Emergenza Covid 19: le mascherine nella Capitale diventano “rock”

Uno dei problemi maggiori legati all’emergenza Covid 19 è il reperimento delle mascherine, possibilmente riutilizzabili.

La capitolina Radio Rock, che in queste settimane ha attuato fattive iniziative volte ad implementare la diffusione di una corretta informazione, ha cercato di compensare a questa richiesta.

Grazie ad un sodalizio con una pelletteria (“Amici per la pelle”), ha realizzato un dispositivo medico riutibilizzabile, con stampe completamente atossiche.

Le mascherine – riporta un comunicato – possono essere lavate fino a 30° dopo ogni utilizzo, grazie ad un particolare tessuto in monospugna sanitario idrorepellente.

Radio Rock ha quindi reso disponibili i suoi canali ufficiali come trait d’union tra la pelletteria e i propri ascoltatori.

Così, una volta informati, questi ultimi hanno potuto inviare all’emittente i propri ordini tramite messaggio Whatsapp o email all’indirizzo [email protected].

La rock-station capitolina, che sta ricevendo richieste da tutto il mondo, ha ritenuto di non dover aggiungere alle mascherine alcun sovrapprezzo destinato al proprio profitto.

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La battaglia vinta contro il Covid 19 dell’editore di Radio Italia Anni 60 Trentino

C’è un’altra battaglia vinta contro il coronavirus.

È quella di Alessandro Raffaelli, editore di Radio Italia Anni 60 Trentino, che in questi giorni è stato intervistato da alcune testate regionali quali “L’Adige” e “Trentino TV”.

Raffaelli ha riscontrato i primi sintomi il 27 febbraio, dopo il precedente weekend con diversi impegni professionali a Milano, tra la “Settimana della moda” ed incontri con discografici.

L’iter è quello di tanti: improvvisa febbre alta e fatica a respirare, ma il ricovero non è stato immediato ed i tamponi erano ancora pochi.

“Il 5 marzo” – racconta Raffaelli – “ho preso l’iniziativa: ho chiamato l’ambulanza e sono venuti a prendermi con lo scafandro. Ero positivo e sono stato ricoverato in isolamento, tra i primi del Trentino, con ossigeno ma non intubato”.

Tra pesanti antivirali e cure specifiche, il graduale percorso verso la guarigione dell’editore di Radio Italia Anni 60 Trentino – che ringrazia la professionalità e la delicatezza del personale sanitario – è durato oltre un mese. Dopo ben quattro tamponi, da pochi giorni può definirsi guarito.

Alessandro Raffelli tornerà al lavoro dopo Pasqua, ma intanto ammonisce tutti: “Non ci si lamenti di stare in casa” – dichiara – “perché gli intubati vivono peggio mentre noi possiamo leggere, guardare la tivù, ascoltare la radio, fare cucina”.

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Radio Marte, in “casavisione”, dona uova di cioccolato a chi opera in prima linea

Radio Marte – la nota superstation di Napoli – pensa a chi opera in prima linea contro il Coronavirus e omaggia il personale sanitario dell’Ospedale Cotugno con uova pasquali artigianali.

Martedì mattina, sono state consegnate circa trecento uova di cioccolato, a titolo di gratitudine per lo straordinario ed instancabile lavoro di emergenza.

E nelle prossime ore, anche la città di Lauro (comune irpino dichiarato recentemente “zona rossa”), riceverà una fornitura di mascherine ad uso della popolazione.

Iniziative che si susseguono senza sosta; qualche giorno fa, il pronto soccorso dell’ospedale di Ariano Irpino, ha ricevuto attraverso Radio Marte, un’importante dotazione di mascherine e liquido igienizzante.

Il palinsesto marziano è in onda, per precisa scelta editoriale, rispettando decreti e misure governative: distanze di sicurezza, sanificazione degli ambienti, utilizzo di presìdi sanitari e modalità smart working, in “casavisione”, sia in radio che in tv, dalle prime ore del mattino a tarda sera.

Da “La Radiazza”, tra i programmi più seguiti e “socialmente utili” dell’etere campano, allo sport e all’intrattenimento “alldaylong”. Anche l’informazione segue l’emergenza Covid, fornendo continui aggiornamenti nell’arco dell’intera giornata.

