RTL 102.5 Plus diventa RTL 102.5 + Social

“Entra in chat e condividi le tue idee con noi”.

Si presenta così la nuova versione di RTL 102.5 Plus, il canale ‘fuori onda’ di RTL 102.5, disponibile su RTL 102.5 Play (via web e via app).

Il nome ufficiale ora è RTL 102.5 + Social, dove è possibile seguire tutti i discorsi tra i conduttori, mentre sulla rete principale è in onda la musica.

L’invito, tuttavia, è anche quello di partecipare attivamente e dire la propria sugli argomenti dibattuti sia “in” che “fuori onda”.

Il canale, disponibile nella nuova versione da lunedì 18 marzo, è in continua evoluzione e può essere seguito cliccando QUI.

(Si ringrazia Luca Cenciarini per la collaborazione)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Dj Osso Radio lancia una nuova tecnologica app multifunzione

“Sono lieto di annunciare che Dj Osso Radio è la prima Radio Italiana ad aver sviluppato un nuovo sistema per la messa in onda Radiofonica, una nuova piattaforma dalla quale si potrà fare tante cose”.

Lo rende noto lo stesso Dj Osso sui social, anticipando che la nuova app “bypassa” gli store e ciò consentirà all’emittente di poter inviare le notifiche per ciò che riguarda news ed eventi sul palinsesto (dopo aver accettato il consenso).

“Trovate anche un Calendario” – aggiunge – “dove saranno inseriti gli eventi speciali nella giornata radiofonica”.

Nel post viene poi annunciato che è disponibile una pagina dedicata ai Videogame e che a breve usciranno videogiochi (totalmente gratuiti) con cui si potrà entrare nel mondo di Dj Osso Radio.

“Le novità sono tante e sono felicissimo di essere stato il primo a sviluppare questo sistema (per le Radio)”, sottolinea Osso che conclude augurandosi: “Spero vi piaccia, il lavoro è stato ed è enorme ma tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto di Cardapp (geni ed amici)”.

Ulteriori dettagli sono disponibili cliccando QUI.

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Radio Cecchetto: Brenda Lodigiani ed Herbert Ballerina ospiti di Claudio Cecchetto

Primi programmi in conduzione su Radio Cecchetto.

La nuova emittente di Claudio Cecchetto, diffusa su web, app, oltre che in DAB+ in alcune aree italiane, ha preso il via lo scorso 19 aprile.

Il palinsesto al momento non ha prevede appuntamenti dal vivo, ma nella mattinata di mercoledì 14 giugno alle 11.30 c’è stata una intervista ‘live’ di Claudio Cecchetto a due protagonisti della comicità e dell’intrattenimento: Herbert Ballerina e Brenda Lodigiani.

L’annuncio è partito dai canali social dell’emittente che hanno riportato: “Tra poco ci divertiamo in diretta da Milano!”.

E alla fine il ringraziamento: “È stato un grande piacere avervi avuto in diretta”.

La programmazione di Radio Cecchetto prende il via alle 7.00 del mattino con “Consolle ’70”, a cui segue alle 8.00 “FM ’80”.

Dalle 9.00 alle 12.00 è la volta di “Radio mail”, mentre dalle 12.00 alle 14.00 la musica è protagonista con “RCC Non Stop”.

Dalle 14.00 alle 19.00 è in onda “Prove microfono – Riconosci la voce?”, mentre alle 7 e alle 8 di sera tornano “Consolle ’70” e “FM ’80”.

In serata, dalle 21.00 alle 24.00 viene riproposto “Radio mail” ed infine la notte di Radio Cecchetto è “RCC Non Stop”.

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Dj Osso Radio arriva in tv

Dj Osso annuncia una novità riguardante la radio che porta il suo stesso nome.

Ora Dj Osso Radio è presente anche in versione ‘visual’.

È possibile seguirla in tv tramite la propria app, disponibile per Android Smart TV e Fire Stick Amazon.

Presto – anticipa il noto dj – arriverà anche per Samsung.

Questo il promo della tv di Dj Osso Radio.

