R101 festeggia le notti d’estate con la musica dagli anni ’90

Qualche giorno fa, su FM-world parlavamo di quante emittenti, ancora oggi, trasmettano musica degli anni ’70/’80.

C’è chi per l’estate 2020, invece, ha scelto gli anni ’90. O meglio le hit dagli anni ’90 ad oggi.

Stiamo parlando di R101 che ogni notte, per sette ore consecutive, sta proponendo il “Summer Party”.

Dalle 20.00 alle 3.00, una “non stop” di canzoni estive che hanno contraddistinto una delle ultime 30 stagioni, dal 1990 ad oggi.

Musica e ricordi relativamente recenti, dunque, sono il mix che l’emittente del gruppo RadioMediaset sta facendo gustare al proprio pubblico per il mese di agosto, in attesa della ripartenza del nuovo palinsesto a settembre.

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Un quarto di secolo fa: quando Rete 105 divenne Radio 105

Era l’anno 1996 quando Rete 105 cambiò il proprio nome in Radio 105.

Una modifica, rimasta poi immutata, dell’identificativo in un periodo di novità anche in ambito di palinsesto.

Mentre Rosario Pellecchia stava per arrivare da Radio Kiss Kiss e mentre Marco Mazzoli trasmetteva su Radio Capital, questo era il palinsesto (a cui siamo risaliti grazie ad un numero storico di ‘Radiomania’) che caratterizzava l’emittente Finelco a metà degli anni ’90.

Si partiva alle 6.00 del mattino con quattro ore in compagnia di Paolo Cavallone e Tony Severo; alle 10.00 era la volta di Paolo Monesi, seguito alle 12.00 da Gianni Riso (che fino a pochi anni prima aveva condotto con successo il morning show).

Il pomeriggio cominciava alle 14.00 con il ‘105 Happy Days’ di Marco Galli, il quale anticipava il ‘Disco Lancio’ di Ringo alle 16.00 e le tre ore del drive time (18.00-21.00) in compagnia di Fabiana.

Infine, la sera il ‘Night Express’ (21.00-24.00) con Max Venegoni e Andrea De Sabato.

Nel weekend, tra gli altri, la presenza della ‘Disco Mania Mix’ con Stefano Secchi, di ‘Sgoal’ con il compianto Gigi Meroni e le voci di Angelo De Robertis e dell’indimenticabile Renzo Pozzato.

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Da Federico l’Olandese Volante a Leopardo e Fausto Terenzi: com’era RTL 102.5 un quarto di secolo fa

Nella metà degli anni ’90, RTL 102.5 era già un network affermato, per quanto anagraficamente più giovane rispetto agli altri competitor.

I suoi ascolti erano già alti, sebbene non fosse ancora al vertice raggiunto negli anni a seguire.

E il palinsesto? Decisamente all’avanguardia, con veri e propri maestri della radiofonia italiana, affiancati da giovani promettenti che poi negli anni si sono affermati, diventando a loro volta dei “top player”.

Alcuni programma sono invariati, a partire dal mattutino “Non stop news” dalle 6.00 alle 9.00, peraltro già con la voce – tra le altre – di Giusy Legrenzi.

Dalle 9.00 alle 11.00, l’indimenticabile coppia Grant Benson – Luca Viscardi con “Attenti a noi due”, seguiti da “The Flight” (all’epoca in versione mattutina) con Federico l’Olandese Volante.

Alle 13.00 era la volta di Enrico Tagliaferri con “News and Curiosity”, mentre “Procediamo” di Fernando Proce occupava la parte centrale del pomeriggio.

Invariata negli anni è Nicoletta con “Password”, che ha avuto diversi partner in co-conduzione, ma che ha sempre mantenuto l’orario che va dalle 17.00 alle 19.00.

Trasmetteva invece nel preserale Angelo Baiguini, all’epoca con Stefano Gallarini (19.00-21.00), mentre dalle 21.00 alle 23.00 era la fascia dell’indimenticabile Leopardo.

Tra le 23.00 e l’1.00 arrivava il momento di Antonio Gerardi ed il suo “Circo Tony”, mentre Fausto Terenzi e Roberto Zaino proseguivano fino alle 3.00 con “Guarda che l’una”.