(Comunicato stampa)

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Covid 19: Luca Viscardi racconta al Tg1 la battaglia vinta

Luca Viscardi testimone della propria terribile esperienza, legata al coronavirus, al Tg1.

È successo nell’edizione delle 20.00 di domenica 5 aprile, quando lo station manager di Radio Number One è stato intervistato dalla giornalista Felicita Pistilli.

Nel servizio, Viscardi ripercorre quando ha vissuto nell’ultimo mese, dal momento del ricovero, alle infinite giornate in cui ha lottato contro il virus, fino all’inizio della ripresa.

Oggi non è ancora completamente guarito, ma si sta riabilitando in una struttura ospedaliera di Bergamo, dopo tre settimane di ricovero all’ormai noto Papa Giovanni della stessa città.

Viscardi conclude il suo discorso, dicendo che è una battaglia che si può vincere, sebbene la malattia sia devastante.

Il servizio tg è disponibile cliccando QUI.

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Luca Viscardi verso la ripresa dopo il Covid 19: “Meglio due giorni in più in casa dell’incubo da cui mi sono svegliato”

Luca Viscardi si sta lentamente riprendendo dal coronavirus, dopo 26 giorni in ospedale.

E’ lo stesso station manager di Radio Number One a comunicarlo, in un post ripreso dalla propria emittente.

Di Viscardi, finora, avevamo volutamente scelto di parlarne poco o nulla, in attesa di notizie più rassicuranti che sono finalmente arrivate.

In realtà, come spiega il noto speaker, si tratta dell’inizio della fase 2, in quanto viene “trasferito in una struttura dove dovrò solo terminare le cure contro i danni collaterali del virus, in particolare quelli creati da una polmonite così persistente”.

“Sono stato in ospedale 26 giorni” – racconta – “io ho subito pensato di avere il fisico che sembra una mozzarella andata a male e invece mi dicono che la mia degenza sia nella norma, se non addirittura un pelo inferiore a quella di altri. Giusto per capire come funziona quella che “tanto é poco più di un’influenza”“.

In un lungo post, che riportiamo integralmente in coda a questo articolo, Viscardi racconta esperienze personali, vissute al Papa Giovanni di Bergamo, con una profonda riflessione finale, relativa alla solitudine che si prova, per via dell’isolamento fisico da tutti, familiari in primis.

“Ho la sensazione che questo particolare aspetto stia passando un po’ sotto traccia” – sottolinea – “e possa invece essere il terzo vero problema odierno dopo quella della salute e quello economico. Non dimentichiamolo. Io non tornerò ancora dalla mia splendida famiglia, ma oggi faccio un passo verso la normalità e quella maledetta agognata pizza per cui ormai potrei davvero fare gesti criminali. Vi ho annoiato a morte, perdonate la lunghezza: state al sicuro e fate di tutto per evitare questo inferno. La battaglia si vince, ma meglio due giorni in più in casa dell’incubo da cui mi sono svegliato“.

A Luca Viscardi e a tutti coloro che stanno superando brutta parentesi (compresi diversi radiofonici), la speranza di un ritorno quanto prima alla vita di sempre.

Emergenza Covid 19: salta l’indagine RadioTER del secondo trimestre 2020

TER – Tavolo Editori Radio srl informa che l’indagine Radio TER 2020 non verrà realizzata con riferimento al secondo trimestre 2020 (periodo 31 marzo – 15 giugno 2020).

Conseguentemente non vi saranno la pubblicazione dei dati e la pubblicazione del nastro di pianificazione del primo semestre 2020.

I dati del primo trimestre 2020 verranno rilasciati, come programmato, in forma riservata agli editori, con riferimento alle rispettive emittenti.

Il Consiglio di amministrazione di TER è stato costretto ad assumere tale decisione in relazione alla impossibilità, comunicata dagli Istituti incaricati della realizzazione dell’Indagine Principale di Radio TER 2020, di svolgere, durante la fase dell’emergenza sanitaria Covid-19 in corso, l’indagine stessa come contrattualmente previsto.

(Comunicato del 31 marzo 2020)

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