“La radio oltre la radio”: l’analisi di Confindustria Radio Televisioni

Confindustria Radio Televisioni e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano hanno tenuto un evento chiamato “La radio oltre la radio. Le sfide del digitale fra prominence, pluralismo e nuove metriche”. Ne riportiamo i dettagli dal seguente comunicato.

CRTV lavora per una transizione intelligente, sostenuta da una strategia che sia accelerata, ma al tempo stesso nei tempi necessari – per l’aspetto dell’ascolto in mobilità, per esempio, ci vorranno almeno 10 anni per l’aggiornamento del parco macchine. È una transizione che deve essere accompagnata, mantenendo coesistenza di FM e DAB fino a livelli di copertura e penetrazione del DAB tali da non lasciare indietro nessuno, né imprese, né pubblico. È anche una transizione che deve essere sostenuta: si tratta di percorso di innovazione tecnologica ma anche di infrastrutturazione e sicurezza – si pensi alla copertura delle gallerie autostradali, molto più efficiente e resiliente del wifi, nonché volto a garantire l’accessibilità di servizi di interesse generale completamente gratuiti per l’utente. Il DAB è green, la potenza delle emissioni è più bassa, è più efficiente lo sfruttamento dello spettro elettromagnetico, e sono minori le interferenze con i Paesi limitrofi. Come tale  è un’evoluzione che deve essere facilitata e sostenuta dallo Stato, si tratta di proteggere imprese produttive e che fanno cultura”.

Così Franco Siddi, Presidente di Confindustria Radio Televisioni all’evento “La radio oltre la radio. Le sfide del digitale fra prominence, pluralismo e nuove metriche” sviluppato da Confindustria Radio Televisioni e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Almed, Alta Scuola di Media Comunicazione e Spettacolo, con i Master Fare radio e Fare TV,  svoltosi l’8 giugno a Milano.

Bisogna garantire interventi per la salvaguardia e lo sviluppo della radiofonia  nella prospettiva della diffusione della tecnologia DAB ma al tempo stesso garantire la sostenibilità delle imprese, attuale e futura” ha aggiunto il Presidente ”ad es. prevedendo interventi che attenuino gli effetti del caro bollette sull’intero settore radiotelevisivo, per cui sono stimati impatti del 20-25% sul totale costi, e impatti ben superiori per il settore radiofonico, e destinati a crescere finché non potrà usufruire del DAB”.

L’evento è stato l’occasione per presentare l’Osservatorio della Radio In Italia, a cura di Andrea Veronese, Responsabile Ufficio Studi CRTV, strumento unico di rappresentazione del settore. Rosario Alfredo Donato, Direttore Generale di Confindustria Radio Televisioni, nella sua presentazione dell’attività associativa, ha commentato che “l’Osservatorio diventerà un punto di riferimento per la crescita della conoscenza del sistema delle imprese radiofoniche ad uso degli Associati, delle Istituzioni e dell’Università”. Basato su un database in continuo aggiornamento su mercato e operatori, contenuti e piattaforme, mappature e cronologie, economics di settore, ascolti, investimenti, tecnologie, uscirà con cadenza annuale.

La “Radio Oltre la Radio “è  la terza tappa del programma di promozione della Radio nelle università promosso da Confindustria Radio Televisioni in collaborazione con i maggiori atenei italiani ,segue due eventi dedicati alla radio che si sono tenuti a Roma presso Sapienza Università di Roma, “Universi sonori, dalla radio tradizionale ai nuovi spazi di produzione e ascolto”, e presso Università Roma Tre, in occasione del World Podcast Day 2023.

(Comunicato stampa)

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Confindustria Radio Tv: “La radio rimane un ambiente professionale e lavorativo attraente per i giovani”

Confindustria Radio Televisioni commenta, attraverso il seguente comunicato, ciò che è emerso dal convegno organizzato con l’Università Sapienza di Roma. I dettagli nel servizio.

“Universi sonori. Dalla radio ai nuovi spazi di produzione e ascolto” è il titolo della giornata di riflessione sul presente e sul futuro dell’ecosistema della radiofonia promossa da Confindustria Radio Televisioni in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma che si è svolta mercoledì 29 marzo.

Obiettivo: condividere le principali tendenze e idee progettuali che si stanno sviluppando intorno al mondo della radio – e del consumo di contenuti audio più in generale – con professionisti ed esperti del settore in dialogo con gli studenti – all’evento hanno partecipato le cattedre di Entertainment and Television Studies (Prof.ssa Mihaela Gavrila), Giornalismo Radiotelevisivo (Prof. Christian Ruggiero) e Data Journalism (Prof.ssa Marzia Antenore).

Se il pubblico giovane è quello che più si sta allontanando dai consumi lineari, la radio li sta inseguendo con offerte tematiche, talent e format che li rappresentano, con la presenza su tutte le piattaforme e i social e con eventi sul territorio. La radio rimane un ambiente professionale e lavorativo attraente per i giovani, aperto e sfidante, come risulta, tra l’altro, dal moltiplicarsi di radio universitarie.