Infine, altro punto di riferimento intoccabile per la radio – oggi come allora – resta Alberto Bisi con il suo “Crazy club” dalle 3.00 alle 6.00 del mattino.

Nel weekend, tra gli altri, la presenza di Claudio Guerrini e del duo Charlie Gnocchi e Joe Violanti.

Immancabili i notiziari e le info del traffico all’inizio di ogni ora.

Il palinsesto completo è disponibile qui sotto, estrapolato – come nei casi precedenti – dal periodico “Radiomania”.

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RDS ai tempi della Hit Combination: “50% musica italiana + 50% musica straniera = 100% grandi successi”

Gli anni ’90 sono stati un periodo di forte fermento per la radio italiana.

Dopo aver riscoperto qualche giorno fa i primi palinsesti di Radio Capital quando divenne nazionale, oggi riviviamo un momento importante per RDS.

Il network capitolino dell’editore Eduardo Montefusco, che all’epoca di faceva chiamare ancora RDS Radio Dimensione Suono, stava vivendo un momento particolarmente importante.

Grazie alla formula della “Hit combination”, che nella sua semplicità proponeva “50% musica italiana + 50% musica straniera = 100% grandi successi”, verso la fine del decennio diventò il network più ascoltato d’Italia.

Con l’aiuto di uno storico numero del periodico “Radiomania”, riviviamo il palinsesto dell’epoca.

Si cominciava alle 6.00 del mattino con Maurizio Modica, seguito alle 10.00 da Anna Pettinelli, alle 13.30 da Mauro Marino, alle 17.00 da Rosaria Renna ed alle 20.30 da Carlo Elli.

La notte, invece, vedeva impegnati Stefano Piccirillo (da mezzanotte alle 2.00) ed il duo Luca Lazzari – Awanagana (dalle 2.00 alle 6.00).

Nel weekend, poi, ben sei ore pomeridiane con Teo Bellia dalle 14.00 alle 20.00.

Tra le collaborazioni, spiccava la voce indimenticabile di Nando Martellini, oltre a quella di Maurizio Costanzo ed all’oroscopo di Branko.

Un occhio di riguardo anche per le news, infine, con lo stesso Bellia responsabile della redazione, composta da Davide Camera, Alessandra Rotolo, Fabio Camillacci, Vincenzo Miglietta, Francesco Pasquali, Silvia Mobili, Egidio Fia, Alessandro Antinelli ed altri ancora, con uno spazio dedicato all’informazione che assumeva un peso sempre più importante.

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Anni ’90: quando Capital era il Music Network di Claudio Cecchetto

Gli anni ’90 sono tornati d’attualità, grazie ad un programma televisivo che ne ripercorre la musica, le tendenze, gli avvenimenti e le curiosità, ma che cosa ha rappresentato questa epoca per la radiofonia?

Indubbiamente, il decennio che va dal 1990 al 2000 ha portato al consolidamento di molte realtà nazionali, sviluppatesi in buona parte verso la fine degli anni ’80.

Alcune hanno mantenuto una identità costante nel tempo, altre invece hanno completamente rivoluzionato i propri contenuti.

Tra queste ultime possiamo annoverare Radio Capital, da anni celebre per il suo accostamento di “classici e notizie”, ma che nel 1996, quando Claudio Cecchetto la lanciò a livello nazionale, rilevando buona parte delle frequenze (e la concessione) di Gammaradio, puntava ad un pubblico completamente diverso e decisamente più giovane.

Un taglio che la posizionava poco distante dalla Radio Deejay che Cecchetto aveva lasciato alla fine del 1994 e che, nel breve periodo in cui rimase di sua proprietà prima di essere ceduta anch’essa al gruppo de L’Espresso, si mostrò indubbiamente innovativa, sia per la sperimentazione di nuovi speaker diventati poi punti di riferimento della radiofonia nazionale, sia per essere stata una delle prima radio a credere al web, quando ancora internet era un qualcosa di lontano e misterioso per la maggiorparte dell’utenza.

E così, dalle pagine di 12345.net nacquero le prime informazioni relative a Radio Capital Music Network, che ancora oggi, pur con qualche difficoltà, è possibile recuperare grazie al portale di ricerche storiche Archive.org.

