Quindici anni di LolliRadio, quarant’anni di carriera nel mondo della radio.
Per Marco Lolli, il 2021 rappresenta un traguardo importante. Il 28 agosto 2006 nasceva LolliRadio Happy Station, la prima emittente di quello che sarebbe diventato un network digitale cresciuto gradualmente.
La seconda arrivata (e diventata primatista degli ascolti) è stata LolliRadio Italia (nella foto di copertina, il momento del suo esordio) a cui sono seguite Soft, Dance, Hits e Oldies.
Fino al ‘regalo’ che Marco Lolli ha voluto offrire al proprio pubblico. Proprio oggi, sabato 28 agosto 2021, nasce LolliRadio Soul, il cui claim è “la musica dell’anima”: soul, r&b, black d’autore, musica di altissima qualità selezionata per LolliRadio dal noto giornalista musicale e indimenticata voce di RaiStereonotte Alberto Castelli.
“Sono orgoglioso di festeggiare i 15 anni continuativi di LolliRadio – dichiara emozionato Lolli – perchè non avrei mai creduto di arrivare sin qui, di collezionare tanti successi e approfondire il mio background in quella che senza ombra di dubbio rimane l’esperienza più importante e formativa di tutta la mia vita. Non avrò tempo per festeggiare perchè a LolliRadio da sempre si festeggia lavorando, migliorando tutti i canali e in questa occasione inaugurandone dei nuovi”.
Ai sette canali di LolliRadio, se ne sono recentemente aggiunti altri tre. Lo storico brand digitale DeeGay – fondato da Roberto Brandolini – è entrato da luglio 2021 nella galassia del gruppo, con una novità.
Oltre ai canali Pop&Dance e Classic, si unisce ora DeeGay Club, caratterizzato da musica house e da tutti i suoi sottogeneri. L’emittente è mixata “live h24” e curata nelle selezioni dal Dj capitolino Alex Mari.
“Il 15° anno di vita del bouquet LolliRadio e della collegata DeeGay saranno l’occasione per lanciare tante nuove iniziative e, come 15 anni fa, portare altra innovazione al sistema radiofonico digitale italiano”, dichiara Lolli.
Ma come nasce questa passione per la radio di Marco Lolli, che in questo periodo celebra 40 anni di carriera?
“Sembrava che il destino fosse già scritto” – racconta a FM-world – “I miei genitori erano cantanti lirici dell’Orchestra della Rai e la radio, in casa mia, è sempre stata accesa. Poi, a ridosso del mio ottavo compleanno, sono nate le prime emittenti libere, per cui sono stato affascinato da questo ‘nuovo mondo’. Peraltro, io abitavo in zona Balduina, un’area favorevole per collocare le antenne e farsi sentire nitidamente in tutta la città, per cui erano tutte nitide e piacevoli da ascoltare. Tramite mio padre ebbi l’opportunità di visitare GBR (che all’epoca non era solo una tv, ma anche una seguitissima radio) nel 1977, ospitato da Elena Blasi che tentò di farmi una piccola intervista. Poichè ero timido e rispondevo a monosillabi, lanciò un brano musicale e mi fece un piccolo ‘cazziatone’ dicendo che in radio si parla. L’intervista continuò in maniera più fluida e lì capii già che cosa sono i ‘vuoti’ e che non vanno fatti”, ci racconta sorridendo.
L’esordio vero e proprio avvenne all’età di 14 anni nel 1981, sempre a GBR, tramite l’autore e regista Marcello Casco. “La figlia” – sottolinea Lolli – “veniva a lezione da mia madre perchè voleva fare canto lirico e così mi chiese perchè non volevo provare a fare il fonico in radio. Detto fatto, mi ritrovai negli studi dove inizialmente osservavo i lavori che venivano realizzati, fino a quando Marcello mi coinvolse mostrandomi che si tagliavano i nastri per i montaggi, buttandomi in diretta. E da lì non mi sono più fermato”.
Prende il via così la carriera di Marco Lolli che, dopo anni nelle realtà private capitoline, arriva a inizio anni ’90 in Rai.
“Lavoravo da tempo a Radio Serena, quando nel 1991 Barbara Condorelli – che alternava il lavoro tra emittenti pubbliche e private – mi disse che cercavano un regista a StereoUno, proponendomi un colloquio con il grande Eodele Bellisario (all’epoca, capostruttura responsabile della radio, NdR). Accetto, introdotto da Marina Mancini, e mi ritrovo davanti a lui. Pensava che il mio obiettivo fosse quello di fare il conduttore e non il regista, per cui mi fece il terzo grado. Volle vedere anche il mio curriculum e cominciò a depennare buona parte di quello che avevo scritto perchè era troppo dettagliato e cercavano gente meno specializzata. Un incontro che non ho mai dimenticato e che pensavo mi avrebbe chiuso le porte in Rai. Invece dopo due giorni mi chiamò la Mancini per dirmi che avevano scelto me e che avevo convinto Bellisario, il quale mi aveva volutamente messo in difficoltà per capire qual era il lavoro che volevo realmente fare. Non puoi immaginare la gioia. Mi affidarono subito la regia della fascia dalle 15.00 alle 19.00, condotta da Barbara Condorelli, Riccardo Pandolfi e Mario Pezzolla. Fui l’ultimo regista preso a StereoUno, perchè poi il 31 marzo 1991 nacque StereoRai e fui il primo regista in onda alle 13.20 del giorno inaugurale”.