L’incontro, che si è svolto per una intera giornata, si è sviluppato in panel tematici, tavole rotonde, esperimenti laboratoriali e di talk con le radio universitarie.

La mattina, dopo un’introduzione di scenario – radio e audio in Italia (CRTV), Europa (LabRadio France), podcast (Ipsos) e branded content (MDE Audio Strategy) – ha visto susseguirsi gli interventi di primari player del mercato radiofonico italiano, operatori della filiera, istituzioni (Agcom).

Nella sessione mattutina, per Confindustria Radio Televisioni hanno partecipato il Presidente Franco Siddi, il Direttore Generale Rosario Donato e Andrea Veronese dell’Ufficio Studi.

Per Sapienza Università di Roma ha aperto l’evento il Direttore del Dipartimento CoRiS e Prorettore alle Tecnologie innovative per la comunicazione della Sapienza, prof. Alberto Marinelli.

“Innovazione continua, offerta professionale e responsabile, accessibilità gratuita sono le caratteristiche essenziali della programmazione radiofonica e il suo grande valore aggiunto” ha detto Franco Siddi, Presidente di Confindustria Radio Televisioni “Si tratta di caratteristiche che richiedono stabilità di risorse frequenziali e pubblicitarie e attenta manutenzione regolamentare e normativa. Il sistema deve infatti rimanere sostenibile, evolvere e continuare a rispondere ai bisogni del pubblico di informazione, musica, intrattenimento, comunicazione del e sul territorio, su tutte le piattaforme”.

“La parola d’ordine è ora accompagnamento, che nella transizione della radio al DAB significa garantire continuità di risorse per il ritorno degli investimenti nelle infrastrutture di rete e mantenere l’FM in simulcast in FM fino ad una congrua adozione della nuova tecnologia trasmissiva; nell’ambiente connesso significa garantire prominence, ossia visibilità e accessibilità della radio sulle piattaforme smart. La radio” ha concluso Siddi “è al centro dell’attenzione di Confindustria Radio Televisioni, che ha in programma ulteriori iniziative di promozione del mezzo in ambito universitario”.

(Comunicato stampa)

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Confindustria Radio Tv e la Sapienza si incontrano per parlare del futuro della radio

Si chiama “Universi Sonori” ed è una giornata in programma mercoledì 29 marzo.

Tema dell’incontro: “Dalla radio tradizionale ai nuovi spazi di produzione e ascolto”.

A promuoverla sono Confindustria Radio Televisioni e l’Università Sapienza di Roma.

Dalle 9.30 del mattino fino alle 19.00, decine di professionisti si confronteranno per parlare del ‘mezzo’, dei suoi scenari, di sperimentazione, di radio universitarie, di informazione, di podcast, di visual radio, del contesto ‘audio suono’.

Un’evento che potrà essere seguito anche online e di cui pubblichiamo il programma integrale.

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CRTV: “Sviluppare il DAB+, senza dismettere l’FM”

Sostenere lo sviluppo del DAB+, senza dismettere l’FM fin quando ciò sarà necessario.

Questa la richiesta di Confindustria Radio Televisioni, il cui presidente Franco Siddi ha recentemente commentato l’audizione del Ministro Adolfo Russo.

L’associazione dei media radiotelevisivi ha inviato alle redazioni un comunicato stampa, che pubblichiamo.

“Le prime dichiarazioni del Ministro in ordine alle attività del governo per la radio e la tv sono confortanti. In termini di metodo, viene affermata l’idea di un confronto operoso con le parti sociali rappresentative del sistema, con l’annuncio di un Tavolo per la radiofonia su DAB e FM da una parte, e con le televisioni dall’altra, per lo sviluppo del processo di transizione al DVBT-2 in corso”. È questo il primo commento del Presidente di Confindustria Radio Televisioni Franco Siddi in merito all’audizione del Ministro Adolfo Urso alla Camera dei Deputati (IX Commissione Trasporti) sulle linee programmatiche del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in tema di comunicazioni.

“Significativa” – aggiunge Siddi – “ci appare l’affermazione di riconoscere centralità allo sviluppo della radiofonia digitale DAB+, dichiarando contestualmente l’assoluta non dismissibilità dell’FM fin quando ciò sarà necessario. Questa è una delle richieste più forti da noi rappresentate nella continuità istituzionale al governo, per assicurare a tutti i cittadini la continuità del servizio radiofonico – ovunque, senza lasciar nessuno indietro – e per preservare il valore delle imprese del settore chiamate contestualmente a investire nel DAB+, tecnologia digitale verso cui sono impegnate con grande determinazione”.

“È molto importante, infine, affermare il ruolo dell’Italia nel confronto internazionale sull‘uso dello spettro elettromagnetico, con particolare attenzione ad assicurare al sistema radiotelevisivo la disponibilità della banda sub 700MHz, come oggi ha riconosciuto anche il ministro in Parlamento”.

