Niente CATI: ecco come dal 2001 la Svizzera effettua le ricerche sull’ascolto della Radio

Mentre in Italia, Audiradio parte con una ricerca CATI che ricalca in larga misura quanto faceva TER, in Svizzera da anni gli ascolti si misurano con un “meter” basato su Smart Watch. Fornendo dati in tempo reale, come nel caso del crollo degli ascolti delle emittenti che hanno appena abbandonato l’FM. Ma sono dati significativi? FM-world ha intervistato chi la ricerca la realizza, Mediapulse.

Questo il resoconto dell’intervista a Martin Weber, Sr. Research Manager Radio avvenuta il 29 gennaio 2025. La risposta relativa allo spegnimento FM è alla fine, ma invitiamo tutti alla lettura di ciascuna risposta: ne vale la pena.

Mediapulse

FM-World (Marco Hugo Barsotti):  Innanzitutto, due parole su Mediapulse e il suo ruolo nel panorama mediatico svizzero.

Mediapulse (Martin Weber): Come organizzazione industriale indipendente, Mediapulse è incaricata di raccogliere dati sul consumo di programmi radio e TV in Svizzera.

Questi dati sono considerati valuta ufficiale (“official currency”) e vengono utilizzati da emittenti e produttori di programmi, dall’industria pubblicitaria, dalle agenzie governative e per la ricerca.

Come azienda con un forte focus pratico, Mediapulse cerca di supportare il mercato dei media elettronici e della pubblicità svizzero con servizi di ricerca e prodotti di dati. Sistemi moderni e innovazioni costanti garantiscono che possano essere mappati anche i cambiamenti nel consumo dei media audiovisivi.

Mediapulse rappresenta un approccio neutrale, indipendente, trasparente e scientifico alla ricerca sui media ed è sotto la supervisione del DATEC (UFCOM). Una grande parte del mercato è rappresentata nel Consiglio di Amministrazione di Mediapulse AG e nel Consiglio di Fondazione della Fondazione Mediapulse.

Mediawatch

FM-World: Quando avete iniziato a monitorare l’audience radiofonica (e TV)? Il sistema CATI è mai stato utilizzato in passato?

Mediapulse:  L’utilizzo della radio viene misurato sistematicamente in Svizzera dal 1975.

Fino al 2000 la misurazione è stata condotta tramite interviste faccia a faccia (DAR).

Dal 2001 il consumo radiofonico viene misurato tramite dispositivo elettronico. Il fornitore della misurazione è stato in tutti questi anni GfK con il loro misuratore personale portatile basato su audiomatching “Mediawatch”. Per la misurazione TV è iniziata nel 1968. Fino al 1984 con interviste CATI e da allora con un sistema TAM, installato nelle famiglie del panel.

Metodologia

FM-World: In questa pagina web (https://www.mediapulse.ch/fr/produits/radio-data/) fornite una descrizione completa della vostra metodologia che i nostri lettori possono consultare direttamente, quindi permettetemi di chiedere solo alcuni dettagli. Intanto, come sono ponderati i dati?

Mediapulse: Il record di dati da analizzare viene ponderato giornalmente in base ai criteri relativi all’universo stabiliti dall’Ufficio federale di statistica. Si applicano ponderazioni giornaliere, settimanali,
mensili e trimestrali. Inoltre, il piano di ponderazione per la Svizzera comprende le seguenti variabili di ponderazione: fasce d’età (5), genere (2), zone di reclutamento (28), sottoaree (63), aree WEMF (24), regioni linguistiche e dei giornali regionali (10).

C’è di più: i vostri lettori possono trovare informazioni più dettagliate in un documento scaricabile sulla nostra pagina dei prodotti, il documento è disponibile QUI.

Mediawatch 4

FM-World: Parliamo di strumenti di misurazione e di messa a disposizione dei dati.

Mediapulse:  La ricerca sull’ascolto radiofonico si avvale del sistema di ricerca radiofonica «Mediawatch 4» di GfK, composto da una nuova generazione di dispositivi di misurazione e Sound Sampling Units (SSU).

Per quanto riguarda EvoRep non c’è molto altro da dire rispetto a quello che avete trovato sul nostro sito web. È un software fornito da GfK. Non appena l’elaborazione dei dati è terminata (con un ritardo di 7 giorni rispetto al giorno misurato) è disponibile tramite EvoRep per l’analisi. Ogni distributore radio partecipante con un contratto con Mediapulse ha accesso a tutti i dati di tutti i canali radio partecipanti.

