Nasce la nuova Audiradio

È nata la nuova Audiradio.

La società ha come soci fondatori gli “Editori Radiofonici Associati” (oggi ERA, ex TER), UNA – Aziende della Comunicazione Unite, in rappresentanza delle agenzie media, e UPA – Utenti Pubblicità Associati, in rappresentanza degli investitori pubblicitari.

Hanno siglato la costituzione della società ieri Lorenzo Suraci per ERA, Stefano Spadini per UNA e Antonio Martusciello per UPA.

È stato raggiunto l’obiettivo per cui si lavorava dal 2011. Oggi il comparto delle radio conosce pertanto una svolta storica: abbandona la struttura di MOC (Media Owner Contract) – ormai totalmente inadeguata dinanzi al processo di convergenza multimediale favorito dalla digitalizzazione dell’intera filiera dei contenuti – per approdare alla forma societaria indicata dall’Agcom come più adeguata alla gestione delle ricerche finalizzate al mercato pubblicitario: il JIC (Joint Industry Committee), composto da editori (ERA, ex TER) e rappresentanti del mercato (UPA e UNA).

Un risultato ottenuto attraverso l’impegno delle varie componenti del mercato e di Agcom, che ha sempre incentivato il – non più procrastinabile – passaggio al modello del JIC, in forza dei principi di correttezza e trasparenza nella rilevazione degli indici di ascolto, e attraverso la costituzione di un’organizzazione tale da assicurare la massima rappresentatività del settore nel rispetto di condizioni eque e non discriminatorie.

Presieduta da Antonio Martusciello, la nuova Audiradio sarà chiamata a guidare un progetto di rilevazione che dovrà garantire per il prossimo anno una nuova ricerca metodologica nella rilevazione degli ascolti radiofonici, capace di garantire quel delicato equilibrio tra la necessità di dare continuità alla currency e l’esigenza di adottare una metodologia che prenda atto dell’irreversibile processo di digitalizzazione dei media e dei conseguenti cambiamenti strutturali che si stanno determinando nei comportamenti di consumo e nelle modalità di fruizione dei contenuti multimediali.

(Comunicato stampa)

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Gastaldo (Love FM): “Bene la nuova Audiradio, ma velocizziamo i tempi”

Ha destato diversi commenti il comunicato che anticipa la nascita di una nuova Audiradio.

Un cambiamento annunciato come una svolta storica.

“Il comparto radio” – dichiara Tavolo Editori Radio“abbandona la struttura di MOC (Media Owner Contract) – ormai totalmente inadeguata dinanzi al processo di convergenza multimediale favorito dalla digitalizzazione dell’intera filiera dei contenuti – per approdare alla forma societaria indicata dall’Agcom come più adeguata alla gestione delle ricerche finalizzate al mercato pubblicitario: il JIC (Joint Industry Committee)”.

Bisognerà attendere il 2025, tuttavia, per entrare nel vivo del nuovo sistema di rilevazioni.

Un lasso di tempo troppo lungo, secondo diversi addetti ai lavori.

Tra questi, segnaliamo il commento di Fabrizio Gastaldo, editore delle superstation Love FM e Ritmo 80 con Gerry D’Elia.

Contattato da FM-world, si è mostrato soddisfatto della novità che finalmente terrà conto della digitalizzazione dei media.

Quello che però non torna a Gastaldo, è il perché dover accettare ancora otto mesi di rilevazioni ritenute ‘inadeguate’ (come cita lo stesso comunicato), quando già da anni disponiamo di metodologie che ci permettono di avere numeri certificati in tempo reale.

L’editore di Love FM, pur comprendendo che l’indagine in corso è valida per l’intero 2024, riterrebbe opportuno un adeguamento in tempi celeri, per fornire ai clienti, dati più attendibili e certificati, non basati esclusivamente su una indagine telefonica ormai obsoleta.

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RadioTER, si conclude il primo semestre 2023. I dati di vent’anni fa

Lunedì 12 giugno si conclude il primo semestre 2023 dell’indagine RadioTER.

