Linus: “Radio Capital sta benissimo, è una gigantesca balla che sia in vendita”

Si torna a parlare di Radio Capital e delle presunte voci che negli scorsi mesi l’avevano annunciata in vendita.

In risposta ad un commento su Instagram, Linus nega che questo sia vero.

“Radio Capital sta benissimo, è una gigantesca balla che sia in vendita”, replica alla domanda di un ascoltatore che chiedeva se si sapesse nulla di questa emittente.

Ricordiamo che solo poche settimane fa, alcuni quotidiani l’avevano data prossima alla cessione alla famiglia Angelucci.

Il “botta e risposta” è inserito in un post dove Linus ha ufficializzato il rinnovo del contratto con Radio Deejay e con l’intero gruppo per il prossimo triennio.

“Ancora tre anni, così facciamo cifra tonda”, annuncia sui social, indicando indirettamente il 2026 come l’anno in cui festeggerà cinquant’anni di carriera.

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Rai: i giornalisti senza contratto pronti alla mobilitazione

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

Lunedì 6 novembre 2023, si è riunita l’assemblea dei giornalisti che lavorano nelle reti Rai senza contratto giornalistico.

Hanno partecipato in presenza e online 130 persone: si tratta di oltre il 50 per cento dei giornalisti non contrattualizzati come tali (‘false’ partite IVA e interni con contratto da programmisti multimediali) che ogni giorno contribuiscono in modo imprescindibile a realizzare i programmi di informazione del Servizio Pubblico: tutti, nessuno escluso, eccettuati i TG.

L’Assemblea ha votato a larghissima maggioranza il seguente documento.

“Esprimiamo profonda preoccupazione perché il tavolo aperto lo scorso marzo sulla nostra situazione contrattuale, che si protrae ormai da anni, si è arenato dopo continui rinvii. Chiediamo di convocarlo al più presto per avviare una rapida definizione positiva della nostra vertenza. Rivendichiamo il nostro diritto ad avere il contratto nazionale di lavoro giornalistico Rai-Usigrai. Consideriamo inaccettabile che la Rai, azienda pubblica, non riconosca ai lavoratori il contratto previsto dalla legge, e si renda colpevole dell’applicazione di contratti illegittimi e irregolari”.

L’Assemblea si è infine dichiarata pronta ad aprire, assieme alle proprie legittime rappresentanze sindacali, una fase di mobilitazione che contempli ogni iniziativa utile a conseguire il riconoscimento dei propri diritti.

(Comunicato stampa)

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Rinnovato il contratto di lavoro giornalistico fra Aeranti-Corallo e Fnsi

Entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 il nuovo contratto di lavoro giornalistico sottoscritto fra Aeranti-Corallo e Federazione Nazionale della Stampa Italiana per ciò che riguarda l’emittenza locale. Più che di un nuovo contratto, in realtà, si tratta del rinnovo, sottoscritto mercoledì 16 novembre, del precedente Contratto collettivo nazionale per il lavoro giornalistico subordinato nelle imprese del settore radiotelevisivo locale, con in più il Regolamento per la disciplina dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) giornalistica nelle imprese dello stesso settore.

C’è comunque qualche novità. Le principali riguardano l’ambito di applicazione, con la previsione che l’opera del teleradiogiornalista nel corso dell’orario normale di lavoro potrà essere utilizzata anche per le testate online prodotte dall’azienda e per l’eventuale diffusione di contenuti tramite siti web e piattaforme social (ivi comprese, a titolo esemplificativo, l’attività di videomaker e di web editor). Inoltre, si è proceduto ad allineare il contenuto del CCNL alle modifiche normative intervenute negli ultimi anni (per esempio, il passaggio della previdenza dei giornalisti dipendenti dall’Inpgi all’Inps) ed è stato introdotto il Regolamento di disciplina cui abbiamo già accennato.

