Radio Capodistria: “Fummo noi a lanciare ‘Romagna mia’ 70 anni fa”

“Romagna mia”, il celebre valzer scritto da Secondo Casadei, festeggia in questi mesi i settant’anni dalla sua prima uscita.

Radio Capodistria, in un post, ricorda quanto la popolarità del brano sia dovuta anche all’emittente slovena, che da sempre irradia il propria segnale verso il nord-Italia in onde medie, sui 1170 KHz.

“Nel 1954 l’Orchestra Casadei conobbe un successo internazionale con il valzer ‘Romagna mia’, scritto da Secondo Casadei”, esordisce il messaggio.

“Fu Radio Capodistria, che raggiungeva tutto il nord-Italia, a contribuire a diffondere la musica di Casadei. A quel tempo la radio italiana non dava importanza al liscio, considerandolo ‘musica campagnola'”, sottolinea l’emittente.

“Radio Capodistria, che invece diede spazio nel programma ‘Musica per voi’ al repertorio dell’orchestra Casadei ed in particolare a ‘Romagna mia’, iniziò a ricevere lettere da ascoltatori italiani che esprimevano il loro gradimento per il valzer di Casadei, richiedendo di ascoltarlo più volte al giorno”, conclude il post.

La notizia è corredata da un’immagine, dove il nome di Radio Capodistria è accostato a quello del Complesso Casadei.

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La Rai celebra i 70 anni della tv: giornata speciale di iniziative

Il 3 gennaio 1954 esordiva ufficialmente la tv in Italia. La Rai celebra questi settant’anni con diverse iniziative, alcune delle quali anche in radio (che il prossimo 6 ottobre festeggerà a sua volta il centenario). Questo il comunicato di Rai Cultura inerente alla programmazione di Rai Storia.

Settant’anni di tv firmata Rai. Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della prima trasmissione televisiva regolare, Rai Cultura dedica al “compleanno” del piccolo schermo targato Rai – con i suoi grandi protagonisti di ieri e di oggi – gran parte della programmazione di mercoledì 3 gennaio su Rai Storia.

Ad aprire il palinsesto sono le “pillole” della tv sperimentale di “SettantaRai”, alle 00.30, e alle 7.30 “Storie della Tv” con Aldo Grasso racconta gli anni tra il 1926 e il 1954, a partire dalla prima dimostrazione pubblica di un sistema di ripresa e trasmissione televisiva in Italia che diede il via a una lunga fase di sperimentazione, interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale.

Alle 9.30, poi, “Dietro le quinte della tv” di Rinaldo Del Fabbro che – nel 1953 – documentò l’organizzazione della TV negli studi di Milano in vista dell’avvio ufficiale delle trasmissioni, mentre – a seguire – “Storie della Tv” racconta il primo decennio della Tv italiana, dal lancio e dall’affermazione come medium nazionale, sotto il segno delle linee impartite dalla Bbc, “informare-intrattenere-educare”. Alle 10.45, poi, il doc firmato da Ugo Zatterin “Tv dieci anni prima”, trasmesso in occasione dei primi 10 anni di trasmissioni, da cui prende il via anche la puntata di “Storie della Tv”, alle 12.00. Alle 13.00 ancora Zatterin con “Tv dieci anni dopo”, trasmesso nel 1964, l’anno del raggiungimento del quinto milionesimo abbonamento alla Tv.

Ai cambiamenti portati dalla riforma televisiva del 1975 – che introduce il pluralismo delle idee e la concorrenza interna delle reti e delle testate, oltre all’applicazione del colore e alla Terza Rete regionale – è dedicato “Storie della Tv”, alle 15, mentre “Rai54 – Questa è la Tv”, alle 16.00 è una “radiografia” del lavoro della Rai, datata 1973.

Alle 16.45 torna “Storie della Tv” incentrato sul periodo post 1984, quando la Rai deve misurarsi, per la prima volta nella sua storia, con la concorrenza, in particolare con i network privati di Silvio Berlusconi.