I dati, che saranno resi noti tra circa un mese con l’anteprima di luglio e a fine estate con tutti i dettagli dei volumi, si baseranno sulle rilevazioni del primo e del secondo trimestre dell’anno.

Il primo trimestre si è svolto dal 17 gennaio al 27 marzo, mentre il secondo dal 28 marzo al 12 giugno, con pausa pasquale nella settimana dal 4 al 10 aprile.

L’indagine proseguirà già dal giorno seguente, martedì 13 giugno, con l’inizio del terzo trimestre che terminerà il 2 ottobre (con pausa estiva dal 25 luglio al 28 agosto).

Infine, il quarto trimestre si terrà dal 3 ottobre all’11 dicembre.

Il secondo semestre si baserà dunque sui dati raccolti durante il terzo e quarto trimestre, mentre gli “annuali” saranno composti dai 120.000 casi raccolti nei quattro trimestri del 2023.

Intanto, come momento ‘amarcord’ vi proponiamo i dati relativi al primo semestre 2003, ovvero vent’anni fa, nell’indagine all’epoca condotta da Audiradio.

I numeri sono relativi al giorno medio ieri, con tutte le emittenti oltre i 500.000 contatti.

1. Rai Radio1 – 7.240.000
2. Radio Deejay – 5.353.000
3. Rai Radio2 – 5.081.000
4. RTL 102.5 – 4.291.000
5. RDS Radio Dimensione Suono – 4.181.000
6. Radio Italia Solo Musica Italiana – 4.025.000
7. Radio 105 – 3.147.000
8. Radio Monte Carlo – 2.119.000
9. Rai Radio3 – 2.041.000
10. Lattemiele – 1.999.000
11. RIN Radio Italia Network – 1.844.000
12. Radio Subasio – 1.657.000
13. Radio Maria – 1.653.000
14. Radio Capital – 1.587.000
15. Radio 24 – 1.581.000
16. Rai Isoradio 1.370.000
17. Radio Kiss Kiss – 1.152.000
18. Radio Italia Anni 60 – 1.059.000
19. Radio 101 One O One – 989.000
20. Radio Cuore – 891.000
21. Discoradio – 772.000
22. Radio Zeta – 703.000
23. 102.5 Radio Hit Channel – 667.000
24. Radio Company – 635.000
25. Radio Kiss Kiss Italia – 583.000
26. Radio Margherita – 545.000

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Audiradio primo trimestre 2003: le più ascoltate vent’anni fa

Che cosa ascoltavamo vent’anni fa?

Nel 2003, Audiradio metteva a disposizione i dati d’ascolto non solo semestrali, ma anche trimestrali.

Grazie all’archivio custodito da Aeranti Corallo, abbiamo ricostruito dunque la classifica delle venti emittenti più seguite nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2003.

I dati pubblicati sono relativi solo al giorno medio ieri ed ai sette giorni.

Abbiamo preso in considerazione, dunque, il giorno medio ieri che vedeva al vertice Rai Radio1.

Questa la ‘top 20’ su una base popolazione di 51.814.000 ed un totale ascoltatori di 36.080.000.

1. Rai Radio1 – 7.249.000
2. Radio Deejay – 5.354.000
3. Rai Radio2 – 5.087.000
4. RTL 102.5 – 4.208.000
5. Radio Italia Solo Musica Italiana – 4.081.000
6. RDS Radio Dimensione Suono – 4.078.000
7. Radio 105 – 3.177.000
8. RMC Radio Monte Carlo – 2.123.000
9. Lattemiele – 2.110.000
10. Rai Radio3 – 2.050.000
11. RIN Radio Italia Network – 1.933.000
12. Radio Maria – 1.700.000
13. Radio Subasio – 1.657.000
14. Radio Capital – 1.617.000
15. Radio 24 – 1.564.000
16. Rai Isoradio – 1.392.000
17. Radio Kiss Kiss – 1.177.000
18. Radio Italia Anni 60 – 1.173.000
19. Radio 101 One-O-One – 1.042.000
20. Discoradio – 838.000

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Che cosa ascoltavamo vent’anni fa

Come segnalato più volte in questi giorni su FM-world, il prossimo 22 febbraio saranno pubblicati i “volumi” dei dati annuali e del secondo semestre relativi all’anno 2021 dell’indagine RadioTER.

