DAB+: a consultazione pubblica le Linee guida del Ministero per i consorzi locali

Qualcosa si muove sul fronte del DAB+, dove una recente fase di ‘stasi’ aveva fatto temere che prevalesse una nuova logica di rinvii rispetto all’esigenza di fare una volta per tutte progressi effettivi in una situazione bloccata davvero da troppi anni.

Ecco allora che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha redatto nei giorni scorsi un documento contenente lo schema delle attese ‘Linee guida’ relative ai criteri che verranno adottati dal Ministero stesso per procedere all’assegnazione dei diritti d’uso alle società consortili costituite dagli editori radiofonici locali per lo svolgimento dell’attività di operatore di rete appunto per il DAB+.

Lo schema di queste Linee guida è stato posto dal Ministero a consultazione pubblica e tutti gli interessati potranno inviare osservazioni a mezzo PEC all’indirizzo [email protected] entro il 10 gennaio prossimo.

Ma come sono queste Linee guida? I colleghi di newslinet.com (a cui rimandiamo anche per gli opportuni approfondimenti), che seguono da sempre da vicino la situazione in questo settore, sembrano abbastanza fiduciosi:

“Il contenuto è sostanzialmente aderente alle attese. Anzi, per certi versi, si riscontra un approccio tutto sommato morbido da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che sembra aver tenuto conto di molte delle considerazioni esposte dai vari esponenti di spicco ospitati negli ultimi mesi su queste pagine”.

Tutto sommato positivo anche il commento di Aeranti-Corallo, che “esprime soddisfazione per il documento, che valorizza il ruolo degli editori radiofonici locali nel processo di digitalizzazione del settore, marginalizzando iniziative meramente speculative e scongiurando rischi di accaparramento di frequenze particolarmente penalizzanti per l’emittenza locale”.

Ovviamente un esame dettagliato delle Linee guida (di importanza fondamentale per poter ambire alla diffusione in DAB+ a livello locale e conoscere i criteri previsti per la ‘gara’ laddove fosse necessaria una selezione competitiva) potrà essere effettuato solo dopo l’emanazione definitiva delle stesse.

Per ora basterà ricordare che l’Agcom nel suo Piano DAB ha definito 21 bacini d’utenza, prevedendo, per l’ambito locale, 54 reti con copertura regionale – 27 delle quali decomponibili su base sub regionale – e 36 reti in ambito locale con copertura pluri-provinciale o provinciale.

Fondamentale, per prima cosa, sarà provvedere da parte dei consorzi alle ‘manifestazioni di interesse’ previste dalla procedura, indicando il bacino d’utenza e le reti oggetto di interesse.

Mauro Roffi