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Nasce partnership tra MediaDAB e 22HBG: vediamo come si inquadra in un mondo dove l’ascolto della radio in mobilità è fortemente minacciato

MediaDab e 22HBG hanno recentemente firmato una partnership con l’obiettivo di immaginare, sperimentare e portare sul mercato soluzioni rivoluzionarie nel settore dell’intrattenimento e dell’informazione in mobilità.  Proviamo con questo articolo a capire cosa riguarda e la sua importanza in un mondo dove la radio non è più al centro del car entertainment.

 Si tratta qui di innovare nell’ambito dell’intersezione tra tre tecnologie: il DAB, che ha le sue radici nel mondo broadcast; le app, che vengono invece da quello dell’online; e la vera grande rivoluzione del 2023, i Large Language Models alla base dell’Intelligenza Artificiale (IA) che abbiamo tutti recentemente scoperto grazie a ChatGPT e Peperoni AI. 

I protagonisti

Ma chi sono I protagonisti di questo accordo? Presto detto: MediaDAB è uno dei recentissimi consorzi nati per aiutare l’emittenza locale e le superstation a migrare verso il DAB, la Radio Digitale da cui per troppi erano state escluse. Non si tratta solo di radio prettamente locali: anche preminenti superstation sono attualmente veicolate multiplex di mediaDAB. 

22HBG è invece un entità più difficile da afferrare: nata da una costola di Elenos, storico produttore italiano di apparati e soluzioni dedicati al broadcast, si è evoluta su svariati assi apparentemente scorrelati (o almeno questa la prima impressione che si può avere analizzandone il sito). Si va da un giornale online che racconta in tempo reale quanto accade nel mondo broadcast, al gruppo social dedicato (parliamo di FM-world), a una soluzione completa per lo sviluppo e la fruizione dei recentissimi modelli di IA (PeperoniAI), a un aggregatore di emittenti radio e TV  decisamente unico. Senza dimenticare le soluzioni per la gestione dei contenuti dedicate ai broadcaster.

Convergenza 

Il filo conduttore però esiste è quello della convergenza di media e contenuti resa possibile dalla digitalizzazione e dagli standard aperti.  Come ben sanno le redazioni dei quotidiani che ormai da tempo lavorano su piattaforme tecnologiche uniche in grado di erogare e adattare i contenuti su web, blog, podcast, canali tv interattivi, HBBTV. E carta stampata. 

E qui ci ricongiungiamo col senso dell’accordo con cui abbiamo aperto.  

 

Come chiarisce questo semplice grafico…Ok, forse meglio prenderla da un angolo più user-oriented. 

Dashboard

Partiamo dai meravigliosi cruscotti delle autovetture di ultima generazione: lo spazio dedicato all’ intrattenimento è diventato come sappiamo terreno strategico di lotta tra i grandi gruppi editoriali nazionali oltre che tra questi e le piattaforme globali. 

 La cosiddetta Uberizzazione, che nel settore dei media è anche detta Netflixizzazione è dietro l’angolo anche per il comparto radiofonico, rimasto finora un caso unico dove il perdurare dell’analogico (FM e AM) ha permesso di godere delle rendite di posizioni anche oltre i tempi supplementari 

Purtroppo, Il bel segnale pulito emesso dagli storici trasmettitori dei principali network non potrà continuare ad apportare vantaggi che per pochi anni, non fosse altro che per questioni di consumi energetici. 

Uno vale uno

 Ma nel DAB e nell’online uno vale uno e il logo che fa bella mostra di sé sullo sfavillante cruscotto non rappresenta certo elemento di differenziazione. 

Da qui la necessità di fidelizzare tramite nuovi tipi di interazione quelli resi possibili da soluzioni custom basate sulla sinergia tra DAB e IP. E non parliamo solo del “Dab over IP” di cui si discute dal 2019, quella tecnologia che prevede in sostanza di incapsulare in pacchetti IP i dataframe DAB senza perderne i metadati. 

Pensiamo piuttosto ad applicazioni più vicine all’utente: proviamo a fare due esempi per chiarire. È evidente a tutti che uno dei vantaggi competitivi di Google e Facebook rispetto alla classica emittenza broadcast sta nella granularizzazione (e anche nella “targettizzazione” di cui discutono tutti. Ma a noi preme parlare della prima). In altre parole, anche una piccola attività economica, quale un negozio di quartiere, può grazie ai colossi del web attivare campagne a costi accettabili (parliamo di poche decine di euro a settimana) 

Basta limitare l’erogazione a una singola città, o perfino a una zona: cose ovviamente precluse non solo all’FM ma anche al DAB, che di fatto utilizza in Italia le stesse topologie basate su trasmettitori di grande potenza che coprono vaste aree. 