Gaussiana mon amour

FM-World: Dato che “ogni giorno almeno 1.533 persone indossano questo dispositivo di misurazione”, possiamo aspettarci che i vostri dati abbiano un margine di errore (sull’intera popolazione) di circa 2,5% nel caso peggiore. È corretto e si applica anche alle radio locali?

Mediapulse: Poiché la misurazione viene effettuata con un campione rotante (con periodi di utilizzo di 4 settimane o 6 mesi) la dimensione del campione che contribuisce a un’analisi dipende dal periodo di tempo e dalla dimensione dell’area geografica osservata. La dimensione del campione per tutta la Svizzera per un semestre è di circa N = 9.000.

Il campione netto comprende i membri del panel che forniscono dati di misurazione effettivamente validi.

Delle 2019 persone del campione lordo, mediamente ogni giorno devono fornire dati almeno 1533 persone, pari al 75,9% del totale.

Dal punto di vista del genere e delle fasce d’età, la struttura del campione netto delle persone che indossano l’orologio (il dispositivo che ascolta, come quelli nella foto di copertina N.d.R.)  si compone come segue:


Varianza

A causa della struttura del campione con molti giorni di osservazione degli stessi partecipanti che non sono statisticamente indipendenti, abbiamo sviluppato una stima della varianza su misura adatta ai dati.

Questa stima viene utilizzata per calcolare l’intervallo di confidenza per la copertura netta. L’ampiezza dell’intervallo di confidenza dipende dalla dimensione del campione e anche dal livello di copertura netta.

Possiamo darvi alcuni esempi con stazioni radio anonime con diversi livelli di copertura netta giornaliera media per le aree linguistiche (non ci sono praticamente analisi fatte per tutta la Svizzera perché il mercato è fortemente strutturato in aree linguistiche):

Cerchiamo di decodificare la tabella, tenendo come benchmark quella di Audiradio che si può trovare QUI.

Mediapulse usa un intervallo di confidenza del 95%, dunque se la rilevazione venisse ripetuta infinite volte allora in 95 casi su 100 i numeri forniti saranno incompresi tra “lower” e upper”.

Prendiamo le due stazioni in italiano (E e F). Per entrambe sono analizzati i dati di un campione composto da 884 individui. Possiamo affermare che la stazione E ha un numero di ascoltatori stimato pari al 14.33% dell’area linguistica italiana o meglio, che il siamo confidenti al 95% che il numero di ascoltatori sia compreso tra il 12.74% e il 15.92%.

E poiché il net reach è pari al 14.33% otteniamo un ampiezza percentuale dell’intervallo rispetto alla copertura pari al 22% (1.38/14.33*100).

L’area linguistica italiana è composta in Svizzera da circa 718.000 individui (questo nella tabella non è indicato, sono dati nostri) dunque nell’esempio la stazione E ha un numero di ascoltatori pari a 718.000*.143 = 102.000 (anzi, compresi tra 91.186 e 114.162).

In quanto alla stazione F questa ha un numero di ascoltatori compreso tra 5.600 e 12.421 (con un’ampiezza dell’intervallo di confidenza inferiore, magia della statistica).

Total Audience

FM-world:  C’è una crescente tendenza a monitorare l'”audience totale” di programmi specifici e non solo gli ascoltatori di programmi “live” (lineari). Quindi l’insieme di chi ha ascoltato on air, on demand e questo attraverso tutti i devices. È una “currency” che rilevate?

Mediapulse: Finora, solo la radio live è stata nell’ambito della misurazione radiofonica. In accordo con il mercato radiofonico svizzero, l’ascolto in differita (cioè i podcast) non è previsto nemmeno per il prossimo futuro.

Meno 23%, un dato significativo?

FM-World: Il sito web tio.ch ha riportato un calo del 23% degli ascoltatori radio dopo lo spegnimento FM.
Tuttavia, l’articolo afferma “Secondo Miko Marr, responsabile della ricerca presso la società Mediapulse (che misura i dati radiofonici): «Queste cifre a breve termine non sono significative». La SSR per parte sua conferma come i dati non siano sufficientemente affidabili dal punto di vista statistico”.
Non vi chiediamo quindi commenti su questo particolare calo, ma piuttosto una spiegazione:
Potete spiegare perché i dati non sono ancora statisticamente significativi e quando prevedete che lo saranno?

Mediapulse:  La dichiarazione di Mirko Marr non è diretta alla significatività statistica, forse questo è andato perso nella traduzione.

