Spotify rilancia partendo da Milano

C’è una novità di un certo rilievo per ciò che riguarda le attività di Spotify nel nostro Paese e anche altrove. È stata infatti inaugurata pochi giorni fa a Milano ‘Casa Spotify’, in via Joe Colombo 4, nel bel mezzo del quartiere ‘super trendy’ di Porta Nuova, non lontano dalla nota piazza Gae Aulenti. Si tratta naturalmente della nuova sede italiana della notissima piattaforma di audio streaming mondiale, forte di più di 433 milioni di utenti, ma anche di qualcosa di ben più rilevante.

Dagli uffici di via Joe Colombo, ospitati in una villa a sei piani in cui lavoreranno più di 100 dipendenti di oltre 10 nazionalità diverse, saranno infatti coordinate tutte le operazioni della società svedese rivolte a un’area del Sud Est Europa che comprende ben 28 Paesi: si va dalla Spagna alla Turchia, passando per la Polonia, rivolgendosi a un pubblico potenziale calcolato in circa 300 milioni di utenti.

La scelta di Milano per guidare lo sviluppo di Spotify in una fetta così rilevante del nostro continente appare dunque quanto mai significativa e Federica Tremolada, managing director dell’area europea citata, lo ha confermato durante l’evento inaugurale di Casa Spotify, a cui hanno partecipato artisti italiani di fama internazionale come Francesca Michielin e Sans Soucis: «Milano rappresenta perfettamente la nostra cultura: internazionale, inclusiva, aperta e in continua crescita».

La celebre piattaforma audio, di cui è cofondatore e ceo Daniel Ek, si propone di fare della nuovissima sede di Milano un hub dal respiro internazionale, al centro appunto di tutte le operazioni della regione Sud e Est Europa, oltre che un punto di riferimento per tutti coloro che gravitano attorno all’universo Spotify.

“Milano è appunto una città che è lo specchio perfetto della nostra cultura internazionale. – ha continuato TremoladaLe stesse stanze rappresentano le diverse sfaccettature culturali della regione europea di cui parliamo: le sale riunioni, ad esempio, prendono il nome di ‘Plus Ultra’ o ‘Estate Italiana’, due playlist italiane, oppure di XRey, il primo podcast originale che abbiamo lanciato in Spagna, che rivela la storia dell’ex Re Juan Carlos. E ci sono altre stanze dedicate alla musica internazionale, come Israeli Jazz o RapGeneracja in Polonia”.

Con questa iniziativa Spotify conferma anche di voler puntare a raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti nelle sue tre linee di business: Music, Podcast e Audiolibri. L’azienda ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con 2,86 miliardi di dollari di ricavi (+23% in un anno) e, tra musica e podcast, punta adesso a raggiungere 1 miliardo di utenti e 50 milioni di creator entro il 2030.

Mauro Roffi
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Quasi 7 milioni ascoltano la radio solo in casa: come cambia il seguito del mezzo tra le quattro mura

L’indagine RadioTER relativa al secondo semestre 2021 ha messo in evidenza, tra le altre, una crescita del mezzo radio, rispetto ai periodi precedenti contraddistinti (e penalizzati) dalla pandemia.

Prendendo in considerazione il Giorno Medio Ieri, i “volumi” di RadioTER dispongono – tra le altre – della suddivisione degli ascolti per luogo.

E così, dei 34.477.000 utenti che dichiarano di seguire il mezzo ogni giorno, emerge che 6.809.000 di essi la ascoltano solo in casa, 19.736.000 solo fuori casa e 7.353.000 sia in casa che fuori casa.

L’ascolto casalingo è inevitabilmente più “maturo”: basti pensare che 2.850.000 di chi segue la radio tra le quattro mura ha oltre 64 anni (quasi il 42% degli utenti solo domestici).

In casa, si esclude ovviamente il device più utilizzato – che è l’autoradio – mentre assumono peso il ricevitore tradizionale, la televisione (tramite i canali video e audio) e lo streaming.