E proprio la tv commerciale è il bersaglio della satira di “Indietro tutta”, scritta da Renzo Arbore e Ugo Porcelli, riproposta alle 17.45, e seguita dall’ultimo capitolo delle “Storie della Tv” che si sofferma sullo scenario degli anni 2000.

In serata, poi, a “Passato e Presente” – in onda alle 20.30 – Paolo Mieli e la professoressa Silvia Cassamagnaghi analizzano in particolare la presenza delle donne all’interno della televisione, inizialmente limitato al ruolo di annunciatrice o di conduttrice, ma destinato a intensificarsi notevolmente, davanti e dietro le telecamere.

A chiudere la programmazione dedicata su Rai Storia una puntata speciale di “SettantaRai” che raccoglie tutte le “pillole” trasmesse quotidianamente dal 13 novembre per raccontare i mesi di sperimentazioni e prove che precedettero l’avvio ufficiale delle trasmissioni.

(Comunicato stampa)

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Claudio Cecchetto festeggia 70 anni

Conduttore, dj, produttore discografico e fondatore di importanti emittenti radiofoniche.

C’è solo l’imbarazzo della scelta nel descrivere la lunga carriera di Claudio Cecchetto, una delle figure più importanti in ambito di radiofonia e di musica.

Oggi, 19 aprile, Claudio Cecchetto compie 70 anni.

Un compleanno importante che non ha assolutamente spento l’entusiasmo che lo contraddistingue da sempre, tanto che la prossima imminente sfida che lo riguarderà è quella di diventare sindaco di Riccione.

Pur essendo di origine veneta e cresciuto professionalmente a Milano, per Cecchetto la “Perla Verde dell’Adriatico” rappresenta una ‘seconda casa’, da quando vi portò Radio Deejay (e tutto l’indotto che ne conseguì) durante le dirette estive, che ancora proseguono.

Tanti auguri a Claudio Cecchetto e alle sfide che lo riguarderanno (anche) dalla redazione di FM-world.

Intanto, questa mattina Claudio Cecchetto è stato ospite di “Non Stop News” su RTL 102.5. Questo il comunicato dell’emittente.

CLAUDIO CECCHETTO CANDIDATO SINDACO DI RICCIONE

“Non sono molto bravo a fare comizi. Semplicemente sto cercando di fare ciò che ho fatto nella vita da imprenditore, ovvero accontentare le persone. L’ho fatto nel privato, la grossa differenza era che nel privato prima devi fare le cose e poi hai i consensi, mentre nel pubblico prima devi avere i consensi e poi puoi fare le cose. Io godo nel vedere le persone felici, vivo di questo”, ha raccontato Claudio Cecchetto. “Mi piacerebbe veder felice una comunità, oltretutto conosco Riccione particolarmente bene perché la frequento dagli anni ’80, ho fatto diverse cose, tra cui anche sposarmi lì. Sono legato alla città, un posto che mi ha portato molto fortuna, è una specie di restituzione: ridarle ciò che mi ha dato. Bisogna cercare di cambiare le cose, sono riuscito almeno penso nella radiofonia, vediamo un po’ se succederà anche nel pubblico. Sono sempre alla caccia di talenti e non è detto che non esistano anche nell’amministrazione. Parliamo sempre di comunità che prima soddisfacevo con gli artisti e le radio, ora con i provvedimenti. È chiaro che ci vuole un’amministrazione ordinaria per un’amministrazione straordinaria”.

COSA DICE IL CLAUDIO CECCHETTO DI OGGI GUARDANDOSI INDIETRO?

Oggi è il compleanno di Claudio Cecchetto, che compie 70 anni. “Non mi lamento. Le cose sono andate bene e se il buongiorno si vede dal mattino magari andranno anche meglio in seguito, cerchiamo di mantenere questa costanza”, ha detto Cecchetto. “Cosa mi immagino per i prossimi anni? Dalla società mi aspetto delle sorprese: speriamo che migliorino le cose soprattutto dopo questo periodo un po’ grigio”.