La dichiarazione si riferisce al fatto che i valori costituiti da soli 14 giorni (e nemmeno settimane calendario complete) di misurazione non forniscono un valore di precisione sufficientemente alto per basare una valida dichiarazione di perdita generale di audience.

Mediapulse raccomanda sempre di considerare almeno un trimestre (o più per regioni di analisi più piccole) per risultati affidabili. Ciò è dovuto al fatto che la misurazione viene effettuata con un campione a rotazione e quindi la dimensione del campione si accumula nel tempo.

Conclusioni

Prima di rispondere alla domanda che tutti ci poniamo – se lo spegnimento dell’FM sia una buona idea – abbiamo voluto analizzare le metodologie di ricerca utilizzate in Svizzera. E – con precisione e serietà svizzera – ci è stato consigliato di aspettare a trarre conclusioni.

Ma una cosa è certa: tra due mesi (alla fine del primo trimestre) chiederemo nuovamente di accedere ai dati al fine di raccontarveli, qui su FM-world.it.

(M.H.B. per FM-world)

La questione autopromozione durante le indagini di ascolto, opinioni a confronto nel gruppo Facebook “Talkmedia”

Si è discusso molto, sul gruppo Facebook Talkmedia e in generale nel mondo della Radio, sulle autopromozioni delle emittenti durante le indagini sugli ascolti.

Pratica che consiste nell’invitare gli ascoltatori a rispondere a eventuali chiamate di sconosciuti (“potrebbe essere l’indagine di ascolto“) e a dare indicazioni su come rispondere. Una cosa vietata in Francia ma che la maggioranza dei lettori reputa lecita e che viene invece ritenuta pericolosa dai ricercatori di AST.

Sul gruppo Talkmedia le opinioni variano in modo estremo, passando da chi ritiene la pratica assolutamente lecita, chi la ritiene probabilmente ininfluente, chi la considera lesiva dell’immagine dell’emittente stessa e chi afferma che effettivamente ha il potere di modificare i risultati delle indagini di ascolto rendendole di fatto forvianti.

Nulla di male

Cominciamo da luglio, quando in risposta a numerosi articoli apparsi sulla stampa specializzata, un utente ha affermato di non vedere nulla di male se le emittenti inviano a rispondere ai questionari TER indicando la stessa radio come radio ascoltata

L’utente ha fatto notare come da anni, in concomitanza con le rilevazioni di ascolto, molte emittenti realizzino massicce e costose campagne pubblicitarie su vari mezzi (tv, manifesti, ecc.) senza che ciò abbia mai creato scandalo. Per cui, a suo avviso, anche invitare alla risposta durante le trasmissioni dovrebbe essere considerato un normale tentativo promozionale, non un illecito.

Tra i coloro che hanno commentato, molti hanno criticato il “pianto greco” di certe emittenti che invitano spudoratamente al voto.

TER dovrebbe ringraziare

Successivamente, in un post differente, un utente ha sostenuto che le radio hanno tutto il diritto di invitare gli ascoltatori a rispondere al telefono per le indagini d’ascolto, visto che pagano questo servizio circa 700 euro a provincia. Ha aggiunto che TER dovrebbe ringraziare le radio per questo, considerando che aiuta a capire realmente quanto il mezzo radiofonico venga ascoltato e apprezzato.

Nei commenti, un altro utente ha chiesto se chi non paga per il servizio non viene incluso nella ricerca, ottenendo la conferma che ovviamente solo chi paga viene rilevato.

C’è chi ha ammesso che il concetto di invitare gli ascoltatori a rispondere può avere senso, ma è diventata un’abitudine artisticamente indigesta soprattutto tra le radio nazionali e superstation, al punto di definirla “Un po’ na cafonata“.

È stato poi linkata nel gruppo un’intervista a Renato Mannheimer (questa), che sosteneva la probabile irrilevanza della pratica a fini statistici.  La sua opinione sarà però contraddetta da un’osservazione apparsa in una successiva intervista, come vedremo.

Un altro iscritto ha affermato con decisione che le radio hanno pieno diritto di autopromuoversi in un Paese democratico, con un altro utente d’accordo con lui e questo nonostante nei commenti venisse fatto notare che la pratica è sanzionata in Francia in quanto ritenuta turbativa di mercato.

Infine, un utente ha ricordato che già 30 anni fa c’erano dubbi sul meccanismo delle indagini d’ascolto radiofoniche.

