L’importanza dell’imaging design per una radio: dal Belgio, la testimonanza del giovane Milan Sweeck

FM-world torna ad occuparsi del rapporto tra i giovani e la radio nel mondo.

A raccontarcelo è Max Pandini che ha intervistato il giovane belga Milan Sweeck, ‘imaging designer’ e produttore per le radio.

Ci sono un paio di tesi tra le altre che spesso ricorrono. Innanzitutto l’importanza dell’imaging design per una radio. Purtroppo spesso in Italia riduciamo questo elemento al ‘quanti jingles’ e ‘quanto costano’, dimenticando invece come gli elementi non musicali siano parte del prodotto, aiutino la spiegazione, ne amplifichino l’impatto e la percezione, e siano parte dell’orchestra.

La dinamica deve diventare ricerca attenta di quali elementi, dei suoni giusti, di una produzione adatta al format e un posizionamento corretto. E anche il Budget su questo aspetto non dovrebbe badare a risparmi.

L’altra tesi, ormai ben nota, è la relazione tra radio e giovani: un amore che continua ed è dimostrato e sottolineato da decine di casi in Europa e in anche in Italia di giovani che vivono la radio a 360° e non solo come trampolino per magari avere visibilità e fare altro. C’è ancora molta gente giovane che ama la radio in tutti i suoi aspetti: la produzione, la gestione della musica, la tecnica.

Probabilmente se vogliamo pensare alla radio per le nuove generazioni dobbiamo intendere un rapporto evoluto al mezzo, libero dal nostro immaginario ereditato dagli anni 80 e, visto che la radio continua ad affascinare le nuove generazioni, questo diventa stimolo anche per le ‘vecchie’ per nuove idee e creatività. Bisogna lasciarsi travolgere dalla novità, non porre mai ‘fine’ all’imparare.

Nei viaggi ed incursioni europee ho incontrato e raccontato di 25enni proprietari di radio FM, 20enni che realizzano format e amano lavorare nel backstage, altri 20 anni che si armano di CAD e disegnano studi e li realizzano (sì, avete capite bene).

Oggi incontriamo MILAN SWEECK, 19 anni, dal Belgio: è un Imaging Designer e produttore per le radio.

Prima di fargli qualche domanda, facciamo parlare le sue produzioni, ascoltate qui cosa sa fare (da autodidatta ndr.):

https://soundcloud.com/milansweeck/mnm-powerintros-2020-2
https://soundcloud.com/milansweeck/mnm-powerintros-2020-1

  • Ciao, Milan, da dove viene la tua passione per la radio e la produzione?

Anche mio Papà è un malato di radio, quindi credo che la passione sia stata instillata. Ho iniziato a 12 anni facendo il Dj, da lì la mia passione per la musica e la produzione è stata un continuo crescendo. Non avevo mai fatto niente per la radio, ma ne avevo sempre avuto un certo interesse. Nel 2017 mi sono imbattuto in alcuni jingles di Radio 538, una delle più grandi radio olandesi, li ho sentiti su Soundcloud e sono rimasto colpito; da quel momento ho iniziato a creare Power Intro per delle radio locali, giusto per imparare e accrescere le capacità, mi ricordo che avevo fatto tutto con un software di editing video perché non avevo né gli strumenti né la conoscenza. Nel frattempo ho lavorato come volontario per altre stazioni, ma giusto per imparare, fare pratica. E ora, qualche anno dopo… Eccoci qui!

  • Perché hai scelto di lavorare dietro le quinte invece che stare davanti a un microfono?

Penso di essere una persona introversa e non un grande parlatore. Quindi il mio interesse per la radio è stato essere parte del dietro le quinte. Imaging, Sound Processing, Formati…

La maggior parte delle persone inizia sognando di diventare un presentatore e magari fare qualcosa nel backstage o la combinazione di entrambi. Il mio interesse è partito invece proprio dall’essere parte del dietro le quinte (in particolare l’imaging) ed è rimasto lì. Mi piace sentire i miei lavori in radio, specialmente quando sai di averci speso un sacco di lavoro e sforzi personali, e sapere che adesso il tuo prodotto è in onda davvero in radio, per della gente vera, degli ascoltatori reali (anche se penso che gli ascoltatori non notino nulla) è fantastico.

  • Quanto pensi sia importante la formazione per chi decide di lavorare in radio e nel tuo caso quale il tuo background?

