La radio conferma un seguito vicino ai 34 milioni di ascoltatori al giorno

Sono stati pubblicati i dati dell’ascolto del mezzo Radio, nel periodo che va dal 12 luglio al 31 ottobre 2022.

A rendere noto il risultato del trimestre mobile è, come sempre, Tavolo Editori Radio.

L’indagine RadioTER – di cui sono in corso le rilevazioni relative al quarto trimestre – si basata su una popolazione da 14 anni in su, pari a 52.172.848 unità.

Di questi, 33.731.000 ascoltano la radio ogni giorno (stima basata su un numero di casi pari a 22.567).

Gli ascoltatori nel quarto d’ora medio (AQH) dalle 6.00 a mezzanotte sono 6.435.000, su un totale di 4.044 casi.

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Quante radio si ascoltano ogni giorno?

Ogni giorno, ognuno di noi ascolta più emittenti nell’arco della giornata.

Escludendo le ‘occasionali’ (quelle su cui ci fermiamo giusto per il tempo di una canzone), quante sono le radio che cercate volutamente e che seguite con cadenza quotidiana?

Ne parliamo nel podcast di questa settimana, per discuterne con voi – come sempre – sui canali social di FM-world.

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Quasi 7 milioni ascoltano la radio solo in casa: come cambia il seguito del mezzo tra le quattro mura

L’indagine RadioTER relativa al secondo semestre 2021 ha messo in evidenza, tra le altre, una crescita del mezzo radio, rispetto ai periodi precedenti contraddistinti (e penalizzati) dalla pandemia.

Prendendo in considerazione il Giorno Medio Ieri, i “volumi” di RadioTER dispongono – tra le altre – della suddivisione degli ascolti per luogo.

E così, dei 34.477.000 utenti che dichiarano di seguire il mezzo ogni giorno, emerge che 6.809.000 di essi la ascoltano solo in casa, 19.736.000 solo fuori casa e 7.353.000 sia in casa che fuori casa.

L’ascolto casalingo è inevitabilmente più “maturo”: basti pensare che 2.850.000 di chi segue la radio tra le quattro mura ha oltre 64 anni (quasi il 42% degli utenti solo domestici).

In casa, si esclude ovviamente il device più utilizzato – che è l’autoradio – mentre assumono peso il ricevitore tradizionale, la televisione (tramite i canali video e audio) e lo streaming.

Cambiando la tipologia di pubblico, cambia anche l’ordine delle emittenti più ascoltate.

E si scopre così che, in ambito casalingo, le uniche radio che superano il milione di ascoltatori sono RTL 102.5 (1.597.000), Radio Italia Solo Musica Italiana (1.524.000), Rai Radio1 (1.373.000) e Rai Radio2 (1.030.000).

Questa – nel dettaglio – la “top 20” delle emittenti più seguite a livello domestico, con dati relativi al Giorno Medio Ieri.

1. RTL 102.5 – 1.597.000
2. Radio Italia Solo Musica Italiana – 1.524.000
3. Rai Radio1 – 1.373.000
4. Rai Radio2 – 1.030.000
5. Radio Deejay – 839.000
6. RDS 100% Grandi Successi – 709.000
7. Radio 105 – 657.000
8. Rai Radio3 – 623.000
9. Radio 24 – 583.000
10. Radio Kiss Kiss – 428.000
11. Radio Monte Carlo – 427.000
12. R101 – 425.000
13. Virgin Radio – 378.000
14. Radio Capital – 309.000
15. Radio Subasio – 303.000
16. Radiofreccia – 293.000
17. Radio Birikina – 264.000
18. Radio Margherita – 254.000
19. Radio Italia Anni 60 – 231.000
20. m2o – 202.000

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qual è il programma che preferisci?

Qual è il programma a cui non potete rinunciare?

Ogni giorno, oltre 33 milioni di persone ascoltano la radio.

C’è chi lo fa semplicemente salendo in auto e seguendo “passivamente” l’offerta della fascia oraria mentre va e torna dal lavoro.

C’è chi non può rinunciare a determinati programmi, che sintonizza anche mentre sta facendo altro, accendendo la radio per ascoltare quel preciso contenuto.

Ci soffermiamo su questo secondo punto: qual è (o quali sono) il programma (o i programmi) a cui non potete fare a meno?

Vi aspettiamo su [email protected] o sui canali social di FM-world e Talkmedia.

Meno autoradio, più device digitali: come cambia l’ascolto nell’anno della pandemia

Sono usciti i volumi RadioTER, relativi al secondo semestre 2020.

Diversi i dati inclusi al suo interno, tra cui quelli relativi ai device con cui si è ascoltata la radio.

Rispetto al secondo semestre 2019 – è d’obbligo la premessa – i contatti nel Giorno Medio sono calati da 34.877.000 a 33.689.000, ma questo era già noto con l’anteprima pubblicata a fine gennaio.

Ora, tuttavia, conosciamo la distribuzione degli ascolti.