Il nuovo contratto entrerà in vigore, come detto, il 1° gennaio e scadrà il 31 dicembre 2026. L’aumento retributivo per tutti i teleradiogiornalisti dipendenti è fissato in 100 euro lordi mensili, che saranno riconosciuti in due tranches da 50 euro lordi ciascuna, con decorrenza, rispettivamente, marzo 2023 e marzo 2024.

Per i teleradiogiornalisti collaboratori (non dipendenti), qualora le prestazioni concordate (a decorrere dal 1° gennaio 2023) siano almeno 6 al mese, il compenso lordo annuo non potrà essere inferiore a 3.600 euro (anziché 3.000 euro come previsto in precedenza).

Il coordinatore Aeranti-Corallo Marco Rossignoli e il segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso hanno espresso soddisfazione per il risultato delle trattative, evidenziando che il CCNL dell’emittenza radiotelevisiva locale vige dall’ottobre 2000 e disciplina i rapporti di lavoro per circa 2.000 giornalisti, che, con il proprio impegno, contribuiscono quotidianamente ad arricchire l’informazione sui territori grazie ad una rete capillare di emittenti.

«È un contratto che si caratterizza per la sua sostenibilità e per volontà delle parti di dare un riconoscimento economico ai colleghi in un momento difficile per il settore dell’emittenza locale radiotelevisiva e per tutta la filiera dell’informazione in Italia – ha detto Lorusso – . Un altro aspetto importante è l’introduzione di nuove figure professionali: un passaggio per noi fondamentale nell’ottica dell’impegno quotidiano del sindacato a far sì che il sistema di tutele, diritti e garanzie per i giornalisti si rafforzi sempre di più».

Il coordinatore di Aeranti-Corallo Rossignoli ha invece dichiarato: «Pur in un momento complicato per l’economia italiana e del comparto, firmiamo un rinnovo contrattuale sostenibile per le imprese, con un riconoscimento importante alle professionalità dei giornalisti e lo sguardo rivolto all’evoluzione tecnologica. Credo sia importante che editori e giornalisti affrontino insieme le difficoltà del momento per uscirne, insieme, nel migliore dei modi».

Mauro Roffi
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Rinnovato il contratto di lavoro delle imprese radiotelevisive

Una notizia importante per quanti operano nel settore radiotelevisivo è il recentissimo accordo per il rinnovo del contratto di lavoro raggiunto fra le imprese radiotelevisive di Confindustria Radio-Tv e le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uil-Com. Il rinnovo ha validità quadriennale ed è stato siglato presso la sede di Confindustria Radio Televisioni a Palazzo Colonna a Roma.

A firmarlo, come detto, sono stati la delegazione datoriale di Confindustria Radio Televisioni, coordinata da Piero Manera (da molti anni ‘specialista della materia’), e le organizzazioni sindacali di settore.

Il contratto, che – va sottolineato – non riguarda in specifico il settore giornalistico, si applica ai dipendenti di tutte le aziende nazionali e locali private, esercenti servizi radiotelevisivi, multimediali, attività di edizione e messa in onda, produzioni e commercializzazioni dei programmi.

La trattativa ha permesso di rielaborare la parte normativa in merito ai “contratti a tempo determinato e somministrati a t.d.”, di particolare interesse per la gestione datoriale/aziendale. Si è inoltre attuata la parziale revisione dell’articolo riguardante la “malattia”, l’adeguamento dell’articolo “appalti”, il consolidamento dell’accordo riguardante la “polizza sanitaria Salute Sempre” e la completa revisione del testo contrattuale vigente per l’adeguamento normativo. Tutta una serie di istituti riguardanti le nuove attività progettuali e lavorative del settore sono stati demandati alla trattazione ‘in progress’, da realizzarsi nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale, organismo bilaterale datoriale/sindacale, rinominato nelle componenti per la stessa durata contrattuale.

