Addio all’FM in Svizzera: entro due anni si passa al DAB+

“Il settore radiofonico si è accordato sul passaggio dalla FM alla diffusione digitale via DAB+ negli anni 2022/2023. I membri delle associazioni radiofoniche e della SSR hanno approvato la procedura. Di conseguenza, la SSR disattiverà i suoi trasmettitori FM in agosto 2022 e le radio private al più tardi entro gennaio 2023”.

Lo scrive l’UFCOM – Ufficio Federale delle Comunicazioni della Svizzera.

“La decisione” – riporta il sito – è stata presa a grande maggioranza in tutte le regioni del Paese”.

A comunicarlo, il 21 dicembre, sono state l’Associazione delle radio private svizzere (ARPS), l’Unione romanda delle radio regionali (RRR), l’Unione delle radio locali non commerciali (UNIKOM) e la SSR.

“Lo spegnimento della FM” – aggiungono – “avviene in seguito ai riscontri positivi del mercato e all’evoluzione del numero di ascoltatori. Il piano di smantellamento prevede che la SSR metta fuori servizio i propri trasmettitori FM nell’agosto 2022, per facilitare il passaggio alle emittenti commerciali. Nel gennaio 2023 toccherà poi alle emittenti radiofoniche private spegnere i propri trasmettitori FM”.

Un passaggio, lo specifichiamo, che ad oggi non riguarda assolutamente il territorio italiano, dove non si è mai parlato della disattivazione della modulazione di frequenza.

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Smartphone senza FM dal 2021: una norma nota da tempo, ma ignorata?

Sta causando un ‘polverone’ il caso dell’imminente eliminazione della radio FM dagli smartphone.

Tutto nasce dal decreto Sblocca Cantieri, che dal primo gennaio 2021 impone a tutti i cellulari con modulazione di frequenza commercializzati in Italia di poter ricevere anche il DAB+.

Il tuner DAB+, tuttavia, necessiterebbe di un’antenna diversa da quella FM, che per gli smartphone è semplicemente rappresentata dagli auricolari.

Questo aspetto, per la maggiorparte dei produttori, è stato vissuto – a quanto pare – come un problema che sta portando verso una decisione netta: se l’FM necessita della presenza del DAB+, si elimina la modulazione di frequenza dagli smartphone.

E questo è ciò che sta avvenendo già sui prodotti Samsung, con un aggiornamento del software che disabilita l’FM, anche sui cellulari più datati. Ancora tacciono (ma pare sia una questione di giorni) i competitor.

La radio, per chi vorrà continuare ad ascoltarla tramite smartphone, sarà disponibile solo tramite le app.

Una norma retroattiva che sta spiazzando molti utenti e di cui non si era quasi mai parlato fino a qualche giorno fa, sebbene alcune testate – quale DDay.it che riportiamo – avesse allertato dei ‘rischi’ già da tempo.

Lo stesso periodico, tuttavia, lascia aperta una possibilità che potrebbe cambiare le sorti di questa norma.

“A giugno del 2021” – si legge – “entrerà in vigore la direttiva europea, che considera la radio FM negli smartphone elemento accessorio e quindi, teoricamente, dopo soli 6 mesi dall’obbligo imposto dalla legge italiana, i negozianti sarebbero liberi di rivendere smartphone con la sola radio FM, senza DAB+”.

Palla al centro e si riparte?

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L’anno della digitalizzazione delle autoradio: quanto è cresciuto il DAB+ nel 2020?

Il 2020 è stato l’anno della digitalizzazione delle autoradio.

Addetti ai lavori e appassionati del settore ne sono consapevoli, ma il pubblico che ascolta la radio (a prescindere dal device) ha avuto un arricchimento dal DAB+ o servirebbe qualcosa di più?

Ne parliamo nel podcast di questa settimana, dopo essere stati contattati da alcuni lettori di Lombardia e Piemonte che, grazie all’attivazione di nuovi impianti DAB+ sul confine svizzero, hanno scoperto una nuova ed ampia offerta di emittenti straniere.

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Emergenza Covid: le radio svizzere in DAB+ chiedono maggior sostegno

“Senza un maggior aiuto della Confederazione, si corre il pericolo che le radio che trasmettono secondo lo standard DAB+ debbano chiudere i battenti a causa della crisi del coronavirus”.

A scriverlo è un comunicato della Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio Nazionale svizzero (CTT-N), dove si chiede che alle emittenti radiofoniche elvetiche titolari di concessione vengano innalzati dal 30%, come previsto per il 2021, al 50% i sussidi per la promozione della tecnologia DAB+, per via del crollo del mercato pubblicitario dovuto all’emergenza covid.

Al momento, le emittenti “all digital” non avrebbero ancora ricevuto alcun sostegno dallo Stato, a differenza invece delle reti analogiche.

Il rischio – si legge nel comunicato – è che 130 stazioni DAB+ (un numero nettamente superiore all’offerta di emittenti FM presenti in Svizzera) si troverebbero in seria difficoltà di sopravvivenza, in un periodo in cui si sta sempre più avvicinando il passaggio verso una diffusione esclusivamente digitale.

La Svizzera ha infatti stimato la cessazione delle emissioni FM, entro i propri confini, tra il 2023 ed il 2024.

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DAB+: Aeranti-Corallo chiede l’attivazione di impianti provvisori per le emittenti locali

È necessario il rilascio di autorizzazioni provvisorie per portare le radio locali in DAB+ nelle zone ancora non servite.

La richiesta arriva da Aeranti-Corallo.

In un comunicato, l’associazione spiega che “L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha avviato, ad inizio del 2019, il procedimento per l’adozione del nuovo Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiofonia digitale Dab+, piano che, una volta concluse le attività di coordinamento con gli stati esteri confinanti, non potrà, comunque, essere attuato prima di giugno 2022, quando terminerà il processo di refarming della banda 700 e di consequenziale ricollocazione di tutte le frequenze televisive”.

Attualmente, nei 2/3 del territorio nazionale le emittenti locali non possono ancora operare in DAB+ per mancate pianificazioni. Il tutto, in un contesto in cui sta proseguendo la digitalizzazione delle nuove autovetture.

“Al fine di evitare una penalizzazione del comparto locale” – si legge nella nota – “Aeranti-Corallo chiede una modifica del Regolamento di cui alla delibera Agcom n. 664/09/CONS e s.m., prevedendo la possibilità di attivare (fino all’attuazione del nuovo piano delle frequenze), nelle regioni dove attualmente non può operare, impianti provvisori, su base non interferenziale”.

Al momento, le aree servite da impianti DAB+ locali sono Torino, Bologna, il Trentino Alto Adige, Firenze, l’Umbria, Roma, Napoli e Cagliari.

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Il 95% delle autostrade italiane è servito dal DAB+

Come si sta espandendo il DAB+ in Italia, nell’anno della digitalizzazione delle autoradio?

Poco per volta, la radio digitale via etere sta compiendo passi in avanti, secondo quando documentato dal sito DigitalRadio.it

La copertura attuale della rete autostradale italiana, per quanto riguarda i principali mux nazionali privati, raggiungerebbe il 95%.

Ma anche la popolazione che vive distante dalle principali arterie è ormai servita dal DAB+.

Ad oggi, il dato riporta un incoraggiante 84%.

Restano penalizzate aree poco densamente popolate o difficili da raggiungere con impianti ad ampia diffusione, tanto che il dato più deficitario è proprio quello relativo al territorio, al momento fermo al 55%.

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