La formazione è molto importante. Per esempio, devi avere un certo grado di preparazione, conoscenza e istruzione per creare uno show, per andare in onda, almeno la storia della radio, dei media in generale, come creare un format, ecc. Puoi avere una buona conoscenza anche senza essere adeguatamente istruito, ma la combinazione di formazione, pratica e passione è la chiave del successo secondo me.

Per l’imaging radiofonico non c’è un corso che puoi fare, puoi solo esercitarti, guardare dei tutorial e restare in contatto con altri producers, e così acquisisci le tue capacità. Attualmente io sto studiando “Media & Entertainment Business” perché ne sono interessato. Lì puoi imparare ogni cosa sui Media e l’Entertainment, inclusa la radio, in combinazione con la parte business, così da poter far partire un giorno la tua attività personale.

Il corso è molto concentrato sulla parte pratica dell’industria e mi piace davvero molto! Perché puoi imparare come funziona ogni cosa ed è utile se inizi a lavorare per un’azienda nel settore dei media.

  • Si dice che i giovani non amino più la radio. Secondo te è vero? Che ne pensi?

Forse dall’introduzione dei servizi di streaming come Spotify molti ragazzi non ascoltano più la radio, forse sono meno attratti dalla radio per la mancanza di libertà, visto che non c’è modo di scegliere la tua musica. Per catturare l’interesse di quel target servirebbe ‘tarare’ la musica per loro, creare dei format per quell’audience, mentre talvolta le radio si concentrano su formati più adulti; sarebbe importante anche far crescere il tuo brand nel suo insieme, perché anche quello è ‘Radio’; poi per esempio si potrebbe cercare la tua audience potenziale on line, dove si trova, e creare dei contenuti on line forti per catturarne l’interesse e promuovere il tuo brand; trovare nuove strade, nuove declinazioni, potrebbe aiutare a catturare l’attenzione di questo target e portarli verso l’ascolto radiofonico. La radio NON è morta. Serve solo trovare nuove forme per approcciarsi, visto che i media cambiano costantemente, e così anche la Radio.

  • Come ti vedi tra 10 anni nel tuo lavoro e cosa consiglieresti ai tuoi coetanei che volessero avvicinarsi al mondo della radio?

Tra 10 anni spero di continuare a lavorare come Imaging Producer per una radio di successo o una Media Company. Non solo per creare audio, ma anche per inventare nuove strategie, introdurre nuove forme di Imaging e cercare di implementare davvero il marchio dell’azienda con il suo imaging.

Per quanto riguarda i consigli, direi che se vuoi iniziare a fare radio il mio consiglio è di farlo subito! I media non sono mai stati così attivi come ora. Quindi inizia! Le due cose importanti sono allenarsi, provare e avere contatti.

Più ti alleni, migliore diventi, più cresci. Inoltre se conosci gente che lavora nell’industria dei media, sicuramente ti può dare molti consigli, o addirittura magari un lavoro. Stai connesso con loro tramite LinkedIn, seguili su Instagram o semplicemente prenditi un caffé con loro.

Max Pandini

I giovani e la radio: il caso di Timo Piredda, 19 anni, inventore di un format durante il lockdown

C’è una tesi che spesso ci piace coccolare: i giovani continuano ad amare la radio.

Spesso – fuori dall’Italia – questa cosa è più evidente, e lo è in modo ancora più intenso e genuino: i giovani europei amano la radio nella sua essenza.

Durante questo periodo particolare qualcuno di loro mette a disposizione la creatività e l’energia tipica dei giovani per trovare soluzioni che permettano alla radio di servire ancora meglio il proprio pubblico.

In Belgio, a Helchteren, c’è una stazione radio chiamata MFY, fondata da un giovane 25enne, Lenn Melotte: un mezzo genio self made man che ha portato con sé uno staff di giovani talenti e mette in onda la sua radio anche in FM grazie a una collaborazione con GRK di Genk.

E’ a MFY che incontriamo il giovane Timo Piredda, un conduttore (ma non solo) di grande talento e creatività.

19 anni, si occupa di radio da quando era bambino, e sogna la radio come suo lavoro nella vita.

  • Innanzitutto, Timo, sembra che la radio sarà il tuo futuro e inoltre frequenti anche una scuola proprio legata alla radio.

Sì, infatti, sono a MFY ormai da più di 5 anni, mi piace così tanto che ho deciso di studiare la radio a scuola.

Studio al Thomas More di Mechelen, in Belgio, dove impariamo a cercare di fare bene il giornalista per poi portare questa esperienza in radio.

E’ importante per me dare spessore al contenuto, essere in onda ben preparato, ed è importante scegliere la notizia giusta e raccontarla in modo che tutti capiscano.