Più di 60 anni? Troppo anziano

Un lettore ha poi segnalato una situazione ritenuta inaccettabile: volendo rispondere alla chiamata TER indicando la sua emittente preferita, gli è stato impedito di farlo  in quanto in una fascia di età non compatibile. Un utente ha dato una spiegazione chiara e a nostro parere plausibile, che riportiamo testualmente: “È normalissimo che l’ascoltatore sessantenne sia stato rimbalzato: evidentemente il campione dei sessantenni, per quell’area geografica, in quella wave, era già stato raggiunto. Non è un’elezione a suffragio universale. È un’indagine a campione.”

Sarebbe probabilmente opportuno che – se questo è il caso – la cosa venga spiegata al mancato intervistando, in modo da non lasciarlo deluso (magari pensando anche che gli sia stato dato dell’anziano).


Risposta analitica

Siamo a Ottobre e arriva su Newslinet una spiegazione analitica, a cura di una professionista del settore che opera presso la ASTAT di Bolzano.

Nell’intervista è presente una dimostrazione numerica del fatto che l’autopromozione inficia il risultato delle indagini di ascolto.

Questo ente, che effettua una ricerca puntuale sul territorio della Provincia autonoma di Bolzano, affianca al metodo CATI il CAWI e nell’articolo, oltre ad affermare che CATI è intrinsecamente inaffidabile, fornisce la dimostrazione, affermando implicitamente che in determinati casi questa pratica può far quasi raddoppiare il risultato della rilevazione di una emittente.

FM-World: Dashboard monitoring emittente

Pochi in questo caso i commenti: probabilmente davanti a prove numeriche (e definizioni ostili quali “‘l’errore standard di una misura è definito come la stima della deviazione standard di uno stimatore“) solo un lettore affezionato e particolarmente “opinionato” ha ritenuto di intervenire, affermando che ASTAT ha “tirato fuori una discreta mina su quanto accaduto negli ultimi anni riguardo alle indagini d’ascolto” e concludendo in modo tranchant che  “Per me (il sistema ideale è)  Cati+Cawi e Diari, chi vuole il Meter se lo paghi e continui a non confrontarsi col mercato”, non mancando di concludere che “L’Italia è sempre stata in ritardo e da 20 anni si è chiusa in una sterile autarchia culturale“. (M.H.B. per FM-World)

In arrivo i dati d’ascolto del secondo semestre 2020: un’indagine che andrebbe rinnovata?

Entro la fine del mese di gennaio 2021, avremo a disposizione i dati d’ascolto relativi al secondo semestre 2020.

Nel frattempo, alcune emittenti hanno cambiato palinsesto, alcuni conduttori hanno cambiato radio e quindi il panorama degli ascolti è già cambiato, prima ancora di conoscerlo.

Da trent’anni viene utilizzato (ancora oggi prevalentemente) il metodo CATI che si basa sul telefono. In un mondo che dal punto di vista tecnologico è completamente cambiato, si potrebbero apportare modifiche alle modalità di rilevazione degli ascolti?

Ce lo chiediamo noi e lo chiediamo a voi, nel podcast di questa settimana.

 

Gli ascolti di dieci anni fa: quando la radio superava i 39 milioni quotidiani

Si conclude oggi (16 dicembre) l’indagine 2019 RadioTER per determinare gli ascolti dell’anno che volge al termine.

Che cosa succedeva esattamente dieci anni fa?

Il 2009 è ricordato come l’ultimo ufficiale dell’indagine Audiradio (ce ne fu una anche nel 2010, ma le emittenti nazionali non furono presenti negli elenchi in quanto, con delibera unanime del Consiglio di Amministrazione, venne sospesa l’Indagine Panel Diari da cui sarebbero derivati i dati delle stesse).

Gli ascoltatori nel giorno medio erano oltre 39 milioni (contro i circa 35 di oggi) ed in vetta alla classifica c’era Rai Radio1 con 6.250.000.

A seguire (prendendo in considerazione soltanto le reti nazionali iscritte, che erano 19) si posizionavano – tutte a breve distanza tra di loro – RTL 102.5 con 5.291.000, Radio Deejay con 5.037.000 e RDS con 5.034.000.

In quinta posizione c’era Radio 105 con 4.507.000, mentre sesta era Rai Radio2 con 3.781.000.

Al settimo posto, Radio Italia Solo Musica Italiana, all’epoca con 3.662.000 (una delle realtà che, in parallelo a RTL 102.5, ha maggiormanente guadagnato consensi negli ultimi dieci anni), mentre ottava – ma decisamente distanziata – era Radio Kiss Kiss con 2.290.000.

La classifica proseguiva con diverse realtà tutte sotto i due milioni.

