Le nuove restrizioni anti-covid porteranno modifiche ai palinsesti delle radio?

Stop a teatri e cinema, ristoranti e bar chiusi nel tardo pomeriggio, spostamenti sconsigliati al di fuori del proprio Comune.

Il crescente numero di contagi da covid sta portando a nuove restrizioni che condizioneranno la vita degli italiani.

Nessuno parla di lockdown totale, ma – di fatto – terminato l’orario lavorativo diurno, le nostre serate saranno fortemente limitate a rimanere in casa o negli immediati paraggi.

Augurandoci che i comportamenti richiesti possano portare ad un reale contrasto alla crescita dei contagi, come condizionerà tutto questo l’offerta dei media?

Se le serate casalinghe sembrano destinate a portare benefici al web ed alla televisione in tutte le sue forme (canali tradizionali, nativi digitali, pay tv), la radio ne trarrà vantaggi o svantaggi? E soprattutto, sarà costretta ad apportare modifiche agli attuali palinsesti?

Per la radio – questo è noto – i punti di forza sono gli orari del primo mattino e del tardo pomeriggio. Di fatto, ciò che oggi viene chiamato “drive time”.

In teoria, quindi, non dovrebbe essere intaccato il momento di maggiore ascolto del mezzo.

È altrettanto vero, però, che le fasce serali-notture saranno meno seguite in movimento e dovranno stimolare ed incrementare la fruizione casalinga.

Che cosa potrebbe comportare tutto questo? Le ‘visual radio’ potrebbero essere avvantaggiate rispetto ai soli flussi audio? Ci saranno più programmi che diffonderanno dirette sui social?

Difficile fornire una risposta, che a sua volta sarà soggettiva da emittente a emittente, ma di certo per la radio si apre un secondo test per cercare di conquistare il pubblico casalingo, un tipo di pubblico che di sera non l’ha mai particolarmente premiata.

E questa potrebbe essere un’opportunità per reinventarsi.

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