Al suo interno, sono reperibili dati quali le due sedi (quella del Forum di Assago e quella di Riccione dell’estate 1996), il debutto con Jovanotti, le varie direzioni, fino al primo elenco di frequenze che raggiungevano soltanto il nord ed il centro Italia.

Le schede dei dj erano essenziali, ma attraverso quelle poche informazioni è possibile ricostruire il palinsesto della radio che ha lanciato da Dj Angelo (all’epoca chiamato Ancelo) al Pittore (Fabrizio Ferrari, oggi a RTL 102.5), da Funky Boss (Daniele Bossari) a Fabio Volo, fino ad un giovane Marco Mazzoli che, dopo un veloce passaggio a Station One, sarebbe arrivato alla Radio 105 che l’ha consacrato.

Poco più di un anno di vita, dunque, per una radio che da lì a poco avrebbe modificato la propria impostazione, passando per varie direzioni artistiche, prima di raggiungere la definitiva identità che la contraddistingue ancora oggi.

Di Radio Capital Music Network resta un periodo breve, ma intenso e ricco di sperimentazioni che ha comunque messo in evidenza l’estro creativo di Claudio Cecchetto.

Da Radio2 al web: torna “Planet rock”

Un linguaggio diretto e coinvolgente,che amplifica la naturale potenza espressiva del rock, una ricchissima offerta di concerti ed eventi dal vivo,  sia in Italia che all’estero oppure diffusi in diretta dalla “Sala Bob Marley” , nel palazzo della Radio di via Asiago, un’originale miscela di contenuti sonori d’avanguardia e di diversi stili comunicativi dei conduttori.
E’ “Planet rock”, uno dei programmi che hanno segnato la storia musicale della radio. Materiali “doc”, come il concerto dei Nirvana del novembre 1991 al Castello di Roma, le scalette ragionate di Alberto Campo, Marco Basso e Mixo, l’unplugged inedito di Iggy pop del settembre 1993 ,negli studi della Rai. File audio, che si credevano perduti, recuperati e riproposti da Radio2 Rai, grazie alla collaborazione di  appassionati e collezionisti. Da domani in regalo sul sito Radio2.rai.it e Planetrock.rai.it

“Planet Rock” inizia le sue trasmissioni il 4 novembre  del 1991, proprio quando un nuovo vento musicale soffia potente sui “villaggi” popolati dai seguaci del Rock.  Raccogliendo l’eredità del leggendario “Stereodrome”, si presenta, sui canali Stereo di Radio Rai, come l’appuntamento di approfondimento ,che catalizza l’attenzione di un mondo musicale e diventa il punto di riferimento per chi, seppur con mezzi ancora analogici, sta per vivere da protagonista la nascente era digitale. E in brevissimo tempo si afferma  come il più ascoltato e popolare programma musicale nell’orario radiofonico 21.00 – 24.00, recepito dal pubblico e dalla critica come determinante veicolo di dinamismo culturale e di aggregazione sociale con un ruolo fondamentale soprattutto nelle realtà più periferiche della provincia italiana.

Il suo linguaggio diretto e coinvolgente amplifica la naturale potenza espressiva del Rock, che, proprio nella prima metà degli anni ’90, dimostra una rinnovata spinta propulsiva e aggregatrice con il formidabile successo del grunge, del crossover, dell’indie rock, del britpop, del trip-hop e di tutti gli altri nuovi stili nati dalle scene musicali alternative di quegli anni. E’ così che sul Pianeta Rock si crea velocemente un folto seguito di appassionati che, raccolti attorno alla carismatica figura di Eliseno Sposato, danno vita al “Planet Rock Fan Club”, vero e proprio social network ante litteram, promotore di attività, incontri e raduni proseguiti ben oltre il termine ufficiale (31 dicembre 1996) dell’avventura radiofonica di “Planet Rock”.

I contenuti inediti, proposti da Radio2, provengono in parte dal Catalogo Multimediale Teche Rai e in parte dall’archivio privato dello stesso Eliseno e del suo “fan club”.

Tutte le puntate di Planet Rock, che si possono scaricare in podcast o ascoltare in streaming su  Planetrock.rai.it , non sono mai state pubblicate dopo l’originale messa in onda radiofonica.

(Comunicato stampa Radio2)