Cambiando la tipologia di pubblico, cambia anche l’ordine delle emittenti più ascoltate.

E si scopre così che, in ambito casalingo, le uniche radio che superano il milione di ascoltatori sono RTL 102.5 (1.597.000), Radio Italia Solo Musica Italiana (1.524.000), Rai Radio1 (1.373.000) e Rai Radio2 (1.030.000).

Questa – nel dettaglio – la “top 20” delle emittenti più seguite a livello domestico, con dati relativi al Giorno Medio Ieri.

1. RTL 102.5 – 1.597.000
2. Radio Italia Solo Musica Italiana – 1.524.000
3. Rai Radio1 – 1.373.000
4. Rai Radio2 – 1.030.000
5. Radio Deejay – 839.000
6. RDS 100% Grandi Successi – 709.000
7. Radio 105 – 657.000
8. Rai Radio3 – 623.000
9. Radio 24 – 583.000
10. Radio Kiss Kiss – 428.000
11. Radio Monte Carlo – 427.000
12. R101 – 425.000
13. Virgin Radio – 378.000
14. Radio Capital – 309.000
15. Radio Subasio – 303.000
16. Radiofreccia – 293.000
17. Radio Birikina – 264.000
18. Radio Margherita – 254.000
19. Radio Italia Anni 60 – 231.000
20. m2o – 202.000

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“Radio Bruno a casa tua”: l’emittente entra nelle case degli ascoltatori

Radio Bruno entra nelle case dei propri ascoltatori.

L’iniziativa ha preso il via sabato scorso, come evidenziato dal seguente comunicato stampa.

Radio Bruno arriva a casa degli ascoltatori per una giornata indimenticabile.

Sabato 8 maggio è andato in onda da Solarolo (Ra) il primo appuntamento di #radiobrunoacasatua.

Protagonista, ogni sabato del mese di maggio, una famiglia che ospiterà gli speaker Georgia Passuello e Simone Ruscetta e racconterà il legame con l’emittente Radio Bruno, una curiosità familiare e sulla città.

Il progetto era fermo per i problemi legati al covid, ma con le nuove disposizione e nel pieno rispetto della sicurezza è partito con successo.

Protagonista della prima puntata Alessandra, ascoltatrice di Solarolo (Ra), che in diretta ha raccontato il suo rapporto con Radio Bruno.

(Comunicato stampa)

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Le nuove restrizioni anti-covid porteranno modifiche ai palinsesti delle radio?

Stop a teatri e cinema, ristoranti e bar chiusi nel tardo pomeriggio, spostamenti sconsigliati al di fuori del proprio Comune.

Il crescente numero di contagi da covid sta portando a nuove restrizioni che condizioneranno la vita degli italiani.

Nessuno parla di lockdown totale, ma – di fatto – terminato l’orario lavorativo diurno, le nostre serate saranno fortemente limitate a rimanere in casa o negli immediati paraggi.

Augurandoci che i comportamenti richiesti possano portare ad un reale contrasto alla crescita dei contagi, come condizionerà tutto questo l’offerta dei media?

Se le serate casalinghe sembrano destinate a portare benefici al web ed alla televisione in tutte le sue forme (canali tradizionali, nativi digitali, pay tv), la radio ne trarrà vantaggi o svantaggi? E soprattutto, sarà costretta ad apportare modifiche agli attuali palinsesti?

Per la radio – questo è noto – i punti di forza sono gli orari del primo mattino e del tardo pomeriggio. Di fatto, ciò che oggi viene chiamato “drive time”.

In teoria, quindi, non dovrebbe essere intaccato il momento di maggiore ascolto del mezzo.

È altrettanto vero, però, che le fasce serali-notture saranno meno seguite in movimento e dovranno stimolare ed incrementare la fruizione casalinga.

Che cosa potrebbe comportare tutto questo? Le ‘visual radio’ potrebbero essere avvantaggiate rispetto ai soli flussi audio? Ci saranno più programmi che diffonderanno dirette sui social?