Per la parte economica, gli aumenti salariali sono fissati, per il comparto televisivo, in tre tranche 2022/23/, rispettivamente per €40, €35 e €40 lordi; per il comparto radiofonico gli aumenti verranno invece corrisposti in due tranche 2022/2023, pari rispettivamente a €40.00 ed €40.50 lordi; ci sono poi oltre €250 lordi a titolo di ‘una tantum’ per il periodo di vacanza contrattuale del 2021 e di una parte di questo 2022. È stata inoltre confermata la somma di €10 quale costo per la polizza sanitaria interamente a carico delle aziende; è stato infine stabilito di elevare all’1.20% il contributo a carico dell’azienda per i fondi di categoria.

Per il perfezionamento dell’accordo si dovrà ora attendere l’esito delle assemblee sindacali, previste entro la metà di giugno.

A chiusura della trattativa e della sottoscrizione, il presidente di Confindustria Radio Televisioni Franco Siddi è intervenuto per complimentarsi con la compagine datoriale e sindacale, apprezzando il grande lavoro svolto e l’equilibrato risultato ottenuto. Siddi ha dichiarato: “In tempi non facili per il dialogo sociale e i rinnovi contrattuali, Confindustria Radio Televisioni e i sindacati di settore sono riusciti a portare a termine la contrattazione sul CCNL. Il contratto è stato sottoscritto al termine di una trattativa durata oltre un anno e ha preso nuovo impulso dopo la pandemia. Si conferma il ruolo efficace della contrattazione sociale”.

Nel parallelo comunicato dei sindacati si illustrano ugualmente i contenuti dell’accordo, “che corona un lavoro di trattativa durato più di un anno”.

In particolare si spiega come “dopo non aver ritenuto percorribili le proposte datoriali relative all’introduzione di una disciplina dei contratti di lavoro intermittente e stagionali, le Parti hanno sottoscritto un accordo specifico sui contratti a tempo determinato. In particolare, in forza del DLGS del 2021 che ha reso possibile la possibilità di allungare la durata temporale dei contratti a t.d., con questa disciplina sottoscritta, le Aziende potranno prorogare i contratti subordinati e somministrati a tempo determinato fino a un massimo di 48 mesi, ma soltanto sulla base delle causali richiamate nell’accordo. In cambio, il Sindacato ha ottenuto che il 40% di questi contratti, sempre su base aziendale, venga trasformato in contratti subordinati a tempo indeterminato”.

Per gli appalti, “con l’obiettivo di ridurre la frammentazione della filiera e di assicurare maggiori tutele ai lavoratori e alle lavoratrici, degli appalti e diretti, le Parti hanno comunemente deciso di rafforzare il diritto d’informazione previsto nel contratto, ampliando gli obblighi di comunicazione dei dati numerici, qualitativi e quantitativi in capo all’Osservatorio, che prevederà sessioni specifiche su questi argomenti…

L’obbligo di utilizzo dei contratti sottoscritti da CGIL, CISL, UIL in tutta la filiera degli appalti radiotelevisivi rappresenta un avanzamento importante nel contrasto ai contratti pirata ampiamente utilizzati nel settore, ma soprattutto, significa anche una maggiore tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende in appalto”.

Per la parte economica e limitatamente al comparto radiofonico, i sindacati spiegano:

“L’aumento concordato a regime, per il periodo 31 dicembre 2020-31 dicembre 2024 sarà pari a 80.5 euro parametrate al 3° livello, suddiviso in due tranche: luglio 2022: euro 40; novembre 2023: euro 40.5. Anche per il comparto radiofonico, con le competenze del mese di settembre 2022 si prevede inoltre una una-tantum di 250 euro non parametrate, a cui si aggiungerà, per gli aderenti al Fondo Pensione Byblos e a far data dal 01/01/2023, un aumento dello 0.2 della contribuzione a carico azienda, che si affiancherà a quella del lavoratore che rimane all’1%”.

Mauro Roffi
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