Serve anche studiare ed avere cultura per poi capire i fatti per raccontarli.

Spero davvero che diventi il mio lavoro in futuro! Anche se so che non è un settore facile.

  • Da dove viene il tuo amore per la radio? La tua conduzione è molto professionale e di livello.

Davvero non saprei, so solamente che giocavo a ‘radio-dj’ nella mia cameretta quando avevo 11 anni: si trattava di un piccolo dj-controller con dei jingles che suonavo da YouTube.

Quando ho scoperto MFY ero galvanizzato dall’idea di farne parte, e così è stato.

La cosa che mi piaceva di più era che potevo fare quello che volevo.
Ovvero… Un sacco di errori!

Però penso mi sia servito, perché si impara dagli errori e, magari, ogni volta diventi un pochino migliore. Almeno lo spero.

  • Per te ‘’Radio’’ significa diventare uno speaker o sei anche interessato al dietro le quinte?

Mi piace presentare alla radio perché hai un sacco di cose da controllare: fai partire i jingle, la musica, puoi raccontare una storia a molte persone e puoi anche farle divertire, ridere magari.

Il fatto di fare tutte quelle cose mentre sei in un piccolo studio, rende tutto così magico! Come la radio!

Ma mi affascina tantissimo anche tutto ciò che c’è dietro le quinte, come preparare i programmi per i miei colleghi. Se prepari qualcosa di bello, è anche così carino ascoltarlo dopo!

Inoltre mi piace tantissimo anche il settore Video!

Filmare, editare e il Multicam!

Lo scorso anno sono stato direttore Multicam per una radio nazionale mentre facevano un grosso show di beneficenza!

Quello show è andato in onda sulla più grossa televisione in Belgio; è stato tutto fantastico da fare; puntare tutte le camere, proiettare la tua visione personale di quello che stava succedendo!

  • Video? Quindi punti a diventare uno showman, una star, un influencer?

Assolutamente no! Io non voglio diventare né una star, né uno showman, né un influencer!

Io amo la radio!

Probabilmente molte persone che non vivono la radio veramente e non ne sono coinvolte potrebbero pensare di diventare quello, ma io amo solamente fare radio, e non penso si diventi famosi per questo! A meno che tu non sia una bella ragazza!

  • Stiamo vivendo un periodo particolare e difficile. Timo è anche un ragazzo molto creativo, dicevamo, e proprio per questo periodo si è inventato qualcosa di speciale per la radio dove collabora.

Il lockdown ci obbliga a stare a casa e non uscire.

Durante questo blocco abbiamo avuto tra colleghi e direzione della radio i nostri consueti brainstorming, ma a distanza, in video conferenza.

Ci sono venute un po’ di idee.

Volevo dare agli ascoltatori e anche ai non ascoltatori un momento divertente e qualcosa per distrarli un po’ da questa routine.

Abbiamo deciso di fare un quiz. Dal vivo. Alla radio!

Quindi ho avuto l’idea di fare un programma sì in radio, ma che puoi anche seguire in Visual Radio, il tutto con i conduttori a distanza, per rispettare le normative imposte dal Governo belga.

Ci sarà un conduttore principale che gestirà le domande e gli ascoltatori potranno vedere e scegliere le risposte corrette seguendo dal sito. Una sorta di radio interattiva grazie al video.

Ci siamo dati da fare e abbiamo trovato qualche sponsor con dei premi carini; penso sarà davvero divertente.

Oltretutto non avendo scuola per via del Lockdown ho avuto anche molto tempo per costruire qualcosa di simpatico.

I miei colleghi presentano, io dirigerò il video!

  • E Pensi che la gente sia a conoscenza di questo ‘’servizio’’ che la radio fa per loro?

Ah, sì… abbiamo fatto anche una speciale promozione per questo evento-quiz, per informare anche magari quelli che non ascoltano di solito la radio.

Penso fosse necessaria. E’ un servizio anche per loro, no?

Abbiamo fatto dei flyers e, mascherina e bicicletta (o macchina della Mamma), li abbiamo consegnati uno a uno nelle cassette postali della zona!

Ovviamente poi abbiamo fatto anche molta promozione online e penso che abbia funzionato.

Viviamo in una piccola area del Belgio, ma abbiamo già avuto moltissime adesioni!

  • A quando l’appuntamento?

Sabato 25 Aprile alle 20.

Puntuali su Radio MFY, in FM su Radio GRK e sul nostro Web.

(Si ringrazia Max Pandini per la collaborazione)

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: [email protected]