Difficile fornire una risposta, che a sua volta sarà soggettiva da emittente a emittente, ma di certo per la radio si apre un secondo test per cercare di conquistare il pubblico casalingo, un tipo di pubblico che di sera non l’ha mai particolarmente premiata.

E questa potrebbe essere un’opportunità per reinventarsi.

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RTL 102.5 si conferma radio ufficiale di “X Factor”

Anche nell’edizione 2020, RTL 102.5 sarà la radio ufficiale di “X Factor”.

A comunicarlo è Sky che, attraverso una nota, evidenzia la novità, a partire dai casting da casa.

X Factor, in questa fase di cambiamento epocale, riparte e si trasforma affidando ai suoi protagonisti assoluti, gli aspiranti concorrenti, il racconto di questo periodo di passaggio. Un racconto dal loro punto di vista e di chi il programma lo costruisce, giorno dopo giorno.

X Factor continua a raccogliere i sogni della sua giovane community di talenti, le aspirazioni e la voglia di farsi sentire, in giornate in cui molti di loro, dovendo stare a casa, “scoprono” solitudine, paura, ma anche nuove ispirazioni, e si rifugiano nella musica facendo leva sul proprio talento.

#XF2020 – si chiamerà così, rinunciando al numero dell’edizione – sta cercando questi ragazzi e ha aperto i nuovi precasting chiedendo loro di inviare dei video registrati a casa, nelle loro stanze, nella propria comfort zone per eccellenza.

La risposta è stata entusiastica, a oggi sono già migliaia le iscrizioni, numeri perfettamente in linea con l’ottimo trend delle edizioni precedenti. I video-provini arrivati comunicano una grande voglia di dire #noicisiamo, anche in questo periodo, cuore di un messaggio che questa giovane community, mai come in questo momento, ha l’esigenza di trasmettere.

Sono immagini magari imperfette ma calde: alle spalle dei ragazzi pareti piene di poster e adesivi, il loro ambiente più familiare, e lì un microfono, uno strumento musicale, in qualche caso una specie di piccolo studio di registrazione artigianale. Qualunque cosa serva per poter continuare a tenere viva la propria passione e costruire giorno dopo giorno una vita fatta di musica.

Le selezioni sono aperte a tutti gli aspiranti concorrenti che abbiano compiuto 16 anni alla data del 1 settembre 2020. Per iscriversi è sufficiente compilare il form all’indirizzo xfactor.sky.it/casting.

Anche quest’anno RTL 102.5 sarà la radio ufficiale di X Factor.

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“Una canzone in simultanea su tutte le radio che unisca l’Italia chiusa in casa”: l’idea lanciata su Talkmedia

L’Italia dei balconi e delle canzoni che uniscono un intero Paese chiuso in casa sta ispirando nuove iniziative aggregative.

Una in particolare riguarda la radio ed a lanciarla è Matteo Sandri, noto speaker di Radio Verona e Radio Vicenza, nonchè ideatore e anima del progetto “Is Good For You”.

Attraverso il gruppo facebook Talkmedia di FM-world, Sandri ha proposto ai colleghi di tutte le radio d’Italia di programmare simultaneamente una canzone (italiana!), “invitando gli ascoltatori ad alzare il volume ed a cantarla tutti assieme”.

L’intento, dunque, è quello di unire “sempre più l’Italia, grazie ad un mezzo straordinario: la radio“.

Il progetto è indubbiamente ambizioso: i primi ad aderire sono radiofonici legati ad emittenti locali o web, mentre – come noto – entrare e modificare una playlist “nazionale” è di certo più complesso, sebbene non siano mancate in passato iniziative analoghe.

Riusciranno le tante emittenti del Bel Paese ad accordarsi su una data, un orario ed una canzone comune?

Noi di FM-world “sposiamo” l’idea. Ora alle radio la libertà di decidere.