DAB e aggregatori

Immaginiamo ora una stretta integrazione tra un flusso DAB e un aggregatore di grande popolarità quale FM-world: nulla vieta di realizzare la medesima granularizzazione, erogando flussi IP contenenti spot differenziati per area geografica, attivabili eventualmente solo quando richiesto. Con i costi relativi. 

Un secondo esempio potrebbe riguardare l’interazione con gli ascoltatori: siamo abituati a emittenti che ci chiedono di rispondere sul tema del giorno (“diteci cosa pensate di…”), ma poi quello che accade è che in onda vengono letti solo pochi messaggi scelti dai conduttori. Nessuna valenza scientifica o di sondaggio in tutto questo 

Ma la radio, con la sua diffusione orizzontale e il suo vasto pubblico permette di realizzare opinion polls significativi con risultati in tempo reale (visto che a rispondere sono spesso ben più di 1000 ascoltatori). 

La raccolta e l’analisi delle risposte e’ tecnicamente realizzabile come sviluppo verticale sulla base dell’esistente funzionalità “Interactive MUX” offerta da 22HBG. 

Big Data

L’integrazione di cui parliamo porta poi un enorme vantaggio, che sarà in prospettiva sempre più strategico. Si chiama big data, la grande quantità di informazioni relative ai singoli utenti che già oggi possiamo collezionare da chi ascolta via app. Sono darti grezzi, che necessitano di strumenti di analisi e sintesi potenti: e qui il ruolo dei sistemi basati sulla AI, in grado di analizzare e sintetizzare autonomamente enormi quantità di dati diventerà con il tempo indispensabile

Chi possiede i dati?

Ma chi possiede i dati? Questo è un punto strategico cui conviene prestare la massima attenzione. Se non si presidia il dashboard, proprio con sistemi quali quelli di FM-world o anche al limite app proprietarie, il rischio è che queste informazioni vengano regalate tutte alle case automobilistiche. Ma se in qualche modo è lecito che queste ultime collezionino informazioni su stile di guida dei clienti e performance dei veicoli, molto più difficile appare accettare che conoscano anche i nostri gusti in termini di intrattenimento. Soprattutto quando questi impattano il core business delle radio.

Differenziazione 

Abbiamo voluto citare due esempi che richiedono sviluppi custom e non funzionalità pronte da erogare. 

Ma il punto è proprio questo. In un mondo dove non è più la potenza del segnale a fare la differenza non può essere che lo sviluppo di soluzioni verticali, sulla base dei solidi protocolli standard di DAB e IP, a differenziare le singole emittenti. E non abbiamo parlato dell’ulteriore integrazione con i vari LLM (large language models, ChatGPT e concorrenti) qualcosa su cui ci riserviamo di ritornare a breve.  

Per ora invitiamo tutti i lettori a lavorare di fantasia e creatività: anche le idee più ardite sono probabilmente realizzabili ormai in tempi molto rapidi. (M.H.B.)

22HBG: nasce l’app di intelligenza artificiale ’empatica’

Si chiama PeperoniAI, dal nome della piattaforma di gestione contenuti da cui deriva. E’ la App di intelligenza artificiale da lunedì 6 febbraio, on line su iOS – a breve anche su Android – lanciata dalla 22HBG, tech company ferrarese fondata da Gianluca Busi.

Partner di aziende internazionali leader nel campo della tecnologia e delle telecomunicazioni (recente l’apertura di una sede in Senegal), 22HBG promuove soluzioni digitali configurandosi come una Hub che «ambisce a migliorare la qualità della vita delle persone», ‘umanizzando’, con la nuova App, la ‘freddezza’ dell’intelligenza artificiale. L’App – scaricabile da oggi e tra le primissime in Italia – precede il bisogno dei clienti di potersi relazionare ad altri, per iscritto, con parole adeguate. Il modello di riferimento è OpenAi, dalla quale si differenzia per un’impronta empatica.