CLAUDIO CECCHETTO E I SUOI FIGLI

Per quel che riguarda la sfera personale ho molte aspettative sui miei figli. Jody lavora da voi a RTL 102.5, seguo il suo programma e mi piace, spero che per lui sia una grande occasione e che lo faccia progredire sempre di più”, ha raccontato Cecchetto. “Per Leo spero che le cose gli vadano meglio, visto che ha velleità di cantante. Dove posso do una mano, anche se loro sono autosufficienti e la cosa mi fa tanto piacere”. Pensando al futuro, quindi, si pensa inevitabilmente ai propri figli. “Chiaramente. Sono sempre per dare pareri ai figli, lascio perdere i consigli. Se vogliono li seguono altrimenti facciano di testa loro”, ha detto Claudio Cecchetto. “L’importante è fidarsi dei propri figli e io lo faccio”.

LA SITUAZIONE DEGLI ULTIMI DUE ANNI

Prima con la pandemia, poi con la guerra. Come sta vivendo Claudio Cecchetto questo ultimo periodo? “La vivo come penso la vivano tutti. Ancora non riesco a capire cosa ci trovino nella guerra, che è pessima. Non importano le ragioni, i perché, la guerra è una cosa pessima. Pensavo che fosse un ricordo da piccolo quando mi raccontavano della guerra, pensavo avessimo superato quei momenti lì. Mi intristisce un po’ e spero che la politica possa intervenire e cambiare la situazione”, ha detto Claudio Cecchetto. “Vedo che anche chi fa la guerra esprime il suo dissenso, è logico, soprattutto adesso che sappiamo tutti che le armi sono arrivate ad essere molto pericolose per un Paese, per una nazione, non solo per una città. Il pericolo è che ci sia qualche pazzo che abbia intenzione di usarle”.

(Comunicato RTL 102.5)

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I 70 anni di Vasco Rossi: l’immagine ai tempi di Punto Radio

Oggi il mondo della musica e dello spettacolo festeggia i 70 anni di Vasco Rossi.

Il rocker, tuttora popolarissimo e trasversale a tutte le generazioni, ha iniziato la sua carriera tra radio e discoteche.

Come noto, l’emittente che lo vide ai microfoni negli anni ’70 dalla ‘sua’ Zocca – nel modenese – fu Punto Radio.

Vogliamo festeggiare anche noi Vasco, ritraendolo in questa immagine tra microfono, cuffie e giradischi.

Punto Radio è tuttora operativa ed ha sede a Bologna.

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RTL 102.5 festeggia Jerry Calà all’Arena di Verona

Il 20 luglio si terrà all’Arena di Verona “Buon Compleanno Jerry!”, un evento che celebrerà i 70 anni di Jerry Calà ed i suoi 50 anni di carriera artistica.

La serata andrà in onda in radiovisione su RTL 102.5 con la conduzione di Angelo Baiguini e Federica Gentile, che saliranno sul palco con il festeggiato.

Numerosi gli ospiti che accompagneranno la serata: Massimo Boldi, Gigliola Cinquetti, Ezio Greggio, J-Ax, Fausto Leali, Katia Ricciarelli, Sabrina Salerno, Shel Shapiro, Ivana Spagna, Fabio Testi, Maurizio Vandelli, Mara Venier e la reunion de “I Gatti di Vicolo Miracoli” che si esibiranno con la Superband e la Verona Young Orchestra, diretta dal Maestro Diego Basso.

“Buon Compleanno Jerry!” avrà inizio alle 21.00.

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I 70 anni di Rai Radio3

Il primo ottobre 1950 alle 21.00 nasceva Radio3.

La terza rete Rai esordiva con la denominazione ‘Terzo Programma’.

L’emittente seguiva la scia di altri progetti analoghi quali ‘BBC Third Programme’ (dal 1967, BBC Radio 3) ed ‘RDF Programme National’ (dal 1963, France Culture), orientati verso contenuti culturali.

Soltanto nel 1975, con la Riforma della RAI, il ‘Terzo Programma’ è diventato ufficialmente Radio3.

Ancora oggi, l’emittente è fedele alla mission per cui è nata e trasmette sia in FM sia su tutte le piattaforme digitali.

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