Si tratterà quindi del completamento delle anticipazioni rese note lo scorso mese.

In attesa di conoscere tutti i dettagli a riguardo, siamo risaliti ai dati annuali 2001 (Giorno Medio Ieri) dell’indagine, ai tempi gestita da Audiradio.

Erano 25 le emittenti nazionali (tra reti pubbliche, private e syndication) iscritte.

Alcune di essere non esistono più, altre si sono “trasformate” in progetti diversi, ma molte caratterizzano ancora il panorama radiofonico odierno.

  • Audiradio – Annuali 2001 Giorno Medio Ieri – Emittenti nazionali e syndication

Totale ascoltatori 34.998.000

1. Rai Radio1 – 7.969.000
2. Radio Deejay – 5.558.000
3. Rai Radio2 – 5.276.000
4. RTL 102.5 – 4.398.000
5. RDS Radio Dimensione Suono – 4.051.000
6. Radio Italia Solo Musica Italiana – 4.004.000
7. Radio 105 – 3.333.000
8. Radio Monte Carlo – 2.245.000
9. Radio LatteMiele – 2.019.000
10. RIN Radio Italia Network – 2.012.000
11. Rai Radio3 – 2.011.000
12. Radio Maria – 1.667.000
13. Rai Isoradio – 1.441.000
14. Radio Capital – 1.390.000
15. Radio 24 – 1.209.000
16. Radio 101 One-O-One – 1.108.000
17. Radio Kiss Kiss – 961.000
18. Radio Italia Anni 60 – 866.000
19. Radio Cuore – 854.000
20. Radio Margherita – 523.000
21. Radio Radicale – 501.000
22. Bum Bum Network – 269.000
23. Rai Notturno Italiano – 224.000
24. Italia Radio – 177.000
25. Radio Donna – 126.000

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Ascolti 1990: Rete 105, Radio Deejay e RMC i tre network più seguiti

Come sono cambiati gli ascolti negli ultimi trent’anni?

Nel 1990, Audiradio stimava che gli ascoltatori nel giorno medio fossero poco più di 26 milioni.

Si trattava di circa il 51% della popolazione dagli 11 anni in su.

Grazie alla collaborazione di Andrea Lombardo (e, a sua volta, di alcuni archivi di Millecanali), siamo risalti alla “top ten” di trent’anni fa.

Le classifiche distinguevano tra radio pubbliche e private.

Per quanto riguarda la Rai, Radio1 totalizzava 7.605.000 contatti, Radio2 era a quota 7.292.000, mentre Radio3 si limitava a 752.000 fedelissimi. A questi andavano aggiunti gli 825.000 che negli orari pomeridiano-serali sintonizzavano Stereouno ed i 1.023.000 legati a Stereodue.

Ai vertici tra i network, invece, c’era Rete 105 (diventerà Radio 105 nel 1996) con 1.941.000 contatti, seguita da Radio Deejay al secondo posto (1.428.000) e da Radio Monte Carlo al terzo (1.062.000).

Quarto posto per Radio Italia Solo Musica Italiana (che avrebbe conquistato il vertice nel 1991) a quota 1.046.000, mentre Radio Dimensione Suono era quinta (952.000).

Ottima performance per Italia Network, all’epoca sesta radio privata più ascoltata con 718.000 contatti, mentre settima era Radio Milano International (negli anni in cui stava mutando in One-O-One Network) con 503.000 ascoltatori ed ottava (ma a brevissima distanza) Radio Kiss Kiss a quota 502.000.

Chiudevano la top ten Radionorba (nona) con 450.000 ascoltatori e Gamma Radio (decima) a 369.000.

Una curiosità: RTL 102.5 era ancora agli albori e nel 1990 occupava la 17esima posizione. Nell’arco di un anno sarebbe salita al quarto posto, iniziando la graduale scalata verso il vertice degli anni 2000.

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