CRTV parteciperà attivamente al confronto nei tavoli annunciati dal Ministro, al quale conferma anche l’istanza di incontri specifici.

(Comunicato stampa)

Confindustria Radio Televisioni: “In Europa, già 30 Paesi trasmettono la radio in DAB+”

“Sempre più Paesi in Europa adottano il DAB/DAB+ lanciando nuovi programmi digitali”.

Lo riporta oggi la newsletter di Confindustria Radio Televisioni.

Nel dettaglio, l’associazione ricorda che “sono già 30 i Paesi che trasmettono con la tecnologia digitale, più efficiente rispetto all’FM per utilizzo delle risorse spettrali (16 programmi per multiplex) energia, emissioni. L’offerta si declina in canali esclusivi per l’offerta digitale, che contribuiscono all’aumento degli ascolti al punto che in alcuni Paesi si inizia a pianificare lo switch off del segnale analogico – ma ad oggi si ricorda tale passaggio è stato effettuato solo in Norvegia, dal 2017, e programmato per la Svizzera (2024)”.

L’analisi è dettagliata e comincia dall’Austria, che entro il 2021 garantirà l’85% della popolazione servita. In Belgio, il governo fiammingo ha deciso di effettuare lo switch off della radio FM due anni dopo che l’ascolto digitale avrà raggiunto il 50%.

In Bulgaria è partito il test nella Capitale, mentre in Danimarca il 98% della popolazione riceve il DAB+.

La Francia, dopo l’avvio delle aree metropolitane delle principali città, estenderà in almeno altri importanti 15 centri la copertura entro il 2021.

In Grecia sono in atto i primi test per le radio private, mentre il Regno Unito ha già raggiunto il 60% di ascolti tramite device digitali.

L’Olanda è quota 95% con la copertura, mentre in Svizzera è possibile ricevere oltre 140 stazioni in digital radio.

E in Italia? “L’83 percento della popolazione può già ricevere DAB+” – riporta Confidustria Radio Televisioni, riprendento i dati resi noti da Digitalradio Büro Deutschland – “Nelle ultime settimane l’espansione della rete con altri 55 trasmettitori è continuata nonostante la pandemia di Covid 19. Altri multiplex locali, tra gli altri in Puglia, sono entrati in funzione. In Alto Adige, l’emittente del servizio pubblico Alto Adige (RAS) ha iniziato a spegnere i trasmettitori FM a favore di DAB+ e sta pianificando un’ulteriore espansione della rete digitale-terrestre. Le radio private altoatesine ora possono essere ascoltate quasi ovunque su DAB+, oltre a emittenti tedesche e internazionali”.

La panoramica conclude segnalando che “dall’inizio del 2020, tutte le nuove auto in Italia sono fornite di serie con DAB+“.

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: [email protected]

Confindustria scrive al premier Conte: “Servono interventi per il sistema radiotelevisivo”

“In questo momento in cui il Paese è smarrito e preoccupato, le imprese radiotelevisive, nazionali e locali, stanno sempre più dimostrando di avere un ruolo centrale e di svolgere un servizio di preminente interesse generale, costituzionalmente riconosciuto, con l’offerta di un’informazione costante, qualificata e verificata e di una programmazione culturale e di intrattenimento altrettanto fondamentale per la sua funzione sociale in grado di estendere senso civico e anche un minimo di distrazione e di rasserenamento”.

È questo l’incipit della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte, da Franco Siddi, Presidente di CRTV. Siddi richiama la rilevanza e il valore, anche costituzionale del sistema dell’informazione e dei media, citando una sentenza fondativa al riguardo, la n. 40 del 1960, che ha sottolineato il ruolo svolto “non solo per i singoli componenti del corpo sociale, ma anche per la sua unità”.

“Principio che ha poi trovato piena attuazione nella successiva giurisprudenza costituzionale, e a livello legislativo, nel considerare l’intero sistema pubblico e privato come soggetti che svolgono un’attività di preminente interesse generale” ricorda Siddi.

Ruolo coesivo, ma anche responsabilità imprenditoriale e professionale: le imprese radiotelevisive, pur tra mille difficoltà, si sono da subito attrezzate per svolgere il loro servizio garantendo la massima protezione sanitaria a tutto il personale, come peraltro sta documentando CRTV, e garantendo continuità di un servizio essenziale per la comunità.

“Adesso è il tempo della consapevolezza che ciascuno deve fare fino in fondo la propria parte per la tenuta del Paese” aggiunge Siddi, che rivolge al Presidente del Consiglio la richiesta di fare in modo “che radiofonia e televisione possano andare avanti senza pregiudizio per il futuro”. Con il protrarsi della grave crisi, l’Associazione si riserva di rappresentare una serie di interventi indispensabili e fondamentali a garantire la continuità aziendale dell’intero sistema radiotelevisivo “espressioni vitali di un Paese che vuole sopravvivere all’emergenza, preservando libertà, pluralismo e realtà economica”.

(Comunicato stampa)