovato recentemente gli studi, offrendo una maggiore visibilità ai numerosi speaker dell’emittente, ma anche agli ospiti (che saranno sempre più presenti nelle prossime settimane) ed a programmi che metteranno in evidenza non solo i video musicali, ma anche i vinili che hanno fatto la storia del rock dagli anni ’50 fino ai giorni nostri.