
Il Teatro di Radio3 presenta “Atto di dolore”
Il 23 maggio, in occasione della Giornata della Legalità, ricorrenza istituita per commemorare la strage di Capaci e l’uccisione del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, “Il Teatro di Radio3” propone una pièce intensa e toccante: “Atto di dolore”, scritta, diretta e interpretata da Riccardo Lanzarone.
Lo spettacolo porta in scena una delle figure più controverse e dimenticate della storia della lotta alla mafia: Leonardo Vitale, considerato da molti il primo vero pentito di Cosa Nostra. La sua storia, poco nota al grande pubblico, è un viaggio oscuro e drammatico che anticipa di dieci anni la stagione dei “collaboratori di giustizia” come Buscetta, eppure non ha mai ricevuto il giusto riconoscimento.
Vitale nasce in una famiglia mafiosa, cresciuto all’ombra dello zio Giovanbattista “Titta” Vitale, capomandamento della cosca di Baida, a Palermo. Sin da giovane è coinvolto nei meccanismi criminali dell’organizzazione: uccide, partecipa a estorsioni, vive nell’omertà. Ma qualcosa si spezza. Il 29 marzo 1973, Vitale si presenta spontaneamente alla questura di Palermo, in preda a una crisi religiosa profonda. Racconta tutto: si autoaccusa di due omicidi, svela organigrammi e rituali interni di Cosa Nostra, fa nomi eccellenti — Riina, Calò, Ciancimino — e rivela l’esistenza di una “Commissione” mafiosa, un organo collegiale che governa la mafia con logiche precise e regole ferree.
Quelle dichiarazioni, che anticipano di decenni l’immagine moderna del pentito di mafia, non trovano però ascolto. Vitale viene dichiarato seminfermo di mente, rinchiuso nel manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto, sottoposto a trattamenti psichiatrici coercitivi e ridotto al silenzio. Lo Stato sceglie di ignorare le sue parole. Giovanni Falcone, vent’anni dopo, sarà tra i pochissimi a riconoscerne l’importanza: “Vitale è stato il primo vero pentito,” disse il magistrato, “ma nessuno gli credette.”
L’opera teatrale di Lanzarone si addentra in questo abisso interiore e giudiziario: dalle origini mafiose di Vitale al percorso di redenzione, fino all’inferno manicomiale e al tragico epilogo. Vitale fu infatti ucciso da Cosa Nostra nel 1984, pochi mesi dopo essere stato rilasciato, punito per aver infranto la legge del silenzio.
“Atto di dolore” è una produzione Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole, con il sostegno di Trac Residenze Teatrali – Factory Compagnia Transadriatica, e le musiche originali di Valerio Daniele. L’opera non è solo una narrazione teatrale, ma un atto civile che invita a rileggere la storia d’Italia alla luce delle sue zone d’ombra, restituendo voce e dignità a chi ha pagato con la vita la scelta di rompere il patto con la criminalità.
Una proposta di grande valore civile e artistico, in linea con lo spirito della Giornata della Legalità: ricordare non solo chi ha combattuto la mafia da giudice, ma anche chi ha provato a farlo da dentro, pagando il prezzo dell’isolamento, della tortura e, infine, della morte.
* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]