Terminato il primo contratto Rai, per Lolli è tempo di una nuova esperienza: quella di Talk Radio.
“Si tratta di un periodo che ricordo con grande affetto. Talk Radio è stata una realtà molto partecipata, che di notte – con il programma di Michele Plastino – veniva diffusa a livello nazionale prima su ItaliaVera poi su Nonsolomusica. Lì ho avuto modo di conoscere e lanciare diversi giovani, tra cui Pierluigi Pardo e il Trio Medusa. Questi ultimi arrivavano da un’altra emittente con cui proponevano nei locali il ‘Cartoon Party’ con Dj Osso. Lì sentì – tra gli altri – anche Matteo Curti che era ancora agli albori della sua collaborazione con Linus. Quest’ultimo lì chiamo e lì portò a Radio Capital, prima del loro successivo passaggio a Radio Deejay. Al di là delle singole persone, ricordo che il seguito di Talk Radio era particolarmente intenso, tanto che gli ascoltatori venivano ad aspettare i conduttori sotto la radio, al termine delle loro trasmissioni”.
Negli ultimi vent’anni, tanta Rai per Marco Lolli (con collaborazioni con nomi di prestigio quali Fiorello e Marco Baldini, Nino Frassica, Max Giusti, Luca Barbarossa e Andrea Perroni e molti altri), l’avvio del progetto digitale di LolliRadio, ma anche RTR99 Canzoni e Parole Fuori dal Coro, una delle emittenti capitoline maggiormente cresciute negli ultimi tempi.
“Sono molto soddisfatto di RTR99, emittente con cui collaboro dal 2008 e su cui ho incrementato la mia presenza negli ultimi tre anni. Abbiamo visto crescere notevolmente il nostro AQH – il quarto d’ora medio – forse perchè siamo stati molto vicini agli ascoltatori anche nei momenti più difficili. Abbiamo ripensato la radio, facendo quello che gli altri non fanno. Confermati i programmi di Luca Casciani e Fabio Martini al mattino, a fronte però dell’eliminazione dei notiziari – il che non vuol dire che non informiamo, ma lo facciano in contenitori specifici e quando c’è qualcosa di importante di dire – e di un aumento della musica nel pomeriggio, in cui non ci limitiamo a presentare i brani, ma ‘raccontiamo’ i pezzi che trasmettiamo. Grande soddisfazione ce lo sta dando anche il notturno ‘Poesie in musica’ che dalle 21.00 accompagna gli ascoltatori per tutta la notte, con la voce di Christian Iansante. E molte altre idee che hanno reso ‘RTR99 Canzoni e Parole Fuori dal Coro’ una radio unica”.
Una passione immutata, dunque, quella della radio per Marco Lolli che è un vero e proprio fiume in piena quando racconta aneddoti, curiosità e vite vissute agli interno dei tanti studi che ha frequentato.
L’esperienza di LolliRadio – che a tutt’oggi è una delle poche emittenti digitali a natura commerciale – non può non chiudere la nostra lunga chiacchierata con una riflessione sul comparto delle emittenti web. Perchè, dopo tanti anni dal loro esordio, non c’è stato uno sviluppo omogeneo di chi trasmette in streaming?
“Credo che ciascuno abbia guardato al proprio orticello, senza una visione di quello che poteva essere il futuro. E senza creare un qualcosa che volesse affermare il digitale senza fare guerra all’FM. Di esempi virtuosi ce ne sono e ce ne sono stati. Penso ad esempio a Venice Classic Radio, a Radio Yacht, a quello che è stato ILR I Love Radio fino a DeeGay. Personalmente ho cercato almeno un paio di volte di unire più realtà, ma non è andata come volevo, per cui ho seguito i consigli degli ascoltatori, andando avanti con la mia testa. Oggi Lolliradio ha un pubblico affezionato, tendenzialmente adulto, che cerca una playlist diversa e più ricca da quello che sente in FM. Happy Station – che è stata la prima LolliRadio – l’avevo pensata già nel 1997, con la sperimentazione di Radio Trash. Poi quando c’è stata la possibilità di strutturarla meglio, sono partito con il progetto che oggi compie 15 anni e che inaugura la nuova LolliRadio Soul”.
LolliRadio prosegue il proprio legame con la concessionaria TeamRadio, che vede al suo interno anche DeeGay Club e che dal primo gennaio avrà in concessione anche gli altri due canali a marchio “DeeGay”.
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