Come presumibile, la pandemia ha provocato un sensibile calo del seguito tramite autoradio, che resta il device più utilizzato pur scendendo da 24.940.000 a 22.504.000.

Al secondo posto si colloca l’apparecchio casalingo in lieve flessione (da 11.042.000 a 10.928.000).

A fronte di questi cali, cresce tutto il resto.

L’ascolto della radio tramite canale video televisivo passa da 4.001.000 a 4.317.000, l’utilizzo dello smartphone da 3.049.000 a 3.295.000, il canale tv solo audio da 1.156.000 a 1.218.000, il PC/tablet da 1.086.000 a 1.173.000.

Inoltre entrano gli smart speaker a quota 455.000.

Infine, il dato “Altro” passa da 156.000 a 101.000.

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Coronavirus, ricerca GfK: gli italiani non rinunciano alla radio

E’ stata presentata oggi la ricerca curata dall’istituto GfK, “L’ascolto della Radio ai tempi del COVID – 19”, commissionata da TER, Tavolo Editori Radio, che racchiude la quasi totalità delle emittenti pubbliche e private, nazionali e locali della radiofonia italiana.

L’emergenza sanitaria ha fortemente condizionato le abitudini quotidiane determinando effetti non trascurabili sulla mobilità in auto (il 67% della popolazione utilizza meno l’auto) e sui percorsi verso il lavoro (il 30% della popolazione non si reca più al lavoro fuori casa), costringendo tra le mura domestiche gran parte della popolazione.

L’impatto sugli ascolti delle radio è molto contenuto – si legge nella ricerca – con un calo del 17%, pressoché compensato dall’aumento del tempo medio di ascolto cresciuto dell’11% (sull’ascolto degli ultimi 7 giorni).

“Alla riduzione netta dell’ascolto tramite autoradio corrisponde un aumento dell’ascolto attraverso tutti gli altri device – dice Giorgio Licastro, Responsabile Area Media di GfK – non soltanto la classica radio FM, alla quale si stanno affiancando gli apparecchi DAB+, ma anche la TV, lo smartphone e il PC (con riscoperta da parte delle fasce giovanili); crescono pure tablet e smart speaker, i quali, pur partendo da basi contenute nel periodo pre-crisi, vedono tassi di incremento analoghi a quelli degli altri device”.

Particolare menzione merita l’accesso digitale attraverso siti e app radio, sia che si tratti di piattaforme proprietarie, sia che si tratti di aggregatori. L’accesso digitale con le nuove necessità di collegamento al mezzo radio – continua la ricerca – vede un incremento importante: +24% di reach e + 61% di tempo speso. La nuova domesticità plasma le modalità di ascolto della radio.

“Rilevante in casa è l’inedita presenza maschile e delle donne lavoratrici – sottolinea Giorgio Licastro – che aumenta le occasioni di esposizione (da 1,1 a 1,5 al giorno) e spinge verso l’alto, nella lista delle attività, l’ascolto mentre si lavora, mentre si fa ginnastica, nei momenti di relax. Le aree che maggiormente migliorano dopo l’inizio dell’emergenza sono proprio quelle rassicuranti della vicinanza e del comfort, come antidoto alla solitudine forzata; e contemporaneamente quelle che agiscono sullo stato di benessere, sull’umore, sull’emozione”.

In questo, il ruolo della musica ascoltata alla radio appare fondamentale: veicola un senso di comunità, di partecipazione collettiva, di serenità nonostante tutto.

La costrizione a casa ha avuto effetti non trascurabili sull’ascolto della radio, senza tuttavia minarne il ruolo grande protagonista nella comunicazione di massa.

La sua capacità di presentare un mix unico di emozione, vicinanza, empatia e informazione credibile, unita alla possibilità di essere fruita in qualsiasi momento della giornata la rendono difficilmente sostituibile.

La radio è un mezzo a cui gli Italiani non rinunciano – si legge nella ricerca – piuttosto, ne ricalibrano l’uso in funzione dei nuovi stili e delle nuove abitudini, favoriti, in questo, da un mezzo che è in grado di sfruttare vecchie e nuove tecnologie per consentire l’ascolto anche in modi innovativi e diversi rispetto al passato.

La crisi ha favorito la relazione con il mezzo, soprattutto in termini di vicinanza, di veicolo di emozioni positive e secondariamente anche di informazione, di partecipazione e confronto. La musica ascoltata alla radio appare fondamentale, contribuendo al senso di comunità, di partecipazione collettiva, di serenità.

Il ruolo informativo della radio non è meno rilevante, assolvendo sia il compito della presenza tempestiva e del realtime, sia quello dell’approfondimento e dell’autorevolezza.

In questo periodo di isolamento forzato aumentano gli ascoltatori che creano interazione. L’iniziativa «La Radio per l’Italia» – conclude la ricerca GfK – è stata ampiamente riconosciuta e apprezzata come modo di ulteriore avvicinamento al mezzo.

(Comunicato stampa)