Trasmettere da casa: una soluzione che potrebbe cambiare la radiofonia del futuro?

L’emergenza coronavirus e l’invito a rimanere a casa propria sta condizionando le modalità di trasmissione di diverse emittenti.

In queste ore, sono numerosi i conduttori ed i giornalisti che si stanno organizzando – col dovuto supporto tecnico – per poter svolgere la propria regolarità attività, senza spostarsi dalle quattro mura.

Al di là della gravità del momento, il risultato per l’ascoltatore è pressochè analogo. La radio, di fatto, non necessita più di uno studio fisico per far arrivare la propria voce ed il contenuto finale – alla qualità di sempre – per chi la segue.

Che cosa potrebbe comportare in futuro per il mezzo, anche in situazioni di ritrovata “normalità”? Gli studi serviranno per una questione più “estetica” che funzionale?

L’emergenza attuale sta facendo ripensare il concetto tradizionale di radio e di una sua sede stabile? O per comunicare “l’ambiente” da cui si parla è necessario esserci fisicamente?

Il conduttore ha la febbre, la radio lo mette in onda da casa

Ai tempi del coronavirus, anche la più piccola “alterazione” può essere vissuta con sospetto.

Radio Bologna Uno è venuta incontro ad uno dei suoi conduttori che, colto da febbre (senza alcun legame – specifichiamo – con il temuto virus), trasmette da casa.

E’ successo mercoledì 4 marzo ed a raccontarci l’episodio è Simone Barbuti, direttore ma anche “factotum” dell’emittente felisinea.

Leo Vicari – ci racconta – è uno dei conduttori della radio, in onda col programma Quasi goal trasmesso anche in versione visual.

Dopo avermi comunicato, il giorno precedente, che aveva due linee di febbre, ho pensato a come risolvere la vicenda. Questo è il problema? Ecco la soluzione”.

E così Barbuti si è recato da Vicari per consegnargli la “valigetta” utilizzata per le radiocronache.

Una dotazione che gli permettere di fare un live con zero delay, interagendo con ospiti e ascoltatori come se fosse in radio.

“Io gli faccio regia da studio” – racconta orgoglioso – “e gli mando il ritorno, privandolo della sua voce”.

“La consegna del kit” – aggiunge Barbuti – “è avvenuta tramite ascensore, per evitare qualsiasi contatto diretto”.

Il risultato è stato eccellente e dimostra, per l’ennesima volta se mai ce ne fosse bisogno, la plasmabilità con cui oggi è possibile fare radio da qualsiasi posto (o quasi).

Ascolti e luoghi: le emittenti più seguite in casa

La radio si sta sempre più confermando come il medium più adattabile a qualsiasi device.

In auto, con lo smartphone, tramite pc o col ricevitore tradizionale, il mezzo ha un seguito decisamente “spalmato” e variegato.

Secondo l’ultima indagine RadioTER (relativa al Giorno Medio Ieri del secondo semestre 2018), sono 6.397.000 gli italiani che ascoltano la radio esclusivamente in casa, a fronte dei 19.842.000 che la seguono fuori casa e dei 7.866.000 collegati col mezzo sia in casa che fuori casa.

Che emittenti seguono coloro che abitualmente sono sintonizzati da casa, e che oltre al ricevitore tradizione ed al web, possono utilizzare anche il televisore come device?

Al primo posto si posiziona RTL 102.5 con 2.101.000, mentre al secondo Radio Italia Solo Musica Italiana con 1.629.000.

Dati probabilmente non casuali, considerando che le due emittenti sono quelle che da più tempo hanno consolidato il proprio brand anche in televisione.

Al terzo posto ottiene un ottimo collocamento Rai Radio1 con 1.415.000, seguita peraltro da Rai Radio2 (quarta) con 783.000.

Soltanto quinta Radio Deejay con 752.000 e sesta RDS con 737.000.

La Rai gode di forti riscontri, tra gli ascolti in casa, anche per Radio3 con 703.000 che si posiziona così settima, davanti all’ottavo posto di Radio 105 (641.000), al nono di Radio 24 (543.000) e al decimo di R101 (388.000).

Proseguendo la classifica tra le nazionali, l’undicesimo posto è appannaggio di Radio Kiss Kiss (344.000), seguita da Virgin Radio (334.000) e Radio Capital (320.000).

Quattordicesima è Radio Monte Carlo (298.000), mentre chiudono la classifica nell’ordine Radiofreccia (238.000), m2o (200.000) e Isoradio (58.000) che, per ovvi motivi, concentra quasi tutto il proprio ascolto fuori casa.