Al nono posto era presente R101 con 1.990.000, decima Radio 24 con 1.885.000 ed undicesima Rai Radio3 con 1.868.000.

A seguire, Virgin Radio con 1.786.000, Radio Maria con 1.608.000, Radio Monte Carlo con 1.571.000 e Radio Capital con 1.520.000.

Era ancora in fase di crescita m2o, all’epoca con 1.292.000 contatti, mentre Isoradio otteveva 969.000 ascolti, Radio Radicale 448.000 e chiudeva la classifica il Notturno Italiano, quasi al termina della sua attività, a quota 100.000.

Questa la classifica degli annuali di dieci anni fa (GMI – Audiradio 2019):

1. Rai Radio1 6.250.000
2. RTL 102.5 5.291.000
3. Radio Deejay 5.037.000
4. RDS 5.034.000
5. Radio 105 4.507.000
6. Rai Radio2 3.781.000
7. Radio Italia Solo Musica Italiana 3.662.000
8. Radio Kiss Kiss 2.290.000
9. R101 1.990.000
10.Radio 24 1.885.000
11.Rai Radio3 1.868.000
12.Virgin Radio 1.786.000
13.Radio Maria 1.608.000
14.Radio Monte Carlo 1.571.000
15.Radio Capital 1.520.000
16.m2o 1.292.000
17.Isoradio 969.000
18.Radio Radicale 448.000
19.Notturno Italiano 100.000

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RTL102.5 acquista i diritti per i Mondiali di calcio

RTL 102.5 ha acquistato i diritti per trasmettere in diretta tutte le radiocronache dei Mondiali di calcio FIFA Brasile 2014 che si terranno dal 12 giugno al 13 luglio.

L’emittente seguirà tutte le partite con i propri inviati in Sudamerica e con appuntamenti giornalieri dedicati all’interno del palinsesto, sempre in diretta, con costanti aggiornamenti nell’arco delle 24 ore, sia all’interno dei notiziari che dei programmi.

Nel 2010, RTL 102.5 è stata la prima radio privata italiana ad aver acquistato i diritti per un Mondiale di calcio e continua ad essere in prima linea per raccontare tutti i più importanti eventi sportivi.

Lorenzo Suraci, Presidente di RTL 102.5, commenta così l’acquisizione dei diritti: “Siamo felici di avere rinnovato il nostro impegno con la FIFA in vista dei Mondiali del 2014. Dopo il successo della nostra operazione per i Mondiali del 2010, che ci fa guardare con fiducia al Brasile, questa è ancora una volta la dimostrazione del nostro interesse per i maggiori avvenimenti sportivi. Siamo anche molto soddisfatti dai dati di ascolto che continuano a premiare la nostra linea editoriale.”

(Comunicato stampa)

Radio 24: nuovo palinsesto dal 30 settembre

Radio 24 si appresta ad una stagione ricca di novita’, con alcune conferme e alcuni interessanti cambiamenti.

Tra le new entry della radio, spicca l’arrivo di Giovanni Minoli che, dopo l’addio alla Rai, proporra’ due ore di attualita’ con i fatti ed i personaggi del momento in “Mix 24”, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11.

A sorpresa, poi, la radio de Il Sole 24 Ore dedichera’ una porzione del proprio pomeriggio alla musica. Per inserirla nel contesto giusto, e’ stato scelto il nome di Gege’ Telesforo, on air dalle 15.20 alle 16.00 in “Sound check”.

Rientra Oscar Giannino con “La versione di Oscar”, ma questa volta in una nuova collocazione pomeridiana dalle 16.30 alle 17.00.

Confermati Alessandro Milan, Matteo Caccia e Giuseppe Cruciani nella loro abituale collocazione, mentre gli altri giornalisti-conduttori avranno un cambio di orario.

Questo il nuovo palinsesto della radio dal 30 settembre:

06.35 24 Mattino (con Alessandro Milan)

09.00 Mix 24 (con Giovanni Minoli)

11.00 Cuore e denari (con Nicoletta Carbone e Debora Rosciani)

12.30 Melog (con Gianluca Nicoletti)

13.00 Effetto giorno (con Simone Spetia)

14.00 Tutti convocati (con Carlo Genta e Pierluigi Pardo)

15.20 Sound Check (con Gege’ Telesforo)

16.00 Voi siete qui (con Matteo Caccia)

16.30 La versione di Oscar (con Oscar Giannino)

17.00 Focus Economia (con Sebastiano Barisoni)

18.30 La Zanzara (con Giuseppe Cruciani)

21.00 Effetto Notte (con Roberta Giordano)