Radio Italia apre il proprio ‘store’ online

Felpe, t-shirt, cappellini, ma anche tazze, borracce, sacche e braccialetti.

Lunedì 18 novembre, Radio Italia ha aperto il suo primo ‘store‘ online.

All’interno del sito dell’emittente è ora possibile acquistare capi che riportano il ‘brand’ dell’emittente.

Una iniziativa che Alessandro Volanti, direttore marketing e commerciale di Radio Italia, spiega così: “Questo importante progetto si inserisce all’interno del piano di differenziazione che Radio Italia sta attuando da anni con grandi soddisfazioni. L’evoluzione del nostro brand ci ha portato ad una naturale conseguenza: aprire uno spazio digitale nel quale chiunque ami la musica italiana possa trovare articoli di varia natura adatti ad ogni gusto ed esigenza. Fin da subito abbiamo creato due filoni creativi: il primo vede al centro il nostro logo in varie declinazioni, il secondo lascia spazio ad elementi grafici che puntano sempre più alla modernità. Dato l’imminente periodo natalizio non poteva mancare una linea dedicata al momento più amato dell’anno. Prevediamo, nei prossimi mesi, il lancio di diverse limited edition legate ai nostri eventi e al periodo estivo. Ringrazio tutto lo staff che da mesi sta lavorando per poter lanciare al meglio questa grande novità e ringrazio anche Maxdevil per averci supportato in maniera proattiva su tutto il progetto”.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

digital audio strategy

Digital Audio Strategy: 22HBG valorizza nuove opportunità per i brand

Se l’epidemia di Covid-19 ha dato un segnale forte al mondo della comunicazione, i canali audio hanno dimostrato di essere più vivi e forti che mai. L’utilizzo di podcast, radio, visual radio e assistenti vocali è letteralmente esploso durante il lockdown e si è rinnovata l’attenzione per un mondo che è troppo spesso poco valutato dai marketing manager.

22HBG, da sempre sensibile alla moltitudine di possibilità che l’audio più offrire grazie al digitale, sta cercando di valorizzare al massimo questo aspetto.

Per un brand, sempre più in lotta per l’attenzione degli utenti e dei pubblici” – dichiara Gianluca Busi, CEO di 22HBG – “l’audio rappresenta una risorsa importante che va sfruttata con piena consapevolezza. Per farlo è necessario impostare una strategia audio digitale (o digital audio strategy) capace di integrarsi con le strategie più generali e creare attenzione, attrazione e fidelizzazione dei pubblici”.

Parlare di strategia audio digitale, o digital audio strategy, significa porsi obiettivi concreti e misurabili, ragionare sui canali (radio, web radio, radio app, skill Alexa, Podcast supiattaforme quali Spotify e iTunes), capire come i contenuti già in possesso del brand siano declinabili su questi media e quali contenuti proporre e produrre in formato originale.

call to action digital audio strategy

Si è fatto un gran parlare di podcast, in questi mesi”, spiegano con un esempio a 22HBG. “Si tratta di uno degli strumenti più noti della prima era internet, che ora trova il suo compimento. Ma creare un podcast è una operazione che richiede attenzione, esperienza e capacità di integrazione nelle strategie: in questo 22HBG, grazie alla sua esperienza con brand quali Giuffré Editore, Goodfellas di Antonio Gerardi, Il Sole 24 Ore, Widom e la tecnologia radiofonica (con partner del calibro di RDS, RTL, Elenos) si sta caratterizzando come partner per qualificare una digital audio strategy capace di essere efficiente in termini di costo ed efficace in termini di performance”.

In uno scenario di comunicazione, attirare l’attenzione degli utenti è fondamentale per innescare ogni processo di marketing ed è impensabile per un brand sottovalutare l’importanza degli strumenti audio: se il mondo delle radio tradizionali soffre di una mancanza di vere e proprie misurazioni, l’audio digitale, invece, offre un ricco ventaglio di possibilità creative e organizzative.

Sotto il profilo della creatività” – sottolinea Busi – “la voce è l’interfaccia più naturale a nostra disposizione (e l’esplosione nell’uso di smart speaker e assistenti vocali è lì a dimostrarlo), organizzativamente i canali audio offrono opportunità di riutilizzo di contenuti già possesso del brand, misurazioni accurate e significative (come la possibilità di comprendere quali siano le preferenze degli utenti) e partecipazione della strategia audio digitale alle strategie di marketing di più ampio respiro”.

Avere una digital audio strategy per un brand oggi potrebbe apparire come un lusso, o forse un vezzo da marketer alla moda: nulla di più errato. I canali audio sono presenti nella vita delle persone come non mai e pianificare la propria presenza risulterà sempre più utile e necessario: l’interazione fornita dai nuovi strumenti, poi, abilita scenari di vero e proprio dialogo tra brand e pubblico, anche automatizzato mediante, per esempio, Alexa.

Certo, esiste la necessita di comprendere il mondo audio, di creare per i brand una vera e propria identità sonora (che potrebbe essere già parzialmente presente negli attuali canali video) e di adattare e creare nuovo contenuto che sia interessante e utile per il pubblico di riferimento: più che di un problema, però, si tratta di una grande opportunità per ogni marchio. Conquistare i propri pubblici grazie a uno dei canali più amati nella sua nuova e multiforme vita: la radio.