Al testo si combina infatti l’umore, lo stato d’animo, i sentimenti che animano chi la utilizza, senza snaturarlo, con un tono che può essere formale o informale. Come conferma lo sviluppatore, Renzo Marrazzo, «si è voluto rendere il risultato il più aderente possibile all’identità del fruitore/autore». Diverse le categorie cui accedere: Media, Education, Writing, Marketing, suddivise a loro volta in tipologie di messaggio. E se per l’Education, ad esempio, si può chiedere di scrivere tanto il riassunto di un libro quanto una poesia, per il marketing si ottengono prevalentemente contenuti di copywriting.

Un percorso intuitivo che conduce all’utilizzo di una semplice chat, che in pochi secondi dà riscontro. PeperoniAI, è rivolto a chi non ha dimestichezza con la parola scritta ma ha necessità di farsi comprendere; ai social media manager che devono realizzare post; ad utenti che vogliono soddisfare curiosità. Grazie a tutti gli elementi introdotti, il wizard fornisce anche idee. Categorie e tipologie di contenuti saranno potenziati nei mesi, automaticamente. Tra le implementazioni previste, il codice di programmazione per immagini e grafiche. Un approdo, quello dell’App, in linea con la filosofia dell’azienda, che ha dedicato il 2022 allo studio delle opportunità del Web 3, della Blockchain e del Metaverso, fino ad arrivare a Peperoni, Digital Content Manager che riduce i tempi di gestione dei contenuti aziendali e snellisce processi di archiviazione, catalogazione, distribuzione, misurazione.

Un’esigenza sentita dai brand che puntano su una strategia di comunicazione che non sia solo social e che vogliono mettere ordine nell’accumulo di contenuti di diverso formato, quindi testi, video, audio, app e podcast. Ferrara nuova Silicon Valley? «La Silicon Valley rimane un importante centro per l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità, ci sono anche opportunità per l’innovazione e l’imprenditorialità in altre parti del mondo. Anche una città come Ferrara, con le giuste condizioni e incentivi, può diventare un centro per l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità. Ciò potrebbe includere investimenti in infrastrutture, formazione e programmi di supporto per le start-up, e la creazione di un ecosistema favorevole per l’innovazione e l’imprenditorialità».

Su preoccupazioni AI

Secondo 22HBG, le AppAI, possono migliorare la qualità della vita delle persone in svariati modi: fornendo assistenza nella gestione del tempo, nell’organizzazione delle attività quotidiane, nella comunicazione con gli altri, nell’apprendimento di nuove competenze e nell’accesso a informazioni utili.

Marrazzo. «Ci sono AppAI che possono aiutare le persone con disabilità a comunicare utilizzando la voce o il linguaggio dei segni; ad apprendere nuove competenze, come lingue straniere, matematica, scienze e molto altro ancora. Altre che possono fornire informazioni utili su una vasta gamma di argomenti, come la salute, il benessere, le notizie, la cultura, lo sport e molto altro ancora». Rispetto ai pericoli del loro utilizzo, nel mondo del lavoro ci sono prospettive sia positive che negative. «Da una parte si teme che l’adozione di tecnologie AI possa causare la perdita di posti di lavoro, soprattutto per le professioni automatizzate, anche se ci sono studi che indicano come l’adozione di tecnologie AI potrebbe creare nuovi posti di lavoro e migliorare la produttività. Dall’altra parte, c’è la preoccupazione che le tecnologie AI possano perpetuare o addirittura amplificare le disuguaglianze esistenti, come la discriminazione basata sull’età, il genere o la razza».

Poi su sicurezza, privacy. «In generale, è importante considerare sia i benefici che i rischi delle tecnologie AI nel mondo del lavoro e adottare misure per mitigare i rischi e sfruttare al meglio i benefici. Ciò può includere la formazione e la riqualificazione per le professioni che potrebbero essere colpite dall’automazione, nonché la creazione di standard etici e di protezione dei dati per garantire che le tecnologie AI siano utilizzate in modo responsabile e rispettoso dei diritti umani».

Link App Store iOS: https://apps.apple.com/it/app/peperoniai/id1666981194